La mappa della generazione fallita

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AtomBomb
00martedì 28 agosto 2012 14:35
Ottimi stipendi, pessimi risultati: ecco la mappa della generazione fallita

Il premier Monti ha detto che i giovani stanno pagando "un conto salatissimo". Una generazione perduta che sconta i disastri provocati da una classe di boiardi inamovibili nati tra gli anni Trenta e Quaranta, retribuiti a peso d'oro. Da Cimoli a Catania, da Guarguaglini a Pecorini. La prima puntata dell'inchiesta di ilfattoquotidiano.it



“Un’intera generazione sta pagando un conto salatissimo”. Parole sante quelle pronunciate dal premier Mario Monti all’apertura del Meeting di Rimini il 19 agosto scorso. Quello che il professore non ha detto, però, è che davanti alla cosiddetta generazione perduta ce ne sono almeno un paio che il conto, invece, lo hanno incassato durante i decenni trascorsi ai vertici del sistema-Italia, dalla politica, ai sindacati e alle associazioni, passando per la ragnatela del pubblico e del para-pubblico. Con i risultati che sono oggi sotto gli occhi di tutti. Tanto che se è vero che c’è una generazione perduta, è altrettanto vero che questa esiste perché è stata preceduta da generazioni che, con i dovuti distinguo, potremmo ribattezzare fallite. Alle quali ilfattoquotidiano.it ha deciso di dedicare un’inchiesta a puntate. Generazioni fallite, come quelle degli anni trenta e quaranta che hanno dato vita all’ingombrante popolo dei manager e dei dirigenti di Stato sostenuti da una politica per la quale il motto largo ai giovani non sembra esistere, come dimostrano anche gli estremi anagrafici dei nostri politici (57 anni l’età media dei senatori, 54 quella dei deputati) e dell’attuale governo (età media 64 anni, 69 anni il premier). E molto spesso poco importa che le gestioni abbiano o meno portato dei risultati: per il cattivo funzionamento di imprese ed enti pubblici non paga quasi mai nessuno. Cittadini esclusi naturalmente. Così gli operati raramente vengono messi in discussione. E se per caso qualcuno si accorge che i conti tra le performance e i lauti stipendi non tornano, basta un giro di poltrone per calmare le acque. Quanto all’età, in Italia, nel pubblico come nel privato, tetti per legge non ce ne sono. Da qui una casistica decisamente varia che spazia dalle società pubbliche, alle autorità di vigilanza, agli enti e le fondazioni di emanazione statale, senza trascurare sindacati, associazioni di categoria e ordini professionali.

VIAGGI DI STATO: DA TRENITALIA AD ALITALIA. Se le autorithy di vigilanza vantano i primati nella reiterazione dei mandati, spetta alle aziende di Stato la palma res per retribuzioni e superbonus. Alle Ferrovie, Giancarlo Cimoli, classe 1939, piazzato dal governo Prodi nel 1996 a risanare il gruppo dopo l’era di tangentopoli e di Lorenzo Necci, va via nel 2004 intascando un assegno di addio da 6,7 milioni di euro e lasciando i conti in rosso per 125 milioni. Un buco che per il governo Berlusconi vale la poltrona della claudicante Alitalia dove, pur arrivando decisamente lontano dagli obiettivi di risanamento, Cimoli incassa un’altra buonuscita. Da 3 milioni. Peggio di lui, in termini di risultato di gestione, fa il suo successore alle Ferrovie, il 66enne Elio Catania, che nel 2005 chiude il bilancio delle Fs in negativo per 465 milioni. Si dimette l’anno successivo quando il rosso ha ormai raggiunto e superato quota 2 miliardi su richiesta del Ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa. Ma anche lui, come Cimoli, intasca una buonuscita (7 milioni) inversamente proporzionale ai risultati ottenuti e pochi mesi dopo viene scelto da Letizia Moratti per la presidenza dell’azienda municipalizzata dei trasporti milanesi, Atm, incarico che è stato revocato l’estate scorsa dal sindaco Giuliano Pisapia. Lo stesso che ha appena rispolverato il settantaduenne Giovanni Maria Flick che, già ministro della Giustizia e, in seguito, presidente della Corte Costituzionale, chiusa la vicenda San Raffaele e sfumato il vertice dell’Istituto Toniolo di Milano, l’ente che controlla l’università Cattolica, è stato indicato come delegato del sindaco, a titolo gratuito, va detto, al Tavolo di coordinamento per l’Expo 2015, l’evento per il quale si lavora freneticamente con un’enorme quantità di appalti e contrappalti. Gesuita di formazione, il professor Flick saprà certo far miracoli per esaudire al meglio le funzioni di vigilanza, controllo e impulso in relazione.

