TORINO, 29 agosto - E’ stato amore a prima vista. Ora si rischia un prematuro divorzio. Da colpo di fulmine a fuoco di paglia nel giro di una stagione, partita bene e finita male, ma quello che può cambiare veramente il destino di Milos Krasic è la sua difficoltà a integrarsi al meglio nel sistema tattico di Antonio Conte. A chi occupa il ruolo di Krasic, il tecnico leccese affida compiti complessi e ne richiede lo svolgimento con attenzione spesso definita maniacale. Krasic finora non sembra applicare con precisione i dettami del suo nuovo allenatore: continua con le sue sgroppate e il modo di giocare con il quale, almeno nella prima parte della stagione aveva conquistato i cuori dei tifosi. Il che può andare bene, ma non se il tuo allenatore chiede di mettere talento e velocità al servizio del gioco.
POSTI CALDI - Durante le prime settimane della nuova Juve, Krasic è nelle posizioni calde della hit parade dei più ripresi da Conte, durante allenamenti e amichevoli. Oltretutto le sue prestazioni sembrano aver perso mordente rispetto a quelle della scorsa stagione. Il recente infortunio non aiuta. Krasic delude, forse proprio perché aveva creato enormi aspettative su di lui. Quelle che i dirigenti della Juventus non hanno smesso di nutrire, anche se in questo momento - per la prima volta - sono entrati nell’ordine di idee di cederlo, anche se solo per un’offerta congrua (ovvero almeno 15 milioni). Si è parlato, per esempio, del Chelsea, che lo avrebbe inserito volentieri nell’affare Alex, ma al momento gli inglesi non sembrano pronti all’arrembaggio. Il nome di Krasic è, poi, ancora molto popolare in Russia e lì ci sono parecchi club con la possibilità di avanzare offerte interessanti dal punto di vista economico, a partire dall’Anzhi di Eto’o. Idee, forse follie, ma per il momento non c’è nulla di concreto. La Juventus non ha in programma di disfarsi di Krasic senza incassare la stessa cifra spesa lo scorso anno. Krasic, da parte sua, deve riconquistare la fiducia della società e, soprattutto, quella del club, tornando indietro nel tempo, tornando all’estate scorsa.
THAT’S AMORE - Dodici mesi fa è stata una di quelle storie travolgenti: Milos Krasic si innamora della Juventus e la Juventus, insieme al suo popolo, si innamora di Milos Krasic. Un paio di dribbling, una serie di assist bellissimi, qualche gol pesante e le speranze bianconere si colorano di biondo, come l’orribile zazzera del genietto serbo. Poi il periodo di stanca, perdonato dai cuori innamorati, anche perché - in fondo - Milos una giustificazione ce l’aveva: niente ferie per oltre un anno, con il campionato russo incastrato con il mondiale e la stagione italiana a ruota. Tante partite, una in fila all’altra, e un po’ di stress a graffiare lo smalto dell’ala destra. Il finale di stagione dello scorso torneo è mediocre, in linea con quello della squadra che si sgretola da gennaio in poi, finendo al settimo posto, fuori dalla Champions e dall’Europa League.