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11/06/2019 23:45 | |
Megablast, 11/06/2019 20.57:
Stai utilizzando la tua etica sociale del 2019 per giudicare fatti di cento anni prima.
Questo discorso vale quanto approvare la democrazia ad Atene 3 mila anni fa.
Etica sociale che era la normalità praticamente ovunque. Il fatto che, restando a Paesi di un certo peso geo-politico, ci fossero Franco, Hitler e i sovietici non rende i regimi totalitari qualcosa di convenzionale. L'abolizione dei partiti politici, gli squadristi, la libertà di stampa azzerata. Il Parlamento reso una stalla per i porci. Matteotti, Gramsci. Ma che scherziamo. Per me il ventennio è merda sempre. Da quella buffonata della marcia su Roma all'ammutinamento col beneplacito del Re Fantoccio. La leggi razziali e la guerra sono la chiusura del cerchio. Ciò che ha reso una parentesi buia un baratro. Ripeto, il fiocco a un sacco di merda. Due bonifiche, qualcosa sulle infrastrutture, qualcosa sul previdenziale e una buona riforma dell'Istruzione non possono indorare la pillola. Mi dispiace.
Sei troppo intelligente per paragonare il secolo scorso a 3000 anni fa.
Premesso che tra il fascismo e la democrazia ateniese mi tengo la seconda, ça va san dire. [Modificato da =TheTurkish=. 12/06/2019 00:00] |
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12/06/2019 00:16 | |
The REAL Capt.Spaulding, 11/06/2019 21.17:
No, ma che la partigianeria è stato un movimento di massa in Italia. Per esempio in Germania non lo é stato.
ma infatti detto ciò la resistenza italiana ha rappresentato il movimento di partigianeria più influente nel panorama della seconda guerra mondiale per distacco. forse può essere paragonata soltanto alla partigianeria bielorussa, per alcuni tratti.
Nessuna città in Germania venne liberata da antifascisti tedeschi, sostanzialmente la stragrande maggioranza della popolazione restò fedele al nazismo fino a quando Hitler non ingoiò il cianuro nel suo bunker. Ed è ancora un argomento tabù in Germania la mancata resistenza tedesca, un elefante nella stanza che non permette loro di fare definitivamente i conti con quello che è stato il decennio nazista. |
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12/06/2019 08:04 | |
Cito Benigni dicendo che anche Hitler avrà stretto la mano a qualcuno nella sua vita. |
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12/06/2019 14:11 | |
=TheTurkish=., 11/06/2019 23.45:
Premesso che tra il fascismo e la democrazia ateniese mi tengo la seconda, ça va san dire.
nel primo non c'era la schiavitù e non lo picchiavano in culo a marmocchi.
sbagli turco, sbagli a giudicare con i nostri occhi contemporanei la storia.
siamo vivi su un cumulo d'ossa: una somma di centinaia di olocausti, non c'è alcun giudizio che possa tenere, c'è solo da raccontare.
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12/06/2019 22:15 | |
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: The REAL Capt.Spaulding, 12/06/2019 14.11:
nel primo non c'era la schiavitù e non lo picchiavano in culo a marmocchi.
sbagli turco, sbagli a giudicare con i nostri occhi contemporanei la storia.
siamo vivi su un cumulo d'ossa: una somma di centinaia di olocausti, non c'è alcun giudizio che possa tenere, c'è solo da raccontare.
Il gioco è nel riuscire a contestualizzare. Chiedersi poi cosa abbia regalato all'umanità la democrazia ateniese, con tutti i limiti dettati da qualche migliaio di anni di evoluzione. Poi fare lo stesso col fascismo. E' un di più mica da poco. [Modificato da =TheTurkish=. 12/06/2019 22:18] |
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12/06/2019 22:23 | |
Allo stato attuale come allora vige il motto "armiamoci e partite" con la differenza che ora si fanno guerre social.
Come tutti i mali estremi indipendentemente dal colore politico (cosa sparita oggi) sono state fatte cose positive e cose negative, il punto è che non avendole vissute mi porto in serbo i racconti dei nonni e non solo ma già per me oramai il tempo è indietro nonostante si parli di un secolo fa.
