Antonio Di Pietro: “Se fossi ancora pm accuserei Napolitano”

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AtomBomb
00sabato 21 luglio 2012 17:11
parla anche di PD e Vendola
Intervista al leader dell'Italia dei Valori che torna sul capo dello Stato, il conflitto di attribuzione contro la procura di Palermo e le sue parole sulla trattativa: "C'è una confessione di reato politico". E sulla fine dell'alleanza con il partito democratico: "I dirigenti del Pd sono ipocriti"

“I dirigenti del Pd sono degli ipocriti. Dicono di non voler più avere a che fare con l’Idv? Benissimo, ma a queste condizioni è l’Idv che non ci sta più. Ce ne andiamo”. Tra Antonio Di Pietro e il Pd la rottura è insanabile, ed è lo stesso leader dell’Idv a certificarla. La classica goccia è la questione Quirinale-Procura di Palermo. Già in mattinata, a Termoli, Di Pietro aveva accusato Giorgio Napolitano di “tradire la Costituzione”, scatenando le ire degli ormai ex alleati. “Frasi indecenti”, secondo Pier Luigi Bersani, ma Di Pietro rincara la dose.

Onorevole Di Pietro, non le pare di aver esagerato accusando di “tradimento” il presidente della Repubblica?

Se fossi ancora pubblico ministero farei una requisitoria chiedendo la condanna politica del presidente della Repubblica sulla base di una prova documentale, la prova principe. Da parte di Giorgio Napolitano c’è una confessione extragiudiziale di reato politico.

Addirittura?

Prima solleva il conflitto di attribuzione contro la Procura di Palermo, perché le intercettazioni indirette delle sue conversazioni con Nicola Mancino comporterebbero una “lesione delle prerogative costituzionali del Presidente della Repubblica”. Poi, in occasione del ventennale della strage di via D’Amelio, manda un messaggio ai familiari delle vittime in cui dichiara solennemente che “non c’è alcuna ragion di Stato che possa giustificare ritardi nell’accertamento dei fatti e delle responsabilità”. Delle due l’una. E poi che manchi una norma che regoli le intercettazioni indirette del Capo dello Stato è all’ordine del giorno fin dal 1997, quando il ministro della Giustizia Flick sollevò la questione per un caso analogo che riguardava l’allora presidente Scalfaro. Napolitano ha avuto sette anni di tempo per sollecitare il Parlamento a intervenire. Non solo, poteva sollevare conflitto d’attribuzione contro la Procura di Perugia che, a quanto pare, lo ha indirettamente intercettato al telefono con Bertolaso. Non lo ha fatto, salvo cambiare idea con Palermo. A questo punto siamo autorizzati a sospettare che quelle intercettazioni, che fanno così paura, contengano giudizi pesanti sui pubblici ministeri di Palermo. In un paese normale, se non fosse Re Giorgio, ci sarebbe stata, non dico una rivolta popolare, ma almeno una rivolta del mondo dell’informazione. E invece sono tutti, o quasi, appecoronati e conniventi con il sistema di potere che sostiene la grande coalizione del governo Monti.

Quindi anche il Pd. La rottura è definitiva?

Che siamo fuori ce lo dicono tutti i giorni in Parlamento. E ce lo dicono privatamente…


Chi?

Ma un po’ tutti. Ieri (giovedì, ndr) Enrico Letta, oggi Anna Finocchiaro. E poi Franceschini, Fioroni più una lunga serie di seconde linee.

Bersani no?

Lui sa che, all’ultimo giorno, Casini tradirà. Bersani sa perfettamente che si vince solo con una coalizione di centrosinistra, ma questi devono capire che noi non siamo yesmen del Pd. Sono degli ipocriti.

Prego?

