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11/01/2018 14:49
 
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Re: Re:
The REAL Capt.Spaulding, 11/01/2018 14.41:




non ho ne una soluzione e ne mi pongo il problema, volevo solo sottolineare il fatto che si esprime protesta continua ad ogni riforma del lavoro e poi si scelgono paesi dove il lavoro è ben più liquido del nostro.

chaos continua a darmi dell'analfabeta funzionale perchè colpevole di non sapere che in america se vieni licenziato da wallmart hai un ammortizzatore sociale più funzionale del nostro: ESTICAZZI?

cioè, sul serio e allora? chi parte e protesta lo fa per questo? No, lo fa per la velocità con cui si trova lavoro e lo fa per gli stipendi mediamente alti. Non ce ne sono altre di ragioni a meno che tu non sia un professionista o un ricercatore. Nessuno parte perchè conscio del sistema sociale, altrimenti saremo tutti ad Helsinki.





Tu continui a pensare che la gente emigra dove ci sta la precarietà ma non è vero, la gente scappa da questa precarietà e va principalmente verso posti che hanno un welfare migliore.
Le destinazioni dove emigra la ge te (come la chiami te) non sono dubai e gli stati uniti ma sono la germania, il regno unito, la francia e la svizzera.
il 75% dei 250mila emigrati italiani nel 2016 lo ha fatto in Europa, in europa il welfare state rispetto allìItalia è migliore dappertutto con l'esclusione della Grecia.
Le tue ipotesi fanno acqua.
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11/01/2018 15:05
 
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@Cap: probabilmente a questa tua osservazione è più adatto l'approccio "sociologico" che ha fornito Rogerio, se permetti però il tuo ragionamento "è incomprensibile che un giovane vada nei paesi con un lavoro meno tutelato ma meglio pagato mentre in Italia protestano se gli togli i diritti" è privo di fondamento.
Prendendo per buono che in Italia il mercato sia più rigido rispetto agli altri paesi dell'area OCSE (e non è vero, ma fingiamolo) è necessario, per ambire ad avere un livello salariale migliore, disporre di maggior potere contrattuale in rapporto all'impresa, cosa che oltretutto si sposa pessimamente con il tuo approccio "le imprese dovrebbero licenziare senza alcun vincolo escluso quello indennitario".
Non mi metto a sciorinare statistiche o studi macroeconomici unanimemente accettati e riconosciuti visto che non ti garbano ma sono sicuro che se ci ragioni sopra capisci quello che intendo.
Cmq sia sul livello salariale hai ragione, al punto che si ritiene che vi sia troppa disparità nella remunerazione tra capitale e lavoro e che ci si sia avvicinati troppo pericolosamente alla soglia di sostenibilità sociale.
11/01/2018 15:15
 
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è un mentecatto, non c'è niente da fare [SM=x2584190] [SM=x2584190]

mi sa che ci gode a prendere cazzi in faccia e palle in bocca [SM=x2584209]
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11/01/2018 15:23
 
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Re:
captainkeane, 11/01/2018 15.05:


@Cap: probabilmente a questa tua osservazione è più adatto l'approccio "sociologico" che ha fornito Rogerio, se permetti però il tuo ragionamento "è incomprensibile che un giovane vada nei paesi con un lavoro meno tutelato ma meglio pagato mentre in Italia protestano se gli togli i diritti" è privo di fondamento.
Prendendo per buono che in Italia il mercato sia più rigido rispetto agli altri paesi dell'area OCSE (e non è vero, ma fingiamolo) è necessario, per ambire ad avere un livello salariale migliore, disporre di maggior potere contrattuale in rapporto all'impresa, cosa che oltretutto si sposa pessimamente con il tuo approccio "le imprese dovrebbero licenziare senza alcun vincolo escluso quello indennitario".
Non mi metto a sciorinare statistiche o studi macroeconomici unanimemente accettati e riconosciuti visto che non ti garbano ma sono sicuro che se ci ragioni sopra capisci quello che intendo.
Cmq sia sul livello salariale hai ragione, al punto che si ritiene che vi sia troppa disparità nella remunerazione tra capitale e lavoro e che ci si sia avvicinati troppo pericolosamente alla soglia di sostenibilità sociale.