Tanto prima o poi scoppierà ancora qualcosa anche qui...è un ciclo. |
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12/06/2019 23:20 | |
ma che cazzo te ne fai di una bonifica dell'agro pontino e una buona riforma scolastica, quando a fine guerra hai lasciato un paese in macerie
non c'è paragone
e poi per colpa sua abbiamo perso le isole dell'Egeo e l'istria, porca merda |
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12/06/2019 23:58 | |
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: =TheTurkish=., 12/06/2019 22.15:
Il gioco è nel riuscire a contestualizzare. Chiedersi poi cosa abbia regalato all'umanità la democrazia ateniese, con tutti i limiti dettati da qualche migliaio di anni di evoluzione. Poi fare lo stesso col fascismo. E' un di più mica da poco.
Le reti sociali nel Meridione, zona in cui non erano presenti organizzazioni sociali cattoliche o socialiste. |
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13/06/2019 08:30 | |
SirHorse, 12.06.2019 00:16:
ma infatti detto ciò la resistenza italiana ha rappresentato il movimento di partigianeria più influente nel panorama della seconda guerra mondiale per distacco. forse può essere paragonata soltanto alla partigianeria bielorussa, per alcuni tratti.
Nessuna città in Germania venne liberata da antifascisti tedeschi, sostanzialmente la stragrande maggioranza della popolazione restò fedele al nazismo fino a quando Hitler non ingoiò il cianuro nel suo bunker. Ed è ancora un argomento tabù in Germania la mancata resistenza tedesca, un elefante nella stanza che non permette loro di fare definitivamente i conti con quello che è stato il decennio nazista.
In realtà i conti sono stati fatti e non è che si potesse fare granché. La generazione dopo la guerra ha accusato la generazione precedente, appena ha potuto, di non aver fatto nulla contro l'abominio nazista e l'ha rigettata (sono gli anni 60-70).
La generazione successiva se ne è quasi fatta carico (erano i primi ad avere insegnanti post '45) per quanto non ne avesse colpa e quella dopo ancora ha giustamente tirato una linea e ha chiuso col passato non sentendosene (giustamente) responsabile. Per altro l'ultima generazione è anche la prima veramente multiculturale e multietnica.
Il problema della Germania nazista non è comunque isolato, la Russia stalinista ha avuto lo stesso identico problema ed è durata molto più a lungo. Però quelli che ancora negli anni 50 mandavano i compagni di partito a farsi una decina o un quartino perché la “norma“ fosse raggiunta, sono rimasti tutti intoccabili e ricchi sulle spalle degli altri.
Però come si può giudicare adesso realtà lontane nel tempo e nella cultura? A me riesce difficile. [Modificato da pizzo83 13/06/2019 08:31] |
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13/06/2019 14:50 | |
pizzo83, 13/06/2019 08.30:
In realtà i conti sono stati fatti e non è che si potesse fare granché. La generazione dopo la guerra ha accusato la generazione precedente, appena ha potuto, di non aver fatto nulla contro l'abominio nazista e l'ha rigettata (sono gli anni 60-70).
La generazione successiva se ne è quasi fatta carico (erano i primi ad avere insegnanti post '45) per quanto non ne avesse colpa e quella dopo ancora ha giustamente tirato una linea e ha chiuso col passato non sentendosene (giustamente) responsabile. Per altro l'ultima generazione è anche la prima veramente multiculturale e multietnica.
Il problema della Germania nazista non è comunque isolato, la Russia stalinista ha avuto lo stesso identico problema ed è durata molto più a lungo. Però quelli che ancora negli anni 50 mandavano i compagni di partito a farsi una decina o un quartino perché la “norma“ fosse raggiunta, sono rimasti tutti intoccabili e ricchi sulle spalle degli altri.
