00 14/06/2019 15:36
Re: Re: Re: Re:
SirHorse, 14/06/2019 14.41:



Ma quello sicuro. Il punto è che la maggior parte dei "dissidenti" alla collettivizzazione erano contadini ucraini (additati quindi come kulaki, un ceto sociale inventato), ma subirono carestia e fame anche coloro che avevano ceduto tutto ciò che avevano alle fattorie collettive, perché indistintamente si chiedevano a tutti delle quote di produzione agricola irrealizzabili in Ucraina, in maniera punitiva.


Quelli che vennero mandati nei gulag per la razza di appartenenza furono i polacchi sovietici nel 37-38, incolpati di far parte di un'organizzazione militare segreta inventata, anche questa, di sana pianta.




Si piò dire che le collettivizzazioni forzate siano state un errore, idem i piani quinquennali con obiettivi irrealistici dettati da tecnici mediocri (Stalin sbagliò più volte la scelta dei suoi fedelissimi, primo fra tutti l'agronomo) e forse pure l'industrializzazione pesante non fu una grande idea per le condizioni di vita generali.

Il "problema" è che questi sforzi hanno contribuito alla vittoria della guerra, vittoria senza la quale il paese sarebbe scomparso e i suoi abitanti annientati. Probabilmente noi tutti avremmo agito diversamente, lui ha condotto la lotta di classe e l'ha vinta, e ha vinto pure la guerra. Non possiamo giudicarlo banalizzando queste due grandi conquiste.