La Strada – storie di ordinaria criminalità

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
The REAL Capt.Spaulding
00venerdì 7 ottobre 2016 10:40
Frequento questo forum con l’assurda idea che tutti i suoi utenti abbiano avuto più o meno la mia formazione. Una comoda infanzia in provincia, una scomoda adolescenza passata più in motorino al bar che in camera a studiare, discoteche e locali di dubbia fama, contatto con droghe più o meno pesanti, emancipazione, università, figa, cazzeggio, e poi finalmente la pace dei sensi. Indipendentemente da quello che si riesce a fare, o quello che si diventa la costante del contatto con la strada ed il bar rimane. Oltre ai luoghi – sempre cari – anche i suoi personaggi sono costanti nella mia vita, gente che un lavoro ce l’ha, ma cerca sempre altri espedienti per arrotondare o per pagarsi i vizi. Gente che mi vergogno anche chiamare “microcriminalità”, nei fatti è solo gente che “si fa le bazze”.
Tra le mie conoscenze (amici?) c’è quindi quello che si fa le bazze con il fumo, quello che si fa le bazze con la bamba, quello che porta gli amici a scopare dalle sue donne, quello che è finito nei guai perché gli han trovato la serra di giandella, quello che è neofascista ed ogni tanto spacca un grugno, quello che è ultrà ed ogni tanto si ritrova in qualche rissa anche se ha 40 anni.

Insomma, parlo della Strada che immagino (magari non è vero) vuoi tutti conoscete ne più ne meno di me.


Era un po’ che volevo aprire questo thread per raccogliere aneddoti e storie di amici di amici e cose così, ma mi sono sempre fatto degli scrupoli, che non sia che GAETANO, la fiamma gialla che lurka il forum dal giorno della sua apertura, inizi a fare delle ricerche. Tuttavia, questa settimana, ne è successa una troppo divertente.
Un tizio del mio paese, di soli 22 anni, frequentatore del bar in passato gestito da mia sorella, è stato arrestato per un video su youtube.
Il contenuto del video lo racconterò dopo, prima mi concedo un flashback per descrivere i primi vagiti della sua carriera da criminale.

Il coglione, romagnolissimo, proveniente da una famiglia sì modesta, ma senza particolari problemi inizia per qualche ragione già da minorenne ad odiare gli sbirri. Si tatua ACAB sulle nocche, va in giro senza casco ad impennare per le strade di paese, fa lo spocchioso con i più mingherlini e gli anziani. Poi, forse spinto da noia o dall’odio profondo che cova per dio solo sa quale motivo verso gli sbirri, inizia a fare telefonate al 113 in cui prende ad insulti i carabinieri e butta giù. Il tutto utilizzando il suo cellulare personale.
Gli sbirri, dimostrando una pazienza che non avrei mai immaginato possedessero, la prima volta pensano allo scherzo di un ragazzino, la seconda volta si irritano, la terza volta gli piombano con le volanti sotto casa, lo prendono per la collottola di fronte a mezzo paese e gli fanno: COGLIONAZZO, MA SEI COSI’ DEFICIENTE DA NON CAPIRE CHE SE CHIAMI IL 113 NOI VEDIAMO IL TUO NUMERO SUL DISPLAY?!?

Non gli succede nulla, è pur sempre minorenne, seppur un promettente delinquente è un ragazzino che vive dai suoi.

Passa qualche anno, fa la maggiore età e decide che la sua carriera di criminale deve fare un altro scalino, oltre agli schiamazzi, oltre al disturbo di quiete pubblica, oltre alle sue bazzine, da solo, di sua sponte, decide di passare all’ESTORSIONE.
Vuole soldi, li vuole subito e vuole colpire l’establishment, i poteri forti, il cuore dell’economia del paese, perciò decide di scrivere una lettera minatoria al gestore dell’A&O locale.. Il poveraccio è talmente impedito che nemmeno è capace di scrivere una lettera, perciò si mette a scrivere dei bigliettini che poi lascia nel tergicristallo della vettura della vittima. Il contenuto del biglietto non lo conosco, ma più o meno deve essere stato del seguente tenore: O MI DAI 5000€ O TI SFASCIO IL NEGOZIO!
La prima volta il tizio butta via il biglietto credendo fosse uno scherzo, la seconda manda chiaramente gli sbirri all’appuntamento. Il tutto si traduce con il primo arresto.

