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Barca nei guai? Pagamenti al vice presidente del collegio arbitrale

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2023 23:20
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Uno scandalo che rischia di assumere proporzioni enormi si abbatte sul Barcellona. Per tre anni, tra il 2016 e il 2018, il club catalano avrebbe pagato quasi 1,4 milioni di euro a una società privata riferibile a José María Enríquez Negreira, che all'epoca dei fatti era il vice presidente del Comitato tecnico degli arbitri. A confermarlo lo stesso Negreira, che è stato arbitro per 13 stagioni nella massima categoria spagnola e poi è diventato direttore del collegio arbitrale catalano.

Barcellona, le cifre pagate
La questione è emersa dopo un'ispezione della Agenzia tributaria alla sua società, la Dasnil 95 Sl. Da cui è emerso come il Barcellona abbia versato in tre tranche annuali per il 2016 (532.728,02 euro), il 2017 (541.752) e il 2018 (318.200), per un totale di 1.392.680 euro. La notizia è stata rivelata dalla radio Ser Catalunya. Ma quale sarebbe stata la motivazione di questi pagamenti a una società di cui l'ex arbitro e all'epoca vice presidente del Comitato tecnico arbitrale era socio unico? Secondo quanto si legge nella relazione dell'Agenzia delle Entrate "Il Barcellona voleva assicurarsi che non venissero prese decisioni arbitrali nei suoi confronti, cioè 'che tutto fosse neutrale'".

E il Barcellona che dice? Il club blaugrana non ha smentito che questo tipo di rapporto sia esistito. Ma ha voluto specificarne la natura, spiegando di avere ricevuto dei rapporti arbitrali richiesti e di poterli presentare in qualsiasi momento davanti a un tribunale: insomma, ha tenuto a dire che il lavoro pagato è stato fatto, provando a smontare l'accusa di corruzione. Secondo quanto riferisce il quotidiano spagnolo "As", l'ex direttore degli sport professionistici del club catalano, Albert Soler, e Òscar Grau, l'ex amministratore delegato della società, hanno testimoniato nel caso. Secondo il verbale dell'Agenzia delle Entrate, non è stato fornito alcun documento comprovante l'esistenza di un rapporto commerciale, nonostante i pagamenti siano stati effettuati.
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16/02/2023 08:49
 
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Vedremo se in Spagna la gestione sarà più all'italiana o all'inglese.
Considerando la squadra coinvolta propendo più per la prima.

La motivazione è ridicola comunque [SM=g5608778]
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16/02/2023 09:06
 
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Tebas non è sicuramente "amicone" del Barcellona in questo periodo storico, se c'è da tirar fuori la mazza contro di loro non si tira indietro, più che altro siamo alle solite, ste squadre di calcio son fatte con lo stampino, anche con le motivazioni.
[Modificato da The Leggend 16/02/2023 09:07]
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16/02/2023 10:40
 
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Pezze al culo a livello economico, guai con la giustizia per infrazione delle regole e risultati sportivi decadenti (anche se quest'anno il Barca sta andando bene in Liga) che non assicurano la qualificazione alla CL senza i cui guadagni si rischia di mandare il carrozzone all'aria.

2 delle 3 fondatrici della Superlega dimostrano, ancora di più semmai ce ne fosse bisogno, che il problema della UEFA è la competitività e i pochi soldi ricevuti.
Non che sono gestite col culo da anni e che si trovano in una situazione finanziaria disastrosa perchè hanno degli incapaci in dirigenza.
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16/02/2023 12:17
 
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Crudeli4President, 16/02/2023 10:40:

Pezze al culo a livello economico, guai con la giustizia per infrazione delle regole e risultati sportivi decadenti (anche se quest'anno il Barca sta andando bene in Liga) che non assicurano la qualificazione alla CL senza i cui guadagni si rischia di mandare il carrozzone all'aria.

2 delle 3 fondatrici della Superlega dimostrano, ancora di più semmai ce ne fosse bisogno, che il problema della UEFA è la competitività e i pochi soldi ricevuti.
Non che sono gestite col culo da anni e che si trovano in una situazione finanziaria disastrosa perchè hanno degli incapaci in dirigenza.

Il problema del divario economico c'è e non si può non vedere.
Nel momento in cui squadre che non hanno la possibilità di spendere 700 milioni in 6 mesi cercano di restare competitive succede che si facciano delle scelte avventate e che portano totalmente fuori strada. Il Barcellona nel decennio 10-20 ha sperperato un patrimonio e nonostante abbia vinto più di qualcosa il conto gli è stato presentato, la Juve dall'affare (per il napoli) Higuain è andata sempre più alla cieca mancando totalmente di una programmazione.
Il tutto per cercare di rimanere in linea con quelle che possono spendere e spandere come più gli aggrada nonostante magari alla fine arrivino decimi un classifica e fuori agli ottavi di cl.

