Il partito del "A mia insaputa" diventa maggioranza

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Ronald Jeremy Hyatt
00giovedì 19 aprile 2012 13:10
Soldi della Lega per l'affitto di Calderoli


www.repubblica.it/politica/2012/04/19/news/lega_calderoli-3...
Soldi della Lega per l'affitto di Calderoli
Pini: "Reguzzoni giustifichi i 90mila euro"
Secondo gli atti sequestrati ed esaminati dai carabinieri del Noe di Roma con i soldi del Carroccio veniva pagato l'affitto di casa dell'ex ministro. il deputato leghista Gianluca Pini: "il mio ex capogruppo ha speso quella cifra in un anno con la carta di credito del gruppo, qualcuno mi deve giustificare come cavolo son stati spesi"
Lo leggo dopo

Soldi della Lega per l'affitto di Calderoli Pini: "Reguzzoni giustifichi i 90mila euro" Roberto Calderoli (ansa)

ROMA - Non c'è pace nella Lega, alle prese con lo scandalo legato all'uso dei soldi del partito. L'ultimo affondo riguarda l'ex ministro Roberto Calderoli 1. Secondo gli atti sequestrati ed esaminati dai carabinieri del Noe di Roma con i soldi del Carroccio veniva pagato l'affitto di casa dell'ex ministro. A quanto si è appreso, veniva pagato un fitto di 2.200 euro mensili per un appartamento in via Ugo Bassi al Gianicolo. I carabinieri del Noe hanno interrogato il proprietario dell'appartamento che avrebbe confermato la circostanza.

Un altro fronte lo apre il deputato leghista Gianluca Pini che mette nel mirino l'ex capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni (fedelissimo bossiano): "Quando scopro che il mio ex capogruppo ha speso in un anno 90mila euro con la carta di credito del gruppo qualcuno mi deve giustificare come cavolo son stati spesi".

LO SPECIALE: SCANDALO LEGA
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"La certificazione del bilancio - continua Pini - non va ad analizzare ogni singola pezza giustificativa. Il problema vero è dare una risposta seria a quello che si è evidenziato come un malcostume diffusissimo. Che non è solo sul finanziamento pubblico legato ai rimborsi elettorali: è anche sull'utilizzo che ne fanno i gruppi parlamentari".



La Vostra
=TheTurkish=.
00giovedì 19 aprile 2012 13:29
Ronald Jeremy Hyatt
00giovedì 19 aprile 2012 13:31
Re:
=TheTurkish=., 19/04/2012 13.29:




Cortez The Killer
00giovedì 19 aprile 2012 13:32
Vendiamo la Sicilia ai russi.
=TheTurkish=.
00giovedì 19 aprile 2012 13:33
per non dimenticare!

Calderoli: "Festa a Palazzo Chigi? Lasci"
E Monti risponde: "Una cena, a spese mie"
Il senatore del Carroccio interviene su voci di un presunto party nella sede del governo per la fine dell'anno. In serata la nota di Palazzo Chigi. Dettagliata
Il senatore leghista, Roberto Calderoli (ansa)
ROMA - E' un attacco a tutto campo quello del Carroccio al governo Monti. L'ultima bordata arriva dall'ex ministro leghista, Roberto Calderoli. E riguarda voci di un presunto party a palazzo Chigi per la fine dell'anno: "Se corrispondesse al vero la notizia secondo cui la notte del 31 dicembre si sono tenuti festeggiamenti di natura privata per il nuovo anno a Palazzo Chigi - dice in un'interrogazione scritta al presidente del Consiglio - Monti dovrebbe rassegnare immediatamente le dimissioni e chiedere scusa al paese e ai cittadini". L'esponente leghista domanda informazioni su "chi ha sostenuto gli oneri diretti e indiretti della serata". E pone un'altra serie di domande: "Se la festa avesse le caratteristiche di manifestazione istituzionale o di natura privata; quanti fossero gli invitati alla festa e a che titolo vi abbiano partecipato; se l'iniziativa sia stata effettivamente disposta dal presidente; se tra gli invitati figurassero anche le persone care al presidente; chi abbia sostenuto gli oneri, con particolare riferimento alla sicurezza e agli straordinari del personale addetto, e se gli stessi sono stati già corrisposti". L'interrogazione si conclude con un finale al veleno. Il senatore del Carroccio domanda "se non si ritiene inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare, in un momento di crisi come l'attuale, una festa utilizzando strutture e personale pubblici".

La risposta di Palazzo Chigi arriva con una nota, ed è molto dettagliata. "Non c'è stato alcun tipo di festeggiamento presso Palazzo Chigi, ma si è tenuta presso l'appartamento, residenza di servizio del presidente del Consiglio, una semplice cena di natura privata, dalle ore 20 del 31 dicembre 2011 alle ore 00.15 del 1 gennaio 2012, alla quale hanno partecipato: Mario Monti e la moglie, a titolo di residenti pro tempore nell'appartamento suddetto, nonchè quali invitati la figlia e il figlio, con i rispettivi coniugi, una sorella della signora Monti con il coniuge, quattro bambini, nipoti dei coniugi Monti, di età compresa tra un anno e mezzo e i sei anni. Tutti gli invitati alla cena, che hanno trascorso a Roma il periodo dal 27 dicembre al 2 gennaio, risiedevano all'Hotel Nazionale, ovviamente a loro spese. Gli oneri della serata sono stati sostenuti personalmente da Mario Monti, che, come l'interrogante ricorderà, ha rinunciato alle remunerazioni previste per le posizioni di presidente del Consiglio e di ministro dell'Economia e delle finanze". "Gli acquisti - prosegue la nota di Palazzo Chigi- sono stati effettuati dalla signora Monti a proprie spese presso alcuni negozi siti in Piazza Santa Emerenziana (tortellini e dolce) e in via Cola di Rienzo (cotechino e lenticchie). La cena è stata preparata e servita in tavola dalla signora Monti".