Ipocriti. Predicano bene e razzolano male
, esattamente come il presidente della Repubblica e la ragion di Stato. Sulle politiche del lavoro, sulla spending review, sulla giustizia sociale, su tutto ciò che fa il governo Monti sono sempre contrari a parole, ma in Parlamento votano tutto. Fino a quando la fa Berlusconi, che da sempre cura solo i suoi interessi, non c’è nulla di strano. Ma se lo fa un partito che dice di essere dalla parte dei lavoratori c’è qualcosa che non va. Con un partito che gioca al ribasso in maniera ipocrita e truffaldina non vogliamo avere nulla a che fare. Loro non ci vogliono più, ma siamo noi che ce ne andiamo.

Bene, allora vi siete tolti un peso tutti e due…

Sì, ma loro hanno un problema in più. Sanno di poter vincere solo con noi, ma devono rispondere a un sistema di potere che non tollera critiche all’asse Monti-Napolitano. Ci stanno provando con la legge elettorale e lo ammettono candidamente. Mi hanno detto che faranno di tutto per escogitare un sistema che faccia fuori Idv e Movimento 5 Stelle, ma tutte le volte che si studiano uno sbarramento si accorgono che siamo sempre una spanna sopra le forze intermedie con cui vorrebbero sostituirci. Non sanno come liberarsi di noi.

Va bene ancora, ma voi senza il Pd dove andate?

Io denuncio l’ipocrisia della classe dirigente di quel partito, non certo il suo elettorato. Siamo sicuri che si senta completamente rappresentato da questa classe dirigente? Mai come in questo momento è importante avere il coraggio delle proprie azioni. Nel ventennale della strage di via D’Amelio tutti si sono sperticati nel chiedere che si conosca la verità. Ma allora perché non la cerchiamo davvero? Questo è un paese dove Antonio Ingroia, a vent’anni dalla morte di Paolo Borsellino, il suo maestro che oggi si celebra, deve lasciare Palermo per andare in Guatemala.

Addio Pd allora. E Vendola?

Con Vendola ho parlato più volte e conveniamo su molte cose. Mi auguro che abbia la forza e il coraggio di andare fino in fondo per proporre agli elettori una vera coalizione di centrosinistra. Con o senza il Pd.
quizzomane
00domenica 22 luglio 2012 11:19
Ma Di Pietro è capace sempre e solo di urlare contro qualcuno? Prima SB, poi Monti, ora Napolitano. [SM=x2584182]
AtomBomb
00domenica 22 luglio 2012 12:37
Re:
quizzomane, 22/07/2012 11.19:

Ma Di Pietro è capace sempre e solo di urlare contro qualcuno? Prima SB, poi Monti, ora Napolitano. [SM=x2584182]


Il problema non è urlare.

Bisogna vedere se si critica per un motivo valido o no. E se, oltre a criticare, si fanno delle controproposte.

Personalmente credo che ci siano tutti i motivi per criticare quelle persone.

L'IdV comunque delle controproposte le fa, poi si può essere d'accordo o meno, ma almeno ci provano.

Ragionier Fantozzi
00lunedì 23 luglio 2012 21:47
Re: Re:
AtomBomb, 22/07/2012 12.37:


Il problema non è urlare.

Bisogna vedere se si critica per un motivo valido o no. E se, oltre a criticare, si fanno delle controproposte.

Personalmente credo che ci siano tutti i motivi per criticare quelle persone.

L'IdV comunque delle controproposte le fa, poi si può essere d'accordo o meno, ma almeno ci provano.





Quoto totalmente . Di Pietro non mi piace in parecchi punti ( gestione del partito , candidature ..) ma almeno è coerente nella sua linea . E ciò non è poco , poi si può condividere o no .
Andava bene finchè toccava Berlusconi ma non appena ha mosso critiche giustificate a " Re Giorgio " si è attivata la famosa macchina del fango ma non dai giornali di destra ...
Uno/Due
00martedì 24 luglio 2012 20:49
difficile dar torto a Di Pietro
Takerlord
00mercoledì 25 luglio 2012 14:51
Pronostico

si attiva una fronda interna all'IDV
AtomBomb
00mercoledì 25 luglio 2012 15:28
Re:
Takerlord, 25/07/2012 14.51:

Pronostico

si attiva una fronda interna all'IDV


C'è già da diverso tempo.

