E noi abbiamo la FCA

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gottoesplosivo
00lunedì 17 febbraio 2014 10:30
Bmw rivoluziona l'orario di lavoro: nel conteggio anche email e sms

La casa d'auto tedesca ha deciso che nella retribuzione debba entrare anche il tempo passato dai dipendenti, fuori dall'azienda, a lavoro col computer portatile, lo smartphone, anche inviando, sms o cinguettii su twitter

BERLINO - Nel conto dell'orario di lavoro e quindi della retribuzione devono entrare anche le ore passate dai dipendenti fuori azienda a lavorare per l'azienda col computer portatile o con lo smartphone, anche semplicemente trasmettendo e ricevendo e-mail, sms o cinguettii su twitter. L'idea non nasce in un'organizzazione benefica bensì alla BMW, la casa automobilistica bavarese che come è noto è numero uno mondiale nella produzione di auto del segmento premium, ed è anche una delle aziende europee e mondiali a massima redditività degli investimenti e margine di utile. Lo scrive Spiegel online.

Funzionerà così: se in media un dipendente della BMW lavora, diciamo per esempio, 40 ore alla settimana, e poi però nel corso della settimana ne passa altre dieci fuori azienda ma lavorando col computer portatile, lo smartphone o altri mezzi elettronici della tecnologia digitale, quelle ore andranno computate nel totale delle ore lavorate. E andranno messe in un conto globale delle ore lavorative del dipendente. Per cui il dipendente avrà il diritto di fatto di chiedere un taglio delle ore lavorate in azienda alla catena di montaggio, o negli uffici di management, di progetto tecnico-ingegneristico, di design o quant'altro. Dunque di fatto un aumento retributivo anche se non chiamato con il suo nome. Cioè se il dipendente oltre alle 40 ore settimanali in azienda dell'esempio lavorerà altre dieci ore a casa o in viaggio online, poi avrà uno sconto sull'orario in azienda ma senza
decurtazione della retribuzione.

E' una rivoluzione concettuale e fattuale dell'organizzazione del lavoro, dell'orario e del calcolo della retribuzione. Che appunto una delle aziende global player più competitive del mondo vuole introdurre in concertazione con la IgMetall (il sindacato dei metalmeccanici tedeschi, il più forte del mondo). Il quale avrebbe sollevato per primo il problema.

Toccherà a BMW poi organizzare il lavoro in modo da assicurarsi la stessa produttività efficienza e qualità necessarie al suo ruolo di primatista, dopo lo sconto sull'orario senza tagli alla retribuzione. Cosa che evidentemente i manager dei piani alti del grattacielo a forma di cilindri di motore che da Petuelring domina la splendida Monaco confidano di riuscire a fare. In tal modo al lavoro online anche fuori azienda verrà riconosciuta una totale pari dignità, che di fatto ha già anche nel processo che porta a progettazione, sviluppo produzione e vendita con successo dei bolidi col cerchio-elica bianco e blu.

In cambio, inoltre, i dipendenti otterranno il diritto a negoziare ore e giorni (weekend o serate) in cui l'azienda non potrà interpellarli online, in cui la loro incomunicabilità in nome del diritto al privato sarà assicurata al cento per cento. Tutto questo nell'anno in cui BMW punta ad aumentare ancora le vendite, volando verso i due milioni d'auto vendute che sono una cifra di sogno anche per alcuni costruttori d'auto generalisti di auto di massa, e rinnovando di continuo la gamma anche con la i3 e la i8, le elettriche pure a forte carattere di prestazioni sportive, "piacere di guidare" appunto.
-Voices-
00lunedì 17 febbraio 2014 11:17
BMW mi legge [SM=x2584202]
liliripes
00lunedì 17 febbraio 2014 11:20
se franco riesce a farsi calcolare e pagare lo spam sul megaforum diventa miliardario
AtomBomb
00lunedì 17 febbraio 2014 11:39
Insomma, hanno studiato un modo per rendere più dolce il sapore dell'invasione del datore di lavoro nella sfera privata [SM=x2814258]
Zlatan269
00lunedì 17 febbraio 2014 12:07
Re:
AtomBomb, 17/02/2014 11:39:

Insomma, hanno studiato un modo per rendere più dolce il sapore dell'invasione del datore di lavoro nella sfera privata [SM=x2814258]




Il pericolo che il confine tra vita lavorativa e vita privata vada a sparire è effettivamente presente. E' anche vero che per un certo tipo di categorie, parlo soprattutto di management, essere reperibili solo in orario d'ufficio è un po' poco.
Per questo l'iniziativa mi sembra ottima, ma la vedo molto applicabile al lavoratore "standard", che sia in catena di montaggio o in ufficio come impiegato, per il quale l'attività lavorativa può e deve cominciare e finire durante gli orari lavorativi prefissati.