che lavoro fai?
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11/01/2018 15:29
 
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Cazzo, andare negli States credo sia da matti da legare.
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Al momento impiegato in passato ho fatto di tutto, dalla fabbrica al commerciale all'agente du vendita
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Re: Re: Re:
@Chaos@, 11.01.2018 14:49:

The REAL Capt.Spaulding, 11/01/2018 14.41:




non ho ne una soluzione e ne mi pongo il problema, volevo solo sottolineare il fatto che si esprime protesta continua ad ogni riforma del lavoro e poi si scelgono paesi dove il lavoro è ben più liquido del nostro.

chaos continua a darmi dell'analfabeta funzionale perchè colpevole di non sapere che in america se vieni licenziato da wallmart hai un ammortizzatore sociale più funzionale del nostro: ESTICAZZI?

cioè, sul serio e allora? chi parte e protesta lo fa per questo? No, lo fa per la velocità con cui si trova lavoro e lo fa per gli stipendi mediamente alti. Non ce ne sono altre di ragioni a meno che tu non sia un professionista o un ricercatore. Nessuno parte perchè conscio del sistema sociale, altrimenti saremo tutti ad Helsinki.





Tu continui a pensare che la gente emigra dove ci sta la precarietà ma non è vero, la gente scappa da questa precarietà e va principalmente verso posti che hanno un welfare migliore.
Le destinazioni dove emigra la ge te (come la chiami te) non sono dubai e gli stati uniti ma sono la germania, il regno unito, la francia e la svizzera.
il 75% dei 250mila emigrati italiani nel 2016 lo ha fatto in Europa, in europa il welfare state rispetto allìItalia è migliore dappertutto con l'esclusione della Grecia.
Le tue ipotesi fanno acqua.




Però nessuno li sceglie per il welfare ma perché mediamente offrono stipendi superiori (anche di molto a volte). Se chiedi a trequarti degli emigrati in Germania non sapevano niente del sistema del welfare prima di venire qui (io compreso [SM=x2584263]. E io non sono venuto qui per i soldi o altro simile, ma non faccio testo).
Mi piacerebbe poi capire se c'è una correlazione tra salari alti e welfare migliore [SM=x5148091]
[Modificato da pizzo83 11/01/2018 16:07]
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Re:
El Scorcho, 11/01/2018 15.29:

Cazzo, andare negli States credo sia da matti da legare.




Chi ci va generalmente però vive bene.
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Re: Re: Re: Re:
pizzo83, 11/01/2018 16.04:




Però nessuno li sceglie per il welfare ma perché mediamente offrono stipendi superiori (anche di molto a volte). Se chiedi a trequarti degli emigrati in Germania non sapevano niente del sistema del welfare prima di venire qui (io compreso [SM=x2584263]. E io non sono venuto qui per i soldi o altro simile, ma non faccio testo).
Mi piacerebbe poi capire se c'è una correlazione tra salari alti e welfare migliore [SM=x5148091]




Guarda molti miei coetanei sono partiti all'epoca per la Spagna e poi per UK e Germania principalmente per la disoccupazione, un mese da cameriere, 4 da disoccupato 1 mese da cameriere e via.
A Berlino lavora così il 70% della forza lavoro, a Barcellona idem ma poi sono cambiate le leggi.
Cmq una buona indennità di disoccupazione tende a tenere alti i salari (ma comunque in Germania c'è il salario minimo) e a diminuire il lavoro a nero (ma questo ahimè oggi dipende soprattutto dai diritti di cittadinanza).
Se un disoccupato ha garantito la continuità di reddito a fine contratto ha chiaramente meno urgenza di trovare un lavoro immediatamente questo significa che è meno ricattabile e che in ogni caso si rivolge alle agenzie che si occupano della corrispondenza fra domanda e offerta di lavoro (siano esse statali o interinali), questo significa che non ha interesse neanche a entrare nei circoli di lavoro in nero.
[Modificato da @Chaos@ 11/01/2018 16:39]
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Re: Re:
-Voices-, 11/01/2018 16.05:




Chi ci va generalmente però vive bene.



Sì, ok, non vedo però il motivo di andare di là senza uno sponsor decente. E viceversa per loro, chiaramente.