Ovviamente io contesto questa gestione societaria ottusa perché da tifoso non sento l'obbligo di provare a vincere a tutti i costi, ben conscio che nel calcio i cicli iniziano e finiscono. Ma pensare che la differenza economica fra i ricchi e i pezzenti non abbia quasi costretto certe squadre a forzare la mano per cercare di rimanere nell'elite del calcio vuol dire girarsi dall'altra parte.

Io ammiro infinitamente il napoli per quello che sta facendo come squadra e come società ma la realtà è che è una mosca bianca, e nonostante mi auguro seriamente che il suo ciclo possa durare a lungo servirà un lavoro enorme per tenere i suoi gioielli (o per sostituirli degnamente) quando verranno a bussare i paperoni con i miliardi. Magari quando succederà vi accorgerete cos'è il calcio nel 2023.

La superlega non sarà la soluzione a tutti i mali, ma a me non pare che al momento viga esattamente uno sistema concorrenziale in questo sport.
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Re:
= D-Wade =, 16/02/2023 12:17:

pensare che la differenza economica fra i ricchi e i pezzenti non abbia quasi costretto certe squadre a forzare la mano per cercare di rimanere nell'elite del calcio vuol dire girarsi dall'altra parte.


Però questo pare quasi voler giustificare chi fa il passo più lungo della gamba.
Ricordo ancora i patetici benpensanti che per giustificare i crolli economici di Roma (Sensi), Parma (Tanzi), Fiorentina (Cecchi Gori) e Lazio (Cragnotti) davano la colpa alle proprietà delle 3 strisciate perchè loro spendendo tanto (avendone però le possibilità) avevano quasi "moralmente costretto" le proprietà delle società di cui sopra a volerle imitare per potervi competere.
Ignorando i disastri che tali operazioni hanno provocato anche su gente comune (e mi riferisco ovviamente alle vicende Parmalat e Cirio).
= D-Wade =, 16/02/2023 12:17:


La superlega non sarà la soluzione a tutti i mali, ma a me non pare che al momento viga esattamente uno sistema concorrenziale in questo sport.

Qui però lancio una provocazione: è necessario un sistema concorrenziale? Mi spiego meglio: il calcio ha avuto il boom di sport più seguito al mondo senza che ci fosse un vero sistema concorrenziale nella sua storia.
E' vero che ora è più un business economico con un gran girare di denaro rispetto ai tempi passati (e tutti guardano alla ricchezza generata dall'NBA), ma qualche riserva sulla "necessità" (nell'ottica del "quadro d'insieme") di avere più squadre con pari potere di spesa la mantengo.
[Modificato da Der Metzgermeister. 16/02/2023 13:31]
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Re: Re:
Der Metzgermeister., 16/02/2023 13:29:

Qui però lancio una provocazione: è necessario un sistema concorrenziale? Mi spiego meglio: il calcio ha avuto il boom di sport più seguito al mondo senza che ci fosse un vero sistema concorrenziale nella sua storia.
E' vero che ora è più un business economico con un gran girare di denaro rispetto ai tempi passati (e tutti guardano alla ricchezza generata dall'NBA), ma qualche riserva sulla "necessità" (nell'ottica del "quadro d'insieme") di avere più squadre con pari potere di spesa la mantengo.



Su questo secondo me dipende molto da come la si vive.

Da tifoso, ovviamente, a un certo punto anche sticazzi che le altre squadre possano migliorare e arrivare al mio livello, alla fine a tutti fa piacere alzare qualche trofeo e se lo vinci affrontando squadre che non sono proprio corazzate la vittoria rimane e il trofeo me lo godo comunque.

Se invece devo pensare al prodotto in generale, è palese che una maggiore competitività e di livellamento fra le squadre (verso l'alto, non verso il basso come oramai succede in Italia) porta a un prodotto più spettacolare e "vendibile"; le squadre inglesi guadagnano cifre assurde rispetto alle altre principalmente per quello, anche se poi a livello internazionale hanno vinto molto meno delle squadre spagnole.
[Modificato da 84lestat 16/02/2023 13:43]
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Re: Re: Re:
84lestat, 16/02/2023 13:39:


Se invece devo pensare al prodotto in generale, è palese che una maggiore competitività e di livellamento fra le squadre (verso l'alto, non verso il basso come oramai succede in Italia) porta a un prodotto più spettacolare e "vendibile"; le squadre inglesi guadagnano cifre assurde rispetto alle altre principalmente per quello, anche se poi a livello internazionale hanno vinto molto meno delle squadre spagnole.