Passa qualche anno (forse 2, non ricordo), di lui ne perdo le tracce, nel frattempo il bar chiude, non ne sento più parlare fino al clamoroso titolo sul quotidiano dell’altro ieri:

INCASTRATO PER 2 VIDEO SU FACEBOOK: DROGA ED ARMI E SOLDI FALSI.

In pratica il nostro eroe si è messo a fare dei video che poi postava su FB. Nei video era in una piazzola (poi identificata come l’isola ecologica della zona), con in mano una pistola, risultata in seguito finta, che sparava colpi in aria insultando e minacciando in accento NAPOLETANO forzatissimo (pare perché fan della celebre serie Gomorra) gli sbirri ed il giudice che ha seguito il suo primo processo utilizzando il NOME E COGNOME.

I carabinieri chiaramente vedono il video sul suo profilo FB, chiaramente prendono le volanti e piombano a casa dei suoi genitori, perché ancora vive da mamma e papà, trovano sotto al letto un chilo e sette di giandella, soldi falsi ed una replica di un Kalashnikov.



Voi che storie avete?
..Ivan Drago..
00venerdì 7 ottobre 2016 10:59
niente, una volta ero al bar, di sera, stava quasi per chiudere. Arriva un cliente del bar, un elettricista che poi derubava le case che visitava per lavoro (ma questa è un'altra storia), già carcerato in passato, che racconta ciò che era appena successo a casa sua. Praticamente stava rientrando con moglie e figlio a casa e vede l'auto di un altro micro-criminale di scorrano a casa sua. Scende solo lui in silenzio e becca in castagna questo impedito con la sua televisione in braccio. Io a immaginare la scena ancora rido, sembra una cosa tipo gag alla renato pozzetto e paolo villaggio.
Niente poi segue una colluttazione in cui la vittima rompe una ceres fresca in testa a sto qua con forze dell'ordine successive e caserme varie. Durante il tragitto casa-caserma, la vittima chiede al commissario se può spegnere la sirena, visto che non era lui il carnefice.

tutto ciò successo poco prima, poi è ritornato al bar e durante il racconto riceve una chiamata di suo padre che dice a lui di andare in caserma o a casa perchè il padre di lui voleva mediare sulla denuncia. Quindi molla tutto e ritorna alla sua telenovela. Poi non ho saputo com'è finita, ma tanto che importanza ha
Fight 4 Your Freedom!
00venerdì 7 ottobre 2016 11:47
Da ragazzini eravamo abbastanza scemi e ovviamente qualche atto di vandalismo l'abbiamo fatto. Una sera di halloween in giro incontrammo sto tizio più grande di noi, che conoscevamo di vista (il paese è piccolo, si capisce). Era palesemente drogato. Barcollava, aveva due occhiaie inquietanti e gli occhi rossissimi. Non ricordo per quale motivo, credo ci intimò di non guardarlo, se la prese con noi (eravamo in 3 se non ricordo male). Sembrava comunque finita lì quando un mio amico gli disse "stu drogàt". Beh, lo spinse, lo buttò per terra e cercò di menarlo, per fortuna riuscimmo a trattenerlo a stento.
Questa storia sembrò una cazzata, fin quando l'anno dopo questo qua, in sella ad un motorino col compare, ammazzò un ragazzo sul corso e quasi ne fece fuori un altro (che conoscevo anche abbastanza bene), con una Beretta.