A dire il vero ce ne sono almeno 3:

- quella dei pesci piccoli dei vecchi partiti, che tengono chiuso il partito per difendere le loro posizioni;

- quelli che vorrebbero a tutti i costi un'alleanza col movimento 5 fessi Vs quelli che vogliono a tutti i costi un'alleanza con PD e SEL;

- adesso quelli che criticano Di Pietro;

Di Pietro si può criticare per i modi grossolani che ha, ma nel merito delle faccende faccio davvero fatica a trovare un motivo per criticarlo.

Fight 4 Your Freedom!
00mercoledì 25 luglio 2012 15:31
Di Pietro in merito alla cosa giuridica dice quasi sempre cose giuste, e vorrei vedere.
AtomBomb
00mercoledì 25 luglio 2012 15:47
Questa è l'intervista di Massimo Donadi

Di Pietro dice: Ce ne andiamo, e lei che dice?
Resto convinto che il centrosinistra debba essere il faro della politica italiana, credo nella progettualità di una coalizione tra le forze del centrosinistra e cercherò di fare tutto quanto mi è possibile affinché ci si muova in questa direzione: come capogruppo lavorerò nel mio partito in tal senso.

Tenta di ricucire lo strappo?
Siamo in una fase ampiamente dominata dai tatticismi, una fase in cui domina il momento politico più che lo scenario futuro. L'Idv però resta convinto e fiducioso che nel momento in cui si decideranno le regole elettorali si comincerà a ragionare anche di prospettive.

Ma il suo leader non pare affatto così convinto e fiducioso, anzi
Io continuerò comunque a lavorare per l'unione del centrosinistra, non ho alcuna intenzione di rompere con il Pd. Certo non basta che sia io a volerlo. Ma, ribadisco, è fondamentale restare uniti, essere l'ossatura politica che si propone di governare nella prossima legislatura.

La sua è una posizione isolata?
Il mio punto di vista non è sicuramente isolato nel partito. Ne discuteremo sicuramente, prendendo una decisione in modo collettivo. E spero che questa posizione sia quella di maggioranza.


Non si sente a disagio in un partito in cui il leader detta un'altra linea?
Io l'Idv l'ho fondato insieme a Di Pietro come posso non sentirmi a mio agio nella mia casa. Certo ci sono momenti di maggiore o minore convergenza. Ma questo non mi fa sentire a disagio, allo stesso tempo però tengo ferme le mie convinzioni e i miei punti di vista per farli diventare l'opinione della maggioranza.

Potrebbe nascere una corrente interna o esserci un cambio ai vertici?
No lo escludo, il partito è compatto. Non ci sono minoranze né ipotesi di cambi al vertice. Il leader è per tutti un punto di riferimento. Non c'è una linea Di Pietro contrapposta a una linea Donadi.

Eppure sulla vicenda del conflitto di attribuzione sollevato dal presidente della Repubblica lei ha dissentito da Di Pietro, ha chiesto di abbassare i toni, fermare, l'escalation di accuse e rispettare il Capo dello Stato. Ha cambiato idea?
Assolutamente no. Resto fermo sulla mia posizione al riguardo. Con Di Pietro in questo caso c'è stata e c'è una differenza di lettura.


Eppure su questo si è acuito lo scontro con il Pd. E Di Pietro non pare voler desistere. Dunque come conciliare le diverse posizioni?
Se ci fosse una moratoria dei veti reciproci, degli attacchi sarebbe una buona cosa, perché prevale una logica da collezione Panini. Si fanno polemiche più che pensare ai progetti. Stiamo sprecando mesi importanti in un dibattito sterile, con toni estremi e eccessivi. Certo questa vicenda è un tema che acuisce il conflitto, ma essendo una questione contingente, spero davvero che non pregiudichi la possibilità reale di un confronto su come governare il Paese nei prossimi cinque anni.

