Chi è Emmanuel Sanon? A molti questo nome non dice nulla.
Nato a Pétionville il 25 giugno 1951, "Manno" era cresciuto in un quartiere nel quale si imparava presto a correre. Giocava in una squadra di calcio dal nome italiano, la Don Bosco. Un segno del destino forse, per un giocatore che nel frattempo trascinava la sua nazionale (Haiti) al mondiale del 1974, diventando pupillo del dittatore Duvalier Jr.
Nei mondiali di Germania, Haiti (prima squadra caraibica a partecipare in questa competizione) capitò nel girone di Italia, Argentina e Polonia. All'esordio dunque con gli azzurri, la partita sembrava dovesse essere una passeggiata. La nostra nazionale era una squadra logora, ma aveva una difesa di ferro: Zoff non prendeva gol da tempo immemore; Burgnich, Morini, Spinosi e Facchetti formavano una linea impenetrabile; Benetti e Capello facevano da diga. Eppure nel secondo tempo, sul risultato di 0-0, Manno Sanon rincorre un pallone sulla trequarti, vince il duello fisico con Burgnich, salta Zoff come un birillo e deposita il pallone in rete. Sanon in trionfo, è il delirio. Poco importa che l'Italia aggiustò la partita e vinse 3-1. Sanon segnò pure contro l'Argentina, partita persa 4-1 e Haiti tornò a casa.
Al ritorno in patria, Manno Sanon venne accolto come un re: ebbe onorificenze, canzoni dedicate, lauree ad honorem, contratti per giocare in Europa (Belgio) e negli USA (Miami), dove il sindaco lo rese cittadino onorario. Divenne anche allenatore di calcio, ricoprendo anche il ruolo di CT per la nazionale haitiana, e scrisse un libro sulla sua vita (Toup pou yo).
Nel 2008 un cancro al pancreas lo portò via. Una leggenda oggi sconosciuta, Emmanuel Sanon.
