Altro che Bolt...

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castagnoli 91
00venerdì 28 agosto 2015 01:03

Vincere l'oro, festeggiarlo, ubriacarsi, usare la medaglia per pagare il taxi, per poi scoprire solo in albergo di averla "persa". È l'impresa del martellista polacco Pawel Fajdek, neocampione del mondo nel lancio del martello a Pechino. Fajdek ha vinto la sua gara e poi si è dedicato ai festeggiamenti in un ristorante della capitale cinese. In preda ai fumi dell'alcool, ha preso un taxi per tornare in albergo e al momento di scendere ha pagato con la prima cosa preziosa che si è ritrovato tra le mani. Poi in camera la scoperta: il campione polacco ha chiamato la polizia, ha spiegato il problema e una volta rintracciato il taxi ha dovuto faticare per dimostrare le sue ragioni e convincere il tassista a restituirla. Alla fine però medaglia e medagliato si sono però riuniti.

Non è la prima storia di medaglie "vendute". A usare la medaglia come merce di scambio, cercando di garantirsi una vecchiaia più serena, era stato l'ex difensore della nazionale inglese George Cohen, che nel '98 mise all'asta l'oro ricevuto nel 1966 dopo l'unica vittoria Mondiale dell'Inghilterra. La medaglia fu messa all'asta da Christie's, ma le offerte non furono adeguate. Altri tre compagni di squadra avevano fatto lo stesso, con più successo: il portiere Gordon Banks, il difensore Ray Wilson e l'attaccante Geoff Hurst, autore del famoso gol-fantasma della finale e unico ad aver detto di non averlo fatto per soldi.

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