LA BENEDIZIONE DELLA CHIESA. Del resto quando la Chiesa da la sua benedizione anche i sindacalisti si laureano honoris causa, come il presidente delle Poste, Giovanni Ialongo, classe 1944, nominato nel 2008 e ancora in carica. Una vita spesa a servizio dell’Istituto postelegrafonico: da segretario nazionale Federazione Posta Cisl fino a presidente e commissario straordinario dell’Ipost, presidente Postel. Un curriculum “pubblico” di tutto rispetto che nel 2009 gli vale la laurea honoris causa in diritto Civile rilasciata da monsignor Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense, per l’attenzione sempre prestata al messaggio della Dottrina sociale della Chiesa e a una visione dell’economia incentrata sul rispetto della persona.

SCARONI-GUARGUAGLINI: GLI EVERGREEN. Sa di miracolo, poi, la storia di Paolo Scaroni, il cui arresto nel 1992 per tangenti al partito socialista per conto della Techint (poi finito con un patteggiamento a un anno e quattro mesi), non ha inficiato la brillante carriera in Enel (ad dal 2002 al 2005) e poi Eni (dal 2005) della quale è ancora amministratore delegato alla tenera età di sessantacinque anni. E pensare che l’ex deus ex machina di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, classe 1937, a dicembre è uscito di scena prima che l’inchiesta sul sistema di corruzione degli appalti Enav arrivasse a processo. Va detto però che era nell’aria da tempo il ricambio per un manager che, assieme alla moglie Marina Grossi, ex ad della Selex finita sotto inchiesta ben prima del marito, ha guidato l’azienda di Stato della Difesa per ben nove anni (dal 2002). Sono pochi del resto gli uomini di potere che optano per la pensione. Per esempio Franco Bassanini, classe 1940, è saldamente ancorato alla poltrona della presidenza della Cassa Depositi e Prestiti dal 2008. Tenace anche Giovanni Castellaneta, 70 anni tra pochi giorni e già consigliere della stessa Finmeccanica per conto del Tesoro durante l’ultimo triennio Guarguaglini, che dopo aver trascorso una vita da ambasciatore, è stato ricollocato nel 2009 alla presidenza di Sace, l’agenzia pubblica di credito all’esportazione.

AMBASCIATOR NON PORTA PENA. A un altro ex diplomatico eccellente, invece, è andata la presidenza della Arcus. La società pubblica per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo fa in fatti capo a Ludovico Ortona, classe 1942. L’ex ambasciatore italiano a Lisbona, Teheran e Parigi, ma soprattutto capo ufficio stampa alla presidenza della Repubblica di Francesco Cossiga, è stato infatti scelto per questo delicato ruolo da Sandro Bondi a luglio del 2010. Giusto in tempo per fare i conti con il crollo della Scuola dei Gladiatori a Pompei, avvenuto quattro mesi dopo.

I 19 GOVERNI DI MR TIRRENIA. Pochi, però, hanno saputo eguagliare le gesta del cavaliere del Lavoro e gentiluomo del Papa (Wojtyla) Franco Pecorini, classe 1941. Ovvero l’uomo solo al comando che nel 2010 ha traghettato la disgraziata Tirrenia alla certificazione del naufragio, dopo aver guidato indisturbato per ben ventisei anni la compagnia di navigazione recentemente oggetto di uno spezzatino chirurgico e di una faticosissima privatizzazione. Soltanto alla vigilia dei 70 anni lui,m che al contrario della “sua” azienda è sopravvissuto incolume a 19 governi, è passato al cda dell’assicuratore di Tirrenia, Ital Brokers e ha ceduto il timone della compagnia di navigazione al Commissario straordinario, Giancarlo D’Andrea. Anche lui, manco a dirlo, grande vecchio della pubblica amministrazione.