Anni fa nella mia comitiva c'era uno scoppiato ignorantissimo che spiombava motorini a 14 anni e fumava 30 sigarette al giorno. Vabbè, il padre vendeva sigarette di contrabbando, aveva degli zii in carcere, insomma era quella la situazione. Una volta ci ritrovammo nel locale dei monitor che rompemmo a martellate (la roba più goduriosa della mia vita) e volle le carcasse perché "doveva farci il rame".
L'anno scorso mentre "lavorava" con lo zio nel suo casolare gli è scoppiato in faccia un frigorifero ed è rimasto sfregiato.
The REAL Capt.Spaulding
00venerdì 7 ottobre 2016 11:55
poraccio
Abel90
00venerdì 7 ottobre 2016 12:03
il cap che cita l' A&O mi fa venire in mente il figlio del proprietario mio compagno di scuole medie che girava con lo scooter pieno di targhe false nella sella o che ha montato il motore del motozappa al suo monopattino elettrico o la più grave di tutte che una volta ha quasi messo sotto uno sbirro con la moto per non fermarsi al posto di blocco (gli ha spaccato la paletta) e come se niente fosse subito dopo è andato dal barbiere a farsi i capelli [SM=x2584263]
MrBlonde24
00venerdì 7 ottobre 2016 23:11
avevamo circa 14-15 anni.
un tizio diede un bacio "rubato" alla sorella di un mio amico contro la sua volontà.
mi chiese di aggregarmi per menare sto ragazzo.
lo feci ben volentieri.
non m'aveva detto il cognome del tizio però e il suo soprannome derivante dalla stirpe.
oggi questo è uno dei maggiori spacciatori della città ed è sospettato per la scomparsa di due ragazzi di cui non si hanno più tracce.
zimbabwe
00sabato 8 ottobre 2016 12:03
C'era questo tizio che da bambino sfottevano tutti, anche in maniera pesante, perché aveva la erre moscia e alcuni modi di fare che mal si coniugavano con i modi di fare tradizionali dei ragazzetti di provincia di una cittadina del Sud. Era di buona famiglia, figlio di notaio. Lo lascio a dieci anni che era più o meno il soggetto della scuola, lo sento nominare diversi anni dopo, segnalato su un giornale: aveva provato a estorcere soldi a un negozio di abbigliamento, facendosi passare come "mandato" da altri. Il suo problema è stato che questi altri hanno saputo che lui estorceva a loro nome. Comunque sia, per fortuna sua è finito in riformatorio. Oggi lavora presso una tabaccheria.

@Venaya
00sabato 8 ottobre 2016 18:01
Storie particolari non ne ho ma son sicuro che se faccio il 113 non mi rispondono mica i carabinieri [SM=x2701864]
HeavyMachineGun
00martedì 18 ottobre 2016 22:02
Bel topic, darò il mio contributo.

A breve tre brevi storie: le scuole medie, il drogato e la rapina.

Stay tuned, mortacci vostri
Rust Cohle
00martedì 18 ottobre 2016 22:18
Mi sono trovato coinvolto in un fattaccio pur non entrandoci nulla.
Ero in un locale con 2 miei amici, eravamo seduti ad un tavolo e di fianco a noi c'era un altro tavolo a cui erano seduti altri 4 ragazzi. Per come erano messi i tavoli sembrava che fossimo tutti assieme, in realtà noi stavamo per i cazzi nostri e loro per i loro.
Ad un certo punto entra un gruppo di teste calde con catene e bastoni, ce l'avevano con uno di quelli seduti di fianco a noi non ho neanche capito per quale motivo (c'entrava una rissa avvenuta qualche giorno prima, ma non ho capito altro).
Ovviamente hanno pensato che io e i miei amici fossimo con loro e hanno iniziato a minacciare anche noi, uno dei miei amici si è alzato per dire che non c'entravamo un cazzo e si è preso una manata in faccia.
Poi è intervenuto il proprietario del locale, questi sono usciti e si sono messi nel parcheggio ad aspettare che uscissimo.
Non sapevamo che cazzo fare, siamo andati in bagno ma le finestre erano troppo piccole e non ci passavamo, alla fine qualcuno ha chiamato i carabinieri e quando sono arrivati loro noi siamo usciti mescolandoci agli altri e ce la siamo filata.
jaena pliskin
00mercoledì 19 ottobre 2016 11:07
[SM=x2584913]

non te la prendere ma è una cosa alla fantozzi
Kop_82_21
00mercoledì 19 ottobre 2016 11:18
Una volta stavo correndo per le scale al cinema e ho dato un calcio alla protesi di un tipo

io sono caduto e la protesi è venuta via

TheBlacksmith
00mercoledì 19 ottobre 2016 11:19
Kop_82_21, 19/10/2016 11.18:

Una volta stavo correndo per le scale al cinema e ho dato un calcio alla protesi di un tipo

io sono caduto e la protesi è venuta via




[SM=x3381546]
HeavyMachineGun
00mercoledì 19 ottobre 2016 11:29
Il primo racconto: le scuole medie.

