http://www.sergiotavcar.com/index.php/notizievecchie/271-europei-2015-commento-1
Sono ancora sotto choc per la nazionale slovena di calcio che ha buttato al vento in modo assurdo, che neanche quelli del basket dei tempi d’oro, una sicura qualificazione all’Europeo (2 a 0 in Svizzera a 10 minuti dalla fine!), ma ciò nondimeno devo dire qualcosa sulla nazionale italiana di basket (su quella slovena non ho nulla da dire, primo perché non l’ho guardata per non oberare troppo le coronarie, secondo perché senza tiro da fuori, com’era ovvio prevedere sarebbe successo nelle partite che contano, i croati sono attualmente molto più forti), nazionale che ho guardato per intero perdere contro la Turchia, visto che era l’unico evento della ricchissima serata verso il quale, mi perdonerete i miei sentimenti, non ero particolarmente impegnato emotivamente.
Mi imbarazza un po’ dirlo, in quanto sono un tipo di persona che odia tutti quelli che a bocce ferme dicono: “l’avevo detto io!”, ma mi tocca farlo. Penso che me ne darete atto, ma è successo più o meno quello che avevo preconizzato dopo aver visto l’Italia a Capodistria. Quello che non è successo è stata una delle cose che temevo, che cioè potesse esserci una mancanza, magari inconscia, di impegno. Su questo niente da dire: tutti gli azzurri vanno elogiati per aver dato emotivamente quello che potevano dare, nessuno ha fatto alcun tipo di flanella. E questo è molto buono. Come è molto buono il fatto che la squadra si sia riconosciuta in Gallinari che doveva essere il leader incontrastato in campo, e così è stato. Quasi. Ma ne parlerò ancora.
Tutto il resto purtroppo conferma in pieno le perplessità e i difetti che avevo tentato di analizzare dopo Capodistria. Intanto, non credo che potesse esserci conferma più lampante che Bargnani non ha esattamente nulla da cercare in questa nazionale. Semplicemente non serve, anzi arreca vistosi danni con la sua totale evanescenza in difesa. Quando c’è stato l’annuncio dei dodici volevo quasi scrivere un brevissimo post per dire che secondo me i dodici erano quelli logici con l’unica variante che ci sarebbe dovuto essere Cervi al posto di Bargnani. Cosa di cui sono ancora più convinto dopo aver visto la partita. Mi spiego: l’Italia è una squadra leggera che soffre soprattutto sotto il proprio canestro dove i rimbalzi vengono presi in modo “statico”, nel senso che bisogna saltare da fermi senza poter sfruttare, come in attacco, la velocità e l’agilità per arrivare prima sulla palla capendo in anticipo dove andrà a finire. E dunque sotto il proprio canestro deve esserci sempre un “ingombro” per i rimbalzisti avversari, uno che insomma stia lì, a fare soprattutto il tagliafuori, che spinga con i gomiti, che faccia, come si dice, a sportellate con gli avversari. Se non c’è è solo ovvio che i nostri semi-lunghi avranno enormi difficoltà contro i lunghi avversari che, ricordando il discorso di poco sopra, hanno in più il vantaggio di arrivare a rimbalzo lanciati. In più c’è l’enorme problema strutturale che le guardie italiane, Hackett e Cinciarini a parte (che sono i play e dunque c’è l’aggravante che, se loro si sderenano in difesa, sai che lucidità avranno poi in attacco nel costruire il gioco), non tengono l’ 1 contro 1 dei pari ruolo avversari. O per mancanza meramente atletica (Gallinari) o per continui errori di posizionamento (Gentile, Belinelli), fatto sta che poi bisognerebbe chiudere con rotazioni veloci che impegnano principalmente il centro che così raccoglie falli a palate. In definitiva, e la cosa meraviglia un po’ anche me che lo sto dicendo, sapendo tutti come la penso in fatto di difesa verso attacco, il problema fondamentale dell’Italia è che non difende, semplicemente perché né lo può né soprattutto lo sa. E gli 89 punti subiti dai turchi nel 2015, epoca di difese impermeabili e di culto dell’intimidazione fisica degli attaccanti avversari, mi sembrano una prova inconfutabile di tutto ciò.