E da dove pensa di poter ripartire?
La foto di Vasto, Pd-IDv-Sel è il punto di partenza che può essere certamente allargato ad altre forze politiche.
[SM=x2926109]

Tipo l'Udc?
Il punto è quale progetto, quale programma condividere. Sui matrimoni gay, ad esempio, è evidente che l'Udc non è d'accordo. C'è molto da discutere.. Ma il punto purtroppo è in questa fase, ripeto, i partiti sono incerti sul da farsi, prevalgono le scelte tattiche. Come ho detto solo dopo aver deciso la legge elettoralesi potrà cominciare davvero a parlare di progetti politici

I tempi?
Settembre direi.
[SM=x2926109]
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Donadi dimostra di capirci ben poco.

Rincorre il PD, che ha scaricato l'IDV in tutti i modi, e non chiude le porte all'UDC.

Chiaro che sarebbe disposto a svendere anche l'anima per un posto in maggioranza, vuole discutere con chi non vuole né cambiare idea né tantomeno discutere con lui.

Ieri per esempio il Fatto ha citato Lannutti (quello che ha fatto l'interrogazione parlamentare sul Bilderberg) come "malpancista" ma, per uno che 20 giorni fa era in TV a esaltare Grillo, mi viene da pensare che il mal di pancia sia provocato dalla voglia di salire nel partito, e dal fatto che non ci riesca.

Citano Barbato, ma è un indipendente.

Antonio Borghesi, Pierfelice Zazzera, Cimadoro (cognato di Di Pietro), Piffari e Palomba, chiamati in causa dal Fatto, hanno subito smentito.

Formisano ha invece criticato apertamente Di Pietro per le sue posizioni su Napolitano.
.StraightEdge.
00mercoledì 25 luglio 2012 20:52
Massimo Donadi mi piace moldo di più quando fa l'inderno di cendrocampo.
AtomBomb
00giovedì 26 luglio 2012 00:03
Re:
.StraightEdge., 25/07/2012 20.52:

Massimo Donadi mi piace moldo di più quando fa l'inderno di cendrocampo.


Oggi anche il responsabile nazionale dei giovani, che universalmente all'interno del partito è considerato un povero idiota, se ne esce con l'alleanza aperta al PD, ma chiusa all'UDC [SM=x2926109]

Di Pietro dice che costituirà un'alleanza con movimenti e liste civiche, e se il PD vuole può entrarci [SM=x2695984]

AtomBomb
00giovedì 26 luglio 2012 15:21
ALLEANZE

Di Pietro lancia l'asse dei non allineati
"Idv con Sel e Cinque Stelle: ci temono"

L'idea dell'ex pm: uno schieramento che raggruppi forze politiche come Idv e Sel. Ma anche il Movimento Cinque Stelle e chi, al momento, è "messo ai margini" dalla maggioranza che sostiene il governo Monti. Polemiche sulla legge elettorale. Vendola: "Per adesso non ci riguarda". Letta, Pd: "Evitiamo campagne populiste"

ROMA - Chiamare a raccolta i "non allineati". Ovvero: le forze politiche e i movimenti sociali che fanno dell'opposizione al governo Monti la loro ragione sociale. E che vengono messe ai margini del dibattito politico dalla maggioranza che sostiene l'esecutivo del Professore. Antonio Di Pietro cala le proprie carte sul tavolo delle future alleanze in vista delle elezioni politiche. Il pretesto è l'accordo sempre più difficile sulla legge elettorale. "La vera ragione per cui non non trovano la quadra è perchè non sanno più quale può essere la lista che potrebbe ottenere la maggioranza dei voti", dice Di Pietro. Poi sull'asse con Grillo: "Temono i non allineati. E fanno bene...". La replica di Vendola: "Per adesso non ci riguarda".