Corre l'anno 1990. Roma me la ricordo come un grosso cantiere, tutto va di corsa per arrivare pronti alla fatidica inaugurazione di Italia 90. Per noi pischelletti era chiaramente un sogno, il Re di Roma in realtà era un Principe perchè un Re se n'era andato e l'altro ancora doveva venire. Degli altri Re di Roma, quelli che con lo sport non c'entrano niente, ne sentivamo solo parlare ma non potevamo capire.
Un cantiere, appunto, ma lontano da Magliana, il mio quartiere. Magliana all'epoca era ancora una periferia abbrutita dall'eroina, dalla mancanza di servizi, dalla criminalità e dalla disoccupazione. Ben lontana dalla magliana che è ora, ovvero un quartiere che mantiene un anima popolare in molti suoi punti ma che sostanzialmente nel corso degli anni si è rifatto il look, divenendo una di quelle "periferie che guardano al centro", visto che dopo di loro ne sono sorte tante altre di periferie allargando a dismisura il diametro di Roma.

Vabbè, tralasciando sta intro, era il 1990 e noi non ricordo se avevamo già conseguito il diploma di scuola media oppure ci apprestavamo a farlo. Fatto sta che l'istituzione scolastica organizza una grossa parata al campo del Pian Due Torri, con la banda musicale del quartiere, la sfilata dei carabinieri, i presidi delle tre scuole medie della zona che fanno un discorso agli studenti. Ora non so se è rito farlo tutti gli anni, sicuramente quella fu la prima edizione di una cosa del genere. Ripensandoci ora forse era tutto inebriato da Italia 90 e quindi si facevano queste americanate anche in un quartiere popolare come quello. Boh. Fatto sta che sulle gradinate del pian due torri, con i carramba la banda e i presidi dentro al campo, si ritrovano la Quartararo Centrale (noi) e le due succursali situate in quartieri limitrofi ma distanti anni luce per quanto ci riguardava. Ricordo che aspettavamo quella data con ansia: dovevamo gonfiarli, un "a magliana nun se passeggia" ante litteram.
Durante la cerimonia vi furono varie baruffe che però erano solo il preludio a quello che accadde alla fine. Una volta terminato l'inno nazionale e augurata buona fortuna da parte dei preisidi vi è il "rompete le righe". In teoria, trattandosi di minorenni, doveva essere un ordinato deflusso di ragazzini gestito dai professori. In pratica fu una mega rissa, un tutti contro tutti, circa 100 ragazzini che si gonfiano, strabordando chiaramente dal centro sportivo e riversandosi nelle vie. La prima vera rissa della mia vita. Mi sentivo parte di una crew, picchiavamo e venivamo picchiati, siamo tornati a casa gonfi come l'uva ma felici di aver difeso il nostro quartiere (da cosa poi?). Ancora oggi mi immagino i "grandi", che ormai se so fatti anziani, dell'epoca che guardavano sti ragazzini scazzottarsi per tutto il quartiere che cosa possano aver pensato. Sono abbastanza convinto uscirono anche articoli di giornale, ma non ho trovato riscontri online.
In quella mia crew, anche se formalmente non esisteva, c'erano due ragazzi che poi spesso sono stati accanto a me in situazioni difficili negli anni. Sono entrambi distanti anni luce, come persone, da me ma questo non ha negato un rapporto vero.
Uno è Antonello (nome vero), l'altro Cristian (nome di fantasia. So bene che non arriverà mai a leggere questa storia, ma so anche che se dovesse mai succedere e trovasse il suo nome si incazzerebbe parecchio, tacci sua).