In questo panorama entra Bargnani. Che non difende, non fa tagliafuori, non prende rimbalzi, in difesa detto in breve non fa una mazza di nulla, si fa segnare in sottomano in 1 contro 1 da Gueler, per dire, che non fa altro che aggravare in modo decisivo una situazione che già è altamente preoccupante. Facesse sfracelli in attacco! Volasse sopra le teste degli avversari a schiacciare in tapin! Facesse insomma il fenomeno vero, non uno che ogni tanto tira da fuori al posto di quelli che dovrebbero farlo per contratto, e nell’Italia odierna ci sono tantissimi, pressoché tutti. Niente di tutto ciò. E allora, di grazia, cosa cavolo ci sta a fare, in campo?
La cosa che meraviglia in tutto questo panorama è che poi, risultato alla mano, l’Italia era lì lì per vincerla, questa partita. Con tutti i casini inenarrabili che ha fatto in attacco con Gentile e Belinelli che continuano a palleggiare facendo (male, visto che non lo sono soprattutto di testa) il play al posto di quelli che lo dovrebbero fare, ma i due dioscuri non glielo lasciano fare, perché loro sono quelli forti, i Supermen che decidono le partite da soli e allora via a testa bassa con alla fine scarichi improbabili che il più delle volte lanciano il contropiede avversario. Spero che lo staff tecnico italiano abbia guardato e riguardato la partita soprattutto guardando cosa hanno fatto i turchi che hanno giocato tutta la partita in modo umano, facendo ogni volta le cose giuste, avendo benissimo in testa quello che in ogni occasione andava fatto, che insomma avevano un chiarissimo e visibilissimo piano partita.
L’unica cosa che conforta un po’ è che alla fine, forse anche perché era nell’ordine naturale delle cose, l’Italia ha giocato come doveva dall’inizio (e anche questo penso di averlo detto in tempi non sospetti), con il quintetto piccolo e aggressivo che faceva soprattutto casino, ma che aveva una grandissima intensità che a volte ha fatto deragliare i turchi, con Gallinari terminale unico in attacco, che con grandissima intelligenza faceva quello che avrebbe dovuto fare Bargnani, e cioè giocare da 5 sotto canestro, venendo servito in modo decente e poi segnando ogni volta che ne aveva voglia in 1 contro 1. Con gli altri a tirare sugli scarichi. Secondo schemi elementari quanto logici. Sistema di gioco che dovrebbe essere quello base per una squadra leggera di giocatori dinamici, semi-lunghi che possono fare di tutto, soprattutto tirare bene, che con una grande mobilità e impegno possono mascherare le tremende lacune in difesa, squadra insomma, proprio perché la difesa non offre alcun tipo di garanzia, votata al gioco a chi ne fa uno in più dell’avversario e non a chi ne prende uno in meno. Con l’uso moderato, quando diventa inevitabile, di un “ingombro” sotto canestro in chiave difensiva. A proposito, qualcuno mi sa spiegare perché Cusin sia stato totalmente dimenticato in panchina?
http://www.sergiotavcar.com/index.php/notizievecchie/272-europei-2015-commento-2
La fiducia è sicuramente una gran bella cosa e la speranza è l’ultima a morire, come dicono. Certo è che ce ne vuole di enorme, di fiducia, e sconfinata, di speranza, per pensare che l’Italia che abbiamo visto nelle prime due giornate di questo Europeo possa andare agli ottavi di finale. Onestamente quello che ha detto qualcuno di voi che mi leggete sul fatto che sia la Spagna che soprattutto la Germania, per non parlare della Serbia, siano battibili e che ce la si possa ancora fare mi sembrano il classico “wishful thinking”. Qualcuno ha detto che Serbia-Germania è stata una brutta partita, giocata male. Alla faccia! A me è sembrata una grande partita con i tedeschi che hanno fatto il possibile e che la Serbia non abbia affatto giocato con la puzza sotto il naso, ma che, stante la giornata catastrofica al tiro, abbia dovuto tirare fuori tutti gli attributi per portare a casa il risultato. Nowitzki ha fatto esattamente tutto quello che da un veterano del basket al massimo livello, giunto nei pressi del capolinea, si possa pretendere. Non ha forzato, ha giocato per la squadra, si è fatto sentire in panchina, alla fine ha avuto la lucidità di riaprire per Schaffartzik per la tripla che, magata di Bijelica a parte, aveva praticamente portato i tedeschi al supplementare.