Però come si può giudicare adesso realtà lontane nel tempo e nella cultura? A me riesce difficile.
non si tratta di giudicare culture lontane del tempo, ma di analizzarle al fine che gli elementi negativi che l'hanno caratterizzata non possano mai più ripetersi, altrimenti studiare la storia non serve a un cazzo
parlo del fatto che prima di un trentennio fa l'olocausto nelle scuole tedesche era un argomento marginale eh, e non è un caso che sia iniziato ad essere stato oggetto dell'approfondimento che merita in Germania a partire dalla prima generazione multietnica/multiculturale.
l'unione sovietica è un caso a parte, è indubbio che il processo di destalinizzazione avviato da krusciov fosse principalmente di facciata, nel tentativo di distendere un minimo i rapporti con tutto ciò che fosse esterno dal mondo sovietico. ma lì è un caso ancora più estremo, un paese che ha scoperto la democrazia un trentennio fa e ancora deve svincolarsi appieno dall'ideologia del regime, basta pensare l'ancora fortissimo culto di lenin o il fatto che, al contrario di come avviene in occidente, molti in russia considerano gorbaciov un incapace [Modificato da SirHorse 13/06/2019 14:50] |
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13/06/2019 14:52 | |
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: SirHorse, 13/06/2019 14.50:
l'unione sovietica è un caso a parte, è indubbio che il processo di destalinizzazione avviato da krusciov fosse principalmente di facciata, nel tentativo di distendere un minimo i rapporti con tutto ciò che fosse esterno dal mondo sovietico. ma lì è un caso ancora più estremo, un paese che ha scoperto la democrazia un trentennio fa e ancora deve svincolarsi appieno dall'ideologia del regime, basta pensare l'ancora fortissimo culto di lenin o il fatto che, al contrario di come avviene in occidente, molti in russia considerano gorbaciov un incapace
su questa parte ho molti meh..
però non so, è sindacabile. hai per caso letto questo libro?
Ho elencato alla folta platea le sue considerazioni sugli scrittori russi: ‘’Evtushenko? Mediocre poeta e uomo molto meschino”; “Brodskij? Poeta sopravvalutato, abile manager di se stesso”; Bulgakov? “Ripugnante razzista sociale e nemico della classe operaia come dimostra Cuore di cane”. Reso famoso da un'operina piatta e senz'anima come Il Maestro e Margherita”; ‘’ Solzhenicyn, un vecchio coglione”.
Così ha liquidato Gorbaciov: “Meriterebbe di essere punito per quello che ha fatto lasciando sgretolare un impero e facendoci perdere la dignità”. Quanto al boia serbo Karadzic ‘’era un uomo mite e colto, sono fiero di essere stato suo amico. Un giorno sarete costretti a rivalutarlo”
Su Trump: “È solo uno disgustosamente ricco, circondato da prostitute. L' ha visto l' arredamento di casa sua? Però ha sempre fiuto per i pericoli. Pensi al muro col Messico: un giorno, saranno i messicani a seppellire gli Usa, come stanno facendo gli islamici con l'Europa”. [Modificato da The REAL Capt.Spaulding 13/06/2019 14:57] |
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13/06/2019 15:17 | |
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: The REAL Capt.Spaulding, 13.06.2019 14:52:
su questa parte ho molti meh..
però non so, è sindacabile. hai per caso letto questo libro?
Ho elencato alla folta platea le sue considerazioni sugli scrittori russi: ‘’Evtushenko? Mediocre poeta e uomo molto meschino”; “Brodskij? Poeta sopravvalutato, abile manager di se stesso”; Bulgakov? “Ripugnante razzista sociale e nemico della classe operaia come dimostra Cuore di cane”. Reso famoso da un'operina piatta e senz'anima come Il Maestro e Margherita”; ‘’ Solzhenicyn, un vecchio coglione”.
Così ha liquidato Gorbaciov: “Meriterebbe di essere punito per quello che ha fatto lasciando sgretolare un impero e facendoci perdere la dignità”. Quanto al boia serbo Karadzic ‘’era un uomo mite e colto, sono fiero di essere stato suo amico. Un giorno sarete costretti a rivalutarlo”
Su Trump: “È solo uno disgustosamente ricco, circondato da prostitute. L' ha visto l' arredamento di casa sua? Però ha sempre fiuto per i pericoli. Pensi al muro col Messico: un giorno, saranno i messicani a seppellire gli Usa, come stanno facendo gli islamici con l'Europa”.
Patetico anti-conformismo, una punta di orgoglio sovietico e tanta, tanta ignoranza.
Che poi Bulgakov effettivamente fosse filo-stalinista ed è diventato famoso in Occidente per quel romanzo è verissimo.
