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Assediano il Mauriziano
per "liberare" due truffatori
Due ore di assedio per tentare di avvicinare una coppia di Sinti in attesa di essere visitati nel pronto soccorso del Mauriziano, Fabio Bresciani, 24 anni e Silvana Iussi, 39 anni. Tutti e due con una sfilza di precedenti per truffe agli anziani, sono stati fermati da una volante della polizia, gli agenti stavano ricercando un falso carabiniere e la sua complice. Ieri mattina, ci sono state - in rapida sequenza - quattro colpi ai danni di torinesi ultraottantenni.
Una donna, in via Gessi, è stata derubata di oltre 30 mila euro, denaro e gioielli, tutti i suoi risparmi. I poliziotti hanno intercettato l’auto sospetta e l’hanno bloccata. A bordo i due Sinti. Fabio Bresciani, che sostiene di avere turbe psichiche (è in cura al centro psichiatrico delle Molinette, per malattie psichiche causate da alcolismo) era, nonostante il suo provato stato di salute, alla guida dell’auto. La patente? Secondo la madre, Anna «se l’era dimenticata a casa».
La Iussi, invece, ha iniziato a lamentarsi: «Aiuto, sto male, sto male». Gli agenti, piuttosto scettici, hanno deciso di accompagnarla lo stesso al pronto soccorso del Mauriziano. Anche l’autista malato psichico, ha avuto una crisi, mentre la Iussi, approfittando di un momentaneo miglioramento, ha iniziato a chiamare con il telefonino i suoi familiari.
Morale, in quaranta, bambini compresi, hanno dato l’assalto al pronto soccorso. I medici hanno cercato di spiegare loro che non potevano entrare nel reparto, per tutta risposta hanno sfondato la porta automatica e hanno raggiunto Silvana Iussi. Gli agenti sono stati aggrediti. Un ragazzino sarebbe riuscito a impadronirsi delle false placche di polizia e carabinieri, usate per ingannare le vittime, ed è riuscito a fuggire. Divise strappate e contusioni, ma alla fine i Sinti sono stati cacciati. Sei saranno anche denunciati per interruzione di pubblico servizio, poichè il pronto soccorso è rimasto bloccato per tre quarti d’ora, tra urla, tensioni, spintoni e scene di isterismo tra i malati che hanno cercato rifugio nelle sale d’attesa.
«Il ragazzo è sotto sedativo. Ora sta meglio. Fermate il viavai di gente e tornate a casa. Basta con questo caos in pronto soccorso» dice un medico parlando ai familiari, un’ora dopo il parapiglia. «Me lo hanno picchiato, è malato, non si può trattare così un ragazzo con tanti problemi» risponde la madre di Fabio, imprecando. Il medico allarga le braccia e replica deciso: «Non ha nulla di grave, mi creda. Mi sono fatto spiegare i suoi problemi di dipendenza da alcol dai colleghi delle Molinette che ce l’hanno in cura.
Tutto mi è più chiaro. Se volete possiamo farlo ricoverare nel repertino psichiatrico di Moncalieri. Per quanto mi riguarda può andare a casa». E’ stata aperta anche un’indagine sulla patente di guida di Bresci, se gli era stata ritirata o no. «Per quasi due ore - spiega il professore Aldo Soragna, primario del pronto soccorso - abbiamo dovuto sospendere l’attività di reparto e le emergenze del 118. Una cosa del genere non era mai capitata».