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Elezioni Europee 2014

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    AtomBomb
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    00 10/03/2014 13:12
    TOCCA FARE LE LARGHE INTESE PURE IN EUROPA? I PARTITI ANTI-EURO POSSONO DIVENTARE LA MAGGIORANZA. E SOCIALISTI E POPOLARI DOVRANNO FARE FRONTE COMUNE

    Tra la destra xenofoba stile Marine Le Pen e la sinistra vecchio stile di Tsipras, con in mezzo grillini e movimenti misti, a maggio sbarcheranno a Strasburgo circa 235 deputati (su 751) che vorrebbero smontare l’Europa - Ma anche tra i Popolari, vedi Berlusconi e il bulgaro Orban, ci sono infiltrati anti-euro…

    Andrea Bonanni per "la Repubblica"

    I sondaggi preelettorali danno i partiti e i movimenti anti-europei in crescita in tutta la Ue. Le previsioni assegnano loro tra il 20 e il 30 per cento dei voti. Ma calcoli più precisi sono resi praticamente impossibili dalla difficoltà di definire quali siano in effetti i partiti anti-europei. Su alcune formazioni politiche generalmente di estrema destra, come il Front National in Francia, lo UK Independence Party in Gran Bretagna, il Vlaams Belang in Belgio, il PVV di Geert Wilders in Olanda o la Lega Nord in Italia, non ci sono dubbi. Ma altri partiti sfuggono ad una definizione più precisa. Come classificare la destra fiamminga NVA di Bart de Wever in Belgio, o il Movimento 5 Stelle di Grillo in Italia, e le liste di Tsipras che mobilitano l'estrema sinistra in tutto il continente?

    Le ultime proiezioni di VoteWatch per le prossime elezioni Ue danno in leggero vantaggio come primo partito europeo i socialisti e democratici del PSE, guidati da Martin Shulz, che dovrebbero superare di poco (209 seggi contro 202) il Partito popolare europeo, che ha indicato come capolista il lussemburghese Jean-Claude Juncker.

    Secondo queste proiezioni, i partiti euroscettici di destra che oggi si riconoscono nel gruppo EFD (Europe of Freedom and Democracy), dovrebbero restare sostanzialmente stabili confermando 31 eurodeputati. Ma questo dato inganna. Infatti il numero di deputati non immediatamente riconducibili ad un gruppo politico già esistente (i cosiddetti 'Non Iscritti'), balza secondo i sondaggi da 32 a 92 deputati. Questo esercito di neoeletti, in cui sono inseriti anche gli italiani del M5S, di fatto sarebbe il terzo gruppo politico del Parlamento europeo e si può considerare che sarà composto in larghissima parte da anti-europei.

    Infine, sempre secondo VoteWatch, il gruppo politico dell'estrema sinistra a cui aderisce anche Tsipras (che però ha lasciato libertà di scelta agli eletti nella sua lista), dovrebbe quasi raddoppiare i propri consensi passando 35 a 67 deputati e diventerebbe il terzo partito scavalcando i liberali. Infine ci sono da considerare i 45 eletti nelle liste ECR (European Conservatives and Reformists) che sono guidati dai conservatori britannici, usciti dal Ppe proprio su posizioni anti-europee.

    Se dunque si mettono insieme i 31 eurodeputati di estrema destra, i 45 ECR, i 92 non iscritti e i 67 dell'estrema sinistra si arriva ad un totale di 235 deputati che, spesso con argomentazioni contrapposte, sono comunque contrari alla moneta unica e all'Europa come viene definita dalle attuali istituzioni e trattati.

    Messi tutti insieme (cosa fortunatamente impossibile) sono circa di un terzo dei 751 parlamentari europei e costituirebbero il gruppo politico più numeroso. Una prospettiva che rende assai probabile la creazione in Parlamento di una grande coalizione tra socialisti e popolari, magari con l'apporto dei liberali, per garantire una maggioranza democratica pro-europea.

    Ma non basta. Infatti in alcuni Paesi, tra cui l'Italia, il voto anti europeo finirà per incanalarsi anche in direzione di partiti che pure aderiscono al Ppe. È il caso, come spiega bene Ilvo Diamanti in queste pagine, di Forza Italia che prenderà una percentuale di voti euroscettici pari a quella del M5S. Oppure è il caso del Fidesz (Unione civica), il partito di estrema destra ungherese del premier Orban, che pur professando un euroscetticismo molto spinto aderisce al Partito popolare europeo.

