Secondo me vi state focalizzando troppo su "chi vince".
A me la guerra contro gli Estranei non pare il punto centrale. O meglio è l'evento culmine di tutta la saga, ma io penso che Martin* volesse raccontare prima di tutto il cambiamento della società di Westeros.
Escludendo che dopo la guerra Cersei e gente della sua pasta possa ancora occupare ruoli di comando (o essere viva), l'eventuale Westeros post-Estranei prevedrebbe, in posizioni più o meno di spicco:
Spoiler solo per non appesantire il post
- Una regina (Daenerys) intollerante verso ogni forma di schiavitù e costrizione e fortemente consapevole del suo ruolo e dei doveri che comporta, quasi come Aegon il Conquistatore. Inoltre, ha imparato a non giudicare (positivamente o negativamente) le persone in base al nome che portano. Ha fatto così con Tyrion e scommetto quello che volete farà lo stesso con Jaime (tanto prima o poi tutti i personaggi si incroceranno, figuriamoci se non loro due).
- Un condottiero (Jon) che più di tutti ha saputo comprendere quale fosse il vero nemico e che ha saputo vedere i bruti per ciò che sono, ovvero esseri umani uguali a lui, che tentavano di fuggire dalla morte bianca e chiedevano solo un posto in cui vivere e rifugiarsi. Per la prima volta in 8000 anni, invece di combatterli, ha sfruttato il suo ruolo per accoglierli (ed allo stesso tempo sottrarli all'esercito dei non-morti). Evviva l'inclusione, siamo tutti un unico popolo, Salvini chi?
Qualità degne di un grande sovrano...quale lui è per nascita.
- Un saggio consigliere (Tyrion), dalla sottile arguzia e capace di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, e soprattutto consapevole del fatto che ciò che conta davvero sono le doti morali e l'intelletto, più che le apparenze fisiche.
- Un ciccione cagasotto (Sam) che però probabilmente è stato messo alla prova (con successo) più volte di tanti cavalieri e famosi lord, dalla mente finissima e capace di sfruttare sempre nel modo migliore le tantissime conoscenze di cui dispone e di cui è assetata.
- Uno storpio (Bran) praticamente onnisciente.
- Una donna (Brienne) ripudiata da tutti per la sua bruttezza, ma indubbiamente uno dei cavalieri più onorevoli mai vissuti.
- Una giovane lady (Sansa) che ha capito a caro prezzo che stare attenti a ciò che desideri può essere pericoloso, perchè potresti ottenerlo. E che nel tempo ha completamente cambiato visione del mondo e riconsiderato le sue priorità.
And so on. Potrei andare avanti, ma se la direzione presa è questa, si va verso una Westeros finalmente dominata quasi del tutto da personaggi complessivamente "positivi", capaci di guardare oltre le apparenze ed i propri interessi.
Si va verso una Westeros dove anche chi non nasce nobile (e chi non nasce uomo) può avere la possibilità di ambire a ruoli di prestigio senza essere classificato come "bastardo" o "popolano", e molte leggi verranno probabilmente riscritte (tipo quelle di successione).
A me pare, per riallacciarmi a quanto detto all'inizio, che Martin cerchi di raccontare in che modo cambierà Westeros dopo la grande guerra, a prescindere da chi sopravvivrà o meno (mi aspetto anche io qualche morte eccellente).
Poi magari vincono gli Estranei e Westeros cala nelle tenebre, ma avrebbe poco senso per me, sinceramente, perchè come ho detto non penso che l'obiettivo finale sia quello di mostrare chi uscirà vincitore dal confronto.
*Parlo di Martin perchè anche se la serie ha superato i libri, è da quelli che nasce.
[Modificato da Iceman.88 08/02/2019 19:07]