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Darth_Dario presents: Over-Mania X. "Mic check"

Ultimo Aggiornamento: 14/05/2011 14:53
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"Just when you think you know the question, i change the answer!"


Pensavate che fosse finita eh? E invece, dopo una lunga pausa che ha fatto tremare i polsi a più di un appassionato, torna uno degli appuntamenti più attesi da i miliardi -ma che dico miliardi, milioni!- di utenti del Wrestling Web. Torna in tutta la sua magnificenza, Over-Mania, con il suo caratteristico trattino!!! *Partono i cori "Trattino!Trattino!Trattino"*

Data la lunga assenza, magari alcuni di voi non ricordano più che cosa sia questo fantastico concept regalatomi dall'esimio Ankie. Per voi, e per i nuovi utenti, avidi di conoscenza, ecco una breve introduzione/spiegazione:

Over-Mania (col trattino) è un appuntamento con cadenza irregolare (ovvero: lo faccio quando me va), in cui si discuterà di specifici elementi che nel mondo del Wrestling hanno messo Over determinati lottatori e che, allo stesso tempo, sono stati messi Over dai lottatori stessi. Saltuariamente potrà capitare che l'argomento sia un determinato lottatore particolarmente interessante sotto questo punto di vista.



Bene, ciancio alle bande, e andiamo subito a presentare l'argomento dell'odierna edizione. Per festeggiare il numero dieci di questa fantastica edizione, ho deciso di trattare uno strumento che negli ultimi anni è diventato parte integrante di questo meraviglioso Sport-Spettacolo. Uno strumento che ha permesso a molti lottatori, altrimenti mediocri secondo i canoni classici della disciplina, di entrare nella leggenda e di regalare grandi momenti a tutti noi fan. Sto parlando del...

MICROFONO!!!
[IMG]http://i56.tinypic.com/f50soh.jpg[/IMG]


Croce e delizia di molti lottatori, come descrivere l'importanza assunta da questo strumento negli anni? Quali i pioneri nell'utilizzo di questo strumento? Quali i maggiori beneficiari dall'aumento esponenziale del suo utilizzo? E ad oggi, qual'è il suo ruolo? Troppo ingombrante? Troppo poco usato? A voi.


Per chi fosse interessato, qui le edizioni precedenti:

-OverMania 1:
www.tuttowrestling.com/phpbb/viewtopic.php?f=45&t=3161

-OverMania 2:
www.tuttowrestling.com/phpbb/viewtopic.php?f=45&t=3470

-Darth_Dario presents: OverMania 3
www.tuttowrestling.com/phpbb/viewtopic.php?f=45&t=3654

-Darth_Dario presents: Over-Mania 4. "The Belts"
www.tuttowrestling.com/phpbb/viewtopic.php?f=45&t=3807

-Darth_Dario presents: Over-Mania 5. "The Stipulations"
www.tuttowrestling.com/phpbb/viewtopic.php?f=45&t=4119

-Darth_Dario presents: Over-Mania 6. "The Net"
www.tuttowrestling.com/phpbb/viewtopic.php?f=45&t=4448

-Darth_Dario presents: Over-Mania 7. "Turning Point"
www.tuttowrestling.com/phpbb/viewtopic.php?f=45&t=4806

-Darth_Dario presents: Over-Mania 8. "The King Of The Mountain"
www.tuttowrestling.com/phpbb/viewtopic.php?f=45&t=5411

-Darth_Dario presents: Over-Mania 9. "Holla, if ya hear me!"
www.tuttowrestling.com/phpbb/viewtopic.php?f=45&t=5819

