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Libertà di impresa, poiché le aziende che operano online dovranno fare i conti con ulteriori spese per adeguare i propri sistemi ai nuovi obblighi, che comportano “falsi positivi” nelle procedure di identificazione di contenuti in presunta violazione del copyright.
Diritto alla privacy, perché la direttiva obbliga al controllo generalizzato dei contenuti immessi dagli utenti al fine di riconoscere quali contenuti sono in violazione del copyright.
Libertà di espressione e di informazione, in quanto le aziende preferiranno rimuovere tutti i contenuti dubbi o semplicemente segnalati da aziende di grandi dimensioni e che comunque possono avviare azioni legali, così determinando un aumento esponenziale delle rimozioni anche solo per non correre il rischio di dover rispondere di contenuti altrui.
Presunzione di innocenza, poiché la direttiva non prevede alcun sistema di bilanciamento e risarcimento per le rimozioni avvenute in assenza di violazioni del copyright, considerando tutti gli utenti dei potenziali violatori delle leggi.

www.valigiablu.it/direttiva-copyright-diritti-critiche/


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