La "Rivoluzione" di B.

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00giovedì 13 giugno 2013 10:40
Santanchè al comando
Meno soldi e una donna al comando: addio Pdl, Berlusconi torna a Forza Italia
Dopo la debacle dei ballottaggi, il Cavaliere vuole ritornare all'antico: vecchio nome, ma nuovi assetti organizzativi e spending review dei costi. Addio sede di via dell'Umiltà, via i coordinatori regionali: al loro posto imprenditori radicati nel territorio per trovare risorse. E al vertice Daniela Santanchè

di Sara Nicoli | 13 giugno 2013Commenti (30)

Più informazioni su: Daniela Santanchè, Denis Verdini, Enrico Letta, Fabrizio Cicchitto, Forza Italia, PDL, Sandro Bondi, Silvio Berlusconi.

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Un vero assetto da battaglia. Prima un prevertice ristretto, poi un vertice notturno allargato ai notabili Verdini, Santanchè, Bondi. Nella residenza romana di Silvio Berlusconi da ieri pomeriggio è stato un susseguirsi di incontri, dopo un’assenza prolungata e all’indomani di una sconfitta bruciante ai ballottaggi di domenica e lunedì. Tutti a pendere dalle labbra di Silvio, attendendo cioè che il Cavaliere dicesse qualcosa sul futuro del partito. E lui, si sa, ha un debole per il ritorno a Forza Italia. Il ‘cerchio magico’ della pancia pidiellina, composto dai falchi di sempre, alla fine gli ha strappato la promessa, suggerendogli di tornare a quel simbolo che tanto gli è caro. Le colombe – che fanno innervosire Verdini tutte le volte che aprono bocca – al contrario lo tiravano per la giacca invitandolo a non fare salti indietro. Tutti, comunque, alla fine hanno convenuto con il Cavaliere: serve un rilancio immediato dell’azione politica del partito e servono, soprattutto, facce nuove.

E’ ormai mattina quando Daniela Santanchè si lascia andare ad una confidenza: “Berlusconi è molto tonico, sa quel che vuole. E’ che le sollecitazioni sono tante, così come gli appetiti e la voglia di riscatto; c’è ancora molto lavoro da fare ma sì, Forza Italia è nel suo cuore, andiamo avanti con l’obiettivo di rifondare un partito forte, che emozioni anche la nostra base come noi quando pronunciamo quel nome…”

Riecco Forza Italia, dunque. Il Cavaliere ne è convinto. Durante il vertice di ieri notte, finito alle due e mezza, Berlusconi ha confermato ai presenti la decisione di cambiare sede: a fine giugno scade il contratto di affitto per l’immobile di via dell’Umiltà, i soldi scarseggiano – avrebbe ribadito l’ex premier – e c’è la necessità di stringere la cinghia. Da qui la decisione di trasferirsi in una sede più ‘economica’. Il luogo prescelto è un immobile a San Lorenzo in Lucina. I costi sono di ’1 a 4′, ovvero: “In mese di affitto di via dell’Umiltà sono quattro mesi a San Lorenzo”. Qualcuno, ieri sera, ha ironizzato sulla nuova location: nel portone accanto c’è il comando provinciale dei Carabinieri: “Così non faranno grande sforzo quando mi verranno a prendere!”, avrebbe ironizzato il Cavaliere a tavola, nell’ilarità generale.

Ma andando sempre più nel concreto della nuova Forza Italia (che non sarà 2.0 perché “quei numeri hanno portato sfortuna a Maroni“, diceva Verdini) Berlusconi ha anche confermato che si andrà verso l’azzeramento delle cariche regionali del Pdl, sempre nell’ottica di risparmiare ma, soprattutto, per individuare nuove forme di reperimento di risorse in vista dello stop al finanziamento pubblico dei partiti. Dunque, basta coordinatori locali, saranno sostituiti da imprenditori già radicati sul territorio con una loro rete di contatti e in grado di trovare fondi. Altro capitolo importante, il rapporto tra il Pdl e il governo. L’ex premier sarebbe tornato alla ‘carica’ sull’Europa, chiedendo che Enrico Letta si giochi la partita sulla ripresa dell’Italia anche a livello europeo, facendo la voce grossa soprattutto con la Germania affinché vi sia “un deciso cambio di rotta sul rigore”. Per il momento, intanto, avanti con il governo Letta, sostegno leale all’esecutivo, anche se il Pdl dovrà tenere alta la guardia sui provvedimenti a lui cari, come Iva, Imu, lavoro, sburocratizzazione. “Non accetteremo – è stato il ragionamento – alcun passo indietro sugli impegni assunti da Letta e che sono alla base del nostro sostegno al governo”.

