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High Flyin' Special Edition

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2011 18:10
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HIGH FLYIN' SPECIAL EDITION

Due anni e mezzo. Sì, è passato così tanto. E' passato così tanto da quando a Bound of Glory 2008 andò in onda il Manifesto della TNA Cross the Line e da quando, col celeberrimo "sometimes it's hell gettin' the heaven" in WWE cominciò l'epopea dei Classici tra Taker e Michaels prima e Triple H poi. Ma alcune cose non cambiano mai: vedo legioni di niubbi muniti di scolapasta in testa affermare che "la TNA copia la WWE"; Angle fa la RKO; Sting assomiglia a Taker; anche in TNA ci sono dei messicani. E, stranezza delle stranezze, la storyline del network sarebbe una copia di quella del GM anonimo. Il network? Ma quando mai. Il network è una storyline che in TNA esiste da due anni e mezzo se non cinque, e che è stata usata già negli anni '90. Sì, infatti parliamo proprio del network oggi.

IL NETWORK

"Buona sera, Londra. Prima di tutto vi prego di scusarmi per questa interruzione. Come molti di voi io apprezzo il benessere della routine quotidiana, la sicurezza di ciò che è familiare, la tranquillità della ripetizione. Ne godo quanto chiunque altro", V for Vendetta

Autunno 2008. Si sta avvicinando Bound of Glory. Siamo in pieno periodo "cross the line". La storyline principale è semplice: Sting non rispetta Joe e Styles perché Joe e Styles non rispettano le Leggende. Il TNA Founder Jeff Jarrett non è d'accordo con Sting. I writers TNA dicono a Sting: "vai sul ring e fai un promo sull'argomento, inserisci pure cose reali, fai un promo worked shoot". Sting annuisce, sale sul ring e fa quello che diverrà universalmente noto come "il Promo delle Leggende". Il passaggio che ci interessa è uno: "...Jeff, tu mi hai chiamato e mi hai detto: 'Sting, se vieni con noi il network ha detto che ci prenderà'...Non parlarmi di soldi, io ho rinunciato ai molti soldi che mi offriva Vince McMahon per venir qua in TNA ed aiutarti Jeff...".

E' storia. A settembre 2005 la TNA passa sul "nuovo network", Spike TV, che impone che sia campione un main eventer conosciuto al pubblico, ed impone così che il titolo venga tolto a Raven e dato a Jarrett. Impone l'arrivo di Sting e Sting torna davvero a inizio 2006. Nel 2008 Sting afferma di essere venuto in TNA perchè il network lo voleva per far crescere i ratings e di essere venuto per aiutare la TNA, e nel 2011 Sting è riassunto in proprio dal network e ne diventa "il cocco". Lineare, non trovate? Cinque anni e mezzo di TNA che sembrano seguire una logica lineare, quando invece molti feud in TNA perdono logica dopo pochi mesi, soprattutto ultimamente

E non è neanche la prima volta che "il network" gioca un ruolo attivo nelle storyline. I più attenti ricorderanno il ruolo che esso ebbe in ECW. Il Network fu una stable creata da Paul Heyman per protestare in modo shoot contro ciò che stava facendo TNN, il network che trasmetteva la ECW. LA ECW era il programma più visto di TNN nonostante il network non desse loro soldi, non facesse loro pubblicità e non perdesse occasione di criticarli per la troppa violenza che c'era nel programma. Anzi, durante il programma mandavano in onda la pubblicità di Thunder, il secondo show WCW! Heyman allora decise di creare la sopraddetta stable per rendere ridicola TNN agli occhi del pubblico. Heyman era quindi un "nerd rosicone che sputava nel piatto in cui mangiava"? No, era un uomo che pretendeva e meritava rispetto, che rappresentava atleti, tifosi e lavoratori dietro le quinte che pretendevano e meritavano rispetto. Quel rispetto che il network non dava loro. Ed era giusto farlo sapere a tutti.

O trasferiamoci in WCW, stesso periodo. La direzione paternalistica di Ted Turner era stata sostituita dalla famigerata Standard & Practices. E abbiamo mille testimonianze (da Jericho a Foley passando per Russo e Banks) di ciò che avveniva in quel periodo. Vale a dire una bizzarra dicotomia. Da una parte vi era una mancanza assoluta di "moderazione”: Jericho andava sul ring e, conscio che nessuno nel network (perché, ricordiamolo a chi se lo fosse dimenticato, la WCW era della stessa proprietà del network che la trasmetteva, cioè TNT!) lo stesse guardando live e che lo avrebbe guardato registrato andava sul ring e faceva i promo che voleva e impostava i match come voleva. Conscio che con una moderazione seria non lo avrebbe mai potuto fare. Dall'altra parte invece c'era una moderazione esagerata. Bastava fare un segmento "sopra le righe", normalissimo sia nella ECW che nella WWF del tempo, come una ragazza un po' svestita, due parole scurrili o una presa in giro di qualcuno, che Standard & Practices calava dall'alto bannando i segmenti.

