Federer-Edberg

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vinc78
00lunedì 2 marzo 2015 11:41
Lo so, è una discussione da Tennis Forum, però qui la leggono tutti.

E' un ragionamento fine a se stesso e nessuno avrà mai la controva, però guardando Federer-Nole di sabato qualcuno ha affermato che gli sarebbe piaciuto vedere il Federer con l'impostazione di oggi ai tempi delle grandi sfide con Nadal.

Probabilmente, si diceva, avrebbe ottenuto di più.

Chiedo ai grandi esperti cosa ne pensano.

Io non sono d'accordo. O meglio, forse avrebbe ottenuto di più contro Nadal ma ritengo che il Federer di allora (più "attendista") per come giocava allora si salvava spesso anche in giornate storte. Quello di oggi avrebbe forse ottenuto di più con lo spagnolo ma secondo me avrebbe lasciato per strada più incontri con altri tennisti.



.tommy82.
00lunedì 2 marzo 2015 15:09
Per me Federer ha accettato di giocare così solo perchè si è reso conto di non avere più la capacità fisica di giocare con continuità come vorrebbe lui, ed avendo un talento incredibile riesce comunque ad essere 2 del mondo. Secondo me nel 2007/2008/2009 non avrebbe accettato di cambiare gioco. Comunque, se proprio avesse fatto questo cambiamento prima, non credo avrebbe vinto di più. Al massimo forse la finale di Wimbledon 08 o Melbourne 09.
Per avere un'altra storia con Rafa avrebbe dovuto vincere la finale di Roma, e forse non sarebbe bastato.
Iceman.88
00lunedì 2 marzo 2015 15:31
C'è un'affermazione a monte da fare. Un conto è avere uno schema in mente, un altro è metterlo in pratica SEMPRE.

Sembra ovvia, ma non lo è.
Prima di tutto, il Federer degli anni d'oro era si offensivo, ma giocava meno a rete. Contro tutti, non contro Nadal. Perchè? Perchè non ne aveva bisogno, aveva una forma fisica ed una reattività pazzesche, che passavano in secondo piano perchè era quasi sempre lui a comandare il gioco.
Oggi se possibile è ancora più incredibile ciò che fa, visto che va rapportato agli anni, che ad agosto sono 34. Reattività e velocità non sono poi cambiate tanto (certo un peggioramento c'è stato), il problema è che si esauriscono prima.

Detto questo, in passato Federer più di una volta ha impostato schemi offensivi contro Rafa, anche sulla terra. Roma 2006 ne è un esempio.
Il problema è in 10 attacchi, Nadal ti gioca 6-7 passanti vincenti. E quando vedi che le cose si mettono male, tendi sempre ad affidarti ai tuoi schemi preferiti, che per il Federer di quegli anni erano: servizio, piedi dentro il campo, pressione del dritto sul suo rovescio, ed eventualmente discesa a rete, specialmente sulla terra.

E' un discorso generico, che vale per tutti. Guardate come gioca Murray contro Federer: attacca molto, fa un tennis a tutto campo (il tipo di gioco che dovrebbe avere sempre), perchè sa che ha più margine, che può permetterselo. Ed anche perchè un attaccante va attaccato a sua volta.
Contro Djokovic e Nadal si trasforma, sta dietro la riga di fondo, e spesso e volentieri rimane dietro anche su palle attaccabilissime, magari a metà campo. Perchè ha paura del passante.
Solo che poi il punto finisce per perderlo cmq, la metà delle volte (se non di più).

La vera differenza tra il Federer di qualche anno fa e quello di adesso, è che Roger adesso gioca in questo modo indipendentemente dalle circostanze e dai risultati durante il match.
Djokovic e Murray sono i migliori passatori del globo, Nadal un gradino sotto (anche se nei passanti in corsa è il migliore), ma sti gran cazzi, si va avanti cmq. Perchè se deve perdere il punto, lo perde alle sue condizioni.
E' questa la vera "rivoluzione" attuata da Edberg (che si rifa anche a quanto ho detto all'inizio sul mettere in pratica uno schema). E non la vedi tanto nella finale di Dubai (vinta proprio per questo motivo), quando Nole gioca benino ma non benissimo.


La si vede nella finale di Wimbledon, in cui Djokovic aveva un cazzo di mirino sulla racchetta quando doveva giocare il passante.
Eppure, se guardiamo le statistiche di quel match, Federer conta 67 (SESSANTASETTE) discese a rete, con 44 punti vinti (66%, due su tre in pratica).
Cinque anni fa, dopo un set e mezzo avrebbe drasticamente limitato il gioco di volo: adesso invece continua imperterrito, esponendosi peraltro a grossi rischi, ma ricavando cmq tanto.

