A cosa serve il reddito di cittadinanza

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@Chaos@
00lunedì 10 marzo 2014 13:46
nuvola.corriere.it/2014/03/09/la-lettera-impariamo-a-dire-no-al-lavorosfruttamento/#.UxzQFYfUfvU....

Dobbiamo imparare, a volte, a dire no. Dire no a quel datore di lavoro furbetto che ti offre due spiccioli per un impiego che meriti e per il quale hai studiato.

Io ho detto di no ma, finché ci saranno ragazzi che accetteranno qualsivoglia compromesso, la situazione in Italia non cambierà.

Ho 26 anni e sono una giornalista praticante. Vivo nelle Marche ma sto cercando lavoro dove si dice che ancora qualcosina ci sia: Milano. Ho mandato il curriculum a un’agenzia di comunicazione che, dopo un primo colloquio, ha deciso di assumermi. Bello vero?

Sì, peccato che mi offrivano 500 euro con partita Iva. Chiamo immediatamente il mio commercialista che mi spiega come funziona. Ecco la sintesi. Per gli under 35 la partita Iva è agevolata al 5 per cento quindi significa che ai 500 euro iniziali avrei dovuto togliere 25 euro. Totale stipendio mensile: 475 euro. Ma non finisce qui. A questa somma va sottratto il 27% della Gestione Separata dell’Inps.

Ho studiato Lettere ma due calcoli riesco a farli. Al mese il guadagno sarebbe stato di 340 euro. Con questa cifra sarebbe stato impossibile prendere una stanza in affitto e sopravvivere, così ho detto subito di no. Arrivederci, senza grazie.

Un altro ragazzo invece ha accettato l’offerta. Lui è di Milano e ha deciso di svegliarsi cinque giorni su sette per prendere 340 euro. Chi finora ha accettato questi compromessi, si deve ritenere colpevole della crisi economica e della disoccupazione giovanile.

Basta a dire “fa curriculum”, “fa esperienza”. Abbiate il coraggio di dire che vi meritate di più.
Colt87
00lunedì 10 marzo 2014 13:50
hai ragione chaos....
AtomBomb
00lunedì 10 marzo 2014 13:53
Ma io sono d'accordo, il problema è sempre quello di mettersi nei panni degli altri, non parlo di realtà grandi, ma già in una città come la mia uno stipendio di 300/400 euro può fare la differenza in molte situazioni.

Per il resto sono d'accordissimo, e sono anche d'accordo con l'argomentazione che avevi portato tu, cioè che semplicemente anche stando su internet a cazzeggiare si produce ricchezza per qualcuno, che è quasi impossibile esistere senza produrre ricchezza per qualcuno, cioè ci riesci se vivi in una caverna, e quindi anche il disoccupato che sta su facebook, su twitter, sui forum, sui siti porno, ecc, o anche solo a guardare la tv produce ricchezza, che però non gli viene riconosciuta in alcun modo, anzi, passa da parassita sociale, pur non prendendo nulla dalla società.

E sempre come dicevi tu, semplicemente non c'è abbastanza lavoro per tutti e, aggiungo io, non so neanche se sia possibile creare abbastanza lavoro per tutti, quindi, che si fa? La risposta fino ad ora mi sembra quella di una deriva terzomondista.
Peese
00lunedì 10 marzo 2014 14:54
Ma il reddito di cittadinanza è sostenibile?
Comunque ogni tanto 400 euro in più fanno la differenza, purtroppo è tristemente vero.
Undertaker-dx
00lunedì 10 marzo 2014 14:56
Ci litigo tutti i giorni in casa mia per sta cosa...
FBI83
00lunedì 10 marzo 2014 15:00
Se vivi in casa con i tuoi 400 euro fanno la differenza eccome...


Se come me vivi da solo con 400 euro non ci paghi neanche l'affitto
Peese
00lunedì 10 marzo 2014 15:02
Re:
FBI83, 10/03/2014 15:00:

Se vivi in casa con i tuoi 400 euro fanno la differenza eccome...


