Io seguo Rat-Man dall'inizio della sua pubblicazione Marvel Italia.
Mio cugino mi raccontò la trilogia del Ritorno per telefono e, visto che rischiammo entrambi la morte per le risate, non potei esimermi dal recuperare RMC 3 e 4. Da lì in poi non mi sono perso un numero fino al 61 ("Era mio padre"), quando dovetti interrompere bruscamente la mia amicizia col Ratto e non solo.
In attesa di colmare il vuoto che si è venuto a creare nella mia libreria, ho ricominciato a comprare albi a partire dal numero 93 ("L'onda") ed è stato come tornare a casa.
Io adoro tutti gli aspetti di Rat-Man, sia le parti più smaccatamente parodistiche, sia quelle che riguardano la complessissima continuity, sia quelle metafumettistiche. E' il modo di scrivere, come detto da Roby, che è spettacolare e permette a Leo di passare in scioltezza da un tema all'altro, da uno stile all'altro, con una perizia che in molti nemmeno si sognano.
Negli anni, mi ha colpito soprattutto la sua capacità di riflettere su quel che fa e su come il pubblico reagisce a quel che fa e di saperlo incorporare sempre in modo coerente in quello che racconta; è una cosa che avverto in modo particolare in questi ultimi numeri nei quali si accinge a chiudere via via il cerchio, sarà anche per la lunga lontananza che mi ha reso più attento, forse.
@Roby
No problem, alla fine ci siamo trovati.