La Corte dei conti contesta l'Austerity: «Inefficace»

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TheRealm
00mercoledì 3 ottobre 2012 13:50
Secondo il presidente della Corte dei conti Luigi Giampaolino, «dosi crescenti di austerità e rigore al singolo Paese, soprattutto se incentrate sull'aumento del prelievo fiscale, si rivelano alla prova dei fatti una terapia molto costosa e in parte inefficace in assenza di una rete protettiva di coordinamento e solidarietà».

In un'audizione sul Def (Decreto fiscale) davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato, Giampaolino ha sottolineato che si tratta di «una cura che neppure offre certezze circa il definitivo allentamento delle tensioni finanziarie».

La Corte dei conti ha anche evidenziato il «pericolo di un corto circuito rigore-crescita, favorito dalla composizione delle manovre correttive delineate nel Def, per quasi il 70% affidate, nel 2013, ad aumenti di imposte e tasse».
Il pareggio di bilancio nel 2013 conseguito attraverso le misure previste dal governo (in particolare l'aumento della tassazione e il conseguente 'drenaggio' di risorse) rischia, secondo Giampaolino, di poggiare su «un equilibrio precario».
Le possibili alternative passano attraverso un «necessario rafforzamento della strategia per la crescita puntando a obiettivi più ambiziosi di quelli finora adottati».

Serve anche, ha evidenziato Giampaolino, che «si apra una prospettiva di riduzione della pressione fiscale (che, secondo Confcommercio, nel 2012 è del 55%). Non si può non rilevare come i risultati attribuiti al programma di riforme abbiano una dimensione insufficiente per colmare il vuoto di domanda apertosi a partire dal 2007».

Non a caso la Corte dei conti ha evidenziato un risultato «eccezionalmente negativo» per il 2012, un vero e proprio crollo dei consumi delle famiglie (-4%) che potrebbe anche peggiorare l'anno prossimo: «nel 2013 si registrano minori entrate complessive per oltre 21 miliardi rispetto a quelle previste». Una situazione nella quale oltretutto l'economia reale non sarebbe in grado di sostenere ulteriori manovre di aggiustamento. Insomma, è «necessario rafforzare la strategia per la crescita puntando a obiettivi più ambiziosi di quelli finora adottati e serve anche che si apra una prospettiva di riduzione della pressione fiscale».


(lettera43.it)
Dead Man Drinking
00mercoledì 3 ottobre 2012 17:19
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