Se come me vivi da solo con 400 euro non ci paghi neanche l'affitto




Il problema è che sei completamente senza prospettiva.
A me fa impressione una cosa. Quando ero ragazzino per una serata in un locale potevo pure farmi 30/35 euro.
Ora sento amici miei che vanno a lavorare per 20 euro.
Questa roba è impressionante.
FBI83
00lunedì 10 marzo 2014 15:14
Re: Re:
Peese, 10/03/2014 15:02:




Il problema è che sei completamente senza prospettiva.
A me fa impressione una cosa. Quando ero ragazzino per una serata in un locale potevo pure farmi 30/35 euro.
Ora sento amici miei che vanno a lavorare per 20 euro.
Questa roba è impressionante.




Si ma infatti non è che io sia uno di quelli che dice "non trovi lavoro perchè non vuoi"

Però se ne hai la possibilità qualcosa puoi guadagnare...certo purtroppo non sono lavori che ti emancipano, ma non denigro di certo un ragazzo che pur di far qualcosa accetta questi lavori, restando in casa con i suoi, in attesa di qualcosa di meglio...
Undertaker-dx
00lunedì 10 marzo 2014 15:17
lavorare per 20 euro.. ma quanto?

fbi io quella frase di merda le sento di continuo. giuro che mi salgono gli istinti omicidi, e lo sapete che io sono bravo e buono come un tommy dreamer.
Peese
00lunedì 10 marzo 2014 15:22
Re:
Undertaker-dx, 10/03/2014 15:17:

lavorare per 20 euro.. ma quanto?

fbi io quella frase di merda le sento di continuo. giuro che mi salgono gli istinti omicidi, e lo sapete che io sono bravo e buono come un tommy dreamer.




Penso i soliti orari. Dalle 18 fino alla sera inoltrata.
Gli è stato detto "se non vieni per 20 euro faccio venire la signora del piano di sopra".
Per dirti. [SM=x3156162]
FBI83
00lunedì 10 marzo 2014 15:37
Re:
Undertaker-dx, 10/03/2014 15:17:

lavorare per 20 euro.. ma quanto?

fbi io quella frase di merda le sento di continuo. giuro che mi salgono gli istinti omicidi, e lo sapete che io sono bravo e buono come un tommy dreamer.



Giusto che ti dia fastidio...



rogerio guerrero
00lunedì 10 marzo 2014 16:51
Metto anche una contro-replica...cosi ampliamo la discussione.