Ancora Palazzo Chigi: "Non vi è perciò stato alcun onere diretto o indiretto per spese di personale. Il presidente Monti non si sente tuttavia di escludere che, in relazione al numero relativamente elevato degli invitati (10 ospiti), possano esservi stati per l'Amministrazione di Palazzo Chigi oneri lievemente superiori a quelli abituali per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, gas e acqua corrente. Nel dare risposta al senatore Calderoli, il presidente Monti esprime la propria gratitudine per la richiesta di chiarimenti, poichè anche a suo parere sarebbe 'inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare una festa utilizzando strutture e personale pubblici'. Come risulta dalle circostanze di fatto sopra indicate, non si è trattato di 'una festa' organizzata 'utilizzando strutture e personale pubblici'. D'altronde il presidente Monti evita accuratamente di utilizzare mezzi dello Stato se non per ragioni strettamente legate all'esercizio delle sue funzioni, quali gli incontri con rappresentanti istituzionali o con membri di governo stranieri. Pertanto, il presidente, per raggiungere il proprio domicilio a Milano, utilizza il treno, a meno che non siano previsti la partenza o l'arrivo a Milano da un viaggio ufficiale".

Poco dopo arriva la controrisposta di Calderoli: "Come si dice in questi casi, la toppa è peggio del buco. La nota scritta diramata da Mario Monti rispetto alla mia interrogazione scritta su quanto avvenuto a Palazzo Chigi a fine anno conferma pienamente che c'è stata una festa privata, testimoniata dall'ampia partecipazione dei suoi parenti e congiunti e, indipendentemente dal lavoro che sarebbe stato svolto dalla signora Monti in cucina e nel servizio ai tavoli, ma verificheremo che non ci fossero davvero dei cuochi o dei camerieri, chiediamo al presidente Monti se sia al corrente di quanto costa tenere aperto Palazzo Chigi, con tutto il personale conseguente, incluso quello relativo alla sicurezza".










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martozen
00giovedì 19 aprile 2012 15:05
Ma non si è domandato come mai ogni mese non gli arrivava l'affitto da pagare?
Ronald Jeremy Hyatt
00giovedì 19 aprile 2012 15:09
Re:
martozen, 19/04/2012 15.05:

Ma non si è domandato come mai ogni mese non gli arrivava l'affitto da pagare?




ecco la risposta...ne pagava 3000 dice lui



www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/450832/
La Lega pagava l'affitto a Calderoli"
"Duemiladuecento euro al mese per un appartamento in via Ugo Bassi, a Roma". Ira del senatore:
fango, verso 3mila euro al mese
roma

Non si ferma la tempesta sulla Lega. Secondo le ultime rilevazioni, con i soldi del Carroccio sarebbe stato pagato l’affitto della casa romana per l’ex ministro Roberto Calderoli, triumviro insieme a Maroni e la Del Lago dopo le dimissioni di Umberto Bossi. È quanto emerge da atti sequestrati dai Carabinieri del Noe, nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria sui rimborsi elettorali della Lega. A quanto si è appreso, veniva pagato un affitto di 2.200 euro mensili. «Mi si infanga per aver avuto in dotazione da parte del movimento una casa-ufficio dal costo di 2200 euro al mese, quando io ne verso mensilmente 3000 di euro alla Lega Nord» replica l’ex ministro.

Ma dall’inchiesta continuano ad emergere altri particolari. La Lega sarebbe stata all'oscuro dell'investimento in oro e diamanti fatti dall'ex tesoriere Francesco Belsito. Il legale del Carroccio ha consegnato al pm la copia dei certificati di qualità dei diamanti e la copia dei codici identificativi dei lingotti, insieme ai verbali di consegna che Belsito ha consegnato in via Bellerio. Documenti che permetteranno ai magistrati di verificare la corrispondenza tra i diamanti comprati con i soldi dei rimborsi elettorali, secondo quanto ritenuto dalla procura, e quelli che l’ex tesoriere ha spontaneamente restituito.

Ad agitare il partito, c’è anche la guerra di dossier, con l’ex ministro Maroni “spiato” dall’ex tesoriere. «Se fosse vero quello che stiamo leggendo sui giornali, sarebbe vomitevole: perchè se in una squadra, in un team, in una famiglia, c’è qualcuno che perde tempo a fare dossier deve essere mandato via con sonori calci nel sedere, perchè è la cosa più squallida che una persona possa fare» dice Luca Zaia, governatore del Veneto. «Al suo interno - aggiunge - la Lega è in grado di fare le sue verifiche in tempi rapidi. C’è un triumvirato delegato a questo, dopo di che deciderà il futuro non solo di Stiffoni, ma di tutti noi. E se qualcuno ha sbagliato dovrà rispondere, perchè c’è un conto anche politico e non solo giudiziario da pagare».

Zaia parla poi del futuro della Lega. «Se Bossi non si candiderà più - conclude - il futuro sarà assembleare, quindi con una segreteria politica nazionale dove ogni gruppo regionale porterà la sua dote di consenso, di identità e di richieste. E il leader sarà il coordinatore della segreteria».



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