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Lucio Battisti

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    Depeche boy
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    00 06/10/2013 17:24
    Quale periodo artistico di questa leggenda della musica italiana preferite, quella più pop con i testi di Mogol (a parte 'Anima Latina' che era prog e i due album seguenti più orientati alla disco e al pop rock) o quella più sperimentale e meno conosciuta con i testi prima scritti insieme alla moglie in 'E già' e poi da Pasquale Pannella?

    Siccome il periodo dei 60's fino a metà 70's è ricca di successi che bene o male conosciamo tutti vi posto qualche brano del periodo successivo allo split con Mogol che non sono altrettanto famosi seppure a mio avviso altrettanto meritevoli:

    da 'E già' disco che spiazzò tutti con sonorità tutte elettroniche, synthpop ben riuscito per me.


    da 'Don Giovanni' uscito quattro anni dopo, disco più "tradizionale" ma comunque new wave, mi ricorda come sound 'Songs from the Big Chair' dei Tears for Fears, che come quel disco vede l'aggiunta di un po' di jazz all'elettronica e agli archi.


    'La sposa occidentale' disco ancora più elettronico e dance rispetto al precedente 'L'apparenza', i testi di Pannella diventano sempre più "fuori" .


    Prima traccia del suo ultimo disco.


    Sarà che nella seconda parte della sua carriera ha abbracciato generi a me più avvezzi ma per me un vero artista si vede da come si evolve e non sta mai fermo a crogiolarsi su se stesso.
    Secondo voi fosse sopravissuto sarebbe tornato con Mogol? chissà se avrebbe sterzato di nuovo su canoni più tradizionali della musica italiana.
    Trovo inoltre ingiusto che ogno documentario o ogni volta che parlano di lui non si menziona mai il periodo post-Mogol.
    [Modificato da Depeche boy 06/10/2013 17:28]
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    Depeche boy
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    00 10/10/2013 12:35
    un successone di topic [SM=x3017592]
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    rogerio guerrero
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    00 11/10/2013 12:21
    perché i partiti di destra usano le canzoni di Battisti???
  • wls84
    00 11/10/2013 13:03
    Re:
    rogerio guerrero, 11/10/2013 12:21:

    perché i partiti di destra usano le canzoni di Battisti???




    il fatto che Battisti fosse fascio è una leggenda metropolitana scaturita dal fatto che si disinteressava di politica (e nei 70 era un peccato capitale)... poi alcuni hanno cercato di leggere riferimenti fascisti nei testi (che però erano di Mogol quindi che cazzo c'entra?)

    comunque windsurf windsurf è meravigliosa, mi scordo sempre di approfondire i dischi di quel periodo...
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    Alesi è un coglione ed io peggio di lui
    00 11/10/2013 13:26
    che dito in culo che ereano in quegli anni gli "attivisti"... sono arrivati a far sospendere i concerti da quanto avevano creato un clima di terrore.
  • wls84
    00 11/10/2013 15:23
    Re:
    Undertaker-dx, 11/10/2013 13:26:

    che dito in culo che ereano in quegli anni gli "attivisti"... sono arrivati a far sospendere i concerti da quanto avevano creato un clima di terrore.




    con tanto di processo ai cantautori... mi sa che il più bersagliato fu de gregori... poi magari oggi sti sessantottini sono berlusconiani o sono diventati parte dell'establishment...
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    Undertaker-dx
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    Alesi è un coglione ed io peggio di lui
    00 11/10/2013 15:27
    Re: Re:
    wls84, 11/10/2013 15:23:




    con tanto di processo ai cantautori... mi sa che il più bersagliato fu de gregori... poi magari oggi sti sessantottini sono berlusconiani o sono diventati parte dell'establishment...




    sì l'episodio del processo a de gregori è famoso. pure diversi concerti di bennato finirono in rissa perché arrivavano sti qua di estrema sinistra a cercar insulti e rissa perché lui non faceva la loro bandiera o perché non faceva i concerti gratis, e quindi finiva che loro dal palco si buttavano giu e via di botte (ci sono anche dei file audio dell'epoca).
    www.putlocker.com/file/2683BCDB4E8F8759


    poi per un bel periodo non s'è più suonato in italia. [SM=x2596167]
    [Modificato da Undertaker-dx 11/10/2013 15:33]
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    00 11/10/2013 15:44
    Re: Re: Re:
    Undertaker-dx, 11/10/2013 15:27:




    sì l'episodio del processo a de gregori è famoso. pure diversi concerti di bennato finirono in rissa perché arrivavano sti qua di estrema sinistra a cercar insulti e rissa perché lui non faceva la loro bandiera o perché non faceva i concerti gratis, e quindi finiva che loro dal palco si buttavano giu e via di botte (ci sono anche dei file audio dell'epoca).
    www.putlocker.com/file/2683BCDB4E8F8759


    poi per un bel periodo non s'è più suonato in italia. [SM=x2596167]



    Dal 74-75 in poi c'è stato un buco clamoroso di tour e concerti di artisti esteri in Italia, se non erro il primo grande concerto successivo a questa interruzione fu Patty Smith a Firenze ('79).