Cara Giorgia
10.03 | 16:13 5466041
Ti rispondo dopo aver pensato molto a cosa dirti. Il mercato del lavoro è complesso. Io ho un’azienda che da tre anni si destreggia nei dedali della comunicazione, e lavoro con ragazzi che hanno al massimo 30 anni (io ne ho 36) quasi tutti laureati e quasi tutti eccellenti professionisti. Ma cosa vedo in giro? Universitari che vengono per uno stage formativo senza conoscere l’inglese, senza sapere cos’è un social media, senza nemmeno essere in grado di fare una telefonata, che scrivono qual è con l’apostrofo, e non sanno cos’è un anacoluto. Vedo e leggo curricula in cui impazzano errori di ortografia e grammatica, faccio colloqui a gente che “vuol lavorare nel mondo della comunicazione” e non sa dirmi l’ultimo libro che ha letto, semplicemente perché non legge. L’informazione è acquistata gratuitamente su internet, e non si legge più nemmeno un giornale (per carità non che non si campi meglio, ma se vuoi fare il giornalista o lavorare nel mondo della comunicazione mi sembra il de minimis). Sento gente che si lamenta perché non c’è lavoro: io ho aperta una posizione per addetto stampa da quasi un anno (figura junior) con una base mese dopo un periodo di prova che definirei oltre modo dignitosa. Certamente più dignitosa della mia quando a 24/25 anni sono entrato in questo mondo a 500 euro al mese pagati dopo 7 mesi di carestia. Ma sai cosa penso? Penso che l’alibi dei soldi sia spesso un gran bell’alibi. Per carità, non sarà il tuo caso e non è mia intenzione offendere la tua dignità di professionista o futura tale. Ma per lavorare bisogna farsi il mazzo, perché non è vero che è un diritto e basta. Il lavoro è un dovere. Morale ed etico nei tuoi confronti, per la tua capacità di inserirti nel mondo. E se vuoi fare quello che ti piace bisogna che questo lavoro sia fatica quotidiana che ti porta a migliorare giorno dopo giorno. Il lavoro è studio. E lo studio è obbligatorio nel mondo della comunicazione, perché è la tua formazione, che va al di là del mero titolo di studio o della capacità di svolgere un compito. è tutto. è l’insieme. Io vedo giovani ragazzi a cui non darei una cicca del mio lavoro. Perché non solo non hanno capacità, ma non hanno la mentalità per lavorare con me, per la mia azienda, per i miei clienti. Gente che pensa che questo sia un lavoro a ore, e poi si lamenta che non fa nulla di interessante. MI dispiace Giorgia. Io penso che tu abbia sbagliato (però non conosco bene i dettagli e quindi è un giudizio parziale). Questo lavoro si prende, perché se sei brava, se hai le qualità, le capacità e l’intelligenza per farlo da 500 euro si arriva velocemente a 800 (scrivendo a cottimo, sotto falso nome, lavorando come ghost per le case editrici di notte perché di giorno lavori per l’agenzia o il giornale, scrivendo centinaia di marchette per 15 euro a pezzo…insomma con la grande arte dell’arrangiarsi che se non hai allora non puoi lavorare in questo mondo). Di giornalisti è pieno il mondo. E nessuno sente la mancanza di un giornalista in meno. Di persone valide ne stiamo cercando tutti. Ahimè, non si trovano. Perché, ormai ne sono convinto, non ci sono. (anche se qualche volta qualcuno lo trovo… lo prendo, lo pago e non ci sono soldi meglio spesi).
p.s non entriamo nemmeno nell’argomento “diventare giornalisti professionisti” perché sarebbe da farci un bel libretto, giusto? e nemmeno di quanto lavora un media un giornalista nelle redazioni dei giornali, giusto??? e nemmeno di come i giornali hanno business plan che se fossero aziende normali andrebbero dritti dritti nei tribunali fallimentari???
Cioè parliamo di mondo reale, giusto?
damiano


interessante la morale di damiano...ho fatto io lo schiavo perché non puoi farlo anche tu????
el_mariachi93
00lunedì 10 marzo 2014 17:00
Se il solo fine è porre un limite agli stipendi basta fare un salario minimo, che 400€ a ogni persona al mese se li possono permettere solo in Qatar
AtomBomb
00lunedì 10 marzo 2014 19:18
Re:
rogerio guerrero, 10/03/2014 16:51:

Metto anche una contro-replica...cosi ampliamo la discussione.

