Erika De Nardo libera.

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pozzo5
00martedì 6 dicembre 2011 14:44

Erika varca i cancelli della comunità
«Voglio essere lasciata in pace»


Condannata per l'omicidio della madre e del fratellino, avvenuto a Novi Ligure (Alessandria) nel febbraio del 2001, Erika De Nardo - che all'epoca aveva solo 16 anni e agì con il fidanzatino Omar Favaro - ha lasciato la comunità Exodus di Lonato (Brescia), dopo avere scontato la pena. La ragazza intorno alle 9 di martedì mattina ha salutato gli ospiti della struttura in cui si trova in messa in prova dall'ottobre scorso e, a quanto si è saputo, sarà portata - dopo una tappa dai carabinieri per la notifica del decreto di fine pena - in un'altra comunità di don Mazzi dove incontrerà per qualche ora il padre Francesco. Poi dovrebbe fare ritorno nel centro di Lonato.

La sua uscita in libertà era attesa per lunedì ma il responsabile della comunità. Giovanni Mazzi responsabile di Exodus, ai giornalisti affollati fuori dai cancelli della comunità, aveva ribadito che pur essendo concluso il suo periodo di affidamento in prova, non era ancora giunto il provvedimento da parte della magistratura con il quale si stabilisce ufficialmente che Erika ha finito di scontare definitivamente la pena.

«Adesso andremo dai carabinieri a formalizzare la libertà», ha detto Giovanni Mazzi, responsabile della comunità di Lonato. «Poi la ragazza incontrerà il padre e tornerà qui in comunità e vi rimarrà per molto tempo». Erika, però, giubbetto fucsia, jeans e al collo una kefiah, in mattinata aveva salutato a lungo gli altri ospiti della comunità, come se non dovesse tornare nella struttura in tempi brevi. La ragazza ha lasciato la comunità Exodus a bordo di un suv di colore scuro, con alla giuda lo stesso Giovanni Mazzi, preceduto da una pattuglia dei carabinieri.




disgusto e fastidio.

100 euro che comincerà a fare comparsate in programmi televisivi e serate in discoteca.



Our lady peace
00martedì 6 dicembre 2011 14:48
Disgusto e fastidio di cosa?
Der Metzgermeister.
00martedì 6 dicembre 2011 14:49
Non mi meraviglierei, dopo zio Michele mi aspetto di tutto ormai.
D'altra parte, quell'albanese che qualche anno fa uccise (investendo con l'auto da ubriaco) dei ragazzi e che "per punizione" fu ospitato in un lussuoso hotel e divenne testimonial di una marca di jeans ce lo siamo dimenticati?
Mah.

sanchez_79
00martedì 6 dicembre 2011 14:52
spero faccia la fine della mamma e del fratellino..solamente morendo più lentamente e patendo le pene dell'inferno
The Emerald Knight
00martedì 6 dicembre 2011 14:52
Non per dire ma chi ci ha lucrato su questa faccenda è stato semmai l'ex fidanzato.
The Real Deal
00martedì 6 dicembre 2011 14:52
Barbara D'Urso sarà venuta 4 o 5 volte, saputa la notizia.
= Nicky Santoro =
00martedì 6 dicembre 2011 14:52
Ha pagato il suo debito con la giustizia, merita la sua privacy.

Il disgusto è per i mille servizi e cazzi vari della Tv, sia quand'era dentro [Erika che gioca a volley!] che ora, ma basta cazzo.

Comunque mi fa sangue, credo sia la colpevolezza.

Ps. Comparsate in disco? Ma quando mai! Ma chi le ha mai fatte, manco Stasi che ne è uscito innocente, cazzo dite! Basta sparare cazzate!
Vennegoor of Hesselink
00martedì 6 dicembre 2011 14:53
Essendo minorenne all'epoca, dubito che avrebbe potuto farsi più anni in carcere. O sbaglio?
pozzo5
00martedì 6 dicembre 2011 14:54
Re:
Our lady peace, 06/12/2011 14.48:

Disgusto e fastidio di cosa?




del sistema giudiziario italiano. 10 anni porco dio.