Anche se, devo dire, per esperienza personale la reperibilità "allargata" non è così fastidiosa come sembra ed è una cosa che non avrei mai pensato. Nel senso, io ho sempre lo smartphone con la mail aziendale in tasca e capita spessissimo che lavori un po' anche il sabato e qualche volta la domenica se ce n'è bisogno. D'altro canto ho un titolare molto flessibile ce a fronte di questo sforzo mi riconosce la possibilità di lavorare a ritmo ridotto in quei giorni in cui c'è meno bisogno. E, ultimo ma non meno importante, lo stipendio mensile vale la richiesta di disponibilità, perchè alla fine tutto si riconduce a questo.
rogerio guerrero
00lunedì 17 febbraio 2014 12:29
Re: Re:
Zlatan269, 17/02/2014 12:07:




Il pericolo che il confine tra vita lavorativa e vita privata vada a sparire è effettivamente presente. E' anche vero che per un certo tipo di categorie, parlo soprattutto di management, essere reperibili solo in orario d'ufficio è un po' poco.
Per questo l'iniziativa mi sembra ottima, ma la vedo molto applicabile al lavoratore "standard", che sia in catena di montaggio o in ufficio come impiegato, per il quale l'attività lavorativa può e deve cominciare e finire durante gli orari lavorativi prefissati.

Anche se, devo dire, per esperienza personale la reperibilità "allargata" non è così fastidiosa come sembra ed è una cosa che non avrei mai pensato. Nel senso, io ho sempre lo smartphone con la mail aziendale in tasca e capita spessissimo che lavori un po' anche il sabato e qualche volta la domenica se ce n'è bisogno. D'altro canto ho un titolare molto flessibile ce a fronte di questo sforzo mi riconosce la possibilità di lavorare a ritmo ridotto in quei giorni in cui c'è meno bisogno. E, ultimo ma non meno importante, lo stipendio mensile vale la richiesta di disponibilità, perchè alla fine tutto si riconduce a questo.




veramente non un pericolo ma una realtá.

Infatti mi chiedo cosa ci sia di cosi piacevole o attraente nel management. Il mio vicino-amico di casa é ad un livello molto alto, ha responsabilitá importanti, mi sembra per quel poco che ne capisco che sia anche in gamba...ma cazzo lavora quasi 50 ore alla settimana, é spesso sotto stress, non riesce a trovare tempo di fare sport, fa vacanze limitate ed ha sempre il Pc insieme.

La mia vita é sicuramente piú povera della sua, ma molto piú piacevole. Io faccio molte piú vacanze delle sue, ho molto piú tempo libero...pur avendo una vita molto piú precaria, piú povera (in rapporto perché non ci manca assolutamente niente) non scambierei mai la sua vita con la mia.

Dal mio punto di vista, se uno fa il manager a grandi livelli, puö essere soddisfatto solo e soltanto se con la sua attivitá si finanzia orge con le donne piú belle del mondo. Anche se con un pö di organizzazione si puö fare anche quello senza essere manager.
AtomBomb
00lunedì 17 febbraio 2014 12:36
Re: Re: Re:
rogerio guerrero, 17/02/2014 12:29:




veramente non un pericolo ma una realtá.

Infatti mi chiedo cosa ci sia di cosi piacevole o attraente nel management. Il mio vicino-amico di casa é ad un livello molto alto, ha responsabilitá importanti, mi sembra per quel poco che ne capisco che sia anche in gamba...ma cazzo lavora quasi 50 ore alla settimana, é spesso sotto stress, non riesce a trovare tempo di fare sport, fa vacanze limitate ed ha sempre il Pc insieme.

La mia vita é sicuramente piú povera della sua, ma molto piú piacevole. Io faccio molte piú vacanze delle sue, ho molto piú tempo libero...pur avendo una vita molto piú precaria, piú povera (in rapporto perché non ci manca assolutamente niente) non scambierei mai la sua vita con la mia.

Dal mio punto di vista, se uno fa il manager a grandi livelli, puö essere soddisfatto solo e soltanto se con la sua attivitá si finanzia orge con le donne piú belle del mondo. Anche se con un pö di organizzazione si puö fare anche quello senza essere manager.