Cara Giorgia
10.03 | 16:13 5466041
Ti rispondo dopo aver pensato molto a cosa dirti. Il mercato del lavoro è complesso. Io ho un’azienda che da tre anni si destreggia nei dedali della comunicazione, e lavoro con ragazzi che hanno al massimo 30 anni (io ne ho 36) quasi tutti laureati e quasi tutti eccellenti professionisti. Ma cosa vedo in giro? Universitari che vengono per uno stage formativo senza conoscere l’inglese, senza sapere cos’è un social media, senza nemmeno essere in grado di fare una telefonata, che scrivono qual è con l’apostrofo, e non sanno cos’è un anacoluto. Vedo e leggo curricula in cui impazzano errori di ortografia e grammatica, faccio colloqui a gente che “vuol lavorare nel mondo della comunicazione” e non sa dirmi l’ultimo libro che ha letto, semplicemente perché non legge. L’informazione è acquistata gratuitamente su internet, e non si legge più nemmeno un giornale (per carità non che non si campi meglio, ma se vuoi fare il giornalista o lavorare nel mondo della comunicazione mi sembra il de minimis). Sento gente che si lamenta perché non c’è lavoro: io ho aperta una posizione per addetto stampa da quasi un anno (figura junior) con una base mese dopo un periodo di prova che definirei oltre modo dignitosa. Certamente più dignitosa della mia quando a 24/25 anni sono entrato in questo mondo a 500 euro al mese pagati dopo 7 mesi di carestia. Ma sai cosa penso? Penso che l’alibi dei soldi sia spesso un gran bell’alibi. Per carità, non sarà il tuo caso e non è mia intenzione offendere la tua dignità di professionista o futura tale. Ma per lavorare bisogna farsi il mazzo, perché non è vero che è un diritto e basta. Il lavoro è un dovere. Morale ed etico nei tuoi confronti, per la tua capacità di inserirti nel mondo. E se vuoi fare quello che ti piace bisogna che questo lavoro sia fatica quotidiana che ti porta a migliorare giorno dopo giorno. Il lavoro è studio. E lo studio è obbligatorio nel mondo della comunicazione, perché è la tua formazione, che va al di là del mero titolo di studio o della capacità di svolgere un compito. è tutto. è l’insieme. Io vedo giovani ragazzi a cui non darei una cicca del mio lavoro. Perché non solo non hanno capacità, ma non hanno la mentalità per lavorare con me, per la mia azienda, per i miei clienti. Gente che pensa che questo sia un lavoro a ore, e poi si lamenta che non fa nulla di interessante. MI dispiace Giorgia. Io penso che tu abbia sbagliato (però non conosco bene i dettagli e quindi è un giudizio parziale). Questo lavoro si prende, perché se sei brava, se hai le qualità, le capacità e l’intelligenza per farlo da 500 euro si arriva velocemente a 800 (scrivendo a cottimo, sotto falso nome, lavorando come ghost per le case editrici di notte perché di giorno lavori per l’agenzia o il giornale, scrivendo centinaia di marchette per 15 euro a pezzo…insomma con la grande arte dell’arrangiarsi che se non hai allora non puoi lavorare in questo mondo). Di giornalisti è pieno il mondo. E nessuno sente la mancanza di un giornalista in meno. Di persone valide ne stiamo cercando tutti. Ahimè, non si trovano. Perché, ormai ne sono convinto, non ci sono. (anche se qualche volta qualcuno lo trovo… lo prendo, lo pago e non ci sono soldi meglio spesi).
p.s non entriamo nemmeno nell’argomento “diventare giornalisti professionisti” perché sarebbe da farci un bel libretto, giusto? e nemmeno di quanto lavora un media un giornalista nelle redazioni dei giornali, giusto??? e nemmeno di come i giornali hanno business plan che se fossero aziende normali andrebbero dritti dritti nei tribunali fallimentari???
Cioè parliamo di mondo reale, giusto?
damiano


interessante la morale di damiano...ho fatto io lo schiavo perché non puoi farlo anche tu????



Magari muore adesso [SM=x3467786]
-Voices-
00lunedì 10 marzo 2014 19:19
el_mariachi93, 10/03/2014 17:00:

Se il solo fine è porre un limite agli stipendi basta fare un salario minimo, che 400€ a ogni persona al mese se li possono permettere solo in Qatar




ne sei sicuro? Hai i dati?
MatthewDeschain
00lunedì 10 marzo 2014 20:52
Chaos for president.
el_mariachi93
00lunedì 10 marzo 2014 21:02
Re:
-Voices-, 10/03/2014 19:19:




ne sei sicuro? Hai i dati?




Del Qatar?
captainkeane
00lunedì 10 marzo 2014 21:59
sto damiano dice che i soldi non sono un problema, evidentemente lui può permettersi di dirlo
-Voices-
00lunedì 10 marzo 2014 22:05
el_mariachi93, 10/03/2014 21:02:




Del Qatar?




dell'Italia, come fai a dire che non riesci a tirar fuori 400€?
Cuscuta Armilla
00lunedì 10 marzo 2014 22:29
A parte la tracotanza di fondo di Damiano (comunque piuttosto molesta), ma un povero cristiano che cazzo deve fare per iniziare a lavorare?

Oggi non esiste in Italia un'azienda che ti assuma senza esperienza da neo-laureato in certe discipline e per fare 'sta cazzo di esperienza devi necessariamente prostituirti per qualche mese per poche centinaia di euro, l'alternativa sarebbe davvero sperare che tutti si rifiutino di fare uno stage mal retribuito? Come se poi uno fosse felice di lavorare per due olive e un peperone.
AtomBomb
00lunedì 10 marzo 2014 23:41
Re:
Cuscuta Armilla, 10/03/2014 22:29:

A parte la tracotanza di fondo di Damiano (comunque piuttosto molesta), ma un povero cristiano che cazzo deve fare per iniziare a lavorare?