10 anni per questo:


La dinamica del delitto che viene presentata è quella desumibile dagli atti processuali e in particolare dalle ricostruzioni fornite dal RIS dei Carabinieri, in quanto dopo "l'accerchiamento" posto in essere dagli inquirenti nei confronti dei due sospettati, la loro linea di difesa è stata sostanzialmente incentrata nell'accusarsi vicendevolmente. È da notare tuttavia che mentre le dichiarazioni di Omar sono state maggiormente suffragate dalle ricostruzioni oggettive (per esempio risulterà vero che la ferita riportata da lui è da attribuirsi ad un morso di Gianluca come sostenuto da egli stesso, mentre Erika ha sempre affermato che la ferita fu dovuta all'uso del coltello) e da un maggiore e immediato ravvedimento sulla gravità di ciò che era stato commesso (pur minimizzando il proprio ruolo, ma certamente non negandolo in toto), la versione riportata da Erika è stata sempre e solo chiaramente mendace, avendo dichiarato la stessa che Omar fu il solo ad agire. I due imputati non hanno comunque mai chiaramente spiegato lo svolgimento dei fatti.

Susy Cassini rincasa insieme al figlio Gianluca intorno alle 19.30. Suona il campanello ed Erika apre la porta. Insieme vanno in cucina e tra madre e figlia comincia probabilmente l'ennesima discussione dovuta ai brutti voti scolastici della ragazza che studiava all'Istituto San Giorgio - dopo due anni molto deludenti al liceo scientifico - ed ai timori della madre sulle possibili cattive frequentazioni della figlia. Poi arriva la prima coltellata. Soltanto a questo punto la giovane si infila i guanti. Omar che era in casa, nascosto nel bagno del pianterreno dove aveva già indossato i guanti, accorre a dar manforte ad Erika. I due ragazzi riescono ad aggredire Susy alle spalle: uno dei due le tappa la bocca con una mano, l'altro comincia a menare fendenti con il coltello. Anche l'altro comincia a colpire. La donna si dibatte, tenta di sfuggire alla furia omicida dei due, e va a sbattere contro il tavolo della cucina, che per la violenza dell'urto si spezza in due. Il sangue schizza e macchia i vestiti mentre i due fidanzatini continuano ad accoltellarla finché non respira più. Saranno in tutto 40 le coltellate inflitte alla donna. Omar affermò che prima di morire Susy Cassini avrebbe gridato alla figlia "Erika, ti perdono", implorandola di risparmiare il fratello.

Nel frattempo il trambusto generatosi ha attirato Gianluca (il fratellino di Erika) che dal piano superiore dove stava preparandosi a fare il bagno (era appena tornato da una partita di pallacanestro dopo aver corso e sudato) è sceso al pian terreno dove ha assistito atterrito all'omicidio della madre. Gianluca viene colpito una prima volta al piano terra dalla sorella, come dimostrato da uno schizzo di sangue del bambino rinvenuto sul cavo del telefono della cucina. Dopodiché Erika convince il fratello a seguirla al piano superiore cercando di calmarlo. Gocce di sangue della giovane vittima vengono rinvenute anche sulle scale che conducono al primo piano, segno che Gianluca è risalito al piano superiore quando era già stato ferito. I piedi dei due assassini lasciano tracce sulle scale, c'è sangue anche sul muro, il segno delle mani dei due che si appoggiano per agevolare la corsa (indice secondo i giudici di una manifesta furia omicida). Piccole gocce cadono dai coltelli. Erika porta il fratellino in bagno con la scusa di aiutarlo a lavarsi e medicargli la ferita, ma Gianluca, in preda al panico, fugge e cerca rifugio nella camera di Erika ed è qui che riceve ulteriori coltellate.