GESTIONI INATTERRABILI. Del resto i manager pubblici nati negli anni 40, in Italia affollano i posti chiave di enti e aziende di Stato. Come l’Enac, l’ente cui è affidato il controllo dell’aviazione civile, dal 2003 presieduto dal palermitano Vito Riggio, 65 anni, ex parlamentare Dc ed ex consigliere di Pietro Lunardi, nonché inquilino eccellente di Propaganda Fide, che casca letteralmente dal pero quando compagnie come la sua conterranea Windjet colano a picco da un giorno all’altro. O come il suo coetaneo Giorgio Tino, parente di Antonio Maccanico e nipote del primo presidente di Mediobanca, che dopo una carriera ministeriale con una particolare predisposizione per l’ambito tributario, è stato seduto sullo scranno della direzione generale dei Monopoli di Stato dal 2002 al 2009 – gestione dalla quale ha recentemente ereditato una multa di 4,8 milioni di euro inflittagli dalla Corte dei Conti - per poi passare alla vicepresidenza di Equitalia Gerit dopo la cui chiusura, nel 2011, lo troviamo nel consiglio di amministrazione della fondazione Centro sperimentale di cinematografia. Che per statuto viene nominato con Decreto del Ministro per i Beni e per le Attività Culturali, sentito il parere delle competenti commissioni parlamentari ed è composto da personalità “di elevato profilo culturale, con particolare riguardo al campo cinematografico ed audiovisivo e con comprovate capacità organizzative”.

LA RESISTENZA DEL COMMERCIALISTA DI BOSSI. Resistere, poi, è il motto del settantacinquenne calabrese Dario Fruscio, che dopo un lungo rodaggio come disturbatore d’assemblee e consigliere di amministrazione della Standa, grazie al rapporto di fiducia con Umberto Bossi nel 2002 si è piazzato per sei anni nel cda dell’Eni, per cinque in quello di Sviluppo Italia, la discussa agenzia per l’attrazione degli investimenti nel Paese che oggi si chiama Invitalia e nel 2008 ha trovato il tempo anche per una comparsata alla guida del collegio sindacale di Expo 2015. E se è stato difficilissimo schiodarlo dalle poltrone pubbliche durante il suo mandato al Senato tra il 2006 e il 2011, sembra praticamente impossibile allontanarlo dalla guida dell’Agea, l’agenzia che gestisce gli oltre 7 miliardi annui di erogazioni per l’agricoltura dalla quale era stato defenestrato con il commissariamento in seguito ad un conflitto sul pagamento delle quote latte. Salvo poi ottenere il reintegro al Tar a gennaio di quest’anno.

I FIGLI SO’ PEZZI ‘E CORE: CARDIA E GIANNINI. Tempra simile a Fruscio, mutatis mutandis, per Lamberto Cardia, 12 anni alla vigilanza dei mercati finanziari, la Consob, tra una proroga e un cambio di normativa e l’altro negli anni di Cirio, Parmalat e dei furbetti del quartierino, con una gestione improntata alla chiusura della stalla a buoi scappati. E con un figlio, Marco, che ha fatto parlare di sé per aver prestato i suoi servizi di avvocatura alla famiglia Ligresti. E quando ha lasciato lo scranno nel 2010, alla tenera età di 76 anni, qualcuno non dev’essersela sentita di mandarlo ai giardinetti. Ed ecco per lui una nuova poltrona: la presidenza delle Ferrovie dello Stato al posto dell’allora sessantanovenne Innocenzo Cipolletta, dove lo troviamo ancora oggi. Figli scomodi anche per Giancarlo Giannini, classe 1939 dal 2002 presidente della vigilanza delle assicurazioni, l’Isvap, dopo un trentennio all’Assitalia e un passaggio all’Ina e il cui figlio Andrea tra il 2005 e il 2006 è stato ispettore commerciale con il grado di funzionario nella FondiariaSai dei soliti Ligresti, il cui sfacelo è oggi sotto gli occhi di tutti. E non certo per l’attivismo della vigilanza, che sarà a breve traghettata sotto la Banca d’Italia. Niente Fs per Giannini, peraltro scaduto da qualche settimana, che per il momento si accontenta del ruolo di commissario con stipendio ridotto del 10% con il compito di gestire la transizione.