La legge elettorale. Tutto parte dalla legge elettorale. Di Pietro attacca. E spiega che i partiti di maggioranza "vogliono una legge che assicuri, a chi è già in Parlamento, di mantenere la maggioranza e alle persone di rimanere sulle loro poltrone". E Di Pietro anticipa, a Radio Radicale, anche i contenuti dell'accordo della maggioranza: "Siamo stati avvertiti in questi minuti, i partiti della maggioranza avrebbero trovato un accordo su un sistema in parte proporzionale, in parte per collegi, in parte con le preferenze e in parte no. Una legge scritta in modo che si sappia prima chi sono gli eletti e chi invece deve restare fuori". Poi una richiesta a Napolitano: "Mi appello al Capo dello Stato perchè non permetta la costruzione di una legge elettorale che non consenta ai cittadini di essere rappresentati: sarebbe un'altra pagina buia che offende la democrazia".

Tonino e Nichi. Insomma, Idv, Sel e MoVimento Cinque Stelle come risposta alla maggioranza targata ABC. E proprio i frequenti contatti tra Di Pietro e Vendola, sembra confermare questa prospettiva. Ancora l'ex magistrato: "Ho visto Vendola questa mattina. Poi l'ho sentito al telefono. Ci sentiamo continuamente". E i rapporti tra Di Pietro e Grillo sono ormai noti, tanto da generare malumori tra gli esponenti di spicco dell'Italia dei Valori.

Vendola: "Per adesso non ci riguarda". L'idea di una lista dei "non allineati" riguarda per il momento Idv e il MoVimento Cinque Stelle, ma non Sinistra e Libertà di Nichi Vendola. Il leader di Sel, questa mattina ha avuto un faccia a faccia a Montecitorio con Antonio di Pietro, al termine del quale, all'agenzia Dire, ha spiegato che non ha perso la speranza di raccordare anche l'Idv con il Pd, in un'alleanza di centrosinistra.

La reazione del Pd. L’annuncio di Di Pietro "non ha fondamento". E il Partito democratico "sta lavorando con determinazione perché si giunga al superamento del Porcellum", nonostante "notevoli resistenze e difficoltà". Il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, commenta le dichiarazioni del leader dell'Idv sul presunto accordo che i partiti di maggioranza avrebbero trovato sulla legge elettorale. "Sarebbe bene che su un tema così importante per il futuro dell’Italia si evitassero strumentalizzazioni o tentativi di fare campagne per lanciare proposte populiste".

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Insomma, un successone.
= Sean Mallory =
00giovedì 26 luglio 2012 15:47
Re:
AtomBomb, 26/07/2012 15.21:

ALLEANZE

Di Pietro lancia l'asse dei non allineati



A proposito di non allineati, a destra si parla con insistenza di un movimento di stampo liberale e libertario totalmente slegato e in forte contrasto col PDL, che dovrebbe essere lanciato nei prossimi giorni da Oscar Giannino, dai ragazzi dell'Istituto Bruno Leoni e del Chicago Blog. Tra i possibili nomi si fanno quelli di Zingales e Boldrin.

Secondo me potrebbe attrarre molti elettori delusi dal Pdl, e dalla sua straordinaria rivoluzione liberale.
Michael Kane
00giovedì 26 luglio 2012 15:56
Re: Re:
= Sean Mallory =, 26/07/2012 15.47:



A proposito di non allineati, a destra si parla con insistenza di un movimento di stampo liberale e libertario totalmente slegato e in forte contrasto col PDL, che dovrebbe essere lanciato nei prossimi giorni da Oscar Giannino, dai ragazzi dell'Istituto Bruno Leoni e del Chicago Blog. Tra i possibili nomi si fanno quelli di Zingales e Boldrin.

Secondo me potrebbe attrarre molti elettori delusi dal Pdl, e dalla sua straordinaria rivoluzione liberale.