Nel frattempo, per evitare che i vicini udissero grida, Erika alza al massimo il volume dello stereo, sulla cui manopola vengono rilevate altre tracce ematiche. Nei piani dei due assassini probabilmente non vi era l'eliminazione di Gianluca, ma la sua presenza imprevista sulla scena del crimine e la sua reazione ne hanno fatto uno scomodo testimone. Forse dopo un veloce conciliabolo viene presa la decisione di eliminarlo. Nel frattempo Gianluca con le poche forze rimaste scappa e cerca rifugio nel bagno. È la fine. Inizialmente, Erika cerca di fargli bere del topicida (resti di una polvere azzurra poi risultata essere un topicida furono rinvenuti vicino alla vasca da bagno, nel pianerottolo del piano superiore, e nelle scale), poi lo butta nell'acqua della vasca e tenta di affogarlo. I fidanzati, forse perché presi dal panico non riescono però nel loro tentativo di affogare Gianluca (che si difende disperatamente riuscendo anche a ferire Omar mordendolo nella zona della prima piega interdigitale della mano destra procurandogli una ferita sanguinante), ma avendo con sé ancora uno dei coltelli usati per uccidere Susy, ricominciano a colpirlo. La furia dei due giovani diventa bestiale. Colpiscono di nuovo e serviranno in tutto ben 57 coltellate, per farlo smettere di agitarsi dopo almeno un quarto d'ora d'agonia.

I due ragazzi tornano al piano terra. Sul sangue che imbratta le scale sono rimaste impresse le impronte dei piedi che ripercorrono la stessa strada in discesa. E accanto altre goccioline cadute dai coltelli. “Piccole macchie rotonde - puntualizza un investigatore - tipiche dello sgocciolamento”. Tra i due scoppia una discussione circa l'opportunità di aspettare il rientro del padre della ragazza per uccidere anche lui. Erika insiste ma Omar sostiene di essere troppo stanco e le replica: "Se vuoi, uccidilo da sola". Dopodiché i ragazzi cercano di lavare il sangue, ma non ci riescono. Lavano comunque le armi per nascondere le impronte. Un coltello lo chiudono in un sacchetto insieme a un paio di guanti. L'altro resta nella casa, sul pavimento della cucina. Alle 20.50 si dividono. Omar esce dalla porta principale. Un testimone lo nota perché ha i pantaloni sporchi di sangue. “È andato via in motorino”, racconta il giorno dopo ai carabinieri. Erika passa invece dal garage. I suoi piedi lasciano le impronte sul pavimento e anche in questo caso gli esami confermano: sono le tracce lasciate da una persona che non corre, ma cammina. Dopo aver inferto, insieme al fidanzato, 97 coltellate a madre e fratello.





ma questi qua erano da mettere in galera, buttare via la chiave e smettere di dargli da mangiare.
Mizar the game
00martedì 6 dicembre 2011 14:57
Re:
pozzo5, 06/12/2011 14.44:


Erika varca i cancelli della comunità
«Voglio essere lasciata in pace»


Condannata per l'omicidio della madre e del fratellino, avvenuto a Novi Ligure (Alessandria) nel febbraio del 2001, Erika De Nardo - che all'epoca aveva solo 16 anni e agì con il fidanzatino Omar Favaro - ha lasciato la comunità Exodus di Lonato (Brescia), dopo avere scontato la pena. La ragazza intorno alle 9 di martedì mattina ha salutato gli ospiti della struttura in cui si trova in messa in prova dall'ottobre scorso e, a quanto si è saputo, sarà portata - dopo una tappa dai carabinieri per la notifica del decreto di fine pena - in un'altra comunità di don Mazzi dove incontrerà per qualche ora il padre Francesco. Poi dovrebbe fare ritorno nel centro di Lonato.

La sua uscita in libertà era attesa per lunedì ma il responsabile della comunità. Giovanni Mazzi responsabile di Exodus, ai giornalisti affollati fuori dai cancelli della comunità, aveva ribadito che pur essendo concluso il suo periodo di affidamento in prova, non era ancora giunto il provvedimento da parte della magistratura con il quale si stabilisce ufficialmente che Erika ha finito di scontare definitivamente la pena.

«Adesso andremo dai carabinieri a formalizzare la libertà», ha detto Giovanni Mazzi, responsabile della comunità di Lonato. «Poi la ragazza incontrerà il padre e tornerà qui in comunità e vi rimarrà per molto tempo». Erika, però, giubbetto fucsia, jeans e al collo una kefiah, in mattinata aveva salutato a lungo gli altri ospiti della comunità, come se non dovesse tornare nella struttura in tempi brevi. La ragazza ha lasciato la comunità Exodus a bordo di un suv di colore scuro, con alla giuda lo stesso Giovanni Mazzi, preceduto da una pattuglia dei carabinieri.




disgusto e fastidio.

100 euro che comincerà a fare comparsate in programmi televisivi e serate in discoteca.