L’UOMO DEL PONTE. Intanto i senatori insorgono contro Pietro Ciucci, il 62enne che dal 2006 guida l’Anas, la società che gestisce la rete stradale italiana. Ma anche la Stretto di Messina, al cui comando è stato messo dieci anni fa, subito dopo la liquidazione dell’Iri dove aveva trascorso ben 15 anni. Ebbene i parlamentari indignati sostengono che qui Ciucci si sarebbe preso libertà che vanno molto al di là del suo mandato, con la volontà di favorire di fatto e in tutti i modi possibili le imprese che avrebbero dovuto costruire il Ponte. Come Condotte, la Cooperativa muratori e cementisti-Cmc di Ravenna, ma soprattutto l’Impregilo già dei Benetton (Autostrade) e dei Ligresti, ora contesa tra Pietro Salini e l’importante concessionario autostradale del Paese, Gavio. Anche a danno delle finanze pubbliche, sempre secondo i senatori.

LA QUOTA ROSA. Non sarà sfuggito che fin qui, consorti a parte, la lista dei longevi manager pubblici è tutta al maschile. Ma c’è una donna che è riuscita a farsi spazio in questo aggressivo mondo di uomini: la 67enne Anna Maria Tarantola, dal 1971 ad oggi in Bankitalia dove l’ultimo in carico è stato quello di vicedirettore generale (dal 2009), proiettata alla presidenza del consiglio di amministrazione della Rai. Come prima mossa, la signora non proprio spontaneamente si è ridotta lo stipendio. Ma questo non può far dimenticare i regali ricevuti dall’ex amministratore delegato della Banca Popolare di Lodi, Gianpiero Fiorani, quando era a capo della vigilanza ai tempi di Antonio Fazio, né tanto meno il fatto che sia indagata a Trani nel filone di inchiesta su presunti ritardi da parte di Bankitalia nel blocco di prodotti tossici che avrebbero avvantaggiato il Banco di Napoli del gruppo Intesa SanPaolo, guidato fino alla nomina a Ministro dello Sviluppo economico da Corrado Passera.

Fine prima puntata

Qui i redditi dei manager di Stato
Ed Banger
00martedì 28 agosto 2012 14:59
Mi vien da piangere.
Porbia.
00martedì 28 agosto 2012 15:34
mai "forza morte" fu più adeguato
martozen
00martedì 28 agosto 2012 16:07
ci sono due del '24 e uno del '22...
Dead Man Drinking
00martedì 28 agosto 2012 17:13
Re:
martozen, 28/08/2012 16.07:

ci sono due del '24 e uno del '22...




il nuovo che avanza
AlexMahone88
00martedì 28 agosto 2012 17:16
Vabbè ma Zunino del '22 è troppo, ragazzi sono 90 anni!!!!

Ma non ci credo neanche se lo vedo a 90 uno che lavora (che poi sarà la mia fine visto che non avrò una pensione)
martozen
00martedì 28 agosto 2012 17:18
Re:
AlexMahone88, 28/08/2012 17.16:

Vabbè ma Zunino del '22 è troppo, ragazzi sono 90 anni!!!!

Ma non ci credo neanche se lo vedo a 90 uno che lavora (che poi sarà la mia fine visto che non avrò una pensione)



la tua e di tutti quelli che oggi hanno meno di 40 anni.
AtomBomb
00martedì 28 agosto 2012 17:18
Re:
AlexMahone88, 28/08/2012 17.16:

Vabbè ma Zunino del '22 è troppo, ragazzi sono 90 anni!!!!

Ma non ci credo neanche se lo vedo a 90 uno che lavora (che poi sarà la mia fine visto che non avrò una pensione)



Probabilmente il suo "lavoro" consiste nel mantenere i contatti con qualcun'altro.