Oggi non esiste in Italia un'azienda che ti assuma senza esperienza da neo-laureato in certe discipline e per fare 'sta cazzo di esperienza devi necessariamente prostituirti per qualche mese per poche centinaia di euro, l'alternativa sarebbe davvero sperare che tutti si rifiutino di fare uno stage mal retribuito? Come se poi uno fosse felice di lavorare per due olive e un peperone.



Secondo me infatti è sbagliato scagliarsi contro chi accetta i compromessi, il problema è ovviamente a livello di leggi.

Mercoledì Renzi dovrebbe presentare la sua riforma del lavoro, vediamo se alle chiacchiere aggiungerà anche i fatti.
el_mariachi93
00martedì 11 marzo 2014 00:59
Re:
-Voices-, 10/03/2014 22:05:




dell'Italia, come fai a dire che non riesci a tirar fuori 400€?




Cazzo sarebbero 20 mld a mese (se per cittadinanza intendi tutti gli italiani)
Dj Sauron
00martedì 11 marzo 2014 01:47
Re: Re:
el_mariachi93, 11/03/2014 00:59:




Cazzo sarebbero 20 mld a mese (se per cittadinanza intendi tutti gli italiani)




Ma anche prendendo solo i maggiorenni, diciamo 40mln, sarebbero 16.
-Voices-
00martedì 11 marzo 2014 01:49
eh son così tanti? A me non sembra per quel che può e deve muovere lo stato
Dj Sauron
00martedì 11 marzo 2014 02:00
Re:
-Voices-, 11/03/2014 01:49:

eh son così tanti? A me non sembra per quel che può e deve muovere lo stato




No ma va, 20mld al mese non sono un cazzo.

Fai conto che l'Italia spende meno di 7mld ALL'ANNO per le università. Fai conto anche che il deficit (mostruoso) del governo USA è meno di 500mld, e tu vorresti spenderne 240 ogni anno. In Italia.
-Voices-
00martedì 11 marzo 2014 02:18
e se non sbaglio quei 7 mld all'anno sono intorno all'1% di ciò che spende lo stato all'anno, quindi ripeto, son così tanti considerando che verrebbero rimessi subito in circolo?
Dj Sauron
00martedì 11 marzo 2014 02:29
Più o meno, la spesa pubblica è 700 e qualcosa miliardi l'anno, anche se non trovo dati molto precisi su come viene ripartita.

Tu vorresti quindi passare da 750 a 1000. In un'economia che, ricordiamolo, è già decisamente deficitaria già così.
-Voices-
00martedì 11 marzo 2014 02:48
Mah io vorrei dati un po' più precisi su come vengono spesi i soldi, dove posso limare qualcosa, quanto mi costerebbe effettivamente di più e quanta ricchezza potrebbe generare il reddito di cittadinanza.
Se poi i soldi non ci sono è un altro problema

Senza contare ovviamente quanto sarebbe fondamentale dal punto di vista sociale.


@Chaos@
00martedì 11 marzo 2014 06:21
Re: Re: Re:
Dj Sauron, 11/03/2014 01:47:




Ma anche prendendo solo i maggiorenni, diciamo 40mln, sarebbero 16.




Se vuoi fare un reddito di cittadinanza vero cioe' darlo a tutti dovresti per forza di cose cambiare sistema economico e welferistico, ma se vuoi darlo a tutti i disoccupati (quindi escludi pensionati e lavoratori con piu' di 10k euro l'anno) e' fattibile.
FBI83
00martedì 11 marzo 2014 08:38
Re:
rogerio guerrero, 10/03/2014 16:51:

Metto anche una contro-replica...cosi ampliamo la discussione.

