Gli anni spezzati

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Michael Kane
00lunedì 3 febbraio 2014 19:51


La Rai cerca di fare luce su un periodo travagliato della storia italiana con una fiction e le critiche, ovviamente, si sprecano. [SM=x2584916]



Chi è “Il commissario”?
La prima parte è dedicata alla figura di Luigi Calabresi, commissario alla questura di Milano. Tutto l’episodio mira chiaramente a dipingere Calabresi come “uomo perbene”: buon padre di famiglia, buon cristiano, amico affettuoso, collega disponibile, non gira mai armato, sempre pronto al dialogo, a calmare gli animi più rissosi, anche tra le fila della stessa polizia, fedele servitore dello Stato. Non è nostro compito indagare sulla personalità privata di Calabresi, ma certo possiamo dire che fu fedele servitore dello Stato. Egli infatti si distinse per la repressione nei confronti di anarchici e gruppi di estrema sinistra (e pertanto la figura del commissario del dialogo appare poco convincente, così come appare nella fiction). Luigi Calabresi era noto negli ambienti dell’estrema sinistra milanese come “il commissario finestra” o “il commissario cavalcioni”, per le sue pratiche poco ortodosse e poco democratiche, da vera inquisizione, utilizzate durante gli interrogatori agli arrestati, per provare ad estorcere informazioni e confessioni. A causa di queste pratiche l’anarchico Giuseppe Pinelli, fermato per la strage di Piazza Fontana, morì compiendo un tragico volo dalla finestra della stanza di Calabresi.
Sulla vicenda di Pinelli è stato scritto e detto molto e non vogliamo dilungarci di più su quanto è stato già appurato da libri, inchieste e cortometraggi, come ad esempio nel famoso La strage di Stato. Significativo ci sembra pure il cortometraggio Tre ipotesi sulla morte dell’anarchico Pinelli di e con Gian Maria Volonté: crediamo valga la pena di guardarlo. A volte dieci minuti di documentario di un attore di primo livello valgono molto di più di varie ore di una fiction in due puntate, per l'esatto motivo che la verità è rivoluzionaria e pertanto ha in sé un alto valore artistico e morale.

Chi è “Il giudice”?
La seconda puntata è dedicata a Mario Sossi, il magistrato che sostenne la pubblica accusa nel processo contro l’organizzazione di estrema sinistra Gruppo XXII Ottobre e che venne rapito dalle Brigate Rosse nel 1974. Anche Mario Sossi appare un uomo integerrimo, anche lui buon padre di famiglia e guidato da un alto senso della morale e dello stato, pronto a battersi a costo della sua stessa vita per la difesa delle istituzioni e della democrazia. Ma in realtà Sossi è sempre stato un militante e sostenitore dell’estrema destra: da giovane si iscrive al FUAN, l’organizzazione universitaria del MSI (erede del disciolto partito fascista); da magistrato si iscrive all’UMI, l’associazione dei magistrati di estrema destra. Durante la sua attività, si distingue per la particolare “attenzione” ai militanti dell’estrema sinistra o semplici lavoratori che utilizzavano il diritto di sciopero, colpendo ad esempio i lavoratori degli ospedali psichiatrici di Quarto e Cogoleto, oppure chiedendo l’arresto, con false accuse di terrorismo per molti militanti della sinistra extraparlmanentare ed ex-partigiani, o ancora quando perseguitò violentemente il Soccorso Rosso Militante di Dario Fo e Franca Rame che forniva assistenza legale ai militanti della sinistra incarcerati e monitorava le situazioni carcerarie vissute da chi subiva la repressione dello stato.
Dopo l’esperienza in magistratura, si candida nel 2006 a Genova nelle liste di Alleanza Nazionale, nel 2008 è coordinatore di Azione Sociale di Alessandra Mussolini e nel 2009 si candida con Forza Nuova, giudicando il PdL “troppo a sinistra”. Non c’è che dire: davvero un curriculum di tutto rispetto per chi, come viene presentato nella fiction, sembra essere l’alfiere della democrazia e dell’ordine costituzionale!


Se n'è parlato pure troppo poco per me, non si può sputare così su quel periodo, soprattutto non può farlo la tv pubblica. Rai porca schifosa [SM=x2584293]
Porbia.
00lunedì 3 febbraio 2014 19:55
Ho visto solo quello su Calabresi, qualcosa di immondo sotto ogni punto di vista.
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