Dipende a che livelli, cioè se sei il CEO di una multinazionale puoi lavorare 10 anni, ma anche meno in moltissimi casi, mettere da parte una quantità spaventosa di denaro e poi vivere di rendita.

Comunque sono d'accordo con te e rispondendo anche a

Zlatan269, 17/02/2014 12:07:




Il pericolo che il confine tra vita lavorativa e vita privata vada a sparire è effettivamente presente. E' anche vero che per un certo tipo di categorie, parlo soprattutto di management, essere reperibili solo in orario d'ufficio è un po' poco.
Per questo l'iniziativa mi sembra ottima, ma la vedo molto applicabile al lavoratore "standard", che sia in catena di montaggio o in ufficio come impiegato, per il quale l'attività lavorativa può e deve cominciare e finire durante gli orari lavorativi prefissati.

Anche se, devo dire, per esperienza personale la reperibilità "allargata" non è così fastidiosa come sembra ed è una cosa che non avrei mai pensato. Nel senso, io ho sempre lo smartphone con la mail aziendale in tasca e capita spessissimo che lavori un po' anche il sabato e qualche volta la domenica se ce n'è bisogno. D'altro canto ho un titolare molto flessibile ce a fronte di questo sforzo mi riconosce la possibilità di lavorare a ritmo ridotto in quei giorni in cui c'è meno bisogno. E, ultimo ma non meno importante, lo stipendio mensile vale la richiesta di disponibilità, perchè alla fine tutto si riconduce a questo.



dico che 8 ore al giorno (di lavoro puro senza contare pause pranzo e spostamenti, perché altrimenti ci avviciniamo alle 10), dedicate comunque alle attività di un'altra persona mi sembrano più che sufficienti, per non dire eccessive, e per me non è una questione di soldi, ma di vivere senza "l'assillo" della performance anche quando potrei stare tranquillamente a dedicarmi ad attività più gratificanti.

Lavori di più prendi di più, vero e giusto, ma io preferisco prendere di meno e lavorare meno, ovviamente senza morire di fame.
Zlatan269
00lunedì 17 febbraio 2014 12:37
Re: Re: Re:
rogerio guerrero, 17/02/2014 12:29:




veramente non un pericolo ma una realtá.

Infatti mi chiedo cosa ci sia di cosi piacevole o attraente nel management. Il mio vicino-amico di casa é ad un livello molto alto, ha responsabilitá importanti, mi sembra per quel poco che ne capisco che sia anche in gamba...ma cazzo lavora quasi 50 ore alla settimana, é spesso sotto stress, non riesce a trovare tempo di fare sport, fa vacanze limitate ed ha sempre il Pc insieme.

La mia vita é sicuramente piú povera della sua, ma molto piú piacevole. Io faccio molte piú vacanze delle sue, ho molto piú tempo libero...pur avendo una vita molto piú precaria, piú povera (in rapporto perché non ci manca assolutamente niente) non scambierei mai la sua vita con la mia.

Dal mio punto di vista, se uno fa il manager a grandi livelli, puö essere soddisfatto solo e soltanto se con la sua attivitá si finanzia orge con le donne piú belle del mondo. Anche se con un pö di organizzazione si puö fare anche quello senza essere manager.




Io non sono certo un manager, però il lavoro che faccio e il modo in cui lo faccio mi piace molto. Certo, sono sempre in giro con lo smartphone e teoricamente sempre "disturbabile", qualche volta ho il laptop in vancanza, che in ogni caso non guardo per più di 20 minuti al giorno e non tutti i giorni. D'altro canto questa continua reperibilità è accompagnata da una grande flessibilità. Quindi se un giorno voglio andare via prima, o voglio prendermi un venerdì/lunedì per allungare il WE posso farlo senza chiedere autorizzazione a nessuno, ma semplicemente avvisando titolare e colleghi. In più ho un lavoro che mi permette di girare il mondo e di avere uno stipendio molto soddisfacente, pur se non fantascientifico.

Insomma, credo che un po' tutto dipenda dalla personalità di ciascuno, c'è chi è più metodico e quindi predilige orari di lavoro fissi e stabili e chi invece preferisce più libertà, con i pregi e difetti che questo comporta.
Certo è che il riconoscimento che l'attività svolta anche al di fuori degli orari di lavoro vada retribuita è un bel passo avanti secondo me, anche se dovrebbe essere una cosa ovvia e naturale.