Certo, il "sistema premier league" per certi versi è quanto di più (sempre alla lontana ovviamente) sia paragonabile alla pallacanestro americana.
Il punto del discorso è che di certo un sistema con più concorrenza genera più profitti ma non penso che anche se le cose restassero come lo sono da oltre 100 anni il "prodotto calcio" rischi l'estinzione a causa di scarso interesse presso le masse.



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Re:
= D-Wade =, 16/02/2023 12:17:

Il problema del divario economico c'è e non si può non vedere.
Nel momento in cui squadre che non hanno la possibilità di spendere 700 milioni in 6 mesi cercano di restare competitive succede che si facciano delle scelte avventate e che portano totalmente fuori strada. Il Barcellona nel decennio 10-20 ha sperperato un patrimonio e nonostante abbia vinto più di qualcosa il conto gli è stato presentato, la Juve dall'affare (per il napoli) Higuain è andata sempre più alla cieca mancando totalmente di una programmazione.
Il tutto per cercare di rimanere in linea con quelle che possono spendere e spandere come più gli aggrada nonostante magari alla fine arrivino decimi un classifica e fuori agli ottavi di cl.





Io ho una p.iva, ci pago regolarmente le tasse e con quello che avanza mi compro una Mercedes da 40.000€ e ci pago l'iscrizione al golf club per stare in mezzo a gente ricca (per avere anche un ritorno in termini di immagine, networking e tutto quello che può starci).
Poi arriva il Covid, diminuiscono le entrate, aumentano le tasse e l'inflazione e mi ritrovo che riesco a malapena a sopravvivere. A questo punto ho la brillante idea di cambiare la Mercedes per comprare una Ferrari da 150.000€ e faccio 3 mesi di vacanza in barca in estate perchè mi ci sento costretto dal fatto che gli altri che sono iscritti al golf club lo fanno.

Con la differenza che io sono in condizioni di ristrettezza economica e quindi dovrei abbassare il mio stile di vita per sopravvivere, mentre le loro attività hanno risentito meno della crisi e possono continuare a sostenere certe spese senza finire in mezzo a una strada.


Se uno non può permettersi di spendere le cifre che spendeva prima indovina un po' che succede? Non spende come prima e prova a mantenere la competitività in altro modo se riesce, altrimenti s'attacca al cazzo per qualche anno finchè i tempi non migliorano e nel frattempo compete per quello che può.
E questo vale sia se ti chiami Juve, sia se ti chiami Napoli, sia se ti chiami Inter e sia se ti chiami Pizzighettone.

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Re: Re: Re: Re:
Der Metzgermeister., 16/02/2023 13:58:

Certo, il "sistema premier league" per certi versi è quanto di più (sempre alla lontana ovviamente) sia paragonabile alla pallacanestro americana.
Il punto del discorso è che di certo un sistema con più concorrenza genera più profitti ma non penso che anche se le cose restassero come lo sono da oltre 100 anni il "prodotto calcio" rischi l'estinzione a causa di scarso interesse presso le masse.




Diciamo anche che la competizione è aumentata e il sistema calcio non ha la stessa attrazione di prima, soprattutto verso i giovani (i dati sono eloquenti).

Fra nuovi sport, maggiore fruibilità degli altri sport "classici" rispetto a 20/30 anni fa, ascesa degli esports etc… la concorrenza è spietata.

Il calcio deve evolvere se vuole continuare a essere lo sport più seguito, giusto o sbagliato che sia è una necessità.
[Modificato da 84lestat 16/02/2023 16:26]
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Re: Re:
Crudeli4President, 16/02/2023 14:11:




Io ho una p.iva, ci pago regolarmente le tasse e con quello che avanza mi compro una Mercedes da 40.000€ e ci pago l'iscrizione al golf club per stare in mezzo a gente ricca (per avere anche un ritorno in termini di immagine, networking e tutto quello che può starci).
Poi arriva il Covid, diminuiscono le entrate, aumentano le tasse e l'inflazione e mi ritrovo che riesco a malapena a sopravvivere. A questo punto ho la brillante idea di cambiare la Mercedes per comprare una Ferrari da 150.000€ e faccio 3 mesi di vacanza in barca in estate perchè mi ci sento costretto dal fatto che gli altri che sono iscritti al golf club lo fanno.