200 € che quelli che guardano robe tipo grande fratello saranno li a guardarla...



cmq si è scandaloso. ma vabbè siamo in Italia
AtomBomb
00martedì 6 dicembre 2011 14:58
Come noto io sono favorevole alla pena di morte, quindi per me anche 50 anni sono pochi per un omicidio.
ZX24
00martedì 6 dicembre 2011 15:00
Re: Re:
pozzo5, 06/12/2011 14.54:




del sistema giudiziario italiano. 10 anni porco dio.

ma questi qua erano da mettere in galera, buttare via la chiave e smettere di dargli da mangiare.




E allora pigliamocela con il sistema giudiziario italiano, piuttosto.

Se il sistema giudiziario italiano (sbagliato, ma su questo credo che in linea generale siamo tutti d'accordo) ti da 10 anni di galera passati i 10 anni sei una persona libera, punto, stop, fine della questione.

Sulla seconda parte stendo un velo pietosissimo, che a parlare di funzione rieducativa del carcere con gli assetati di sangue spreco tempo ed energie.
Halo 8
00martedì 6 dicembre 2011 15:01
Pena di morte.
@Chaos@
00martedì 6 dicembre 2011 15:01
porco dio quanto capite un cazzo di come funziona il carcere e la pena.
e' un errore che ha fatto da bambina ha pagato con 10 anni di carcere e silenzio, il padre gli e' accanto (ed e' gia' un buon segno) e' in una comunita' a fare volontariato e ci restera' probabilmente tutta la vita visto che non potra' mai fare altro, chiede privacy ed e' assediata dai soliti avvoltoi giornalisti (vergognoso il servizio del tg1 di ieri).

la faccenda e' chiusa chi ne parla ancora e' il solito succhiamerda.
Our lady peace
00martedì 6 dicembre 2011 15:04
Re:
@Chaos@, 06/12/2011 15.01:

porco dio quanto capite un cazzo di come funziona il carcere e la pena.
e' un errore che ha fatto da bambina ha pagato con 10 anni di carcere e silenzio, il padre gli e' accanto (ed e' gia' un buon segno) e' in una comunita' a fare volontariato e ci restera' probabilmente tutta la vita visto che non potra' mai fare altro, chiede privacy ed e' assediata dai soliti avvoltoi giornalisti (vergognoso il servizio del tg1 di ieri).

la faccenda e' chiusa chi ne parla ancora e' il solito succhiamerda.




.
martozen
00martedì 6 dicembre 2011 15:15
Re: Re:
pozzo5, 06/12/2011 14.54:




del sistema giudiziario italiano. 10 anni porco dio.


10 anni per questo:


La dinamica del delitto che viene presentata è quella desumibile dagli atti processuali e in particolare dalle ricostruzioni fornite dal RIS dei Carabinieri, in quanto dopo "l'accerchiamento" posto in essere dagli inquirenti nei confronti dei due sospettati, la loro linea di difesa è stata sostanzialmente incentrata nell'accusarsi vicendevolmente. È da notare tuttavia che mentre le dichiarazioni di Omar sono state maggiormente suffragate dalle ricostruzioni oggettive (per esempio risulterà vero che la ferita riportata da lui è da attribuirsi ad un morso di Gianluca come sostenuto da egli stesso, mentre Erika ha sempre affermato che la ferita fu dovuta all'uso del coltello) e da un maggiore e immediato ravvedimento sulla gravità di ciò che era stato commesso (pur minimizzando il proprio ruolo, ma certamente non negandolo in toto), la versione riportata da Erika è stata sempre e solo chiaramente mendace, avendo dichiarato la stessa che Omar fu il solo ad agire. I due imputati non hanno comunque mai chiaramente spiegato lo svolgimento dei fatti.