    In questa finestra temporale in pratica suonarono solo gruppi esteri "underground" (che brutta questa definizione) cioè in pratica coloro che potevano suonare senza problemi davanti agli attivisti di sinistra (mi vengono a mente i Gong ([SM=x2584254]) o gli Hawkwind, così come il collettivo avantgarde Henry Cow o Robert Wyatt).

    Avevo un link su questi disordini, visti dalla prospettiva dei gruppi del prog italiano dei primi anni Settanta.
    Qualcuno ne risentì, qualcun altro invece fu spinto proprio dal sostegno di questi gruppi politicizzati. Per dire, non è che abbiano fatto soltanto danni.
    Se vi fà piacere la posto.
    [Modificato da Zubizarreta in presa alta 11/10/2013 15:45]
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    per me tutto ciò dimostra quanto siamo eravamo e saremo sempre il terzo mondo musicale
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    Re: Re: Re: Re:
    Zubizarreta in presa alta, 11/10/2013 15:44:



    Dal 74-75 in poi c'è stato un buco clamoroso di tour e concerti di artisti esteri in Italia, se non erro il primo grande concerto successivo a questa interruzione fu Patty Smith a Firenze ('79).

    In questa finestra temporale in pratica suonarono solo gruppi esteri "underground" (che brutta questa definizione) cioè in pratica coloro che potevano suonare senza problemi davanti agli attivisti di sinistra (mi vengono a mente i Gong ([SM=x2584254]) o gli Hawkwind, così come il collettivo avantgarde Henry Cow o Robert Wyatt).

    Avevo un link su questi disordini, visti dalla prospettiva dei gruppi del prog italiano dei primi anni Settanta.
    Qualcuno ne risentì, qualcun altro invece fu spinto proprio dal sostegno di questi gruppi politicizzati. Per dire, non è che abbiano fatto soltanto danni.
    Se vi fà piacere la posto.




    Io sapevo che l'evento che causò l'isolamento italiano fu il nefasto concerto dei Led Zeppelin al Veldodromo Vigorelli nel '71.
    Poi vi fu anche un tentativo fallito di Bowie per un concerto nel '76 (http://www.velvetgoldmine.it/portogenova.html).

    Se non erro, da quello su cui mi sono documentato e da racconti dell'epoca, fu il periodo della discomusic con le discoteche (e la svolta "de-politicizzata" verso gli anni '80s), a riaprire gradualmente le frontiere.


    Sto studiando per un esame gli anni settanta (anche se sul versante cinematografico) e anche lì si videro tutti gli errori di valutazione fatti da quell'ambiente della sinistra intellettuale italiana, anche giovanile, le cui conseguenze si notano ancora oggi.
    [Modificato da Quei cani giocano a poker 11/10/2013 22:26]
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    00 11/10/2013 23:44
    Re: Re: Re: Re: Re:
    Quei cani giocano a poker, 11/10/2013 22:21:




    Io sapevo che l'evento che causò l'isolamento italiano fu il nefasto concerto dei Led Zeppelin al Veldodromo Vigorelli nel '71.
    Poi vi fu anche un tentativo fallito di Bowie per un concerto nel '76 (http://www.velvetgoldmine.it/portogenova.html).

    Se non erro, da quello su cui mi sono documentato e da racconti dell'epoca, fu il periodo della discomusic con le discoteche (e la svolta "de-politicizzata" verso gli anni '80s), a riaprire gradualmente le frontiere.


    Sto studiando per un esame gli anni settanta (anche se sul versante cinematografico) e anche lì si videro tutti gli errori di valutazione fatti da quell'ambiente della sinistra intellettuale italiana, anche giovanile, le cui conseguenze si notano ancora oggi.



    Si notano ancora oggi eccome, basta vedere la maggior parte degli artisti underground o indie anche al di fuori dell'ambito musicale...
    Che tristezza, 2 mesi fa' feci una rappresentazione artistica e molti paint artists erano tutti conciati come i barboni con colori ambigui, io ero l'unico conciato da persona seria [SM=x3430205]

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    00 12/10/2013 10:27
    Re: Re: Re: Re: Re: Re:
    Depeche boy, 11/10/2013 23:44:



    Si notano ancora oggi eccome, basta vedere la maggior parte degli artisti underground o indie anche al di fuori dell'ambito musicale...
    Che tristezza, 2 mesi fa' feci una rappresentazione artistica e molti paint artists erano tutti conciati come i barboni con colori ambigui, io ero l'unico conciato da persona seria [SM=x3430205]





    Banalizzando al massimo, l'errore della sinistra intellettuale e artistica italiana del periodo (e di oggi), fu quello di demonizzare il "consumo", ovvero se qualcosa non aveva valenza contenutistica (quindi politica/sociale) era vista come inferiore e "pericolosa"; non solo l'errore fu quello di pensare di imporre dall'alto determinate forme di arte/intrattenimento agli altri, ma quello di pensare che la gente "fisiologicamente" preferisse "robe impegnate" rispetto al puro intrattenimento.