La macchina da guerra elettorale di Berlusconi, insomma, è di nuovo in corsa. Anche se all’appello manca ancora qualcosa. Ieri notte Berlusconi ha confermato che per il momento Alfano manterrà tutte e tre le cariche (vice premier, segretario, ministro), ma i falchi – soprattutto la Santanchè – hanno fatto presente con forza l’esigenza di trovare al più presto “uno di noi che sia in grado di tenere alta la bandiera del partito” e che, soprattutto, sia mediaticamente forte e spendibile come leader, “per manifesta storia politica all’interno del partito”. Chiaro un riferimento a sé stessa, anche se sono in parecchi, a partire da Fabrizio Cicchitto, a non digerire queste fughe in avanti dei colleghi. Comunque, su un fronte Berlusconi sembra inamovibile: a capo della nuova Forza Italia ci dovrà essere una donna. E tanto per cambiare, dopo aver dato il via libera al ritorno ad un nome antico ed evocativo, per Silvio Berlusconi ora l’obiettivo è trovare un leader capace di “infiammare nuovamente gli animi degli elettori”. Come nella migliore tradizione di Arcore, chercez la femme…



@mad4thrash@
00giovedì 13 giugno 2013 10:48
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la carismatica santanchè [SM=x3414924]
The REAL Capt.Spaulding
00giovedì 13 giugno 2013 10:50
[SM=x2584913]
)adramelech(
00giovedì 13 giugno 2013 10:52
Speriamo sia il colpo di grazia [SM=x2584296]
KaiserSp
00giovedì 13 giugno 2013 10:53
politicamente, la santanchè conta ancora meno di alfano

una volta al comando, col grande capo interdetto dai pubblici uffici, la bambola di plastica sarà sbranata in poco tempo dagli uomini forti del partito oppure trattata come un inutile burattino (al pari di alfano)

eccellente!

John Locke.
00giovedì 13 giugno 2013 12:08
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Steven Seagull
00giovedì 13 giugno 2013 12:51


E lo rivendico con orgoglio!
Ronald Jeremy Hyatt
00giovedì 13 giugno 2013 13:16
santachè presidente del consiglio ragione di vita.
-Zerocalcare-
00giovedì 13 giugno 2013 13:19
Pagliacci
AtomBomb
00venerdì 14 giugno 2013 10:20
La Russa e la nuova destra «Cosa nera? No, tricolore»
L'ex ministro presenta la due giorni milanese: "Non siamo nostalgici, non rifaremo Alleanza nazionale". E lancia la scalata ai voti leghisti

Milano - La Cosa tricolore, la chiamiamo così perché Ignazio La Russa giura che la nuova destra «non è una Cosa nera», ha raddoppiato i suoi consensi alle amministrative ed è arrivata al 6 per cento a Roma.

Ma è da Milano che vuole ripartire perché «Milano è il luogo dove tutto ciò che è politico avviene prima che altrove». La scapigliatura, il fascismo, la Lega, Mani pulite, il berlusconismo, per rimanere all'ultimo secolo. Insomma, aspettative per il futuro politicamente altissime.

Le Giornate Tricolore di Milano, organizzate oggi e domani nella piazza di Palazzo Lombardia, anche se sono due e non cinque, richiamano eventi più lontani e l'idea di un nuovo Risorgimento tricolore, in cui non è ancora chiaro chi siano gli Austriaci. Loro, quelli del Tricolore, hanno come leader Giorgia Meloni. E si chiamano La Russa, Guido Crosetto, Massimo Corsaro.

Giornate di Milano. Si riconosce anche nei simboli il primo obiettivo della battaglia: cercare di catturare i voti dei leghisti scontenti. La Russa è uno dei grandi vecchi della nuova Cosa, evoluzione del Movimento sociale diventato Movimento sociale-Destra nazionale, poi An e Pdl e Fratelli d'Italia. «Ci rivolgiamo all'elettorato della Lega, perché i leghisti sono i più orfani di punti di riferimento» dice l'ex ministro della Difesa. Riccardo De Corato, nome storico dell'ex An passato a Fratelli d'Italia, aggiunge: «L'elettorato della Lega è in scomposizione e noi abbiamo una grande attenzione al tema della sicurezza e dell'immigrazione».

