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Centenario Rivoluzione d'Ottobre

Ultimo Aggiornamento: 13/11/2017 11:29
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Riporto il pensiero di Lenny Bottai che ha espresso su facebook, nel quale mi trovo in gran parte d'accordo.

Lenny Bottai, 07/11/2017 9:12 :

[..]

Con la rivoluzione d’ottobre l’uomo ha imparato che la borghesia è una minoranza, e come tale, in quanto tale, non ha nessun diritto di esercitare supremazia economica e culturale sulla maggioranza, ovvero le classi subalterne, il popolo.

Il nodo centrale era e rimane la proprietà. Proprietà del tempo altrui trasformato in lavoro, che sarebbe una forma di scambio tra l’individuo e la comunità e non una schiavitù alienante che annulla quotidianamente ogni ispirazione ed esistenza; e poi la proprietà dei diritti, quindi dei beni e servizi primari per vivere (casa,sanità, istruzione e servizi...) che non sono mercato, ma i doveri che la comunità ha di ritorno verso l’individuo, e deve quindi ad esso garantire costantemente.

Questi elementi non possono essere messi nelle mani di privati che li utilizzano per mero profitto, e non per il progresso sociale ed economico della comunità stessa, e debbono pertanto rimanere pubblici - di tutti e di nessuno allo stesso tempo - in mano quindi ad uno stato che li gestisce per conto della collettività, la quale proprio per questo, per tutelarsi, si è organizzata come comunità.

Se poi il problema è che lo stato è visto come qualcosa di distante dal popolo, allora significa che ancora una volta la borghesia, la classe dominante, ha occupato lo stato che proprio quella rivoluzione nel 1917 prometteva, non di sopprimere, ma di estinguere appunto nella funzione di strumento di supremazia di una classe sull'altra.
Un gioco di prestigio chiamato democrazia ha poi scongiurato una catena di rivoluzioni nel mondo, dopo quell'ottobre, e ci ha relegato ad una grigia esistenza avvolta nelle speranze vane di un domani migliore a suon di elezioni fasulle.

[..]

Questo il nodo focale della questione, la centralità dello stato visto come organo che regola gli interessi della collettività.

Grazie alla Rivoluzione d’ottobre erano infatti cambiati tutti i parametri nel mondo dei rapporti di forza tra maggioranza (classi subalterne-popolo) e minoranza (classi dominanti-borghesia). Ed grazie alla rivoluzione d’ottobre abbiamo mutuato concetti come l’istruzione pubblica come diritto per tutti, sanità pubblica come assistenza dovuta per tutti, l’edilizia popolare come diritto alla casa, servizi pubblici garantiti, ed un codice dei diritti dei lavoratori per tutelarli dallo sfruttamento bieco.

Queste conquiste le stiamo perdendo tutte, perché i ruoli centrali in un paese che non ha avuto nessuna rivoluzione sono sempre rimasti in mano sempre a quella minoranza, che ha prima concesso diritti per paura, poi, dopo aver demonizzato questa idea di società, attendendo che tramontasse lo spauracchio dell’URSS, si è ripresa tutto con gli interessi ed è tornata a chiamare libertà la libertà di affamare il popolo ed arricchirsi sulle sue spalle.

[..]

La classe dominante ha occupato i vertici di tutto, produce beni e servizi, e li vende al popolo. Poi lo tassa, perché una volta acquistati nemmeno sono suoi di diritto. Gli permette di avere solo la proiezione di un possesso inutile di beni e servizi, che chiama libertà di scelta, e poi gli nega la più centrale e minimale, quella di dover rincorrere tutta la vita per una stabilità e soprattutto l’ispirazione di scegliere come vivere. La classe dominante ha occupato oggi i ruoli della politica, nel governo e nell’opposizione, dividendosi tra destra e sinistra (borghese) in teatrini che si alternano, poi i sindacati sono diventati strumento di controllo, e piano piano tutto si è omologato.

Il mondo piatto disegnato nei nostri film e libri sull’Unione Sovietica, è l’inganno nel quale ci hanno reso “liberi” di essere schiavi consumatori ed elettori di questo “progresso”.
Oggi è la ricorrenza di chi un giorno, il 25 ottobre in Russia, il 7 novembre da noi (calendari diversi), si è svegliato con tutt'altri presupposti per il futuro. Ed oggi, siamo tornati indietro ovunque.

100 anni dalla Rivoluzione d’Ottobre.



Ho tagliato alcune parti per abbreviare, il post intero è all'url seguente.
https://www.facebook.com/lennybottaiatleta/
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