Susy Cassini rincasa insieme al figlio Gianluca intorno alle 19.30. Suona il campanello ed Erika apre la porta. Insieme vanno in cucina e tra madre e figlia comincia probabilmente l'ennesima discussione dovuta ai brutti voti scolastici della ragazza che studiava all'Istituto San Giorgio - dopo due anni molto deludenti al liceo scientifico - ed ai timori della madre sulle possibili cattive frequentazioni della figlia. Poi arriva la prima coltellata. Soltanto a questo punto la giovane si infila i guanti. Omar che era in casa, nascosto nel bagno del pianterreno dove aveva già indossato i guanti, accorre a dar manforte ad Erika. I due ragazzi riescono ad aggredire Susy alle spalle: uno dei due le tappa la bocca con una mano, l'altro comincia a menare fendenti con il coltello. Anche l'altro comincia a colpire. La donna si dibatte, tenta di sfuggire alla furia omicida dei due, e va a sbattere contro il tavolo della cucina, che per la violenza dell'urto si spezza in due. Il sangue schizza e macchia i vestiti mentre i due fidanzatini continuano ad accoltellarla finché non respira più. Saranno in tutto 40 le coltellate inflitte alla donna. Omar affermò che prima di morire Susy Cassini avrebbe gridato alla figlia "Erika, ti perdono", implorandola di risparmiare il fratello.

Nel frattempo il trambusto generatosi ha attirato Gianluca (il fratellino di Erika) che dal piano superiore dove stava preparandosi a fare il bagno (era appena tornato da una partita di pallacanestro dopo aver corso e sudato) è sceso al pian terreno dove ha assistito atterrito all'omicidio della madre. Gianluca viene colpito una prima volta al piano terra dalla sorella, come dimostrato da uno schizzo di sangue del bambino rinvenuto sul cavo del telefono della cucina. Dopodiché Erika convince il fratello a seguirla al piano superiore cercando di calmarlo. Gocce di sangue della giovane vittima vengono rinvenute anche sulle scale che conducono al primo piano, segno che Gianluca è risalito al piano superiore quando era già stato ferito. I piedi dei due assassini lasciano tracce sulle scale, c'è sangue anche sul muro, il segno delle mani dei due che si appoggiano per agevolare la corsa (indice secondo i giudici di una manifesta furia omicida). Piccole gocce cadono dai coltelli. Erika porta il fratellino in bagno con la scusa di aiutarlo a lavarsi e medicargli la ferita, ma Gianluca, in preda al panico, fugge e cerca rifugio nella camera di Erika ed è qui che riceve ulteriori coltellate.

Nel frattempo, per evitare che i vicini udissero grida, Erika alza al massimo il volume dello stereo, sulla cui manopola vengono rilevate altre tracce ematiche. Nei piani dei due assassini probabilmente non vi era l'eliminazione di Gianluca, ma la sua presenza imprevista sulla scena del crimine e la sua reazione ne hanno fatto uno scomodo testimone. Forse dopo un veloce conciliabolo viene presa la decisione di eliminarlo. Nel frattempo Gianluca con le poche forze rimaste scappa e cerca rifugio nel bagno. È la fine. Inizialmente, Erika cerca di fargli bere del topicida (resti di una polvere azzurra poi risultata essere un topicida furono rinvenuti vicino alla vasca da bagno, nel pianerottolo del piano superiore, e nelle scale), poi lo butta nell'acqua della vasca e tenta di affogarlo. I fidanzati, forse perché presi dal panico non riescono però nel loro tentativo di affogare Gianluca (che si difende disperatamente riuscendo anche a ferire Omar mordendolo nella zona della prima piega interdigitale della mano destra procurandogli una ferita sanguinante), ma avendo con sé ancora uno dei coltelli usati per uccidere Susy, ricominciano a colpirlo. La furia dei due giovani diventa bestiale. Colpiscono di nuovo e serviranno in tutto ben 57 coltellate, per farlo smettere di agitarsi dopo almeno un quarto d'ora d'agonia.

I due ragazzi tornano al piano terra. Sul sangue che imbratta le scale sono rimaste impresse le impronte dei piedi che ripercorrono la stessa strada in discesa. E accanto altre goccioline cadute dai coltelli. “Piccole macchie rotonde - puntualizza un investigatore - tipiche dello sgocciolamento”. Tra i due scoppia una discussione circa l'opportunità di aspettare il rientro del padre della ragazza per uccidere anche lui. Erika insiste ma Omar sostiene di essere troppo stanco e le replica: "Se vuoi, uccidilo da sola". Dopodiché i ragazzi cercano di lavare il sangue, ma non ci riescono. Lavano comunque le armi per nascondere le impronte. Un coltello lo chiudono in un sacchetto insieme a un paio di guanti. L'altro resta nella casa, sul pavimento della cucina. Alle 20.50 si dividono. Omar esce dalla porta principale. Un testimone lo nota perché ha i pantaloni sporchi di sangue. “È andato via in motorino”, racconta il giorno dopo ai carabinieri. Erika passa invece dal garage. I suoi piedi lasciano le impronte sul pavimento e anche in questo caso gli esami confermano: sono le tracce lasciate da una persona che non corre, ma cammina. Dopo aver inferto, insieme al fidanzato, 97 coltellate a madre e fratello.