P.S. 8 ore al giorno sono sicuramente più che sufficienti, credo che per andare oltre sia indispensabile che il lavoro piaccia anche e non sia proprio solo un mezzo di sostentamento.
AtomBomb
00lunedì 17 febbraio 2014 12:49
Re: Re: Re: Re:
Zlatan269, 17/02/2014 12:37:




P.S. 8 ore al giorno sono sicuramente più che sufficienti, credo che per andare oltre sia indispensabile che il lavoro piaccia anche e non sia proprio solo un mezzo di sostentamento.



Infatti, hai ragione.

Penso che noi per l'appunto partiamo da presupposti diversi, per me, indipendentemente da mansione e settore, lavorare per un'azienda non è mai stato e non sarà mai soddisfacente, io la soddisfazione del lavoro non la traggo dallo stipendio o dal prestigio, ma da una personalissima sensazione di utilità al prossimo e alla società.

Io adesso lavoro come libero professionista nell'ambito delle lingue, faccio di tutto, traduzioni, interpretariato, formazione, ovviamente la formazione è quella che mi gratifica di più, ma è anche quella che mi porta via più tempo al di fuori degli orari di lezione, ma non mi pesa perché, come dici tu, il lavoro mi piace e ho anche la parte di soddisfazione personale che accennavo prima.

Ovviamente non era questa l'aspirazione della mia vita, io sognavo e sogno di fare l'insegnante di scuola superiore, però in attesa è molto meglio di quando facevo data entry, ovviamente punto a stabilizzarmi con un lavoro più sicuro e più inquadrato a livello di orari, e se non posso insegnare io punto fortissimo al terzo settore.
rogerio guerrero
00lunedì 17 febbraio 2014 12:50
@Atom: Se sei un manager italiano raccomandato, puoi distruggere una florida azienda statale - fondata e costruita con i soldi e dunque il lavoro dei cittadini - prendere una ricca liquidazione, sputtanartela in un anno perché entro 14 mesi ti ridanno un´altra azienda pubblica da distruggere....direi che questi sono imbattibili.

@Zlatan: a me fa piacere che tu sia contento e del resto credo che siamo animali che riusciamo a trovare ovunque forme di piacere. Resta il punto che c´é un´invadenza nelle vite dei cittadini e una volontá di determinare il loro modo di vivere che faccio fatica a valutare positivamente. Sulla flessibilitá del lavoro, nelle piccole medie aziende che erano le migliori, si é sempre stati flessibili negli orari da una parte e dall´altra...Per non parlare del settore pubblico dove piú che la flessibilitá c´era la riducibilitá. Insomma non é che ci fanno un favore a flessibilizzarci l´orario, ci danno un´illusione di libertá, di una cosa tutto sommato ovvia e ragionevole.
AtomBomb
00lunedì 17 febbraio 2014 12:52
Re:
rogerio guerrero, 17/02/2014 12:50:

@Atom: Se sei un manager italiano raccomandato, puoi distruggere una florida azienda statale - fondata e costruita con i soldi e dunque il lavoro dei cittadini - prendere una ricca liquidazione, sputtanartela in un anno perché entro 14 mesi ti ridanno un´altra azienda pubblica da distruggere....direi che questi sono imbattibili.




Ovviamente quando parlo di situazioni normali non penso all'Italia [SM=x2609528]
Crudeli4President
00lunedì 17 febbraio 2014 12:53
Decisione sacrosanta. Io finisco di lavorare alle 18,30-19 e resto in contatto con loro almeno fino alle 22 tra whatsapp, tablet e pc.
Zlatan269
00lunedì 17 febbraio 2014 13:24
Re:
rogerio guerrero, 17/02/2014 12:50:

@Atom: Se sei un manager italiano raccomandato, puoi distruggere una florida azienda statale - fondata e costruita con i soldi e dunque il lavoro dei cittadini - prendere una ricca liquidazione, sputtanartela in un anno perché entro 14 mesi ti ridanno un´altra azienda pubblica da distruggere....direi che questi sono imbattibili.

@Zlatan: a me fa piacere che tu sia contento e del resto credo che siamo animali che riusciamo a trovare ovunque forme di piacere. Resta il punto che c´é un´invadenza nelle vite dei cittadini e una volontá di determinare il loro modo di vivere che faccio fatica a valutare positivamente. Sulla flessibilitá del lavoro, nelle piccole medie aziende che erano le migliori, si é sempre stati flessibili negli orari da una parte e dall´altra...Per non parlare del settore pubblico dove piú che la flessibilitá c´era la riducibilitá. Insomma non é che ci fanno un favore a flessibilizzarci l´orario, ci danno un´illusione di libertá, di una cosa tutto sommato ovvia e ragionevole.