    Nella seconda metà degli anni '70s, con fenomeni come l'avvento dei nuovi blockbuster americani (Lo Squalo e Guerre Stellari), l'espansione della pornografia, la liberalizzazione delle radio e delle tv, il punk (per quanto "politicizzato") e la discomusic, portarono tutto questo modo di vedere della sinistra in crisi. Il fatto di non aver recepito certe esigenze legittime, ma anzi averle demonizzate, portò altri (ad esempio un certo nanetto che tutti noi conosciamo) ad approfittarne e a guadagnarci (in modo negativo) su quel versante.

    Sarebbe interessante approfondire "la fine" della discomusic nel 1981 (data simbolica), favorita da ambienti di destra (che la odiavano in quanto mezzo di emancipazione gay e afroamericano) ma anche di sinistra (vista come nemico del "rock" che era considerato più "puro"), ma questo è un ambito più USA che italiano (dove la discomusic ebbe, per fortuna, una fine ben diversa).


    Ps. Sulla storia dei concerti nei '70s, sempre in base a ciò che ho reperito sull'epoca, un altro fattore di impedimento era la paura per il terrorismo.
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    00 12/10/2013 14:30
    Re: Re: Re: Re: Re:
    Quei cani giocano a poker, 11/10/2013 22:21:




    Io sapevo che l'evento che causò l'isolamento italiano fu il nefasto concerto dei Led Zeppelin al Veldodromo Vigorelli nel '71.
    Poi vi fu anche un tentativo fallito di Bowie per un concerto nel '76 (http://www.velvetgoldmine.it/portogenova.html).

    Se non erro, da quello su cui mi sono documentato e da racconti dell'epoca, fu il periodo della discomusic con le discoteche (e la svolta "de-politicizzata" verso gli anni '80s), a riaprire gradualmente le frontiere.


    Sto studiando per un esame gli anni settanta (anche se sul versante cinematografico) e anche lì si videro tutti gli errori di valutazione fatti da quell'ambiente della sinistra intellettuale italiana, anche giovanile, le cui conseguenze si notano ancora oggi.




    Da quanto ho letto io, si, il concerto dei Led Zeppelin fu importante in quel senso, ma pure i vari incidenti che si verificavano ai concerti dei gruppi italiani, che osservati dall'estero, convinsero gli stranieri a non venire.

    Tempo fa vidi su youtube un intervista per una tv americana di Bernardo Lanzetti, voce di Acqua Fragile prima e PFM poi, il quale imputava i vari scontri della prima metà degli anni Settanta alla volontà di frange politicizzate le quali pretendevano di partecipare ai concerti senza pagare. "La musica è del popolo e non si paga" come slogan.

    Lanzetti nell'intervista ipotizzava, secondo me verosimilmente, che questi gruppi basassero le loro rivendicazioni sulla loro convinzione che in America gruppi alternativi e/o psichedelici (Grateful Dead, Jefferson Airplane...) suonassero gratis per la gente, in spirito communalistico: in effetti ciò era vero, molti concerti erano gratis, ma perchè erano finanziati dai manager e dalle major discografiche.
    In Italia, con un mercato molto più piccolo, le etichette non potevano permettersi di finanziare molti concerti gratuiti, e quindi la gente si incazzava quando doveva pagare il biglietto (essendo contraria a una commercializzazione della musica) e facendosi forte di questa erronea convinzione sui concerti d'oltreoceano, forzavano l'entrata, dando via a scontri.

    Poi vabbè, molti artisti erano contestati sulle basi di voci sulle loro preferenze politiche, ma è un'altra storia.

    Mi viene a mente un gruppo eccellente e che forse non molti conoscono, il Museo Rosenbach, oggi considerato da più parti, specie all'estero, come uno dei migliori esempi di Progressive Rock italiano: il loro fu un flop commerciale perchè a loro insaputa, il grafico della casa discografica inserì nel collage in copertina del loro disco d'esordio, una immagine di Mussolini [SM=x3430205]

    lì finì il Museo Rosenbach :ranieri:

    [Modificato da Zubizarreta in presa alta 12/10/2013 14:37]
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