El Scorcho, 12/11/2022 12:35:Qua è prassi avere un fondo pensionistico privato, dato che la pensione nazionale è una miseria. Molto semplicemente ti affidi al tuo datore di lavoro, che te ne apre uno. Però poi cambiando più lavori nel corso degli anni ti ritrovi la tua pensione sparsa su più fondi. E fin qui va bene, sto ora guardando come accorpare il tutto (credo di avere almeno altri 2 fondi aperti, oltre quello attuale) e non dovrebbe essere un problema, e quello attuale mi è molto utile dato che è connesso al mio conto in banca e posso controllarlo in ogni momento tramite home banking. Il problema, se così si può dire e da perfetto ignorante, è che questo fondo non sembra essere un semplice fondo d'accumulo ma essere suscettibile agli investimenti fatti dalla società che controlla il mio fondo. A prescindere che ignoro se 'sta cosa sia prassi o meno, il problema è che non l'ho scelta io. Insomma, posso fidarmi?
El Scorcho, 14/11/2022 13:15:Intanto grazie a entrambi. Con "fondo d'accumulo" intendo dire che non ho mai visto definito alcun termine su che tipo di "investimento" fosse, dato che sei obbligato ad avere un pot aperto dal tuo datore di lavoro e dando per scontato che il rischio sia sempre minimissimissimo, un pò come il fondo d'accumulo che aprii a suo tempo in Italia quando mi resi conto che a tenere soldi sul conto ci perdevo e basta e che i rischi fossero pari a 0 (a loro detta e a mia comprensione, ovviamente). Essendo sì un defined contribution, un tot ce li lascio io e un tot il mio datore di lavoro ogni mese, e sicuramente da bravo scemo quale sono io, in anni di NEST non me ne sono mai curato troppo, come del resto qualsiasi mio collega. Anche passando a Scottish Widows, e avendo proprio ora spostato tutto lì in un unico fondo sennò ci capico ancor meno, voglio solo essere sicuro non si possa scendere sotto la quota di investimento? Le scartoffie son fin troppe e così per così non mi sembra ci sia definito il tipo di "rischio", quindi suppongo che anche questa sia una roba assolutamente base?