Il Pd «non può chiederci nulla» e l'Udc «non deve proprio fare niente, salvo che sostenere le proprie idee come ha sempre fatto». Esordisce così Pierferdinando Casini in una conferenza stampa sulla legge elettorale ed «all'amico Bersani», che ha dichiarato la contrarietà del Pd al proporzionale alla tedesca e alle preferenze, risponde: «Non c'è nessun accordo con il Pdl».
«Vogliamo raggiungere una intesa, una soluzione concordata» e venire incontro al Pd, ma fra il nodo del premio di governabilità alla coalizione invece che al partito e il nodo preferenze è chiaro: «Fra premio di coalizione e preferenze, per me sono fondamentali le preferenze».
Il Pd, ha detto Casini, «pone due problemi: le preferenze, a cui è inspiegabilmente contrario, ed il premio di coalizione». «Credo - ha proseguito - occorra venire incontro al Pd e trovare una strada intermedia. Io credo che il premio alla coalizione sia dannoso perché si creano coalizioni che vincono le elezioni ma non governano».
Se questo è «per il Pd un affare di stato, noi possiamo fare un passo ma le preferenze sono fondamentali» e sono anche preferenze «di genere» per portare più donne in Parlamento.
Parole dure anche sulle alleanze. Bocciata quella con Sel di Nichi Vendola: «Chi vuole governare questo Paese credibilmente non può avere niente a che fare con i contenuti e i protagonisti che ieri hanno depositato i referendum in Cassazione. Chi, dopo il governo Monti, in coerenza con l'Europa, vuole assumersi la responsabilità di guidare gli italiani non può più avere niente a che fare con chi ha portato quei quesiti referendari in Cassazione il cui contenuto è antitetico al lavoro fatto fin qui» con il governo Monti.
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ormai il trangolo casini-bersani-vendola è peggio di beautiful