Con la differenza che io sono in condizioni di ristrettezza economica e quindi dovrei abbassare il mio stile di vita per sopravvivere, mentre le loro attività hanno risentito meno della crisi e possono continuare a sostenere certe spese senza finire in mezzo a una strada.


Se uno non può permettersi di spendere le cifre che spendeva prima indovina un po' che succede? Non spende come prima e prova a mantenere la competitività in altro modo se riesce, altrimenti s'attacca al cazzo per qualche anno finchè i tempi non migliorano e nel frattempo compete per quello che può.
E questo vale sia se ti chiami Juve, sia se ti chiami Napoli, sia se ti chiami Inter e sia se ti chiami Pizzighettone.




Esattamente quello che penso io. Non è che se hai sempre lottato per la Champions sei legittimato a spendere più del dovuto pure quando non ne hai la disponibilità.
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Re: Re: Re:
Bo_Duke, 16/02/2023 15:50:



Esattamente quello che penso io. Non è che se hai sempre lottato per la Champions sei legittimato a spendere più del dovuto pure quando non ne hai la disponibilità.

Rispondo sia a te che ad ice, che tanto mi immaginavo di dover ripetere quello che ho già scritto.

Non giustifico gestioni societarie poco oculate come quelle di barca e Juve, sto solo cercando di guardare più in là del mio naso e spiegare perché si è arrivati a certe scelte.
O credete che un giorno i presidenti si siano svegliati e abbiano detto " ma sì, oggi mi voglio indebitare per 600 milioni e ritoccare i bilanci inserendo plusvalenze a caso. Così, de botto, senza senso"?
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Re: Re:
Der Metzgermeister., 16/02/2023 13:29:

Qui però lancio una provocazione: è necessario un sistema concorrenziale? Mi spiego meglio: il calcio ha avuto il boom di sport più seguito al mondo senza che ci fosse un vero sistema concorrenziale nella sua storia.
E' vero che ora è più un business economico con un gran girare di denaro rispetto ai tempi passati (e tutti guardano alla ricchezza generata dall'NBA), ma qualche riserva sulla "necessità" (nell'ottica del "quadro d'insieme") di avere più squadre con pari potere di spesa la mantengo.

Ovviamente non potrai mai avere un mercato perfettamente concorrenziale, soprattutto nei campionati nazionali che comunque hanno poca importanza rispetto alla Champions se lo si guarda da un punto di vista generale.

Ma penso che almeno evitare di avere gente che compra Neymar e mbappè per 400 milioni oppure che ha una rosa composta da giocatori dei quali il più scarso prende 3 milioni mentre da altre parti ci sono squadre che tutti gli anni devono vendere un pezzo per non fallire sia auspicabile.
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16/02/2023 20:37
 
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Re: Re: Re: Re:
= D-Wade =, 16/02/2023 18:50:

Rispondo sia a te che ad ice, che tanto mi immaginavo di dover ripetere quello che ho già scritto.

Non giustifico gestioni societarie poco oculate come quelle di barca e Juve, sto solo cercando di guardare più in là del mio naso e spiegare perché si è arrivati a certe scelte.
O credete che un giorno i presidenti si siano svegliati e abbiano detto " ma sì, oggi mi voglio indebitare per 600 milioni e ritoccare i bilanci inserendo plusvalenze a caso. Così, de botto, senza senso"?




io penso che sia molto più "semplice" di così.

Nel calcio ci sono sempre stati cicli con squadre che spendevano molto più delle altre perchè erano più ricche: è capitato negli anni 90/inizio 2000 con le strisciate e la Lazio di Cragnotti, poi il Real dei galacticos e oggi tocca alle inglesi perchè chi ha i soldi importanti investe lì e non in Italia o Spagna.
Quindi di base è vero che in Premier circolano molti più soldi (da diritti tv, sponsor, ecc..) ma è anche altrettanto vero che la stragrande maggioranza delle big di premier sia gestita da proprietà che possono vendersi e ricomprarsi le nostre italiane a loro piacimento.

L'unica differenza è che in passato le altre ridimensionavano i loro obiettivi se non potevano permettersi altro e le nostre società lavoravano meglio (spendevano molto ma anche abbastanza bene), mentre oggi spendono tanto e a cazzo di cane (Juve e Barca in questo caso), in aggiunta al fatto che spendono soldi che non potrebbero permettersi di spendere pur di non ridimensionarsi per qualche anno. E il mio sospetto, per non dire certezza, è che lo facciano semplicemente perchè stare 2-3 anni senza gli introiti della champions le porterebbe al fallimento.

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