La casa delle cene eleganti di Berlusconi pagata dai contribuenti

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
AtomBomb
00martedì 30 ottobre 2012 11:01
Lo si scopre in una nota del Pdl in cui viene comunicata una sorta di spending review sui costi del partito: solo nel 2011 Palazzo Grazioli è costato quasi due milioni e mezzo di euro al Popolo della Libertà, che ha pagato quella cifra con i rimborsi elettorali, quindi con soldi dei contribuenti

La notizia è contenuta in una nota ufficiale del Pdl, che certifica come anche nel partito di Berlusconi sia in corso una sorta di spendig review sui costi sostenuti per gli affitti delle sedi storiche, ereditate da Forza Italia (insieme alle pigioni). E sì, perché i quattro milioni spesi nel 2011 sono troppi anche per il Pdl, specie se si considera che l’esborso è relativo a soli due immobili: la ‘casa’ del Popolo della Libertà in via dell’Umiltà (al numero civico 36) e – udite udite – anche la sede di via del Plebiscito. Ovvero la residenza romana di Silvio Berlusconi (come spiega l’Adn Kronos), quindi Palazzo Grazioli, l’enorme abitazione in cui si tenevano le ‘cene galanti’ con le donnine portate dal faccendiere pugliese Giampaolo Tarantini. Ergo, l’affitto della casa del Cavaliere è stato pagato per anni con i soldi dei contribuenti tramite i rimborsi elettorali.

Un passo indietro. Il ‘Ruby-Gate’ non era ancora scoppiato, era da poco trascorsa l’era di Noemi Letizia (che chiamava il Cavaliere con l’appellativo di ‘Papi’) e del divorzio dell’ex premier da Veronica Lario: nell’immaginario collettivo del Paese fece il suo ingresso Patrizia D’Addario, la escort barese della notte d’amore (a pagamento) con l’allora presidente del Consiglio nel lettone regalato da Putin. Le ‘sere eleganti’ di Silvio Berlusconi diventarono di dominio pubblico e l’allora capo del governo divenne “l’utilizzatore finale”, come da arcinota definizione del suo avvocato Niccolò Ghedini. Ora si scopre che per vivere nel teatro di quelle ‘cene’, Silvio Berlusconi non ha mai pagato un euro. Ed è lo stesso Pdl a renderlo noto, rivelando anche i particolari degli esborsi: “Nel 2011 – scrivono i tesorieri Rocco Crimi e Maurizio Bianconi nella relazione gestionale – i costi della locazione riferiti alla sede legale di via dell’Umiltà 36, sono stati pari a 1 milione 871 mila 712 euro”. Quindi, facendo due conti, l’anno scorso per Palazzo Grazioli il Pdl ha pagato un fitto di 2 milioni 128mila 288euro.

Altri particolari emergono dalla relazione dell’amministratore nazionale Sandro Bondi, “anche nell’esercizio 2011 Forza Italia ha messo a disposizione del Pdl le proprie rimanenti strutture centrali. Ricordiamo che per quanto riguarda queste ultime – spiega il senatore pidiellino – l’operazione ha richiesto la sottoscrizione di un’apposita scrittura privata, che ha definito i termini dell’addebito delle spese sostenute dal movimento azzurro nel periodo 1° aprile-31 dicembre 2009 e negli anni 2010 e 2011 per le strutture situate a Roma in via dell’Umiltà, 36 e in via del Plebiscito, 102 e dei connessi servizi distaccati”.

Ma non solo. Secondo quanto certificato da Sandro Bondi, infatti, “ad aggravare le finanze del partito si aggiungono le spese per il personale, che ammontano complessivamente a 3 milioni 233 mila 738 euro e si incrementano di 2 milioni 894 mila 726 euro rispetto all’anno precedente”. Quasi mezzo milione di spese in più dovuto “all’aumento del numero del personale dipendente, che passa dalle 23 unità presenti al 31 dicembre 2010 alle 84 unità in forza al 31 dicembre 2011″. Nella nota è specificato che per quanto riguarda le “unità in forza” si tratta di 4 giornalisti e 80 impiegati.
Uno/Due
00mercoledì 31 ottobre 2012 10:49
no ma berlusca non ha rubato, non ne ha bisogno...
Perfect Insanity v2.0
00mercoledì 31 ottobre 2012 10:52
AtomBomb
00mercoledì 31 ottobre 2012 11:08
Pdl bancomat: Scilipoti, Pionati, Miccichè. Migliaia di euro ai mini alleati di B.

