Re: Re: Re: Re: Re:
.tommy82., 9/22/2011 5:21 PM:
sì ma che chi conta voglia togliere ai lavoratori normali tutti quei sacrosanti diritti che hanno guadagnato nel secolo scorso è palese, e con la globalizzazione hanno trovato terreno fertile. Se non ti sta bene sposto le fabbriche dove per due bicci e una lira mi lavorano 10 ore, prendere o lasciare. Per questo non è "giusto" confrontarci con realtà dove esiste ancora una "schiavitù". E dato che ormai non possiamo aspettare che in cina o in india si mettano a fare rivoluzioni o quant'altro, dobbiamo trovare un altro modo. Ma finchè al governo ci sarà chi è causa di questo malessere non cambierà mai nulla. E non parlo solo di Berlusconi.
L'altro modo è quello di allinearsi ai paesi del nord Europa, e proprio da chi sostiene questa tesi arrivano le proposte che ho scritto prima.
L'altra strada è quella di scegliere il socialismo, ma non possiamo permetterci un sistema inefficiente.
Il punto è che queste proposte arrivano da chi ha interessi collegati all'industria, soprattutto le grandi industrie, e possono essere sia le banche che semplici analisti, e ovviamente le industrie stesse, coi rappresentanti politici di queste realtà, ma un politico deve invece pensare alle conseguenze delle sue scelte, esistono in Europa movimenti che si oppongono a questa visione del mondo, come il Parti Socialiste in Francia, SEL e IDV in Italia, e tutti i movimenti di stampo socialista e social-democratico in generale, e a me sta bene che si oppongano a questi soprusi, però dall'altra parte io vorrei sapere le loro proposte, appurato che non vogliono meno regole, più "flessibilità" e meno spesa sociale, cos'hanno intenzione di fare?