Il maialino Ciccio
C'era una volta un maialino di nome Ciccio, tutto rosa e con una bella codina sempre attorcigliata.
Ciccio mangiava molta pappa e cresceva in fretta. Sua madre, la scrofa Gelsomina, gli diceva sempre di mangiare meno per non ingrassare troppo, ma Ciccio aveva troppa fame e non ubbidiva mai. Qualche volta Ciccio andava a spasso con suo padre, un bel maiale adulto, alto e magro, e tutti gli uomini che li vedevano vantavano tanto Ciccio e denigravano tanto suo padre. Ciccio non capiva perché agli uomini piacesse tanto la sua grassezza e perché, vedendolo, finissero sempre a parlare di salsicce. Ciccio non sapeva cosa fossero le salsicce anche perchè suo padre, per non spaventarlo, non rispondeva mai completamente alle sue domande sulle salsicce.
Ma un brutto giorno, parlando con dei maialini più grandi di lui, sentì che gli uomini mangiano le salsicce, che le salsicce vengono fatte dagli uomini con la carne dei maiali uccisi e che, perciò, gli uomini preferiscono i maiali grassi che hanno più carne per fare salsicce. Ciccio, che non voleva essere ucciso da grande e ridotto in salsicce, capì finalmente che doveva ubbidire ai consigli di mamma. Da quel giorno mangiò sempre meno e diventò un maiale alto e magro, proprio come suo padre. Il padrone della fattoria non ebbe mai il coraggio di ucciderlo perché avrebbe ricavato poco dalla sua poca carne e così Ciccio fu utilizzato come maiale da guardia. Magro com'era, riusciva a correre veloce quasi come un cane e metteva in fuga tutti gli estranei che di notte volevano entrare nel recinto della fattoria a combinare pasticci. Ciccio ebbe una lunga vita, soffrì un po' la fame ma non finì mai in salsicce.
Scritta dal grande
GENNARO MOLINO