FEDE SCRIVE UNA LETTERA
AL FATTO: "MI DISTRUGGETE"
ROMA - «Leggendo per la millesima volta intercettazioni che mi riguardano ho riflettuto – senza ironia – sulla vostra fatica Giorno dopo giorno, notte dopo notte». Inizia così la lettera che il direttore del Tg4, Emilio Fede, ha scritto al Fatto Quotidiano. «Ho immaginato le lunghe riunioni durante le quali “Berlusconi, Berlusconi, Berlusconi… Fede, Fede, Fede”. Come distruggere l’uno e l’altro. Poi la sera tornando a casa, tornando alla famiglia: “Abbiamo massacrato Berlusconi, abbiamo massacrato Emilio Fede”. Non deve essere facile. Non voglio dire che vi occupate di “cazzate” - prosegue - Forse lo penso, certamente non lo dico. Siete riusciti a scrivere che una somma di denaro dalla Svizzera è giunta in Italia attraverso una signora cubana, indicandola con nome e cognome. Questo non risulta, neppure per una virgola, nelle carte dell’inchiesta. Forse – ma è pura immaginazione – riponete troppa fiducia in quella sorta di “porto franco” della giustizia che vi mette in condizione di ottenere – primi di tutti – le carte dell’inchiesta. È vero, rischiate la querela. Ma il “por – to franco” farà sì che non giunga mai a giudizio. Anzi. Subito archiviata. Non so se vincerete questa battaglia che ha solo e soltanto alla base una strategia politica. Forse sì. Forse no. Per Quella nei miei confronti non trovo l’aggettivo giusto. Meschina? È poco. Ma sono contento – lo dico senza ironia –che la sera tornando alla famiglia potete rallegrarvi – magari davanti a un bicchiere di vino per dire “anche oggi li abbiamo sistemati”». E conclude: «Che poi io sia un grande professionista non importa. Che sia una persona perbene neppure. Che tutto questo vi faccia vendere qualche copia in più – meritando i complimenti di certa politica e certa magistratura – questo sì. Merita un brindisi. Ma ho la certezza che – prima o poi – passerà il tram. Quello contro il quale – se uno non fa attenzione – ci sbatte la faccia. Emilio Fede».
La risposta del Fatto Quotidiano: «Purtroppo per lei, tutto quello che scriviamo sulle cene di Arcore è contenuto negli atti dell’inchiesta di Milano che la riguarda».