E c'è un'altra cosa che ho imparato leggendo i libri scritti dagli addetti ai lavori: che l'unico tipo di fan che tutti, nessuno escluso, odiano è lo smark. Il fan che disturba volontariamente lo show imponendo nell'arena una visione distorta della disciplina non accettando di sospendere l'incredulità. O, per dirla con un concetto simile, il fan che volontariamente disturba uno show interagendo contro gli altri fan e contro lo spettacolo solo per un proprio trascurabile divertimento personale. Lo smark con cui se la prende Jericho, il fan che tira oggetti e addotta atteggiamenti mark fuori dallo spettacolo non è certo diverso dal “fan” che sui forum difende federazioni ed adotta categorie smart per proporre ragionamenti mark. Il principio è lo stesso.

Che è cosa assai diversa ad esempio (leggetevi ad esempio A Lion's Tale di Jericho e Have a Nice Day di Foley) da ciò che facevano i tifosi ECW. Tifosi che seguivano lo show magari con una propria gimmick (c'era quello col panama in testa, ad esempio, che presenziava nello stesso posto a sedere in ogni show) e che interagivano così nel programma. Il "fans bring the weapons", stipulazione in cui quei pazzi si portavano da casa oggetti, o nell'intonare i canti come quel "you fucked up" che cambiò, paradossalmente in positivo, la carriera di un wrestler. Portare nell'arena un kayak a due posti era da pazzi, ma era funzionale al programma e serviva ad interagire attivamente con esso, migliorandolo e caratterizzandolo. Andare contro al programma che trasmetti come faceva TNN non è funzionale al programma.

La realtà è che la ECW non era TNN ma era i suoi fans, che infatti accolsero benissimo e con grasse risate di approvazione la storyline "contro il network". Perché la condividevano. Perché videro il re nudo. Così come abbandonarono la WCW quando le politiche di eccessiva moderazione da un lato e di moderazione lassista dall'altro peggiorarono drasticamente il prodotto WCW. E i ratings, banale dirlo, li fa' il pubblico, non il network.

La TNA è figlia illegittima, naturale, di ECW e WCW. Da una parte non si possono non notare le somiglianze con la ECW: stesso senso di appartenenza ad essa da parte dei fans (avete mai sentito cori "WWE, WWE!" o "ROH! ROH!" o "CMLL, CMLL"? Io no, ma "ECW, ECW!" e "TNA, TNA!" sì), stessi pregi (aver portato innovazioni al wrestling nordamericano e aver mescolato cultura pop e wrestling) e stessi difetti (mancanza di programmazione). E non si possono non notare le analogie con la WCW (stesso desiderio di acquisire starpower e stesso mecenatismo da parte dei ricchi proprietari). Pertanto non poteva certo mancare una storyline con protagonista colui che, direttamente o indirettamente, è stato spesso, come visto sopra, il vero protagonista indiretto di storyline principali delle due major nordamericane ora estinte: cioè il network.

E ovviamente a rappresentarlo è Sting, il wrestler che già cinque anni fa Spike TV aveva voluto come conditio sine qua non per trasmettere Impact e che già due anni e mezzo fa affermava di essere stato voluto proprio dal network.

Con una differenza però sostanziale: che questo network è un network diverso da quello degli anni '90: è un network che per come viene mostrato non si pone contro gli utenti fans ma a loro favore, che combatte coloro che detengono il potere usandolo male come Hogan o Bischoff e che sa cambiare idea in corsa senza arroccarsi su posizioni anacronistiche e che non conosce, fidandosi del giudizio di un suo wrestler, Sting. Il network decide solo pensando alla qualità dello show e non ai bambini come la perpetua dei Simpson o al numero di hits come altri dirigenti.

Ringrazio coloro che mi hanno chiesto di scrivere dopo due anni e mezzo (bizzarra coincidenza) questo numero speciale per "festeggiare" la nascita del Megaforum. Mi sarebbe piaciuto parlare di cosa penso di questo progetto, mi spiace non averlo potuto fare. Ma questa è una rubrica che parla solo di wrestling. Che peccato. E' un vero peccato.

Stay tuned, anche se magari serviranno altri due anni e mezzo.

Rob
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