Il mantra è liberali in economia, conservatori nei valori. Nella kermesse milanese è atteso un ospite aduso alle platee lumbard più ancora che del Pdl. Si chiama Giulio Tremonti, l'ex ministro dell'Economia da sempre vicino ai leghisti: anche se nato e cresciuto nel partito di Silvio Berlusconi, con il Cavaliere non ha mai avuto un rapporto facile. Lo intervisterà Gennaro Malgeri, ex direttore del Secolo d'Italia, giornalista e intellettuale della destra. E qui veniamo all'obiettivo in grande stile di La Russa, Meloni, Crosetto, Corsaro: andare «verso il nuovo centrodestra», quello che non si riconosce nel Pdl ultima maniera.

L'elenco dei possibili interessati (o almeno invitati) alla Nuova Destra ancora senza nome è lungo e significativo. Magdi Cristiano Allam e il suo «Io amo l'Italia», con il tema della tradizione religiosa. Giuseppe Cossiga, Fratelli d'Italia. E poi i Pdl orientati a destra come Galeazzo Bignami in Emilia, Giovanni Donzelli in Toscana, Pietro Laffranco in Umbria. Nel parterre l'ex An Domenico Nanìa. Andrea Ronchi, proveniente dal percorso finiano di Futuro e libertà. Francesco Storace della Destra. Invitati che non hanno ancora confermato: il Mir dell'avvocato Gianpiero Samorì e Oscar Giannino di Fermare il declino.

«Noi vogliamo essere inclusivi, confrontarci per vedere se è possibile un percorso comune» dice La Russa. Rassicura eventuali interessati all'ammucchiata di destra: «Fratelli d'Italia non vuole riedizioni del passato, non siamo nostalgici e non immaginiamo di fare una cosa nera o di rifare An, pensiamo di andare sempre avanti, di essere un laboratorio del centrodestra nazionale autonomo ma “alleabile” con Berlusconi. Una nuova formazione che si costruisce attorno alla leadership di Giorgia Meloni».

Generazione di quarantenni sul palco. «Non abbiamo invitato né Maurizio Gasparri né Altero Matteoli. Rispettiamo la loro scelta di restare nel Pdl. E poi ci rivolgiamo alla generazione successiva...» ironizza La Russa. Si trova coinvolto in un'involontaria gaffe con l'ex parlamentare Paola Frassinetti. Azzarda: «Apprezziamo il coraggio di chi ha tentato la sfida di Fratelli d'Italia. Se anche non diventiamo parlamentari, non piangiamo». Lui però è in Parlamento. Frassinetti è rimasta fuori. Sommessamente ricorda: «Io veramente ho pianto...».

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RenzWK
00venerdì 14 giugno 2013 10:21
Ah bèh se c'è il MIR.
KaiserSp
00venerdì 14 giugno 2013 10:23
altri scappati di casa che senza il pdl non andranno da nessuna parte
Geno
00venerdì 14 giugno 2013 11:15
Samorì [SM=x3347036]

Due anziani ce li mette lui [SM=x3025988]
Uno/Due
00venerdì 14 giugno 2013 12:05
voglio un commento di atom su fratelli d'italia
Rapper 30
00venerdì 14 giugno 2013 12:07
Magdi Cristiano Allam e il suo «Io amo l'Italia», con il tema della tradizione religiosa. Giuseppe Cossiga, Fratelli d'Italia. E poi i Pdl orientati a destra come Galeazzo Bignami in Emilia, Giovanni Donzelli in Toscana, Pietro Laffranco in Umbria. Nel parterre l'ex An Domenico Nanìa. Andrea Ronchi, proveniente dal percorso finiano di Futuro e libertà. Francesco Storace della Destra. Invitati che non hanno ancora confermato: il Mir dell'avvocato Gianpiero Samorì e Oscar Giannino di Fermare il declino.


Che nomenklatura [SM=x2761698] [SM=x2631402]
AtomBomb
00venerdì 14 giugno 2013 12:08
Re:
Uno/Due, 14/06/2013 12:05:

voglio un commento di atom su fratelli d'italia


Gente che ha capito che non aveva più spazi nel PDL e quindi ha provato vie alternative per sopravvivere, provando, nel frattempo, a rifarsi una verginità politica, pensando che, dopo 20 anni a leccare il culo a Berlusconi, nessuno se lo sarebbe ricordato. Un po' come FLI.

Questa cosa che invece vorrebbe fare La Russa mi ricorda tanto Rivoluzione Civile.

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