Re:
Our lady peace, 06/12/2011 14.48:
Disgusto e fastidio di cosa?
del sistema giudiziario italiano. 10 anni porco dio.
10 anni per questo:
La dinamica del delitto che viene presentata è quella desumibile dagli atti processuali e in particolare dalle ricostruzioni fornite dal RIS dei Carabinieri, in quanto dopo "l'accerchiamento" posto in essere dagli inquirenti nei confronti dei due sospettati, la loro linea di difesa è stata sostanzialmente incentrata nell'accusarsi vicendevolmente. È da notare tuttavia che mentre le dichiarazioni di Omar sono state maggiormente suffragate dalle ricostruzioni oggettive (per esempio risulterà vero che la ferita riportata da lui è da attribuirsi ad un morso di Gianluca come sostenuto da egli stesso, mentre Erika ha sempre affermato che la ferita fu dovuta all'uso del coltello) e da un maggiore e immediato ravvedimento sulla gravità di ciò che era stato commesso (pur minimizzando il proprio ruolo, ma certamente non negandolo in toto), la versione riportata da Erika è stata sempre e solo chiaramente mendace, avendo dichiarato la stessa che Omar fu il solo ad agire. I due imputati non hanno comunque mai chiaramente spiegato lo svolgimento dei fatti.
Susy Cassini rincasa insieme al figlio Gianluca intorno alle 19.30. Suona il campanello ed Erika apre la porta. Insieme vanno in cucina e tra madre e figlia comincia probabilmente l'ennesima discussione dovuta ai brutti voti scolastici della ragazza che studiava all'Istituto San Giorgio - dopo due anni molto deludenti al liceo scientifico - ed ai timori della madre sulle possibili cattive frequentazioni della figlia. Poi arriva la prima coltellata. Soltanto a questo punto la giovane si infila i guanti. Omar che era in casa, nascosto nel bagno del pianterreno dove aveva già indossato i guanti, accorre a dar manforte ad Erika. I due ragazzi riescono ad aggredire Susy alle spalle: uno dei due le tappa la bocca con una mano, l'altro comincia a menare fendenti con il coltello. Anche l'altro comincia a colpire. La donna si dibatte, tenta di sfuggire alla furia omicida dei due, e va a sbattere contro il tavolo della cucina, che per la violenza dell'urto si spezza in due. Il sangue schizza e macchia i vestiti mentre i due fidanzatini continuano ad accoltellarla finché non respira più. Saranno in tutto 40 le coltellate inflitte alla donna. Omar affermò che prima di morire Susy Cassini avrebbe gridato alla figlia "Erika, ti perdono", implorandola di risparmiare il fratello.
Nel frattempo il trambusto generatosi ha attirato Gianluca (il fratellino di Erika) che dal piano superiore dove stava preparandosi a fare il bagno (era appena tornato da una partita di pallacanestro dopo aver corso e sudato) è sceso al pian terreno dove ha assistito atterrito all'omicidio della madre. Gianluca viene colpito una prima volta al piano terra dalla sorella, come dimostrato da uno schizzo di sangue del bambino rinvenuto sul cavo del telefono della cucina. Dopodiché Erika convince il fratello a seguirla al piano superiore cercando di calmarlo. Gocce di sangue della giovane vittima vengono rinvenute anche sulle scale che conducono al primo piano, segno che Gianluca è risalito al piano superiore quando era già stato ferito. I piedi dei due assassini lasciano tracce sulle scale, c'è sangue anche sul muro, il segno delle mani dei due che si appoggiano per agevolare la corsa (indice secondo i giudici di una manifesta furia omicida). Piccole gocce cadono dai coltelli. Erika porta il fratellino in bagno con la scusa di aiutarlo a lavarsi e medicargli la ferita, ma Gianluca, in preda al panico, fugge e cerca rifugio nella camera di Erika ed è qui che riceve ulteriori coltellate.
Nel frattempo, per evitare che i vicini udissero grida, Erika alza al massimo il volume dello stereo, sulla cui manopola vengono rilevate altre tracce ematiche. Nei piani dei due assassini probabilmente non vi era l'eliminazione di Gianluca, ma la sua presenza imprevista sulla scena del crimine e la sua reazione ne hanno fatto uno scomodo testimone. Forse dopo un veloce conciliabolo viene presa la decisione di eliminarlo. Nel frattempo Gianluca con le poche forze rimaste scappa e cerca rifugio nel bagno. È la fine. Inizialmente, Erika cerca di fargli bere del topicida (resti di una polvere azzurra poi risultata essere un topicida furono rinvenuti vicino alla vasca da bagno, nel pianerottolo del piano superiore, e nelle scale), poi lo butta nell'acqua della vasca e tenta di affogarlo. I fidanzati, forse perché presi dal panico non riescono però nel loro tentativo di affogare Gianluca (che si difende disperatamente riuscendo anche a ferire Omar mordendolo nella zona della prima piega interdigitale della mano destra procurandogli una ferita sanguinante), ma avendo con sé ancora uno dei coltelli usati per uccidere Susy, ricominciano a colpirlo. La furia dei due giovani diventa bestiale. Colpiscono di nuovo e serviranno in tutto ben 57 coltellate, per farlo smettere di agitarsi dopo almeno un quarto d'ora d'agonia.
I due ragazzi tornano al piano terra. Sul sangue che imbratta le scale sono rimaste impresse le impronte dei piedi che ripercorrono la stessa strada in discesa. E accanto altre goccioline cadute dai coltelli. “Piccole macchie rotonde - puntualizza un investigatore - tipiche dello sgocciolamento”. Tra i due scoppia una discussione circa l'opportunità di aspettare il rientro del padre della ragazza per uccidere anche lui. Erika insiste ma Omar sostiene di essere troppo stanco e le replica: "Se vuoi, uccidilo da sola". Dopodiché i ragazzi cercano di lavare il sangue, ma non ci riescono. Lavano comunque le armi per nascondere le impronte. Un coltello lo chiudono in un sacchetto insieme a un paio di guanti. L'altro resta nella casa, sul pavimento della cucina. Alle 20.50 si dividono. Omar esce dalla porta principale. Un testimone lo nota perché ha i pantaloni sporchi di sangue. “È andato via in motorino”, racconta il giorno dopo ai carabinieri. Erika passa invece dal garage. I suoi piedi lasciano le impronte sul pavimento e anche in questo caso gli esami confermano: sono le tracce lasciate da una persona che non corre, ma cammina. Dopo aver inferto, insieme al fidanzato, 97 coltellate a madre e fratello.
ma questi qua erano da mettere in galera, buttare via la chiave e smettere di dargli da mangiare.