00 20/11/2017 19:07
Re: Re: Re:
=TheTurkish=., 20/11/2017 18.02:




Ma anche con meno filosofia: è una guerra di camorra, e in una guerra sopravvivono in pochi. In particolare i più deboli e il principe lo era.

Malammore, invece, era il soldato di Pietro Savastano e non aveva più molto senso. Un'eventuale 'rivolta' ai danni di Gennaro, cosa che fa trapelare parlando con la nipote Patrizia, avrebbe avuto non il sapore del già visto, di più.

Praticamente con la prima puntata hanno chiuso la seconda stagione. Ora i fronti sono diversi e molto più ampi: dai casalesi al centro storico - su cui Saviano ha scritto due romanzi di recente - il quadro è abbastanza chiaro, Scampia la rivedremo ovviamente, ma non sarà il perno centrale.

Sui ritmi concordo. E credo c'entri anche l'addio di Sollima.




Capisco, ma paradossalmente la morte di malammore per me è la goccia che fa traboccare il vaso, perché mi rompe il cazzo di vedere i personaggi passare ed essere ammazzati nel giro di 3-4 puntate. Le eccezioni sono poche, pochissime.
Si corre poi il rischio di trasformare i protagonisti in macchiette, tipo Genny che manovra tutti manco fosse Tom Hagen, Vito Corleone e Tony Montana fusi insieme.

Ci sono mille espedienti narrativi che puoi usare per tenere i personaggi in vita. E ne giova tutto il prodotto perché è più godibile (la scrittura e la recitazione sono veramente al top in moltissimi frangenti)

Invece così svuoti tutto di significato.

Non so se sono riuscito a spiegarmi, sono più concetti non necessariamente legati tra di loro ma che per me segnano un percorso unico che mi porta a dire "Gomorra mi ha un tantino rotto il cazzo".