    C'è dunque da temere che anche una ipotetica futura Grande Coalizione tra socialisti e popolari, che in teoria potrebbe contare su oltre 400 voti, possa trovarsi a fare i conti con defezioni importanti quando sarà costretta a misurarsi su questioni di principio che coinvolgono l'integrazione europea. Più che uno scontro tradizionale tra destra e sinistra, tra conservatori e progressisti, le prossime elezioni europee si preannunciano dunque come una battaglia tra filo-europei e anti europei. E sarà una battaglia all'ultimo sangue.
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    Uno/Due
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    00 10/03/2014 20:49
    tspiras anti europeo? mi sono perso qualcosa?
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    AtomBomb
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    00 10/03/2014 20:51
    Re:
    Uno/Due, 10/03/2014 20:49:

    tspiras anti europeo? mi sono perso qualcosa?


    Penso che intendano euroscettici nel senso di questo tipo di UE che di fatto commissaria le politiche economiche dei governi.

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    Uno/Due
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    00 10/03/2014 20:55
    inteso come riformisti europei, più che euroscettici, immagino
    chiedo perchè se voterò alle europee mi sa che voterò per loro, non vorrei buttare il mio voto su un partito che fa dell'uscita dall'euro il suo cavallo di battaglia
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    AtomBomb
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    00 10/03/2014 21:01
    Re:
    Uno/Due, 10/03/2014 20:55:

    inteso come riformisti europei, più che euroscettici, immagino
    chiedo perchè se voterò alle europee mi sa che voterò per loro, non vorrei buttare il mio voto su un partito che fa dell'uscita dall'euro il suo cavallo di battaglia



    Euroscettico è un termine generico per definire chi è critico verso le politiche, economiche e monetarie, dell'Unione, da quello che so io nessuno di quei partiti vorrebbe la dissoluzione dell'UE, ma sicuramente parecchie riforme.

    Il problema secondo me è che si faranno la guerra, metti che Tsipras, M5S, UKIP e la Le Pen pensano che si debbano rimettere i dazi doganali (ipotesi), non si parleranno mai per preclusioni ideologiche, mentre PPE e PSE inciuceranno mettendolo in quel posto a tutti.

    Me lo vedo già su quell'ipotesi: la Le Pen che accusa Tsipras di farlo per voler difendere i sindacati, Tsipras che accusa Le Pen di farlo perché è razzista, M5S "noi non ci alleiamo con nessunooooooo!!11!111!" e UKIP che accusa tutti di complottare contro l'Inghilterra.
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    Uno/Due
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    00 10/03/2014 21:02
    non voleva uscire dall'euro grillo?
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    Michael Kane
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    00 10/03/2014 21:03
    Che poi sta andando tutto a puttane.
    Rifondazione, ovunque s'insedia, brucia tutte le possibilità di creare qualcosa di buono.
    Qualche nome buono c'è nella lista, ma ci sono anche pezzi grossi della LAV e un mucchio di vegani. Questa nuova sinistra che avanza fa ancora più ribrezzo di quella vecchia. [SM=x2584263]

    Volevano candidare il prof. Brancaccio che però ha declinato dicendo che preferisce insegnare in questo momento. Giustamente, non si è voluto mischiare in mezzo a questo casino. Con Brancaccio in lista anche Mallory li avrebbe votati [SM=x2584254]
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    AtomBomb
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    00 10/03/2014 21:05
    Re:
    Uno/Due, 10/03/2014 21:02:

    non voleva uscire dall'euro grillo?



    Se è per questo anche Salvini e Le Pen vorrebbero uscire dall'Euro, ma non parlavo di quello, parlavo proprio di dissoluzione dell'UE.
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    Michael Kane
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    00 10/03/2014 21:06
    Re: Re:
    AtomBomb, 10/03/2014 21:01:




    Il problema secondo me è che si faranno la guerra, metti che Tsipras, M5S, UKIP e la Le Pen pensano che si debbano rimettere i dazi doganali (ipotesi), non si parleranno mai per preclusioni ideologiche, mentre PPE e PSE inciuceranno mettendolo in quel posto a tutti.