La famiglia di Antonello si puo' dire che ce l'ha fatta. All'epoca di questa rissa fra pre adolescenti credo gestissero ancora un alimentari familiare, negli anni sono cresciuti ed ora sono fra gli azionisti del Conad su via della magliana, un supermercato enorme che ha passato varie gestioni di sponsor (GS, Carrefour, Conad appunto) ma con loro sempre in mezzo. Insomma hanno fatto i soldi.
Ma se è vero che la strada te rubba l'anima, questo essere benestanti e in generale una buona famiglia non ha impedito ad Antonello di prendere una via tutt'altro che semplice.
E' un ragazzo d'oro ma ora si trova a Rebibbia, a scontare gli ultimi anni di una condanna per spaccio internazionale di cocaina.

Con Cristian invece siamo rimasti amici nonostante chiaramente il liceo e poi la vita tendono ad allontanarti. Lui prende in gestione un bar nel quartiere, io invece vado al liceo, divento uno skinhead, inizio a interessarmi di politica, inizio a frequentare via dei volsci e san lorenzo. Poi l'università etc etc etc. Ogni tanto passavo al suo bar, dove stava col fratello, magari anche solo la domenica per andare a vedere la Roma con mio padre. E' uno dei bei ricordi che ho di quel posto.
Poi una notte arriva la telefonata: "Hanno sparato a Cristian". Ed era vero, avevano sparato a Cristian che però era sopravvisuto. A morire fu il fratello, anche lui vittima della sparatoria, leggermente più piccolo di noi. Al funerale c'era tutto il quartiere, dai malavitosi alle signore per bene come mia madre. Si parla, ufficialmente, di una lite per una tipa. Ufficiosamente la realtà sembrerebbe essere un altra.
La strada, per l'appunto, ti ruba l'anima.
Rust Cohle
00mercoledì 19 ottobre 2016 11:40
Re:
jaena pliskin, 19/10/2016 11.07:

[SM=x2584913]

non te la prendere ma è una cosa alla fantozzi




Lo so, noi ancora ne ridiamo infatti, però lì sul momento ce la siamo fatta sotto [SM=x2584263]



Ne posso raccontare anche un'altra: per un certo periodo ho vissuto a Londra, i primi tempi non trovavo lavoro ed avevo finito in pochi giorni i pochi soldi che mi ero portato.
Finalmente trovo lavoro in un ristorante gestito da un armeno, questo mi dice che per i primi giorni ero in prova e poi decideva se assumermi o meno.
Nel frattempo però mi faceva fare tutti i giorni dalle 17:00 alle 23:00, il che credo che sia anche illegale dato che il trial shift al massimo può essere di 2-3 ore e non di più, anche perchè non è pagato.
Ogni sera finivo il turno e lui non mi diceva niente, la cosa è andata avanti per 4-5 giorni fino a quando mi sono rotto il cazzo e gli ho detto che o mi faceva sapere se mi assumeva oppure me ne andavo perchè avevo bisogno di soldi.
Lui allora mi risponde che non poteva assumermi perchè in quel momento non aveva bisogno, io allora gli faccio notare che però quei 5 giorni che ho lavorato me li doveva pagare perchè avevo fatto dei turni completi e non dei trial.
Lui al momento acconsente, e mi dice: "Ok però passa domani che al momento non li ho".
Passo il giorno dopo e niente, il giorno dopo ancora non si fa trovare, quello dopo ancora si nega... nel frattempo io avevo finito completamente i soldi e non mangiavo da un paio di giorni, di chiamare in Italia e farmi mandare i soldi da mio padre non mi andava quindi sono andato lì con la forza della disperazione e gli ho detto che quel giorno non me ne sarei andato via fino a quando non mi avrebbe pagato.
Mi ricordo proprio che gli dissi: "You're not going to close tonight, I will stay here all the night if you don't pay me" [SM=x2584263]
Questo all'inizio fa un po' di casino, alza la voce e cerca di mandarmi via, ma quando vede che ero fermo sulle mie posizioni lo vedo che prende il telefono e chiama qualcuno.
Nel frattempo io mi ero proprio messo seduto sulle poltroncine all'ingresso del ristorante e facevo capire che non me ne andavo.
Ad un certo punto arrivano 3 marcantoni di 2 metri con la faccia da avanzi di galera, lui mi indica per dire: "E' quello lì"
Questi mi vengono vicino a braccia incrociate come per dire "e mo' vediamo che fai".
Non sono scappato solo perchè ero disperato [SM=x2584263] , mi sono inventato che mio fratello era a Londra con me e sapeva che ero in quel locale quindi ho detto "guardate non vi inventate niente perchè mio fratello sa che sto qui, io ho lavorato e mi dovete pagare! [SM=x2584293] "
La cosa è andata avanti per un po', questi mi guardavano storto ma nessuno mi ha messo le mani addosso, alla fine il tizio ha capito che ero deciso e così per togliermisi dalle palle mi ha dato 50 pounds (che per 5 giorni di lavoro non sono un cazzo, ma vabbè meglio che niente...) e così almeno ho potuto comprare da mangiare per i giorni dopo.
Fortunatamente la settimana successiva ho trovato lavoro da Starbucks e mi sono sistemato.
Kop_82_21
00mercoledì 19 ottobre 2016 12:00
Re:
HeavyMachineGun, 19/10/2016 11.29:

