Ifab: no al VAR sul fuorigioco per pochi centimetri

Rust Cohle, 03/01/2020 15.29:

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Le regole sono eque quando sono inopinabili, il fuorigioco era una delle poche cose sensate che erano rimaste nell'utilizzo attuale del Var.
Viene tracciata una linea con l'ultimo difensore, se sei dietro sei in regola mentre se sei oltre sei in fuorigioco.
Chiaro, semplice, a prova di polemiche e soprattutto oggettivo.
Infatti negli ultimi tempi le polemiche hanno sempre riguardato rigori, falli di mano, espulsioni o altro, ma sul fuorigioco eravamo riusciti ad arrivare al punto in cui non c'erano più discussioni.

Se adesso invece cominciamo a mettere una "soglia di tollerabilità" allora riprenderà il caos pure sul fuorigioco, perchè inevitabilmente quelli a cui verrà annullato un gol per pochi centimetri saranno i primi (anche a ragione, direi) ad alzare la voce nel momento in cui ad un'altra squadra verrà convalidato un gol nella stessa situazione.

C'è talmente tanto autolesionismo in questa decisione che mi pare impossibile vederci solo incompetenza, dev'esserci per forza dell'altro.
Il problema qui è che il Var in teoria nasce per aiutare gli arbitri nelle loro decisioni, ma la classe arbitrale non vuole essere aiutata, semmai vuole essere lei a controllare la tecnologia.
Questo perchè il calcio è sempre stato lo sport in cui la figura dell'arbitro ha avuto più peso; se guardo il basket, il rugby o un qualsiasi altro sport di squadra faccio anche fatica ad accorgermi che ci siano degli arbitri.
Nel calcio invece conosciamo nomi e cognomi di tutti gli arbitri, sono noti quasi quanto calciatori e allenatori.

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