Re: Re:
AtomBomb, 25/08/2011 12.29:
Il problema è che ha promesso investimenti per 20 miliardi che ancora non si sono visti.
Se uno delocalizza in Svizzera, in Germania, in Francia, in Nord America, in Scandinavia, in Corea, in Giappone, cerca migliori competenze; se uno delocalizza in Cina, India, Sud Est asiatico, Africa, stati dell'ex blocco orientale, cerca mano d'opera a basso costo, sistemi privi di diritti umani, diritti dei lavoratori e/o facilmente corruttibili.
La ricerca della manodopera a basso costo, soprattutto con la competizione di paesi come India e Cina, non credo sia censurabile. Sulla privazione dei diritti umani ci siamo (posto che tutti i fessi che esaltano gli emergenti dovrebbero ricordarsi che il boom sta avvenendo sulle spalle e sul sangue della povera gente... e grazie al cazzo che avviene, direi...).
Ma non tutti delocalizzano lì, e non delocalizzano solo per quello, ma in genere per la vicinanza coi mercati di input/output, oltre al fattore costo del lavoro. Cioè, se io vendo auto in India che cazzo devo produrle in Italia? Le faccio lì. Così come quelle prodotte in Polonia vanno molto nel mercato dell'est.
Poi naturalmente entrano in gioco gli stati. Uno stato intelligente disincentiva chi delocalizza, magari tassando di più i beni prodotti da italiani all'estero ma che sono venduti in Italia, uno stato di imbecilli si mette a pecora.