ma questi qua erano da mettere in galera, buttare via la chiave e smettere di dargli da mangiare.



Lo lei l'avrei data come antistress ad un italico T-bag.
Lui venduto come cavia da laboratorio.


metalalby
00martedì 6 dicembre 2011 15:30
Io a suo tempo avrei usato questo soggetto per portare avanti gli esperimenti di Vladimir Demikhov.
The Emerald Knight
00martedì 6 dicembre 2011 15:40
Re:
@Chaos@, 06/12/2011 15.01:

porco dio quanto capite un cazzo di come funziona il carcere e la pena.
e' un errore che ha fatto da bambina ha pagato con 10 anni di carcere e silenzio, il padre gli e' accanto (ed e' gia' un buon segno) e' in una comunita' a fare volontariato e ci restera' probabilmente tutta la vita visto che non potra' mai fare altro, chiede privacy ed e' assediata dai soliti avvoltoi giornalisti (vergognoso il servizio del tg1 di ieri).

la faccenda e' chiusa chi ne parla ancora e' il solito succhiamerda.




Megablast
00martedì 6 dicembre 2011 16:30
Bambini.... avevano 16/17 anni.

Hanno ammazzato un bambino, non meritano nemmeno un secondo della mia aria.
martozen
00martedì 6 dicembre 2011 16:31
Re:
@Chaos@, 06/12/2011 15.01:

porco dio quanto capite un cazzo di come funziona il carcere e la pena.
e' un errore che ha fatto da bambina ha pagato con 10 anni di carcere e silenzio, il padre gli e' accanto (ed e' gia' un buon segno) e' in una comunita' a fare volontariato e ci restera' probabilmente tutta la vita visto che non potra' mai fare altro, chiede privacy ed e' assediata dai soliti avvoltoi giornalisti (vergognoso il servizio del tg1 di ieri).

la faccenda e' chiusa chi ne parla ancora e' il solito succhiamerda.



ha massacrato madre fratellino ma so ragazzate che ci vuoi fare? [SM=x2584190]
@Chaos@
00martedì 6 dicembre 2011 16:34
Re:
Megablast, 06/12/2011 16.30:

Bambini.... avevano 16/17 anni.

Hanno ammazzato un bambino, non meritano nemmeno un secondo della mia aria.




a 16 anni sei un ragazzetto, sbagli paghi e puoi ricominciare a vivere.
Il Feda
00martedì 6 dicembre 2011 16:35
Re:
@Chaos@, 06/12/2011 15.01:

porco dio quanto capite un cazzo di come funziona il carcere e la pena.
e' un errore che ha fatto da bambina ha pagato con 10 anni di carcere e silenzio, il padre gli e' accanto (ed e' gia' un buon segno) e' in una comunita' a fare volontariato e ci restera' probabilmente tutta la vita visto che non potra' mai fare altro, chiede privacy ed e' assediata dai soliti avvoltoi giornalisti (vergognoso il servizio del tg1 di ieri).

la faccenda e' chiusa chi ne parla ancora e' il solito succhiamerda.




Io sono d'accordo con te, l'unica cosa è che siccome sia lei che Omar erano stati condannati per qualche anno in più, glieli avrei fatti scontare tutti senza mettere in mezzo indulto cazzi e mazzi.