= Sean Mallory =
00giovedì 26 luglio 2012 16:05
Re: Re: Re:
Michael Kane, 26/07/2012 15.56:








Scienze Politiche [SM=x2584190]

Comunque si dimostrò molto più liberale lui in quell'occasione, che B. in 20 anni di vita politica nazionale. [SM=x2695984]

«Oggi alle 14,30 mi è stato impedito l'accesso all'Università Statale di Milano in via del Conservatorio, dove ero invitato a un dibattito sull'euro organizzato da Azione Giovani. Numerosi studenti hanno bloccato l'ingresso, apostrofandomi "buffone, padrone, fascista, distruttore dell'Università". Una bella doccia di pomodori pelati, qualche uovo. Nessuna possibilità di interloquire. La polizia, presente, mi ha cortesemente invitato a desistere. Così è stato. Questi i fatti. Nessun danno. Ognuno giudichi se si debba arrivare a episodi del genere».
= Sean Mallory =
00giovedì 26 luglio 2012 16:08
Parlando di PD:




[SM=x2659656]
AtomBomb
00giovedì 26 luglio 2012 16:12
Re: Re:
= Sean Mallory =, 26/07/2012 15.47:



A proposito di non allineati, a destra si parla con insistenza di un movimento di stampo liberale e libertario totalmente slegato e in forte contrasto col PDL, che dovrebbe essere lanciato nei prossimi giorni da Oscar Giannino, dai ragazzi dell'Istituto Bruno Leoni e del Chicago Blog. Tra i possibili nomi si fanno quelli di Zingales e Boldrin.

Secondo me potrebbe attrarre molti elettori delusi dal Pdl, e dalla sua straordinaria rivoluzione liberale.


Da ammazzarli prima che lo costituiscano.

Comunque è vero che confindustria e i ceti altolocati siano alla ricerca di un nuovo rappresentante in politica.

= Sean Mallory =, 26/07/2012 16.08:

Parlando di PD:




[SM=x2659656]



[SM=x2921204]

Essendo gente del PD potrebbe anche essere vero.
= Sean Mallory =
00giovedì 26 luglio 2012 16:55
Re: Re: Re:
AtomBomb, 26/07/2012 16.12:



Da ammazzarli prima che lo costituiscano.

Comunque è vero che confindustria e i ceti altolocati siano alla ricerca di un nuovo rappresentante in politica.



Sarebbe comunque un enorme passo avanti rispetto al Pdl. Un partito che si professi liberista e libertario e che si dimostri tale, anziché un'accozzaglia di ex socialisti/comunisti/democristiani/fascisti "liberale" nel senso di mantener libero il boss e libertino per permettergli di scopare a destra e a manca. [SM=x2695984]

Hanno un certo tipo di idea e delle proposte, poi si può essere d'accordo o meno, ma almeno ci provano.




AtomBomb, 26/07/2012 16.12:



[SM=x2921204]

Essendo gente del PD potrebbe anche essere vero.




E' vero! [SM=x2926109]
AtomBomb
00giovedì 26 luglio 2012 16:59
Per carità, liberissimi di farlo, ma io non essendo né liberista né libertario sarei oppositore.
AtomBomb
00venerdì 27 luglio 2012 16:20
Grillo: "Non ci alleiamo con nessuno
e nessuno ce lo ha proposto"

Il leader del Movimento 5 stelle risponde dal suo blog ad Antonio Di Pietro che aveva lanciato segnali ai 'non allineati'

ROMA - "Il Movimento 5 Stelle non si alleerà con nessun partito per le prossime elezioni e non ha ricevuto proposte da parte di alcuno". Sono solo due righe, addirittura relegate a post scriptum in coda a un lungo post sui 'Nuovi colonialisti', ma sono due righe chiarissime che, è facile prevederlo, provocheranno reazioni. Beppe Grillo sembra rispondere così, negativamente, ai segnali lanciati ieri da Antonio Di Pietro 1 ai futuribili 'non allineati' Grillo e Vendola, anche se la linea del non fare alleanze con nessuno era stata già esplicitata in passato e, oggi, non viene messa in relazione a nessun potenziale interlocutore in particolare
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