In generale sono d'accordo con te e fino a un anno fa ero uno dei più ferrei sostenitori della necessità di avere una netta linea di demarcazione tra vita lavorativa e vita privata. Ho cambiato idea, ma le condizioni sono più uniche che rare, in quanto lavoro per una società che conta 5 dipendenti oltre al titolare, che è una bravissima persona e concede il massimo della flessibilità a ne ha bisogno o preferisce così.
Devo però riconoscere che raramente si trova un vero equilibrio e molte volte disponibilità è sinonimo di lavoro non retribuito o non retribuito adeguatamente.
captainkeane
00lunedì 17 febbraio 2014 13:49
Re:
AtomBomb, 17/02/2014 11:39:

Insomma, hanno studiato un modo per rendere più dolce il sapore dell'invasione del datore di lavoro nella sfera privata [SM=x2814258]



sicuramente i punti di vista e le sfaccettature sono molteplici.
dove lavoro io già si sta facendo questa cosa, a breve daranno il portatile pure a me e me lo porterò a casa.
nel mio caso la vedo abbastanza positivamente, ho un sacco di lavoro e se me lo porto a casa posso svolgerlo tranquillamente e vederlo remunerato come straordinario oltretutto.
però in questa maniera si riducono anche i posti di lavoro, non dimentichiamo che più ore extra lavoriamo meno forza lavoro viene impiegata.

il tuo discorso e quello di rogerio mi trova concorde ma non con questo tipo di società, io se facessi ciò che mi piace non ruscirei a sostentare la mia famiglia.
però ecco, anche io voglio avanzare di livello ma non vivere per lavorare
che poi giusto in settimana ho conosciuto il chirman dell'azienda dove lavoro, uomo da 100 milioni di dollari, cioè questo si è fatto londra, poi milano il giorno dopo, poi parigi e poi berlino

che cazzo di vita è questa?
rogerio guerrero
00lunedì 17 febbraio 2014 17:44
Re: Re:
captainkeane, 17/02/2014 13:49:



sicuramente i punti di vista e le sfaccettature sono molteplici.
dove lavoro io già si sta facendo questa cosa, a breve daranno il portatile pure a me e me lo porterò a casa.
nel mio caso la vedo abbastanza positivamente, ho un sacco di lavoro e se me lo porto a casa posso svolgerlo tranquillamente e vederlo remunerato come straordinario oltretutto.
però in questa maniera si riducono anche i posti di lavoro, non dimentichiamo che più ore extra lavoriamo meno forza lavoro viene impiegata.

il tuo discorso e quello di rogerio mi trova concorde ma non con questo tipo di società, io se facessi ciò che mi piace non ruscirei a sostentare la mia famiglia.
però ecco, anche io voglio avanzare di livello ma non vivere per lavorare
che poi giusto in settimana ho conosciuto il chirman dell'azienda dove lavoro, uomo da 100 milioni di dollari, cioè questo si è fatto londra, poi milano il giorno dopo, poi parigi e poi berlino

che cazzo di vita è questa?




ma sostanzialmente io sono anche favorevole al fatto che parte del lavoro venga svolta a casa; ma l´obiettivo deve essere la riduzione del lavoro non l´aumento. Deve essere in primis un vantaggio per il lavoratore piuttosto che per l´azienda.

Lo sviluppo tecnologico non é che é un male, anzi. Non dobbiamo essere luddisti, perö sviluppo tecnologico deve significare emancipazione dal lavoro, nel senso che lavorando sempre meno si devono avere a disposizione piú risorse o quanto meno le stesse.

Purtroppo il problema é squisitamente filosofico-politico, e dico purtroppo perché la percezione di un problema materiale é molto piü immediata. Qui é evidente che non é piú possibile distruibuire la ricchezza, attraverso la distribuzione o mediazione del lavoro. Proprio lo sviluppo tecnologico e scientifico ha reso questo. Perció si necessitano di nuovi criteri, ma soprattutto nuove forme sociali.

Ad esempio per me é evidente che beni e servizi comune siano molto piú vantaggiosi di beni e servizi individuali. Ma é difficilissimo da far comprendere.

Oggi il politico é occupato da temi inessenziali per le nostre vite estremamente...ad esempio il tema della riduzione "del costo del lavoro", che significa anche riduzione del costo del sociale e dunque impoverimento del sociale e se il sociale é povero (distruzione di scuole, sanitá e servizi pubblici) lo é anche il cittadino...insomma il politico non dovrebbe occuparsi di farci stare meglio???



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