Per il resto gli altri commenti sono le solite cose che dobbiamo leggere in casi come questi. Se addirittura il padre l'ha perdonata di fatto standogli vicino dopo quello che ha combinato voi chi cazzo siete per emettere sentenze? Rispettate il dolore del padre e, spero, anche di lei stessa se si è resa conto di quello che ha fatto. Non siete nessuno per giudicare.
@Chaos@
00martedì 6 dicembre 2011 16:36
Re: Re:
martozen, 06/12/2011 16.31:



ha massacrato madre fratellino ma so ragazzate che ci vuoi fare? [SM=x2584190]




personalmente sono stato accoltellato alla schiena da un ragazzetto di 17 anni, continuo a pensare che e' un ragazzetto che ha fatto la piu' grossa stronzata della sua vita, ma ha tempo per recuperare da grande.
=TheTurkish=.
00martedì 6 dicembre 2011 16:36
Re: Re: Re:
@Chaos@, 06/12/2011 16.36:




personalmente sono stato accoltellato alla schiena da un ragazzetto di 17 anni, continuo a pensare che e' un ragazzetto che ha fatto la piu' grossa stronzata della sua vita, ma ha tempo per recuperare da grande.




[SM=x2598343]
=Noodles86=
00martedì 6 dicembre 2011 16:38
Chaos questa ha fatto fuori senza un bricciole di pietà sia la madre sia il fratellino più piccolo e ha avuto anche la lucidita di invertarsi la storiella della rapina finita male per mano di alcuni extracomunitari!
Alla faccia della bambina.
martozen
00martedì 6 dicembre 2011 16:41
Re:
Megablast, 06/12/2011 16.30:

Bambini.... avevano 16/17 anni.

Hanno ammazzato un bambino, non meritano nemmeno un secondo della mia aria.



Ho l'impressione che se avessero dato 10 anni a Placcanica, al momento della fine della pena tutti i discorsi su riabilitazione e perdono sarebbero andati a farsi fottere.
@Chaos@
00martedì 6 dicembre 2011 16:42
Re:
=Noodles86=, 06/12/2011 16.38:

Chaos questa ha fatto fuori senza un bricciole di pietà sia la madre sia il fratellino più piccolo e ha avuto anche la lucidita di invertarsi la storiella della rapina finita male per mano di alcuni extracomunitari!
Alla faccia della bambina.




si so ragazzini cresciuti male, cioe' ci sono mamme che ammazzano i figli appena nati, ci sono figli che ammazzano i genitori, ci sono livelli di follia o cmq disturbi che non possiamo capire, sicuramente c'entra anche una certa dissociazione , sono cose che sta ragazza si portera' sempre con se, ogni giorno della sua vita immagino si chiedera' se e' una persona normale o e' una folle dissociata, se e quando potra' ricadere in quella spirale di violenza, insomma il carcere e' finito la pena l'ha scontata, il padre gli si e' riavvicinato e sta in comunita' a fare da volontaria, penso che il futuro sara' cmq difficile non credo che da domani iniziera' a festeggiare.
detto cio' sono pronto a rimangiarmi tutto alla sua prima comparsata in un programma di merda (invece se viene intervistata un giornalista serio fa schifo ma gia' di meno)
@Chaos@
00martedì 6 dicembre 2011 16:43
Re: Re:
martozen, 06/12/2011 16.41:



Ho l'impressione che se avessero dato 10 anni a Placcanica, al momento della fine della pena tutti i discorsi su riabilitazione e perdono sarebbero andati a farsi fottere.




non glieli hanno dati cmq a placanica e per placanica e' stato detto piu' volte da tutto il movimento, della galera non ce ne frega niente l'importante e' la verita', lui la verita' non l'hai mai detta.
Megablast
00martedì 6 dicembre 2011 16:44
Re: Re:
@Chaos@, 12/6/2011 4:34 PM:




a 16 anni sei un ragazzetto, sbagli paghi e puoi ricominciare a vivere.




Sarai un ragazzetto ma hai sempre ammazzato tua mamma e tuo fratellino per dei litigi sulla scuola. E se 16 anni in altre realtà sono già maggiore età qualcosa vorrà pur dire.
Il ragazzo è tranquillamente fuori, senza associazione o comunità di sorta.
Megablast
00martedì 6 dicembre 2011 16:45
Re: Re:
martozen, 12/6/2011 4:41 PM:



Ho l'impressione che se avessero dato 10 anni a Placcanica, al momento della fine della pena tutti i discorsi su riabilitazione e perdono sarebbero andati a farsi fottere.




Placanica è quello di Giuliani o di Sandri?
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