Nel 2011 il partito ha erogato oltre 2 milioni di euro a movimenti e associazioni che hanno sostenuto il Cavaliere. Dai responsabili di Scilipoti ai cristiano popolari Baccini fino ad arrivare agli "Italiani per la libertà" di Caselli (coinvolto nell'inchiesta Finmeccanica) e addirittura alla Forza del Sud di Miccichè, ieri decisivo (in negativo) per la vittoria di Crocetta

Centinaia di migliaia di euro ai “mini alleati”: i movimenti che rappresentano un deputato o due come l’ex Idv Mimmo Scilipoti o l’ex Udc Mario Baccini. O che vantano piccole percentuali in qualche pezzetto del Paese, che possono raccogliere adesioni e fare “marketing” sul territorio (Michela Vittoria Brambilla e i suoi Circoli delle Libertà). Certo, spiccano coloro che hanno “saltato il fosso” ai tempi del 14 dicembre 2010, quando Berlusconi aveva rischiato di cadere una prima volta (un anno prima di essere invitato a lasciare dai mercati, da mezza Europa e dal presidente della Repubblica e di essere sostituito da Monti). Il Pdl, comunque, è un bancomat: nel 2011 ha erogato, soprattutto per le spese elettorali, contributi per oltre 2 milioni di euro a tutta la galassia intorno al Pdl. Tra questi anche quelli che non “dovrebbero” esserci: Gianfranco Miccichè e al suo Forza Sud, per esempio, essenziale (in negativo per il centrodestra) per la vittoria in Sicilia di Rosario Crocetta. Ma anche Italiani per la libertà, l’associazione presieduta dal senatore pidiellino Esteban Juan Caselli, di professione ambasciatore, eletto in Sud America, il cui nome è emerso dall’inchiesta su Finmeccanica.

Secondo l’ultimo bilancio, quello per l’esercizio 2011, il partito di Silvio Berlusconi ha erogato lo scorso anno, soprattutto per partecipare alle spese elettorali, contributi per una somma complessiva di 2 milioni 196mila 246 euro. La cifra, inserita nella voce “Contributi ad associazioni”, pur essendo diminuita di 2 milioni 705mila euro rispetto all’importo di 4 milioni 901mila euro versato nel 2010, resta molto consistente in tempi di crisi come questo. I beneficiari? Si va dal Movimento di responsabilità nazionale di Mimmo Scilipoti al Circolo della Libertà di Michela Vittoria Brambilla. Dai Cristiano popolari di Mario Baccini ai Liberal democratici di Italo Tanoni.

Tra i maggiori beneficiari tuttavia (con ben 300mila euro) c’è proprio Forza del Sud
, il movimento politico fondato nell’ottobre di due anni fa dall’allora sottosegretario all’Economia del Berlusconi quater, Gianfranco Miccichè. Cioè colui che ha rotto poi l’alleanza con il Pdl in Sicilia, favorendo così il successo di Crocetta (Forza del Sud è poi confluito nel Grande Sud).

Desta ulteriore curiosità, invece, il contributo di 175 mila euro ricevuto da Italiani per la libertà, l’associazione presieduta dal senatore Caselli. Originario dell’Argentina ed eletto nella circoscrizione estero, ripartizione America Meridionale, introdotto all’allora direttore commerciale di Finmeccanica, Paolo Pozzessere (poi arrestato) proprio da Berlusconi. Il politico avrebbe voluto, come altri, “provvigioni” da Finmeccanica. Il ruolo di Caselli, secondo gli inquirenti, sarebbe stato quello di mediatore per degli affari (poi sfumati) con l’Indonesia. Pozzessere aveva raccontato tutto agli inquirenti l’11 novembre 2011: “Nel marzo-aprile 2011 mi trovavo al circolo degli Esteri a Roma… quando ho ricevuto una telefonata dal presidente Berlusconi il quale mi chiese se Finmeccanica (o meglio Alenia e Agusta) erano interessate a vendere aerei e elicotteri al Governo dell’Indonesia: a tale domanda io risposi affermativamente e lui mi disse che c’era un suo amico, il senatore Esteban Caselli, che poteva esserci utile, nel senso che Caselli conosceva una persona che poteva esserci utile per la trattativa in Indonesia”.

E ancora spicca il milione di euro, poi ridotto a 700mila euro, a favore dei Liberal Democratici per il Rinnovamento, guidato dai parlamentari Italo Tanoni e dall’ex sottosegretario alla Giustizia Daniela Melchiorre. Si tratta degli ex “diniani”. La Melchiorre entrò nel governo Prodi bis (2006-2008) come sottosegretario. Poi i “lib-dem” contribuirono a far cadere il governo di centrosinistra e furono rieletti in quota con il Pdl. Per un po’ non ebbero incarichi nell’esecutivo Berlusconi e si limitarono all’appoggio esterno, ma alla fine la Melchiorre tornò sottosegretario alla Giustizia per una ventina di giorni: all’improvvisò si sorprese delle celebri dichiarazioni del Cavaliere a Obama durante un vertice internazionale sulle persecuzioni dei giudici di sinistra. Così la Melchiorre si dimise dal governo. A ridosso del 14 dicembre 2010 decisero di togliere la fiducia a Berlusconi, ma non furono decisivi. Ma i lib-dem restano nell’area Pdl e nell’aprile del 2011 sono tra le forze politiche che sostengono il conflitto di attribuzione per il processo Ruby: è il giorno in cui la Camera votò la tesi secondo la quale Berlusconi era davvero convinto che la ragazza marocchina fosse la nipote di Mubarak.