The Living Legend
Darth_Dario
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C'è un uomo che ha fatto di quest'oggetto addirittura caratteristica preponderante della gimmick portata sul ring. Un uomo che nonostante la poca 'profondità' (ma a rifletterci su, forse è a causa di questa mancanza), è riuscito a far breccia negli appassionati, al punto da vedere in lui l'erede legittimo (vero) del rattlesnake. Ovviamente parlo di colui che ad oggi, è di sicuro il wrestler dell'anno a mani basse, colui che è riuscito (insieme ad Angle vero, trovatemi discriminante più efficace), a realizzare uno degli incontri migliori che si ricordino nella gabbia di Lockdown, nonchè match dell'anno duemiladieci. Ovvio che stia parlando di Ken Anderson. La libertà concessagli allo sbarco in quel di Orlando, non ha fatto altro che metter ancora più in risalto questa sua caratteristica, che se era importante (e di peso), dalla seconda metà degli anni novanta, ora è divenuto vero fulcro d'interesse e metro di giudizio primario, nel valutare i worker di successo di questo particolare mondo chiamato pro-wrestling. La particolare tecnica diretta, utilizzata da Anderson, non necessita di una profondità di argomenti (e non ne sente neanche il bisogno). Il suo è un richiamo schietto e senza fronzoli, perfetto specchio di quello che lo stesso character, portato sugli schermi, deve essere. Essendo egli uomo d'azione, non avrà la giustificante di un Foley (immenso) certamente più stratificato e complesso, ma potrà benissimo sostenere quella che, in altri casi, risulterebbe dimensione monotematica (ed in questo bisogna davvero esser bravi e sopratutto istrionici, The Rock su tutti). A dire il vero, anche il discorso sui personaggi 'complessi e profondi', unici figli legittimi di un interesse giustificato dei fan, è in realtà pura invenzione recente di una certa parte della critica letteraria. Il personaggio, il character, diviene si motivo di interesse grazie all'ausilio del microfono (in proporzione alla sua abilità, chiaro), ma non per quello che dice, ma piuttosto per come. Ciò che fa di un personaggio, un personaggio che 'funziona' infatti, sono le sue caratteristiche, e esse stesse possono esulare dalla profondità dei discorsi che lo stesso farà al microfono. Come già scritto in precedenza, i personaggi letterari (e di conseguenza anche di fiction televisiva), andrebbero visti più che per profondità, per rotondità. Rotondità e piattezza, sono le caratteristiche principali che fanno la differenza reale sul piacere pertinente dello spettatore, ovvero sulla capacità di immedesimazione e divertimento, nel seguirne o meno le gesta. E questa è tutt'altro che novità, credetemi. Il più grande drammaturgo inglese del XVII secolo, William Shakespeare (o Bacon, stando ad Eco), delinea in una delle sue opere più famose, il perfetto esempio di character, che sfuggendo alla piattezza, ritrova una rotondità del tutto inaspettata (sopratutto per il modo sorprendente con cui essa ci giunge). E lo fa sotto i nostri occhi, usando quella che a prima vista non è che comparsa sullo sfondo, in contrapposizione proprio al protagonista della sua opera, Enrico V. L'uomo in questione, risponde al nome di Fluellen. Nell'opera, come ci si aspetta, Enrico parla e riflette moltissimo, con soliloqui che ce lo mostrano nobile, accorto, capace di azioni eroiche, ma anche vicino alla gente (come un vero eroe per altro, deve fare), insomma un vero re che avverte tutto il fardello del compito che si porta. Fluellen invece, non è altro che un ridicolo gallese, sempre pronto alla pedanteria, portando all'esasperazione i propri uditori, con il solito parlare di Alessando il Macedone e di storia militare (ah, le catchphrase!). E' un personaggio che fa ridere, il re non fa mai ridere. Quindi si direbbe che nei discorsi, Enrico è 'profondo', Fluellen 'piatto'. Eppure, con attenzione si può scorgere un'altra storia, e i ruoli capovolgersi. Il personaggio principale (Enrico V), è dotato di grande eloquenza, ma è l'eloquenza di Shakespeare, non la sua (i più grandi promo, da Foley a Punk, sono personali, sono dell'uomo, non del character), i lamenti sul fardello della regalità alla fine divengono stereotipi (Shakespeare non può essere vero in questo, solo verosimile, in fondo non è mai stato re), e sanno di autocommiserazione. Rimane figura pubblica di cui, non si conoscono caratteristiche proprie, se non quelle che comunemente sono appunto pubbliche (Cena patriottico è questo, alla fine; quanto sarebbe bello scorgere cosa c'è di personale, di realmente caratteristico, quando bacia la medaglietta prima dei match?). Tornando a Fluellen invece (il nostro Anderson), ha la vivacità di un piccolo terrier. Il suo modo di parlare, è tipicamente suo e di nessun altro (questa si che è caratteristica!), e suscita curiosità che non pensiamo: perchè parla ma non solo. Da uno come lui non ci si aspetterebbe determinazione, coraggio, sfrontatezza in battaglia (non è macchietta quindi), invece è così. Chi più sfrontato di Anderson, a proposito? Colui che non si intimidisce difronte ad Undertaker, Batista, Angle, Sting, Hogan (lui, sempre lui è l'underdog della situazione). Il tutto, senza aver mai scavato nel profondo, come ci si aspetterebbe (ma questo ce lo aspettiamo da altri, in realtà), ma così vero e concreto, capace di rendere un promo indimenticabile, anche se costruito sul nulla:

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Minchia. [SM=x2556011]


Il post di Butler, e l'antitesi appena accennata Foley-Anderson, mi fa venire in mente reminiscenze accademiche...McLuhan...Il medium è il messaggio...