Il primo racconto: le scuole medie.

Corre l'anno 1990. Roma me la ricordo come un grosso cantiere, tutto va di corsa per arrivare pronti alla fatidica inaugurazione di Italia 90. Per noi pischelletti era chiaramente un sogno, il Re di Roma in realtà era un Principe perchè un Re se n'era andato e l'altro ancora doveva venire. Degli altri Re di Roma, quelli che con lo sport non c'entrano niente, ne sentivamo solo parlare ma non potevamo capire.
Un cantiere, appunto, ma lontano da Magliana, il mio quartiere. Magliana all'epoca era ancora una periferia abbrutita dall'eroina, dalla mancanza di servizi, dalla criminalità e dalla disoccupazione. Ben lontana dalla magliana che è ora, ovvero un quartiere che mantiene un anima popolare in molti suoi punti ma che sostanzialmente nel corso degli anni si è rifatto il look, divenendo una di quelle "periferie che guardano al centro", visto che dopo di loro ne sono sorte tante altre di periferie allargando a dismisura il diametro di Roma.

Vabbè, tralasciando sta intro, era il 1990 e noi non ricordo se avevamo già conseguito il diploma di scuola media oppure ci apprestavamo a farlo. Fatto sta che l'istituzione scolastica organizza una grossa parata al campo del Pian Due Torri, con la banda musicale del quartiere, la sfilata dei carabinieri, i presidi delle tre scuole medie della zona che fanno un discorso agli studenti. Ora non so se è rito farlo tutti gli anni, sicuramente quella fu la prima edizione di una cosa del genere. Ripensandoci ora forse era tutto inebriato da Italia 90 e quindi si facevano queste americanate anche in un quartiere popolare come quello. Boh. Fatto sta che sulle gradinate del pian due torri, con i carramba la banda e i presidi dentro al campo, si ritrovano la Quartararo Centrale (noi) e le due succursali situate in quartieri limitrofi ma distanti anni luce per quanto ci riguardava. Ricordo che aspettavamo quella data con ansia: dovevamo gonfiarli, un "a magliana nun se passeggia" ante litteram.
Durante la cerimonia vi furono varie baruffe che però erano solo il preludio a quello che accadde alla fine. Una volta terminato l'inno nazionale e augurata buona fortuna da parte dei preisidi vi è il "rompete le righe". In teoria, trattandosi di minorenni, doveva essere un ordinato deflusso di ragazzini gestito dai professori. In pratica fu una mega rissa, un tutti contro tutti, circa 100 ragazzini che si gonfiano, strabordando chiaramente dal centro sportivo e riversandosi nelle vie. La prima vera rissa della mia vita. Mi sentivo parte di una crew, picchiavamo e venivamo picchiati, siamo tornati a casa gonfi come l'uva ma felici di aver difeso il nostro quartiere (da cosa poi?). Ancora oggi mi immagino i "grandi", che ormai se so fatti anziani, dell'epoca che guardavano sti ragazzini scazzottarsi per tutto il quartiere che cosa possano aver pensato. Sono abbastanza convinto uscirono anche articoli di giornale, ma non ho trovato riscontri online.
In quella mia crew, anche se formalmente non esisteva, c'erano due ragazzi che poi spesso sono stati accanto a me in situazioni difficili negli anni. Sono entrambi distanti anni luce, come persone, da me ma questo non ha negato un rapporto vero.
Uno è Antonello (nome vero), l'altro Cristian (nome di fantasia. So bene che non arriverà mai a leggere questa storia, ma so anche che se dovesse mai succedere e trovasse il suo nome si incazzerebbe parecchio, tacci sua).