Ma mettiamo pure che Serbia-Germania sia stata una partita giocata male (ripeto, cosa che ritengo totalmente falsa). Ma avete visto la Spagna contro “mamma li turchi”? Meglio. Così forse continuerete a credere che l’Italia sabato abbia perso contro uno squadrone. Ma soprattutto avete visto l’Italia contro una squadra che somiglia tanto a quella che allenavo io, formata da due play, nove guardie e un’ala piccola? Ai miei tempi, quando il basket era ancora pallacanestro e si facevano cose stupide che oggigiorno non vengono neanche prese in considerazione, le squadre avversarie che giocavano contro di noi mettevano per primissima cosa il più lungo che avevano nei pressi del canestro, davano sempre la palla a lui che ovviamente non si sognava neppure di mettersela bassa, ma la teneva alta per impedire ai nostri piccoletti di raggiungerla, si girava e tirava indisturbato a canestro dall’alto della spropositata differenza di statura. Se per caso sbagliava, andava a rimbalzo, come del resto ci andavano anche tutti gli altri quattro, e, vista la schiacciante differenza di statura, prima o poi, al terzo o quarto tiro, la mettevano implacabilmente dentro. Per quanto mi sia sempre sopravvalutato considerandomi uno che capisce qualcosa di basket, contro questa tattica avversaria sono stato sempre totalmente inerme e l’ho subita per tutta la carriera senza riuscire mai a trovare contromisure valide (e soprattutto legali: il trucco di salire con il tacco sul piede dell’avversario per impedirgli di saltare o cacciargli il gomito nel plesso al momento giusto, quando stava per alzare le braccia, o tanti altri trucchetti disperati che qui non vi sto a elencare non li considero, visto che sono, appunto, illegali: però fintanto che l’arbitro non vede…certo, ai miei tempi gli avversari, più prestanti fisicamente, non erano scemi, e se gli piazzavi un trucchetto del genere, la prossima volta che ti trovavi in attacco chissà come rimanevi di colpo senza denti). Non dubito che oggigiorno le contromisure le abbiano trovate, però almeno provarci…se non altro per vedere l’effetto che fa. E invece niente: torrone menato fino all’esaurimento giocando continui pick and roll senza senso, in quanto il pick and roll serve come fine primario per far tagliare il lungo a canestro facendogli ricevere la palla in movimento (cosa che gli azzurri, evidentemente per contratto, hanno deciso di non fare mai) o come fine secondario per creare un mismatch che contro l’Islanda, formata tutta comunque da nani, non aveva alcun tipo di ragion d’essere. Ho letto che l’Italia si sarebbe trovata in difficoltà perché, essendo anch’essa squadra perimetrale, avrebbe avuto difficoltà contro i razzenti islandesi a fare il proprio gioco. E allora forse ci sarebbe voluto un volo di fantasia e per una partita una tentare di inventare qualcosa di diverso. Per esempio si sarebbe tentare una tantum di impostare una partita sul gioco sotto, come ha tentato di fare Gallinari che riceveva la palla in post basso, veniva raddoppiato…veniva triplicato…e intanto gli altri guardavano tutti sulla linea del tiro da tre senza che a nessuno passasse neanche per l’anticamera del cervello di tagliare semplicemente a canestro facendo valere il fatto che era comunque più grande e più grosso di qualsiasi altro avversario si trovasse davanti (degli altri due che non erano su Gallinari). Insomma quello che voglio dire è che l’Italia, oltre alle ormai conclamate carenze difensive, apparse di tipo voraginoso anche ieri, non ha neanche un’idea sparata di come dovrebbe giocare in attacco.