P.S
Butler, un piccolo appunto: più spazi nei tuoi post. [SM=x2557191]
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:)

Son due scuole di pensiero del microfono, e ti ringrazio per aver tirato fuori l'argomento in modo così interessante (ho riletto 3 volte il pezzo, e non sono ancora sicuro di averci capito qualcosa).

Tu parli di rotondità del personaggio, e hai ragione. Anderson non è profondo, ma occupa comunque spazio, sai benissimo quali siano le sue caratteristiche, anche se non ti ha mai raccontato di quando il padre ubriaco lo picchiava o di come si sia sentito a perdere un orecchio in un match in Germania. Anderson non è un uomo che ogni tanto usa il microfono, Anderson è l'uomo col microfono in mano. Così come lo è stato The Rock, e così come in principio lo è stato lo scozzese incazzoso, "Rowdy" Roddy Piper. Anderson non ha bisogno di raccontarci chi è, perchè lo vediamo noi stessi ogni volta con i nostri occhi quando sta al centro del ring col microfono in mano.

Foley, Raven e gli altri, invece, anche se non si direbbe mai, fanno un uso più consono del microfono, gli ridanno quello che alla fine è il suo ruolo: un mezzo per parlare, per esprimersi, un modo per farti vedere chi sono. E' un mezzo, come un altro: possono usare il microfono, oppure possono infilarsi un calzino su una mano, o possono parlare da soli, picchiare il loro nemico per poi abbracciarlo nel ring e dirgli che lo stanno salvando.

Ed è qua che ci si rende conto dei "limiti" di Anderson: Anderson non può scegliere cosa farci vedere, perchè lui è tutto lì ogni volta che sale sul ring. Foley/Raven invece possono centellinarsi, decidere ogni giorno cosa faranno vedere oggi, e cosa invece lasceranno intuire. Due scuole di pensiero, certo, commedia dell'Arte e Tragedia.
[Modificato da Darth_Dario 13/05/2011 12:58]
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Dario, nonostante la matassa intricata, vedo che il bandolo alla fine è spuntato. Non sono convinto però, sulla conclusione. Quello che vedi in Anderson come limite, io lo vedo (ed implicitamente tu stesso, lo ammetti), semplicemente come 'altro modo' per raccontare. Nè inferiore nè superiore allo stile di Foley (che più o meno chiunque, considera la 'vetta'). Come del resto non va esclusa a priori la possibilità che un domani Anderson, possa attingere anche a questo stile. Anderson non è 'piatto', tanto quanto non lo è Foley, entrambi 'rotondi', solo in maniera differente. Gli esempi da me riportati sono a testimonianza del fatto, che spesso si ricerca in un character una verosimiglianza non necessaria (una profondità che non c'è), se lo scopo ultimo è quello del piacere pertinente, del coinvolgimento emotivo (che non preclude la commedia, perchè dovrebbe?), dunque per forza di cose inferiore a nessuno (perchè non vi è una vera dualità). E' la lezione di Shakespeare, tra le righe dell'Enrico V, che ci consegna un personaggio con caratteristiche distinguibili, senza per forza di cose ricercare la pomposità di un monologo drammatico (anzi, dimostrando che questi, alle volte, è artifizio ancora più 'avvertibile' dell'altro).


Ektor, minchia? [SM=x2556383]

A parte questo, un libro illuminante è The Dream Society, di Rolf Jensen, di cui ahimè, non esiste traduzione.


E sugli spazi hai ragione, ho bisogno di editing. [SM=x2555746]
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Re:
James Butler, 13/05/2011 13.44:

Dario, nonostante la matassa intricata, vedo che il bandolo alla fine è spuntato. Non sono convinto però, sulla conclusione. Quello che vedi in Anderson come limite, io lo vedo (ed implicitamente tu stesso, lo ammetti), semplicemente come 'altro modo' per raccontare. Nè inferiore nè superiore allo stile di Foley (che più o meno chiunque, considera la 'vetta'). Come del resto non va esclusa a priori la possibilità che un domani Anderson, possa attingere anche a questo stile. Anderson non è 'piatto', tanto quanto non lo è Foley, entrambi 'rotondi', solo in maniera differente. Gli esempi da me riportati sono a testimonianza del fatto, che spesso si ricerca in un character una verosimiglianza non necessaria (una profondità che non c'è), se lo scopo ultimo è quello del piacere pertinente, del coinvolgimento emotivo (che non preclude la commedia, perchè dovrebbe?), dunque per forza di cose inferiore a nessuno (perchè non vi è una vera dualità). E' la lezione di Shakespeare, tra le righe dell'Enrico V, che ci consegna un personaggio con caratteristiche distinguibili, senza per forza di cose ricercare la pomposità di un monologo drammatico (anzi, dimostrando che questi, alle volte, è artifizio ancora più 'avvertibile' dell'altro).


