Re:
lorenzoc1191, 22/08/2011 13.58:
Non ho seguito molto la vicenda... Ma prima i ribelli non erano i "buoni"?
E cosa hanno fatto l'Onu e la Nato di deplorevole?
La risoluzione ONU autorizza l'intervento militare (non di terra) in Liba al fine di proteggere la popolazione civile.
La NATO, ed in particolare Francia e Gran Bretagna, ha invece per tutta la durata del conflitto fatto l'aviazione dei ribelli. Ogni volta che una colonna dell'esercito regolare cercava di spostarsi tra le città veniva regolarmente bombardata con la scusa che "minacciava i civili". I ribelli invece si sono fatti 500 km da Bengasi a Tripoli con i carri armati e l'artiglieria pesante, andando quindi ad assediare una città, e non solo non sono stati toccati dalla NATO, ma anzi, la NATO ha pensato bene di bombardare le posizioni difensive dell'esercito regolare, che in questo frangente erano quindi a difesa dei civili, che al limite erano minacciati dai carri e dall'artiglieria dei ribelli. Questo e tra l'altro il motivo per cui paesi civili come la Norvegia hanno ritirato il supporto militare alla missione, visto che il mandato era di proteggere la popolazione, non di fare vincere una guerra civile ad una fazione ribelle.
I ribelli tra l'altro sono misteriosamente spariti dal fronte che si trovava a est, vicino Bengasi, e si sono materializzati a Zawia, a Gharian e Gadamis e al porto di Tripoli. E' chiaro come il sole che sono stati fatti passare dalla Tunisia per Zawia, dall'Algeria per Gadamis e dal mare per il porto di Tripoli, violando risoluzione ONU e blocco navale imposto dalla NATO.
Violato evidentemente anche il divieto ONU e della Commissione Europea di vendere armi alle due fazioni libiche, visto che i ribelli vanno in giro con uniformi nuove di pacca che ricordano stranamente quelle dell'esercito britannico e armi automatiche ed artiglieria casualmente in dotazione all'esercito francese.
Per quanto riguarda i ribelli "buoni", la rivolta è una rivolta tribale contro Gheddafi della Cirenaica, a cui si sono accodati diversi movimenti di dissidenza. I cosiddetti "leader democratici" sono Jabril, ex ministro della giustizia di Gheddafi, Jalloud, ex primo ministro di Gheddafi nonché suo amico di infanzia, Al-Issawi, ex dirigente del ministero degli esteri di Gheddafi, ed il compianto Younis, ex generale dell'esercito di Gheddafi.
Peraltro la rivolta senza il supporto illegittimo della Francia non sarebbe mai stata un successo, in quanto checché se ne dica Gheddafi ha il sostegno della maggioranza del paese, motivo per cui i ribelli hanno più volte rifiutato la proposta di libere elezioni sotto la supervisione dell'ONU e della NATO, ben sapendo che Gheddafi le avrebbe vinte.