E' un atteggiamento secondo me formidabile, e totalmente nuovo per Federer, che non era riuscito ad adottarlo appieno neanche con Annacone, che già aveva iniziato a proiettarlo più avanti e più spesso.
Iceman.88
00lunedì 2 marzo 2015 15:34
Re:
.tommy82., 02/03/2015 15:09:

Per me Federer ha accettato di giocare così solo perchè si è reso conto di non avere più la capacità fisica di giocare con continuità come vorrebbe lui, ed avendo un talento incredibile riesce comunque ad essere 2 del mondo. Secondo me nel 2007/2008/2009 non avrebbe accettato di cambiare gioco. Comunque, se proprio avesse fatto questo cambiamento prima, non credo avrebbe vinto di più. Al massimo forse la finale di Wimbledon 08 o Melbourne 09.
Per avere un'altra storia con Rafa avrebbe dovuto vincere la finale di Roma, e forse non sarebbe bastato.



E cmq si, quella finale fu lo spartiacque della loro rivalità. Federer giocò per la prima volta in maniera "giusta" per tutta la durata del match.
Avesse vinto, probabilmente non si troverebbe sotto 10-23 negli H2H.

Bobby realdeal
00lunedì 2 marzo 2015 15:40
Secondo me è giusto così, è un'evoluzione quasi naturale quella che sta avendo Federer.
Ed è giusto che abbia tirato fuori questo gioco adesso, perché in questo momento non può fare altrimenti, mentre otto anni fa giustamente giocava in un altro modo, più "sicuro".
Sono d'accordo sulla riflessione finale. Il gioco attuale di Federer è un rischio continuo. Attacchi profondi sempre vicini alle righe, prime vincenti a raffica, difese fantasiose nei pressi della rete, di sicuro si rischia di più in questo modo. Qualche anno fa riusciva a giocare alla grande da fondo e faceva bene a farlo, oggi ha passato i 33 e ha dovuto cambiare per necessità, risultando comunque incredibilmente efficace perché è un fenomeno.

Con Nadal avrebbe ottenuto di più giocando in questo modo? Non saprei.
Cioè, ottenere meno sarebbe stato anche difficile ( [SM=x2584263] ), ma le cose non sarebbero cambiate più di tanto secondo me. Col passare degli anni ho sempre pensato "eh, avesse insistito meno da fondo", "eh, gli avesse giocato di più sul rovescio", "eh, quelle palle break da sinistra", ma alla fine della fiera mi sento dire che, semplicemente, i pregi di Federer non si incastrano bene con i difetti di Nadal, mentre i pregi di Nadal van dritti negli ingranaggi di Roger. Non è una questione di forza, ma di "accoppiamento".

La tattica per battere Nadal è bene impressa nella testa di Roger, il problema è metterla in pratica contro un diavolo che prende qualsiasi cosa.
Iceman.88
00lunedì 2 marzo 2015 15:44
Inoltre va tenuto presente che oggi attaccare è molto più difficile.
Lasciamo perdere il discorso delle superfici più lente, ma Nadal soprattutto (e anche Djokovic) è in grado di generare passanti vincenti anche su palle senza peso o poco angolate e basse, come quelle prodotte da Federer dopo un approccio in slice.

Che se giocato in quel modo, è tatticamente ineccepibile.
E a quel punto, se vieni passato, non puoi fare altro che dire bravo all'avversario.
.tommy82.
00lunedì 2 marzo 2015 17:30
Re: Re:
Iceman.88, 02/03/2015 15:34:



E cmq si, quella finale fu lo spartiacque della loro rivalità. Federer giocò per la prima volta in maniera "giusta" per tutta la durata del match.
Avesse vinto, probabilmente non si troverebbe sotto 10-23 negli H2H.





Sì e no, nel senso che ok forse non l'avrebbe patito così psicologicamente da subito, però come dice Bobby, lì è più una questione di incastro tra i 2. Io più che quella partita (importante comunque) dico che il vero spartiacque sarebbe stato il rovescio bimane, però oh, controprove non ne abbiamo.
Iceman.88
00lunedì 2 marzo 2015 17:35
Re: Re: Re:
.tommy82., 02/03/2015 17:30:




Sì e no, nel senso che ok forse non l'avrebbe patito così psicologicamente da subito, però come dice Bobby, lì è più una questione di incastro tra i 2. Io più che quella partita (importante comunque) dico che il vero spartiacque sarebbe stato il rovescio bimane, però oh, controprove non ne abbiamo.