La famiglia di Antonello si puo' dire che ce l'ha fatta. All'epoca di questa rissa fra pre adolescenti credo gestissero ancora un alimentari familiare, negli anni sono cresciuti ed ora sono fra gli azionisti del Conad su via della magliana, un supermercato enorme che ha passato varie gestioni di sponsor (GS, Carrefour, Conad appunto) ma con loro sempre in mezzo. Insomma hanno fatto i soldi.
Ma se è vero che la strada te rubba l'anima, questo essere benestanti e in generale una buona famiglia non ha impedito ad Antonello di prendere una via tutt'altro che semplice.
E' un ragazzo d'oro ma ora si trova a Rebibbia, a scontare gli ultimi anni di una condanna per spaccio internazionale di cocaina.

Con Cristian invece siamo rimasti amici nonostante chiaramente il liceo e poi la vita tendono ad allontanarti. Lui prende in gestione un bar nel quartiere, io invece vado al liceo, divento uno skinhead, inizio a interessarmi di politica, inizio a frequentare via dei volsci e san lorenzo. Poi l'università etc etc etc. Ogni tanto passavo al suo bar, dove stava col fratello, magari anche solo la domenica per andare a vedere la Roma con mio padre. E' uno dei bei ricordi che ho di quel posto.
Poi una notte arriva la telefonata: "Hanno sparato a Cristian". Ed era vero, avevano sparato a Cristian che però era sopravvisuto. A morire fu il fratello, anche lui vittima della sparatoria, leggermente più piccolo di noi. Al funerale c'era tutto il quartiere, dai malavitosi alle signore per bene come mia madre. Si parla, ufficialmente, di una lite per una tipa. Ufficiosamente la realtà sembrerebbe essere un altra.
La strada, per l'appunto, ti ruba l'anima.



sei un redkskin ?
The REAL Capt.Spaulding
00giovedì 20 ottobre 2016 15:52
Re:
HeavyMachineGun, 19/10/2016 11.29:

Il primo racconto: le scuole medie.

Corre l'anno 1990. Roma me la ricordo come un grosso cantiere, tutto va di corsa per arrivare pronti alla fatidica inaugurazione di Italia 90. Per noi pischelletti era chiaramente un sogno, il Re di Roma in realtà era un Principe perchè un Re se n'era andato e l'altro ancora doveva venire. Degli altri Re di Roma, quelli che con lo sport non c'entrano niente, ne sentivamo solo parlare ma non potevamo capire.
Un cantiere, appunto, ma lontano da Magliana, il mio quartiere. Magliana all'epoca era ancora una periferia abbrutita dall'eroina, dalla mancanza di servizi, dalla criminalità e dalla disoccupazione. Ben lontana dalla magliana che è ora, ovvero un quartiere che mantiene un anima popolare in molti suoi punti ma che sostanzialmente nel corso degli anni si è rifatto il look, divenendo una di quelle "periferie che guardano al centro", visto che dopo di loro ne sono sorte tante altre di periferie allargando a dismisura il diametro di Roma.