    Me lo vedo già su quell'ipotesi: la Le Pen che accusa Tsipras di farlo per voler difendere i sindacati, Tsipras che accusa Le Pen di farlo perché è razzista, M5S "noi non ci alleiamo con nessunooooooo!!11!111!" e UKIP che accusa tutti di complottare contro l'Inghilterra.




    Contrastare questa costruzione di Europa non deve tradursi necessariamente in ricette nazionalistiche destrose.
    O perlomeno è il discorso che si sta cercando di costruire a sinistra, anche se con molta difficoltà.
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    AtomBomb
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    00 10/03/2014 21:08
    Re: Re: Re:
    Michael Kane, 10/03/2014 21:06:




    Contrastare questa costruzione di Europa non deve tradursi necessariamente in ricette nazionalistiche destrose.
    O perlomeno è il discorso che si sta cercando di costruire a sinistra, anche se con molta difficoltà.


    Era un esempio per dire che anche se ci sono convergenze non le sfrutteranno per preclusioni ideologiche, ognuno farà opposizione o proposte per i fatti propri andando avanti come cani sciolti, mentre una strategia più seria sarebbe quella di realizzare che hai dei punti in comune e provare a sfruttarli, anche se è chiaro che non potresti comunque fare nulla contro l'euroinciucio.

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    00 10/03/2014 21:21
    ma figurati se fascisti e comunisti collaborano
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    00 10/03/2014 21:21
    Re: Re: Re:
    Michael Kane, 10/03/2014 21:06:




    Contrastare questa costruzione di Europa non deve tradursi necessariamente in ricette nazionalistiche destrose.
    O perlomeno è il discorso che si sta cercando di costruire a sinistra, anche se con molta difficoltà.




    quotone
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    00 10/03/2014 22:51
    Orban è ungherese comunque, non bulgaro [SM=x2584238]

    Io penso che in questo momento tutto ciò che va contro l'europa dei mercati debba essere il benvenuto. E' comunque impensabile una specie di coalizione tra i vari euroscetticismi nazionali di matrice post-fascista e post-comunista, non ci sarebbero proprio i numeri. Non bisogna dimenticarsi dell'ALDE che, anche se in calo, metterà in Parlamento degli europeisti della prima ora.
    Comunque vada sia il PPE che il PES devono stare molto attenti a come si muovono, se non vogliono che l'intero progetto europeo non crolli su se stesso nel giro di 10 anni. Qualche segnale c'è, e non devono sottovalutarlo.
    L'imposizione delle politiche economiche agli stati sovrani europei ricorda molto il controllo sovietico sulle decisioni fondamentali dei paesi dell'ex Patto di Varsavia. Se prima c'era Mosca, ora rischia di esserci, se non ci sia già, Berlino.
    [Modificato da Rapper 30 10/03/2014 22:52]
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    AtomBomb
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    00 10/03/2014 23:42
    Re:
    Rapper 30, 10/03/2014 22:51:

    Orban è ungherese comunque, non bulgaro [SM=x2584238]

    Io penso che in questo momento tutto ciò che va contro l'europa dei mercati debba essere il benvenuto. E' comunque impensabile una specie di coalizione tra i vari euroscetticismi nazionali di matrice post-fascista e post-comunista, non ci sarebbero proprio i numeri. Non bisogna dimenticarsi dell'ALDE che, anche se in calo, metterà in Parlamento degli europeisti della prima ora.
    Comunque vada sia il PPE che il PES devono stare molto attenti a come si muovono, se non vogliono che l'intero progetto europeo non crolli su se stesso nel giro di 10 anni. Qualche segnale c'è, e non devono sottovalutarlo.
    L'imposizione delle politiche economiche agli stati sovrani europei ricorda molto il controllo sovietico sulle decisioni fondamentali dei paesi dell'ex Patto di Varsavia. Se prima c'era Mosca, ora rischia di esserci, se non ci sia già, Berlino.



    Ma infatti non combineranno mai niente, indipendentemente dalle condizioni economiche degli europei, qui parliamo di personaggi che nella maggior parte dei casi non hanno alcuna credibilità.
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    00 26/03/2014 12:11
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