Ci mancava solo spalasse merda su Dostoevskij ed era l'apoteosi. [Modificato da pizzo83 13/06/2019 15:22] |
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13/06/2019 15:59 | |
La maggioranza dei russi prova ammirazione e rispetto verso Stalin, e considera il suo ruolo positivo per la storia della Russia; i consensi verso il leader sovietico non sono mai stati tanto alti quanto quest'anno. Lo rivela un sondaggio Levada pubblicato oggi.
Stando ai dati del sondaggio, il 51% dei russi prova ammirazione e rispetto per Stalin; a differenza del 26% di loro a cui è del tutto indifferente. Infine, solo al 14% dei russi Stalin evoca paura o disgusto.
A considerare il ruolo di Stalin positivo nella storia della Russia è il 70% dei russi. Solo il 19% degli intervistati lo giudica negativamente. Mentre per l'11% è difficile rispondere a questa domanda.
Il centro demoscopico Levada nota che quest'anno l'approccio positivo della popolazione russa verso Stalin ha raggiunto un record. Se nei primi anni 2000, il rapporto tra affermazioni positive e negative su Stalin era approssimativamente uguale, tra il 2008 e il 2014 ha cominciato a dominare un atteggiamento piuttosto neutrale nei confronti del leader sovietico. Ma, a partire dal 2015, sono iniziati ad aumentare i pareri positivi. A restare indifferenti verso la figura di Stalin sono i giovani tra i 18 e i 24 anni.
16.04.2019 |
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13/06/2019 16:11 | |
.tommy82., 13/06/2019 15.59:
La maggioranza dei russi prova ammirazione e rispetto verso Stalin, e considera il suo ruolo positivo per la storia della Russia; i consensi verso il leader sovietico non sono mai stati tanto alti quanto quest'anno. Lo rivela un sondaggio Levada pubblicato oggi.
Stando ai dati del sondaggio, il 51% dei russi prova ammirazione e rispetto per Stalin; a differenza del 26% di loro a cui è del tutto indifferente. Infine, solo al 14% dei russi Stalin evoca paura o disgusto.
A considerare il ruolo di Stalin positivo nella storia della Russia è il 70% dei russi. Solo il 19% degli intervistati lo giudica negativamente. Mentre per l'11% è difficile rispondere a questa domanda.
Il centro demoscopico Levada nota che quest'anno l'approccio positivo della popolazione russa verso Stalin ha raggiunto un record. Se nei primi anni 2000, il rapporto tra affermazioni positive e negative su Stalin era approssimativamente uguale, tra il 2008 e il 2014 ha cominciato a dominare un atteggiamento piuttosto neutrale nei confronti del leader sovietico. Ma, a partire dal 2015, sono iniziati ad aumentare i pareri positivi. A restare indifferenti verso la figura di Stalin sono i giovani tra i 18 e i 24 anni.
16.04.2019
appunto
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13/06/2019 18:18 | |
.tommy82., 13/06/2019 15.59:
La maggioranza dei russi prova ammirazione e rispetto verso Stalin, e considera il suo ruolo positivo per la storia della Russia; i consensi verso il leader sovietico non sono mai stati tanto alti quanto quest'anno. Lo rivela un sondaggio Levada pubblicato oggi.
Stando ai dati del sondaggio, il 51% dei russi prova ammirazione e rispetto per Stalin; a differenza del 26% di loro a cui è del tutto indifferente. Infine, solo al 14% dei russi Stalin evoca paura o disgusto.
A considerare il ruolo di Stalin positivo nella storia della Russia è il 70% dei russi. Solo il 19% degli intervistati lo giudica negativamente. Mentre per l'11% è difficile rispondere a questa domanda.
Il centro demoscopico Levada nota che quest'anno l'approccio positivo della popolazione russa verso Stalin ha raggiunto un record. Se nei primi anni 2000, il rapporto tra affermazioni positive e negative su Stalin era approssimativamente uguale, tra il 2008 e il 2014 ha cominciato a dominare un atteggiamento piuttosto neutrale nei confronti del leader sovietico. Ma, a partire dal 2015, sono iniziati ad aumentare i pareri positivi. A restare indifferenti verso la figura di Stalin sono i giovani tra i 18 e i 24 anni.
16.04.2019
Vabbè i russi hanno Putin da 20 anni. Ma di che parliamo. |
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