Cara Giorgia
10.03 | 16:13 5466041
Ti rispondo dopo aver pensato molto a cosa dirti. Il mercato del lavoro è complesso. Io ho un’azienda che da tre anni si destreggia nei dedali della comunicazione, e lavoro con ragazzi che hanno al massimo 30 anni (io ne ho 36) quasi tutti laureati e quasi tutti eccellenti professionisti. Ma cosa vedo in giro? Universitari che vengono per uno stage formativo senza conoscere l’inglese, senza sapere cos’è un social media, senza nemmeno essere in grado di fare una telefonata, che scrivono qual è con l’apostrofo, e non sanno cos’è un anacoluto. Vedo e leggo curricula in cui impazzano errori di ortografia e grammatica, faccio colloqui a gente che “vuol lavorare nel mondo della comunicazione” e non sa dirmi l’ultimo libro che ha letto, semplicemente perché non legge. L’informazione è acquistata gratuitamente su internet, e non si legge più nemmeno un giornale (per carità non che non si campi meglio, ma se vuoi fare il giornalista o lavorare nel mondo della comunicazione mi sembra il de minimis). Sento gente che si lamenta perché non c’è lavoro: io ho aperta una posizione per addetto stampa da quasi un anno (figura junior) con una base mese dopo un periodo di prova che definirei oltre modo dignitosa. Certamente più dignitosa della mia quando a 24/25 anni sono entrato in questo mondo a 500 euro al mese pagati dopo 7 mesi di carestia. Ma sai cosa penso? Penso che l’alibi dei soldi sia spesso un gran bell’alibi. Per carità, non sarà il tuo caso e non è mia intenzione offendere la tua dignità di professionista o futura tale. Ma per lavorare bisogna farsi il mazzo, perché non è vero che è un diritto e basta. Il lavoro è un dovere. Morale ed etico nei tuoi confronti, per la tua capacità di inserirti nel mondo. E se vuoi fare quello che ti piace bisogna che questo lavoro sia fatica quotidiana che ti porta a migliorare giorno dopo giorno. Il lavoro è studio. E lo studio è obbligatorio nel mondo della comunicazione, perché è la tua formazione, che va al di là del mero titolo di studio o della capacità di svolgere un compito. è tutto. è l’insieme. Io vedo giovani ragazzi a cui non darei una cicca del mio lavoro. Perché non solo non hanno capacità, ma non hanno la mentalità per lavorare con me, per la mia azienda, per i miei clienti. Gente che pensa che questo sia un lavoro a ore, e poi si lamenta che non fa nulla di interessante. MI dispiace Giorgia. Io penso che tu abbia sbagliato (però non conosco bene i dettagli e quindi è un giudizio parziale). Questo lavoro si prende, perché se sei brava, se hai le qualità, le capacità e l’intelligenza per farlo da 500 euro si arriva velocemente a 800 (scrivendo a cottimo, sotto falso nome, lavorando come ghost per le case editrici di notte perché di giorno lavori per l’agenzia o il giornale, scrivendo centinaia di marchette per 15 euro a pezzo…insomma con la grande arte dell’arrangiarsi che se non hai allora non puoi lavorare in questo mondo). Di giornalisti è pieno il mondo. E nessuno sente la mancanza di un giornalista in meno. Di persone valide ne stiamo cercando tutti. Ahimè, non si trovano. Perché, ormai ne sono convinto, non ci sono. (anche se qualche volta qualcuno lo trovo… lo prendo, lo pago e non ci sono soldi meglio spesi).
p.s non entriamo nemmeno nell’argomento “diventare giornalisti professionisti” perché sarebbe da farci un bel libretto, giusto? e nemmeno di quanto lavora un media un giornalista nelle redazioni dei giornali, giusto??? e nemmeno di come i giornali hanno business plan che se fossero aziende normali andrebbero dritti dritti nei tribunali fallimentari???
Cioè parliamo di mondo reale, giusto?
damiano


interessante la morale di damiano...ho fatto io lo schiavo perché non puoi farlo anche tu????



Ma più che "l'ho fatto io lo schiavo puoi farlo anche tu", il punto del discorso secondo me è un altro...

Tanta gente pretende stipendi da manager non avendo esperienza e dall'alto del nulla

Poi sicuramente nel discorso fatto da sto damiano è fatto male...
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