...e tu, a chi appartieni?
È diventata, con il tempo, un classico degli ultimi anni. Non sempre -o, meglio, quasi mai- un classico di quelli dove ti giochi una coppa, un titolo, qualcosa da aggiungere al palmarès.
È diventato un classico tra due squadre che erano morte e sono rinate, cresciute dalle loro ceneri e tornate a splendere dove STORICAMENTE appartengono, dove per DNA hanno un posto sempre prenotato, tenuto in caldo O da una Roma passeggera, o da una Lazio all'apice della sua storia. Passaggi -questi- puramente casuali, figli di corsi e ricorsi storici che servono solo a far capire che l'ordine delle cose non sempre va come si crede sia giusto che sia.
Ne sa qualcosa la Juventus che quel 31 ottobre 2009 affronta un Napoli esageratamente sottovalutato, e preso malamente sottogamba dopo il doppio vantaggio firmato dall'ultimo vero puntero schierato dai bianconeri e dalla formica atomica, il figliol prodigo che nel I° D.D.P. cerca di ritagliarsi uno spazio che alcuni non credono gli appartenga. Questione di appartenenza, Juventus-Napoli: una partita dove ti schieri, volente o nolente.
Ti schieri perché ricordi la doppietta di Hamisk, in quella splendente serata, ricordi come dopo ventuno anni i partenopei abbiano zittito chi, a quello stadio, non sembrava appartenere, perlomeno per quella sera.
Ti schieri perché la squadra più odiata d'Italia affronta la città più odiata, benché siano una la più vincente e l'altra una perla rara. Ma sul piano sportivo, c'è poco da fare: in Juventus-Napoli ti schieri.
Ti schieri con la squadra degli Agnelli o con gli amanti di Maradona. Decidi tu, quella sera, se vuoi essere un Quagliarella o un Cavani. Un Del Piero o un Lavezzi. Non ha importanza il tuo tifo prima di allora, importa con chi ti schieri.
Chissà cosa facevi quel 29 Maggio, quando tutta l'Italia non juventina si univa davanti al televisore a urlare a tutta voce ADELANTE NAPOLI, e chissà quali scuse accampavi quando il pomeriggio pechinese vedevi un arbitro in palese difficoltà espellere un giocatore per non aver fatto nulla, dando il via a quello che si può ritenere il primo furto dell'era postdelpierista.
Chissà cosa facevi allora, e chissà se avrai il coraggio di schierarti sabato, giovane ragazzo che ti approcci a questo classico dell'era moderna, dove le squadre sembrano essere tornate dove meglio si trovano: una in Paradiso, a cullare sogni d'Europa e altissima classifica dopo aver assaggiato il vero inferno; l'altra lì, dove la portano cuore e danaro, a essere odiata più di ogni altra cosa.
Perché Juventus-Napoli non è solo una sfida calcistica: è una sfida di anime. E le anime pure sanno già con chi non schierarsi, perché sanno bene a che sogno è più bello appartenere.
SABATO 20 OTTOBRE 2012
JUVENTUS STADIUM, TORINO
ORE 18
A CHI APPARTIENE LA TUA ANIMA?