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IL PRINCIPIO E' IL NUMERO

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2011 18:14
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10/05/2011 18:24
 
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In principio c'era il Wrestling.

In origine alcuni grandi professionisti si radunavano nelle piazze delle città, organizzavano al meglio un ring modesto e in poco tempo e si preparavano per regalare al pubblico grandi emozioni. La gente si affollava attorno a loro, al pari di un grande evento cittadino o di una festa patronale. La gente si divertiva, esultava e, a spettacolo concluso, ritornava nelle proprie case con il cuore colmo di gioia per il grande spettacolo visto. I figli erano felici di aver visto le imprese titaniche dei loro eroi e i genitori erano felici per aver passato una splendida serata con i loro cari. Tutti erano contenti.

Il più vecchio tra quei professionisti, dopo aver combattuto anni e anni in ogni dove, decise di ritirarsi. Si chiamava Frank Thesz. Durante la sua onorevole carriera aveva imparato molto. Aveva imparato a comunicare con i propri tifosi, e a dare sempre loro ciò che cercavano. Il vecchio aveva imparato a confezionare l'ingrediente speciale di questo spettacolo; aveva avuto modo di apprendere la Vera Essenza del Wrestling.

Dati gli acciacchi fisici che aveva subito nel corso della sua veneranda carriera da lottatore professionista, non avendo più possibilità di calcare il ring decise di girare il mondo per insegnare a tutti gli appassionati di wrestling ciò che aveva imparato.

Dopo mesi e mesi, spesi a ricercare lidi dove trovare grandi appassionati, la sua ricerca ebbe fine quando finalmente un giorno arrivò dinanzi alle porte dell' Università dei Critici del Wrestling.
Un accademia fondata da un vecchio imprenditore di nome Eric McMahon. Il vecchio Frank naturalmente fu molto contento. Finalmente aveva modo di arrivare a contatto con nuove generazioni di appassionati. Finalmente aveva modo di parlare della più grande passione della propria vita. Dopo un breve colloquio molto convincente con il preside McMahon, ebbe il tanto agoniato ruolo di docente nell'Università.

La notte precedente al suo primo giorno di lavoro non chiuse occhio. Era troppo impaziente di cominciare. Si alzò presto, si vestì in maniera molto modesta come suo solito, e trepidante di gioia andò all'Università dei Critici del Wrestling per la sua prima lezione ufficiale.


Arrivato in aula, subito fu sorpreso dal vedere un grande caos. Tutti gli alunni della classe erano in preda ad una discussione molto accesa. Placò al meglio la rissa verbale, e cominciò la lezione.

M: "Bene. Oggi cominceremo con la visione di un grande classico del wrestling. Bret Michaels vs Shawn Hart. Guardatelo bene mi raccomando, e dopo alcuni di voi esporranno le proprie opinioni."

Gli studenti guardarono il match con molta attenzione. Alcuni rimasero molto soddisfatti, altri molto delusi. A conclusione del match, il maestro cominciò ad interrogare.

Cominciò con la fila dei WWE-centrici. Era facile riconoscerli. Andavano tutti con le magliette piene zeppe di loghi WWE, portavano sempre con loro le action figures più costose e andavano girando con grandi scolapasta in testa.

M: "Venga alla cattedra il WWE-Centrico numero 15."
WWEC: "Eccomi, maestro!"
M: "Hai visto il match molto attentamente?"
WWEC: "Si, Maestro!"
M: "Quale giudizio dai al match appena visionato?"
WWEC: "Contando il perimetro e l'ampiazza dell'arena, e sommandolo ai 60.000 spettatori direi che è stato un buon match. Da 7.5 per me."


Il maestro un po basito dall'insolita analisi invitò lo studente a ritornare al proprio posto. Passò quindi alla fila degli Ultra-Mark. Anche questa tipologia di alunni era molto facile da riconoscere. Erano tutti sovrappeso, e appassionati di fumetti. Stranamente andavano girando tutti con una bilancia.

M: "Venga alla cattedra l'Ultra-Mark numero 3."
UM: "Eccomi, maestro!"
M: "Hai visto il match molto attentamente?"
UM: "Certo, ma lo conoscevo già. Avevo già dato un voto nel mio quadernetto speciale."
M: "Bene! Quale giudizio hai partorito in merito?"
UM: "Mah, a dire il vero l'ho trovato molto anonimo. Bret Michaels e Shawn Hart insieme non faranno più di 180 chili! Per me è stato un match da 4."


Il maestro ancora più basito, fece un lungo silenzio dopo di chè invitò l'alunno a ritornare a posto. Passò allora alla fila degli Indyvidui. Anche loro erano molto riconoscibili. Erano tutti esili e bassini, in mutandoni neri e pareva avessero tutti la stessa faccia e la stessa personalità. Erano tutti amanti delle sottoculture e della musica underground. Stranamente andavano girando tutti con una calcolatrice.