“Va segnalato - scrivono i tesorieri pidiellini Rocco Crimi e Maurizio Bianconi nella relazione gestionale del rendiconto pubblicato di recente sulla Gazzetta ufficiale - che l’ammontare iniziale dell’impegno verso la formazione politica in questione era di 1 milione 300mila euro, sceso a 1 milione di euro per effetto del pagamento di 300mila euro eseguito nell’anno, importo infine successivamente ridotto a 700 mila euro”. I rappresentanti legali del partito spiegano le ragioni del caso dei Liberal Democratici anche in un altro passaggio della relazione: “Nel mese di maggio la Camera ha approvato nuove disposizioni in materia di finanziamento e bilanci dei partiti politici. Tali norme, oltre a prevedere regole più stringenti in materia di controllo attraverso la creazione di un’apposita Commissione e l’introduzione dell’obbligo di certificazione da parte di società di revisione, stabiliscono una forte riduzione dei rimborsi delle spese elettorali già a partire dall’annualità relativa al 2012”. Dopo l’approvazione di queste regole, continuano Crimi e Bianconi, “è stato sottoscritto un atto di transazione con i Liberal Democratici per il Rinnovamento con il quale l’importo residuo di 1 milione di euro ad esse ancora dovuto è stato decurtato fino a 700mila euro. Questo ammontare, come concordato nell’atto in questione, è stato immediatamente a loro versato”.

La “lista dei beneficiati” del Pdl è ampia e coinvolge anche molte formazioni che hanno consentito al governo Berlusconi di sopravvivere con una maggioranza risicata alla Camera. Centomila euro sono stati assegnati ad Azione sociale, il movimento che fa capo alla deputata pidiellina Alessanda Mussolini, che già in passato ha beneficiato di altre elargizioni. Ottantamila euro sono finiti all’Alleanza di centro per la libertà di Francesco Pionati, 49mila euro al Movimento di responsabilità nazionale, fondato dall’ex dipietrista Scilipoti, leader dei responsabili che salvò più volte il governo Berlusconi dalla crisi di governo; 40mila euro per i Cristiano popolari, movimento guidato dall’ex ministro Udc Baccini.

E ancora: 144 mila euro sono stati attribuiti a Democrazia cristiana per la Campania, associazione (presieduta da Ugo Grippo) che fa parte della Federazione dei partiti della Democrazia cristiana a cui hanno aderito varie regioni tra cui, appunto, la Campania; 27 mila al “brambilliano” Circolo della libertà nato il 20 novembre 2006 e presieduta dall’ex ministro.


“Ogni contributo – aggiungono Crimi e Bianconi - è stato erogato nell’anno in esame, ad eccezione dell’importo di 700mila euro che al 31 dicembre risulta ancora da versare ai Liberal Democratici per il Rinnovamento, secondo la scadenza di pagamento stabilità negli impegni economici e politici sottoscritti nel 2011. Tale ammontare è iscritto nello stato patrimoniale negli ‘Altri debiti correnti’, esigibili, quindi, entro l’esercizio successivo”. In particolare, il Pdl ha staccato un assegno di quasi 200 mila euro “a titolo di partecipazione delle spese” per alcune campagne elettorali. Per la precisione: 96mila sono stati attribuiti al Comitato regionale romano della Democrazia cristiana per le autonomie dell’ex ministro Rotondi, mentre 180mila sono stati versati al “Comitato per Guido Podestà presidente della provincia di Milano” e 4mila euro al “Comitato elettorale Macerata nel cuore” per sostenere la candidatura a sindaco di Fabio Pistarelli alle elezioni amministrative di due anni fa. “Questi due contributi – si legge nella relazione – sono stati erogati a titolo di partecipazione alle spese effettuate dai due comitati nel corso della campagna elettorale relativa al rinnovo, rispettivamente, del consiglio provinciale di Milano svolta nel 2009 e di altre locali elezioni amministrative del 2010”.

All’interno della voce “Quote associative”, i tesorieri segnalano poi la “presenza del versamento di 234 mila 639 euro effettuato dal nostro partito al Ppe, come accaduto anche negli anni precedenti, quale quota di nostra spettanza relativa all’anno 2011”. Infine, nella voce “Contributi erogati a parlamentari a sostegno della loro attività di comunicazione”, figura un unico contributo al segretario Angelino Alfano per una somma di 61mila 539 euro. Discorso a parte le “iniziative per accrescere la partecipazione attiva delle donne alla politica” che ammontano a 192mila euro nel 2011: “Rispetto al passato esercizio aumentano del medesimo importo in quanto all’epoca non esponevano alcun totale”. In questa voce è compreso anche il versamento di un contributo all’ex ministro Mara Carfagna pari a 75mila euro.
=LionMatt=
00mercoledì 31 ottobre 2012 15:46
Se è stato lo stesso partito a rendere note ste cose, lo stanno facendo fuori....
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:33.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com