Ektor, minchia? [SM=x2556383]

A parte questo, un libro illuminante è The Dream Society, di Rolf Jensen, di cui ahimè, non esiste traduzione.


E sugli spazi hai ragione, ho bisogno di editing. [SM=x2555746]




E' la naturalezza che è sia il punto di forza, sia la caratteristica che ti frega e ti porta a sottovalutare il lavoro degli Anderson/Rocky/Piper.

I Foley/Raven son considerati la vetta perchè vedendoli vedi "l'artificio", e capisci dove è l'abilità. Con Foley/Raven è più facile fare il critico (tanto per ricollegarsi anche al discorso che faceva Greg nel suo editoriale). Con Anderson/Rocky/Piper invece è difficile capire dov'è il lavoro dietro, perchè sono talmente a loro agio, quello che fanno è talmente intuitivo e diretto, senza niente in mezzo, che è difficile vederci il lavoro e l'abilità, sembra quasi una cosa scontata che un Anderson o un Monty Brown sappiano tirarti fuori 5 minuti di promo sul nulla.

Lungi da me considerare una superiore o, peggio, migliore dell'altra. La considerazione che si può che fare è che sono prodotti diretti a pubblici diversi. Un promo di Anderson può essere apprezzato e capito da tutti, in quanto basta essere pubblico per farlo tuo, mentre invece per un promo di Foley per capirlo a 360° serve anche essere un pò critici e appassionati.
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13/05/2011 14:44
 
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(...)Un promo di Anderson può essere apprezzato e capito da tutti(...).



Neanche a farlo apposta, sollevi una questione che più volte in questi giorni mi frullava in testa (dove c'è molto spazio, evidentemente). Ed è strettamente legata anche al post di Baboden e ai riferimenti sulla società dei sogni.

Sui 'due mondi', in effetti hai ragione.
[Modificato da James Butler 13/05/2011 14:56]
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Re:
James Butler, 13/05/2011 14.44:


(...)Un promo di Anderson può essere apprezzato e capito da tutti(...).



Neanche a farlo apposta, sollevi una questione che più volte in questi giorni mi frullava in testa (dove c'è molto spazio, evidentemente). Ed è strettamente legata anche al post di Baboden e ai riferimenti sulla società dei sogni.

Sui 'due mondi', in effetti hai ragione.



Cioè?
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E' qualcosa su cui mi piacerebbe approfondire, non appena troverò il tempo!
[Modificato da James Butler 13/05/2011 15:46]
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Re:
James Butler, 13/05/2011 15.45:

E' qualcosa su cui mi piacerebbe approfondire, non appena troverò il tempo!




Sai già come devi approfondirlo, vero? [SM=x2555841]
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Re:
James Butler, 13/05/2011 15.45:

E' qualcosa su cui mi piacerebbe approfondire, non appena troverò il tempo!





Daje. Però mi raccomando, quando sarà scrivi qua, così Baboden rosica [SM=x2577735]
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Re: Re:
Darth_Dario, 13/05/2011 16.59:





Daje. Però mi raccomando, quando sarà scrivi qua, così Baboden rosica [SM=x2577735]




Ma a me va bene, così tu sei costretto a leggerlo quà. [SM=x2555745]

Scherzi a parte, un editoriale di Butler sarebbe straordinerio. [SM=x2579475]
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Re: Re: Re:
ektor baboden81, 13/05/2011 17.01:




Ma a me va bene, così tu sei costretto a leggerlo quà. [SM=x2555745]

Scherzi a parte, un editoriale di Butler sarebbe straordinerio. [SM=x2579475]





Dai, che mi sto impegnando anche io. Mo te porto pure il Torneo TNA di qua.

Poi se voi siete fessi mica è colpa mia, mi assento due giorni e vi fate fregare il torneo dei Tag!
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Re: Re: Re: Re:
Darth_Dario, 13/05/2011 17.09:





Dai, che mi sto impegnando anche io. Mo te porto pure il Torneo TNA di qua.

Poi se voi siete fessi mica è colpa mia, mi assento due giorni e vi fate fregare il torneo dei Tag!




Noi non vogliamo tornei, Scorcho è stato chiaro. [SM=x2555777]
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Re: Re: Re: Re: Re:
ektor baboden81, 13/05/2011 17.13:




Noi non vogliamo tornei, Scorcho è stato chiaro. [SM=x2555777]




[SM=x2556382]

Brutti bastardi.
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