M: "Venga alla cattedra l'Indyviduo numero 20."
I: "Eccomi, signore!"
M: "A te invece come ti è parso quest'incontro?"
I. "Si sono visti 10 Suplex, 8 Backbreaker, 2 Piledriver, 5 Body Slam e 2 Suicide Dive. Direi che è stato un ottimo incontro. Da 8, Signore."


La perplessità del maestro continuò ad aumentare. Tuttavia era ancora speranzoso di ascoltare ottime disanime. Mancava ancora la fila dei Revisionisti Storici o Nostalgici. Il maestro confidava molto in loro, essendo tutti all'Università da tempo immemore e con grande esperienza alle spalle. Erano tutti vestiti fuori moda, e usavano espressioni arcaiche per esprimersi. Li potevi notare da un grugno immobile scolpito sul viso, da qualche lacrimuccia che ogni tanto scendeva in memoria dei bei tempi andati.

M: "Venga infine il Revisionista n 18."
R: "Eccomi!" disse con aria superba.
M: "Cosa ne pensi tu del match appena visionato?"
R: "E' del 1996 giusto? Sono passati 15 anni giusto? Beh, diciamo che non è al pari dei classici di 20/30 anni fa, ma sono passati sempre 15 anni infondo. 7 è il mio voto Maestro"


Il maestro sconsolato da tale risultato, decise di andare ad esporre il problema al direttore Eric McMahon.

M: "Direttore! Direttore!"
EM: "Oh, mi dica Maestro Thesz! Soddisfatto del primo giorno di insegnamento?"
M: "In realtà, a dire il vero, sono rimasto molto deluso dal risultato."
EM: "Per quale motivo? Hanno osato contraddire di nuovo i sacri dogmi? Per quello non si faccia problemi a fare ban nord-coreani se necessario!"
M: "No,no. Sono dei cari ragazzi, ma sono figli di quest'era cinica e totalmente incapaci di provare un emozione!"
Em: "Non capisco, si spieghi meglio Maestro."
M: "Riducono il wrestling ad un analisi quantitativa, ad un numero freddo ed immobile. Ma il Wrestling è emozione, il wrestling è un modo molto originale di raccontare una storia. Il wrestling è passione, è comunicazione tra i lottatori e i loro fans. Il wrestling rappresenta la vita, e per quanto possano essere fantastiche ed irreali le storie che raccontano non sono altro che proiezioni della vita reale degli uomini, in tutte le loro debolezze, nei loro vizi nei loro peccati. Nella loro fragile umanità. Le gimmick sono le maschere che ogni giorno tutti noi portiamo come autodifesa nella società, e la lotta non è altro che una metafora della stessa infondo. Se riproponessimo storie di qualità, ricche di significato e stimolanti per gli alunni, allora vedrà come riusciremo di nuovo ad infondere nei loro cuori la Vera Essenza del Wrestling."
EM: "Caro, Maestro il Wrestling non ha più grande importanza. E' solo un pretesto per aizzare discussioni, e creare muri tra le varie fazioni. Non deve parlare di Wrestling, deve solo aizzare gli alunni a scannarsi. E' per quello che sono qui. Da quando non parliamo più di wrestling in senso stretto, le iscrizioni si sono moltiplicate. Siamo passati da 200 iscritti a oltre 500"
M: "Ma è un accademia di Wrestling, Signor McMahon. Come può dire questo?"
EM: "Certo, ma noi siamo molto di più. Perchè nella prossima lezione non fa discutere gli alunni della nuova puntata di Jersey Shore?
M: "Jersey che?"
EM: "Ho sentito che Snooky ha avuto dei problemi alimentari in gioventù. Si fidi, sarà un successone!"


Frustrato, deluso, un po triste il Maestro Frank Thesz si licenziò dall'Università dei Critici del Wrestling. Andò verso nuove mete, in cerca di altri appassionati, in modo da poter insegnare loro la Vera Essenza del Wrestling.

M: "Ho deciso! Aprirò un università tutta nuova! La chiamerò la Mega-Università dei Critici del Wrestling, dove il wrestling finalmente verrà trattato per quello che realmente è!"



Spero abbiate gradito questa insolita favoletta. Un sentito rigraziamento a Baboden per avermi chiesto di scrivere e all'utente Rob In Town (che mi ha preceduto in My Time Is Now) dal quale ho preso qualche tormentone dei suoi più famosi. Sperando di aver offerto un qualcosa di decente per un editoriale, vi dò appuntamento alla prossima.

Gualtiero "Greg Valentine" De Cataldo.




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