Vabbè non dico che ora sarebbero 23-10 per Federer, però ne avrebbe vinta qualcuna in più e persa qualche altra in meno.
Il concetto degli incastri è giustissimo, e ad esempio vale anche con Djokovic. Federer si adatta meglio al suo gioco, Nadal fa più fatica. Per questo il loro triangolo funziona alla grande.


vinc78
00lunedì 2 marzo 2015 19:58
E comunque meglio che c'è stato un Nadal...tanto o con 22 slam o con 17 Roger è comunque nell'olimpo.
Però il primo Federer, quasi imbattibile, aveva come avversari Hewitt, Roddick, la follia di Safin, l'ultimo Agassi...per carità ottimi giocatori e lui aveva una continuità mai vista in qualsiasi giocatore degli ultimi trent'anni...però essere vissuto nello stesso periodo di un altro grandissimo come Nadal (e se vogliamo aggiungiamoci Nole) secondo me aggiunge qualcosa alla carriera del Re e non certo toglie. Al di là del palmares.
Bobby realdeal
00lunedì 2 marzo 2015 20:29
Io come simbolo della rivalità Federer - Nadal considero un colpo. Indico uno scambio tipo.
Serve uno dei due, non mi interessa chi. Federer applica la sua tattica. Dritto contro il rovescio di Nadal. Martella una, due tre volte, fino a quando Nadal gioca lungolinea, magari un po' più corto del solito. Federer cambia e, invece di giocare per l'ennesima volta contro il rovescio di Nadal, gioca a sventaglio, un colpo che sarebbe praticamente vincente con 999 tennisti su 1000.

Qui c'è il colpo che definisce la rivalità. Nadal si lancia sulla sua sinistra, e in corsa tira una palla arrotatissima che si stampa quasi sulla riga di fondo.

Se Federer ha avuto il tempo di prendere la rete, viene infilato senza pietà.
Se Federer è rimasto dov'era, con i piedi nel campo, ma sempre vicino alla linea di fondo, deve fare un passo indietro e giocare quasi di controbalzo, tirando ovviamente più corto. Nadal sfrutta quei dieci centrimenti in più per fare il giro e spostarsi sul dritto, e addio punto.

E' una cosa successa mille volte nella loro rivalità.
Iceman.88
00lunedì 2 marzo 2015 21:52
Re:
vinc78, 02/03/2015 19:58:

E comunque meglio che c'è stato un Nadal...tanto o con 22 slam o con 17 Roger è comunque nell'olimpo.
Però il primo Federer, quasi imbattibile, aveva come avversari Hewitt, Roddick, la follia di Safin, l'ultimo Agassi...per carità ottimi giocatori e lui aveva una continuità mai vista in qualsiasi giocatore degli ultimi trent'anni...però essere vissuto nello stesso periodo di un altro grandissimo come Nadal (e se vogliamo aggiungiamoci Nole) secondo me aggiunge qualcosa alla carriera del Re e non certo toglie. Al di là del palmares.



Allo stesso modo però il Federer 33enne perde 6-4 al quinto contro il miglior Djokovic del 2014 (parlo della partita singola, perchè nello scorso Wimbledon non giocò benissimo).
Negli Slam cmq la sua competitività è calata, ma nei tornei 2 su 3 se la gioca ancora, e più di una volta vince.

Senza dimenticare che il Robo-Nole del 2011 venne fermato sulla terra da Federer (quindi nelle peggiori condizioni di gioco possibili per lo svizzero) e quasi battuto a New York.
Fate vobis...

Sicuramente i primi anni di dominio di Roger furono accompagnati da rivali non in grado di impensierirlo sempre (da ricordare che il primo Nadal andava in finale quasi solo sul rosso, per questo nelle loro sfide si giocava sempre "in trasferta"), ma io penso che la seconda parte della carriera di Roger dia una risposta ben precisa alla domanda: era troppo forte lui o erano troppo scarsi gli altri?

Inoltre la presenza di Nadal, e l'avvento successivo di Djokovic (soprattutto) e Murray, sono stati un bene anche per lo stesso Federer. Prima di tutto perchè battere anche loro ha legittimato ancora di più il suo status (per rifarmi alle tue parole: meglio 17 Slam contro di loro che 22 contro avversari più abbordabili), e perchè lo hanno costretto ad innalzare il proprio livello di gioco, a trovare nuove soluzioni (a forza di palle corte nel 2009 vinse il RG...estremizzo ovviamente), nuovi schemi.
E noi abbiamo potuto assistere a tante grandi partite.
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