1. Cloud Nothings - Attack On Memory
2. Waxahatchee - American Weekend
3. Ty Segall - Twins
4. Evans The Death - Evans The Death
5. The Music Tapes - Mary's Voice
6. Fang Island - Major
7. Grimes - Visions
8. Sleep Party People - We Were Drifting On A Sad Song
9. Two Gallants - The Bloom And The Blight
10. Screaming Females - Ugly
11. Workin' Man Noise Unit - Drinkin' Stella To Make Music To Drink Stella To EP
12. Broken Water - Tempest
13. Smashing Pumpkins - Oceania
14. Exlovers - Moth
15. Penfold - Hindsight & Regrets EP
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15. Penfold - Hindsight & Regrets EP [Signal Flow]
Primo di 5 runner-up. Nulla a che vedere coi Penfold di Amateurs And Professionals, mera omonimia e non ci vanno nemmeno vicini, ma sticazzi. Schreifels-iani al punto giusto.
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14. Exlovers - Moth [Young & Lost]
Non che l'abbia consumato, ma direi che son stati tra i
gazers che più ho preferito. Forse un pò strano ammettere che il pezzo che ho più gradito sia la ghost track, Moth-eaten Memories (a patto che non ci siano versioni differenti. Non ce l'ho originale, ma in quella che ho io è in coda a The Ruin, mentre la tracklist su Young & Lost la segna come ultima ma senza The Ruin... E' comunque uscita come singolo in precedenza), ma tant'è.
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13. Smashing Pumpkins - Oceania [Martha's Music]
La notizia è che Corgan non ha tirato fuori un disco assolutamente malvagio e tanto basta. E ne scrivesse di pezzi come Violet Rays... Se solo si fosse limitato un pò riguardo alla tracklist (specie nella sezione centrale) si potrebbe parlarne anche in toni molto più positivi. Ero curioso, ma non è un disco che parla a me o a fan di media-lunga data (almeno quando i Pumpkins erano ancora un gruppo). Se ne prende atto e bon, puttanate sull'uso dell'ormai moniker e su come "non sono gli Smashing Pumpkins" possono anche rimanere a 10 anni fa o giù di lì.
12. Broken Water - Tempest [Hardly Art]
Colpo di coda del 2012 e forse ascolto non così maturato, per questo preferisco metterlo qua, ma comunque metterlo. Pare che in quel di Olympia ci sia fermento e questo è un bene. Se gli Exlovers sono i "gazers" più "blandi" che ho apprezzato, questi sono quelli più "pesi". Chitarre fiche. Voce femminile e maschile che si alternano e grazie a quella di "lui" c'è pure un pizzico di Polvo, a tratti molto Ash Bowie, Coming Down non sfigurerebbe in un Exploded Drawing.
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11. Workin' Man Noise Unit - Drinkin' Stella To Make Music To Drink Stella To EP [Doubledotdash]
Ultimo runner-up, ma in realtà è rimasto fuori a forza dalla Top 10. Questi son dei tritaossa. Peccato solo mancasse un bassista per questa release, sennò eran cazzi. Chitarre che sbordano e orecchie che sanguinano.
10. Screaming Females - Ugly [Don Giovanni]
Il disco più a fuoco degli Screaming Females. Marissa Paternoster è una chitarrista della Madonna, estro che Albini non riesce minimamente a tenere a bada, ma non ce n'è nemmeno bisogno. Evviva gli sleghi, con coefficiente di difficoltà notevole a cantarci sopra.
9. Two Gallants - The Bloom And The Blight [ATO]
Disco stroncatissimo in giro ma francamente non capisco il perchè, pure per me c'ha messo un pò a far breccia ma nella discografia dei Two Gallants merita. Distorsione pesante alternata sapientemente all'arpeggio "pastorale" e la formula risulta qualcosa di convincente. Ma poi proprio perchè ci son delle bordate davvero notevoli, ma anche delle calde ballate che già han dimostrato di saper scrivere (magari meno dissonanti e più canoniche come in episodi precedenti). E, in più, pur senza basso, i vuoti sembrano meno vuoti. Boh, a me è piaciuto assai.
8. Sleep Party People - We Were Drifting On A Sad Song [Blood And Biscuits]
Come per Exlovers e Broken Water, mi viene di andar per "generi". Questo è il disco "Dream Pop" che più ho apprezzato durante l'anno. Ma è anche quello che è calato di più nel mentre, forse perchè non è che impazzisca per un sound del genere. Comunque Brian Batz regge su questo collettivo con la sua voce à la Jonsi ed ottiene dei Sigur Ros ma più abbordabili ed orecchiabili. Stupisce anche per le abilità produttive e di missaggio, gradevolmente bilanciato per certi suoni che molto spesso scappano al controllo.