Questi dinosauri non sono lì perché sono più bravi, ma perché hanno contatti.
AlexMahone88
00martedì 28 agosto 2012 17:29
Re: Re:
AtomBomb, 28/08/2012 17.18:



Probabilmente il suo "lavoro" consiste nel mantenere i contatti con qualcun'altro.

Questi dinosauri non sono lì perché sono più bravi, ma perché hanno contatti.



Ok Atom, può essere pure il migliore sul campo ma sempre 90 anni hai, cmq prima o poi dovrai far a meno di lui!!!

Potevi farlo 30 anni fa!!!

Poi sicuro è più lucido di me, però certi ritmi di lavoro a 90 anni non puoi tenerli.

Siamo un paese per vecchi non c'è niente da fare!!!!

AtomBomb
00martedì 28 agosto 2012 17:34
Re: Re: Re:
AlexMahone88, 28/08/2012 17.29:



Ok Atom, può essere pure il migliore sul campo ma sempre 90 anni hai, cmq prima o poi dovrai far a meno di lui!!!

Potevi farlo 30 anni fa!!!

Poi sicuro è più lucido di me, però certi ritmi di lavoro a 90 anni non puoi tenerli.

Siamo un paese per vecchi non c'è niente da fare!!!!



Ma infatti questa gente non lavora, non va in ufficio e cose così.

Vengono tenuti lì perché hanno "in tasca" una rete di contatti politici, legali, aziendali, che possono tornare utili all'azienda per la quale lavorano.

L'Italia è una gerontocrazia perché, invece del merito, della produttività, dell'innovazione, la stragrande maggior parte delle aziende italiane, piccole o grandi, ma quelle grandi praticamente tutte, basa la propria esistenza sull'avere contatti, rapporti, relazioni con persone ben posizionate in posti di potere che possono aiutare l'azienda nei momenti di difficoltà, che possano facilitare l'accesso a certi aiuti pubblici, che possano velocizzare certe pratiche, che possano offrire protezione in caso di attività non proprio limpide.

E questi vecchi hanno passato la propria vita non a coltivare la propria professionalità o ad aggiornarsi, ma l'hanno passata ad incrementare e solidificare la propria rete di contatti.
AlexMahone88
00martedì 28 agosto 2012 17:46
Re: Re: Re: Re:
AtomBomb, 28/08/2012 17.34:


Ma infatti questa gente non lavora, non va in ufficio e cose così.

Vengono tenuti lì perché hanno "in tasca" una rete di contatti politici, legali, aziendali, che possono tornare utili all'azienda per la quale lavorano.

L'Italia è una gerontocrazia perché, invece del merito, della produttività, dell'innovazione, la stragrande maggior parte delle aziende italiane, piccole o grandi, ma quelle grandi praticamente tutte, basa la propria esistenza sull'avere contatti, rapporti, relazioni con persone ben posizionate in posti di potere che possono aiutare l'azienda nei momenti di difficoltà, che possano facilitare l'accesso a certi aiuti pubblici, che possano velocizzare certe pratiche, che possano offrire protezione in caso di attività non proprio limpide.

E questi vecchi hanno passato la propria vita non a coltivare la propria professionalità o ad aggiornarsi, ma l'hanno passata ad incrementare e solidificare la propria rete di contatti.



E quindi, non possiamo aspettare che muoiano tutti perchè sarebbe inutile, tanto verrebbero rimpiazzati!!!

L'unica soluzione è andarsene non trovi??
AtomBomb
00martedì 28 agosto 2012 17:49
Re: Re: Re: Re: Re:
AlexMahone88, 28/08/2012 17.46:



E quindi, non possiamo aspettare che muoiano tutti perchè sarebbe inutile, tanto verrebbero rimpiazzati!!!

L'unica soluzione è andarsene non trovi??



La soluzione migliore sarebbe restare e cercare di cambiare le cose, anche perché, come giustamente dici, morti questi ci saranno i loro "delfini".

Ma è un discorso con poca presa nella realtà, perché fra mangiare all'estero e fare la fame in Italia, estero tutta la vita.