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Re: Re: Re: Re: Re:
@Chaos@, 11.01.2018 16:38:

pizzo83, 11/01/2018 16.04:




Però nessuno li sceglie per il welfare ma perché mediamente offrono stipendi superiori (anche di molto a volte). Se chiedi a trequarti degli emigrati in Germania non sapevano niente del sistema del welfare prima di venire qui (io compreso [SM=x2584263]. E io non sono venuto qui per i soldi o altro simile, ma non faccio testo).
Mi piacerebbe poi capire se c'è una correlazione tra salari alti e welfare migliore [SM=x5148091]




Guarda molti miei coetanei sono partiti all'epoca per la Spagna e poi per UK e Germania principalmente per la disoccupazione, un mese da cameriere, 4 da disoccupato 1 mese da cameriere e via.
A Berlino lavora così il 70% della forza lavoro, a Barcellona idem ma poi sono cambiate le leggi.
Cmq una buona indennità di disoccupazione tende a tenere alti i salari (ma comunque in Germania c'è il salario minimo) e a diminuire il lavoro a nero (ma questo ahimè oggi dipende soprattutto dai diritti di cittadinanza).
Se un disoccupato ha garantito la continuità di reddito a fine contratto ha chiaramente meno urgenza di trovare un lavoro immediatamente questo significa che è meno ricattabile e che in ogni caso si rivolge alle agenzie che si occupano della corrispondenza fra domanda e offerta di lavoro (siano esse statali o interinali), questo significa che non ha interesse neanche a entrare nei circoli di lavoro in nero.




Va che però in Germania se sei te a licenziarti i primi tre mesi dalla perdita del lavoro non vedi un soldo. Quindi quella cosa lì del 1 mese lavoro 4 mesi sussidio funziona solo in caso di licenziamento. E in ogni caso adesso se non hai già un tot di mesi in cui hai lavorato e pagato la tua porzione di indennità di disoccupazione non vedi una lira (o intendevi questo quando dicevi che avevano cambiato la legge?)

Per il resto del discorso, grazie per la spiegazione.
[Modificato da pizzo83 11/01/2018 17:10]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
pizzo83, 11/01/2018 17.08:




Va che però in Germania se sei te a licenziarti i primi tre mesi dalla perdita del lavoro non vedi un soldo. Quindi quella cosa lì del 1 mese lavoro 4 mesi sussidio funziona solo in caso di licenziamento. E in ogni caso adesso se non hai già un tot di mesi in cui hai lavorato e pagato la tua porzione di indennità di disoccupazione non vedi una lira (o intendevi questo quando dicevi che avevano cambiato la legge?)

Per il resto del discorso, grazie per la spiegazione.




Adesso è cambiato con l'Hartz IV prima era diverso.
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11/01/2018 17:19
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
@Chaos@, 11/01/2018 16.38:




Guarda molti miei coetanei sono partiti all'epoca per la Spagna e poi per UK e Germania principalmente per la disoccupazione, un mese da cameriere, 4 da disoccupato 1 mese da cameriere e via.
A Berlino lavora così il 70% della forza lavoro, a Barcellona idem ma poi sono cambiate le leggi.
Cmq una buona indennità di disoccupazione tende a tenere alti i salari (ma comunque in Germania c'è il salario minimo) e a diminuire il lavoro a nero (ma questo ahimè oggi dipende soprattutto dai diritti di cittadinanza).
Se un disoccupato ha garantito la continuità di reddito a fine contratto ha chiaramente meno urgenza di trovare un lavoro immediatamente questo significa che è meno ricattabile e che in ogni caso si rivolge alle agenzie che si occupano della corrispondenza fra domanda e offerta di lavoro (siano esse statali o interinali), questo significa che non ha interesse neanche a entrare nei circoli di lavoro in nero.




Bella vita di merda
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
FBI83, 11/01/2018 17.19:




Bella vita di merda




beh dipende se ti droghi lavorare un mese e avere lo stipendio per 5 non è male.
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
@Chaos@, 11/01/2018 17.22:




beh dipende se ti droghi lavorare un mese e avere lo stipendio per 5 non è male.




Si certo, ma anche se non hai ambizioni è un ottimo modo per sopravvivere senza troppo sbattimento


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