7. Grimes - Visions [4AD]
Della serie "Quanto aiuta ascoltare i dischi mesi dopo che sono usciti". Grimes è l'unica cosa, oltre a Kindred di Burial, che son stato capace di ascoltare seriamente sul versante "elettronico". Anche qua molto "dreamy", la sua voce ammalia parecchio, a tratti molto indianeggiante (
dots, not feathers), i beat mi sanno di giusto contraltare ai freddi meccanismi austeri di Conatus dello scorso anno (senza necesseriamente togliere nulla a Zola Jesus) ,e poi cazzo ne so, m'ha rapito anche se non volevo.
6. Fang Island - Major [Sargent House]
I miei preferiti ritornano, meno freschi (purtroppo) come da preventivo, ma mi piacciono sempre. Hanno imparato a cantare e si nota che l'approccio è molto diverso dal s/t. Mi spiace solo della defezione di 2/5 del gruppo, cosa che forse ha un pò minato la gestazione di Major. Però restano sempre dei grandi strumentisti, catchy e genuinamente fanciulli:
all I know, I learned in kindergarten.
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5. The Music Tapes - Mary's Voice [Merge]
Quel genietto di Julian Koster era già tornato lo scorso anno con l'EP Purim's Shadows (The Dark Tours The World) con la sua sempre personalissima visione delle cose, ma con Mary's Voice s'è superato. Altro viaggio e ricerca sonora invidiabile, all'insegna del Lo-fi spinto e ad un Mondo unico in cui è difficile non caderci dentro. Benjo e roba che vibra, come l'Elephant 6 insegna.
4. Evans The Death - Evans The Death [Fortuna POP!]
Mia personalissima rivelazione dell'anno ed esordio fulminante, esce su Fortuna Pop ma sa di Slumberland al 100% (vabbè che quest'ultima ne licenzia poi spesso gli album negli States). Certo, rimango tutt'ora convinto che grosso del merito vada a Katherine Whitaker ed alla sua voce, che li "sdogana" un pò di più rispetto al resto, ma il merito va anche a Dan Moss, che ha praticamente scritto da solo tutto l'album. Da continuare a seguire con attenzione.
3. Ty Segall - Twins [Drag City]
Potenziale disco dell'anno, per questo sul podio. In Twins non c'è una singola cosa che non vada. Ma poi ti fa rivalutare in toto la bulimia artistica del buon Ty: non inventa un cazzo ma, come altri prima di lui, ha capito che bisogna spremersi all'impossibile e subito, prima di andare inesorabilmente a trovarsi un lavoro serio. Quindi fa del warm-up per Twins e questo è il risultato, probabilmente la sua migliore raccolta di pezzi (anche se forse ciò può non trovare d'accordo chi apprezza maggiormente la roba pre-Goodbye Bread).
2. Waxahatchee - American Weekend [Don Giovanni]
Io lo dico sempre che la Musica nuova fa schifo e che quella vecchia spacca, perchè capita sempre il ripescaggio tra capo e collo che t'ammazza. Quest'anno è capitato ai P.S. Eliot e ad Introverted Romance In Our Troubled Minds (Sadie in maniera molto minore), band che è durata lo spazio di 4 anni ma che ha poi lasciato che Katie Crutchfield facesse 'sta roba qua. Altra persona che non sa stare ferma un attimo, come poi del resto la sorella gemella (uscita quest'anno con gli Swearin', ma dallo scioglimento dei P.S. Eliot avranno fatto una decina di altre cose). 'Sto disco non se l'è inculato nessuno, mi ha pure fatto strano vederlo tra le "Honorable Mentions" di Pitchfork, quando nemmeno l'ha recensito durante l'anno... E' poi più tendente al 2011, doveva uscire per Salinas, poi per l'etichetta mai più creata delle Crutchfield stesse, poi alla fine è stato messo in rete come demo. E quest'anno la Don Giovanni l'ha recuperato e rilasciato ufficialmente, quindi calza. Sul disco c'è poco da dire, tutto Lo-fi chitarra e voce nella sua cameretta (gli unici "lussi" sono un timido accenno di ritmica in Be Good e il piano di Noccalula), testi intimi (e con la penna è brava, anche se un pò troppo spesso forbita), se ti prende non ti molla più. Unico vero disco che mi ha fatto dubitare sulla prima posizione.
1. Cloud Nothings - Attack On Memory [Carpark]
Un pò il manifesto della sì annata interessantissima, almeno per quel che mi riguarda, ma della "poca fotta vera". Questo perchè Attack On Memory è il primissimo disco che volevo ascoltare quest'anno, ci sono andato sotto ed è rimasto lì fino ad oggi. 'Sto disco è fare Punk nel 2012,
no future, no past, they don't believe in me, I need time to stay useless. Dylan Baldi e soci sono entrati in studio, Albini è al solito bravo a non fare assolutamente nulla che possa non far sentire a proprio agio i ragazzi con cui lavora (ma anche in generale), li registra e questi tirano fuori forse qualcosa di irripetibile. Ma questo si vedrà, intanto va benissimo così.