Capisco anche chi non vede la luce in fondo al tunnel, c'è ma è davvero piccola, perché abbiamo visto come i contatti di queste persone li salvano da ogni situazione.

Ed è un sistema comune a qualsiasi Paese, solo che qui è mostruosamente onnipresente.
AlexMahone88
00martedì 28 agosto 2012 17:55
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AtomBomb, 28/08/2012 17.49:



La soluzione migliore sarebbe restare e cercare di cambiare le cose, anche perché, come giustamente dici, morti questi ci saranno i loro "delfini".

Ma è un discorso con poca presa nella realtà, perché fra mangiare all'estero e fare la fame in Italia, estero tutta la vita.

Capisco anche chi non vede la luce in fondo al tunnel, c'è ma è davvero piccola, perché abbiamo visto come i contatti di queste persone li salvano da ogni situazione.

Ed è un sistema comune a qualsiasi Paese, solo che qui è mostruosamente onnipresente.




Ma l'idea di cambiare c'è sempre, ormai tutti abbiamo capito che la classe dirigente è in declino, che non sono più capaci di fare nulla o che forse non lo sono mai stati e quindi magari mi dico: "dai alle prossime elezioni beccano il vuoto, popolazione votante meno del 30%, tutti astenuti; voglio vedere con che coraggio poi affermi di avere la maggioranza".

Solo che poi senti in giro, magari amici di famiglia, gente con oltre 60 anni di vita che dicono "bah io se si ripresenta Berlusconi lo rivoto"...

Allora capisci che puoi pensarla come ti pare ma tanto non capisce un cazzo nessuno...

Allora pensi di andare all'estero, pensi sia la scelta migliore (poi non è sempre così facile, io faccio giurisprudenza già sono tagliato fuori da molti ordinamenti giuridici perchè diversi dal nostro), pensi che tanto qui non cambierà nulla e smetti di lottare.
AtomBomb
00martedì 28 agosto 2012 18:00
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AlexMahone88, 28/08/2012 17.55:




Ma l'idea di cambiare c'è sempre, ormai tutti abbiamo capito che la classe dirigente è in declino, che non sono più capaci di fare nulla o che forse non lo sono mai stati e quindi magari mi dico: "dai alle prossime elezioni beccano il vuoto, popolazione votante meno del 30%, tutti astenuti; voglio vedere con che coraggio poi affermi di avere la maggioranza".

Solo che poi senti in giro, magari amici di famiglia, gente con oltre 60 anni di vita che dicono "bah io se si ripresenta Berlusconi lo rivoto"...

Allora capisci che puoi pensarla come ti pare ma tanto non capisce un cazzo nessuno...

Allora pensi di andare all'estero, pensi sia la scelta migliore (poi non è sempre così facile, io faccio giurisprudenza già sono tagliato fuori da molti ordinamenti giuridici perchè diversi dal nostro), pensi che tanto qui non cambierà nulla e smetti di lottare.


Ma infatti il primo dei problemi è che la classe dirigente viene scelta da una massa di rimbambiti e, checché ne dicano i berluscones, la tv del nano ha aiutato a renderli ancora più stupidi.

Moltissimi politici non hanno una dignità, quindi parlerebbero di democrazia, di voto legittimato, anche se votassero solo gli iscritti ai partiti.

Io ho sempre pensato che per rivoltare come un calzino l'Italia serviva un cataclisma, ci siamo andati vicini, ma quando una persona per 20 anni sente "Io bene, lui male", senza nessuno che gli dice il contrario, difficilmente cambierà idea, anche di fronte all'evidenza.
AlexMahone88
00martedì 28 agosto 2012 18:05
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AtomBomb, 28/08/2012 18.00:


Ma infatti il primo dei problemi è che la classe dirigente viene scelta da una massa di rimbambiti e, checché ne dicano i berluscones, la tv del nano ha aiutato a renderli ancora più stupidi.

Moltissimi politici non hanno una dignità, quindi parlerebbero di democrazia, di voto legittimato, anche se votassero solo gli iscritti ai partiti.