Vabbè, tralasciando sta intro, era il 1990 e noi non ricordo se avevamo già conseguito il diploma di scuola media oppure ci apprestavamo a farlo. Fatto sta che l'istituzione scolastica organizza una grossa parata al campo del Pian Due Torri, con la banda musicale del quartiere, la sfilata dei carabinieri, i presidi delle tre scuole medie della zona che fanno un discorso agli studenti. Ora non so se è rito farlo tutti gli anni, sicuramente quella fu la prima edizione di una cosa del genere. Ripensandoci ora forse era tutto inebriato da Italia 90 e quindi si facevano queste americanate anche in un quartiere popolare come quello. Boh. Fatto sta che sulle gradinate del pian due torri, con i carramba la banda e i presidi dentro al campo, si ritrovano la Quartararo Centrale (noi) e le due succursali situate in quartieri limitrofi ma distanti anni luce per quanto ci riguardava. Ricordo che aspettavamo quella data con ansia: dovevamo gonfiarli, un "a magliana nun se passeggia" ante litteram.
Durante la cerimonia vi furono varie baruffe che però erano solo il preludio a quello che accadde alla fine. Una volta terminato l'inno nazionale e augurata buona fortuna da parte dei preisidi vi è il "rompete le righe". In teoria, trattandosi di minorenni, doveva essere un ordinato deflusso di ragazzini gestito dai professori. In pratica fu una mega rissa, un tutti contro tutti, circa 100 ragazzini che si gonfiano, strabordando chiaramente dal centro sportivo e riversandosi nelle vie. La prima vera rissa della mia vita. Mi sentivo parte di una crew, picchiavamo e venivamo picchiati, siamo tornati a casa gonfi come l'uva ma felici di aver difeso il nostro quartiere (da cosa poi?). Ancora oggi mi immagino i "grandi", che ormai se so fatti anziani, dell'epoca che guardavano sti ragazzini scazzottarsi per tutto il quartiere che cosa possano aver pensato. Sono abbastanza convinto uscirono anche articoli di giornale, ma non ho trovato riscontri online.
In quella mia crew, anche se formalmente non esisteva, c'erano due ragazzi che poi spesso sono stati accanto a me in situazioni difficili negli anni. Sono entrambi distanti anni luce, come persone, da me ma questo non ha negato un rapporto vero.
Uno è Antonello (nome vero), l'altro Cristian (nome di fantasia. So bene che non arriverà mai a leggere questa storia, ma so anche che se dovesse mai succedere e trovasse il suo nome si incazzerebbe parecchio, tacci sua).

La famiglia di Antonello si puo' dire che ce l'ha fatta. All'epoca di questa rissa fra pre adolescenti credo gestissero ancora un alimentari familiare, negli anni sono cresciuti ed ora sono fra gli azionisti del Conad su via della magliana, un supermercato enorme che ha passato varie gestioni di sponsor (GS, Carrefour, Conad appunto) ma con loro sempre in mezzo. Insomma hanno fatto i soldi.
Ma se è vero che la strada te rubba l'anima, questo essere benestanti e in generale una buona famiglia non ha impedito ad Antonello di prendere una via tutt'altro che semplice.
E' un ragazzo d'oro ma ora si trova a Rebibbia, a scontare gli ultimi anni di una condanna per spaccio internazionale di cocaina.

Con Cristian invece siamo rimasti amici nonostante chiaramente il liceo e poi la vita tendono ad allontanarti. Lui prende in gestione un bar nel quartiere, io invece vado al liceo, divento uno skinhead, inizio a interessarmi di politica, inizio a frequentare via dei volsci e san lorenzo. Poi l'università etc etc etc. Ogni tanto passavo al suo bar, dove stava col fratello, magari anche solo la domenica per andare a vedere la Roma con mio padre. E' uno dei bei ricordi che ho di quel posto.
Poi una notte arriva la telefonata: "Hanno sparato a Cristian". Ed era vero, avevano sparato a Cristian che però era sopravvisuto. A morire fu il fratello, anche lui vittima della sparatoria, leggermente più piccolo di noi. Al funerale c'era tutto il quartiere, dai malavitosi alle signore per bene come mia madre. Si parla, ufficialmente, di una lite per una tipa. Ufficiosamente la realtà sembrerebbe essere un altra.
La strada, per l'appunto, ti ruba l'anima.



ecco una storia di strada.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:29.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com