Io ho sempre pensato che per rivoltare come un calzino l'Italia serviva un cataclisma, ci siamo andati vicini, ma quando una persona per 20 anni sente "Io bene, lui male", senza nessuno che gli dice il contrario, difficilmente cambierà idea, anche di fronte all'evidenza.




Conosci il sistema dittatoriale romano???

Era nominato in casi di necessità e urgenza, aveva una carica limitata (massimo 6 mesi) e doveva risolvere i problemi più gravi che il senato, come organo collegiale e quindi non adatto all'immediatezza, non riusciva a risolvere!!!

Ecco per me servirebbe quello, ma sono anche dell'idea che nessuno lascerebbe questo potere così ampio dopo solo sei mesi.

AtomBomb
00martedì 28 agosto 2012 18:07
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AlexMahone88, 28/08/2012 18.05:




Conosci il sistema dittatoriale romano???

Era nominato in casi di necessità e urgenza, aveva una carica limitata (massimo 6 mesi) e doveva risolvere i problemi più gravi che il senato, come organo collegiale e quindi non adatto all'immediatezza, non riusciva a risolvere!!!

Ecco per me servirebbe quello, ma sono anche dell'idea che nessuno lascerebbe questo potere così ampio dopo solo sei mesi.



Ovvio che nessuno lo lascerebbe.

Dovrebbe essere nominato dal Presidente della Repubblica che, all'occorrenza, manderebbe l'esercito a sollevarlo dalla sua carica.

Uno che vince le elezioni ha questo potere, il problema sono i candidati alle elezioni [SM=x2584258]
Megablast
00martedì 28 agosto 2012 18:10
"Gli italiani hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità" LOL
Duck-billed Platypus
00martedì 28 agosto 2012 18:13
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AlexMahone88, 28/08/2012 18.05:




Conosci il sistema dittatoriale romano???

Era nominato in casi di necessità e urgenza, aveva una carica limitata (massimo 6 mesi) e doveva risolvere i problemi più gravi che il senato, come organo collegiale e quindi non adatto all'immediatezza, non riusciva a risolvere!!!

Ecco per me servirebbe quello, ma sono anche dell'idea che nessuno lascerebbe questo potere così ampio dopo solo sei mesi.



Alle prossime elezioni votiamo per Lucio Quinzio Cincinnato. [SM=x2788532]
Rapper 30
00martedì 28 agosto 2012 18:53
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AtomBomb, 28/08/2012 18.00:


Ma infatti il primo dei problemi è che la classe dirigente viene scelta da una massa di rimbambiti e, checché ne dicano i berluscones, la tv del nano ha aiutato a renderli ancora più stupidi.

Moltissimi politici non hanno una dignità, quindi parlerebbero di democrazia, di voto legittimato, anche se votassero solo gli iscritti ai partiti.

Io ho sempre pensato che per rivoltare come un calzino l'Italia serviva un cataclisma, ci siamo andati vicini, ma quando una persona per 20 anni sente "Io bene, lui male", senza nessuno che gli dice il contrario, difficilmente cambierà idea, anche di fronte all'evidenza.




Io sono per una classe dirigente d'èlite che amministra la cosa pubblica con l'obiettivo primario di distruggere le disuguaglianze, sia in campo sociale, economico che di diritti e doveri.

Può pure essere antidemocratico ma la "sistematica disinformazione" dei vari mass media non è da meno.
Come hai detto bene tu i rimbambiti non sono nient'altro che persone lobotomizzate dall'informazione tradizionale, gente convinta che essere moderati, liberali o democratici voglia dire stare dalla parte del giusto, del buono, del buon padre di famiglia.

Purtroppo come detto da Alex la soluzione più "facile" è andare all'estero, ormai ci sono 3-4 generazioni che non hanno futuro in questo paese proprio a causa degli individui nel primo post, di chi li ha messi li e della loro mentalità mafiosa; altro che aspettare con trepidazione la loro dipartita, bisognerebbe prenderli e fargli mangiare tutta la merda che ci hanno propinato per anni, e non è un discorso demagogico o populista. Chi ha in mano l'informazione può completamente distorcere la realtà, facendo passare per bianco quello che in realtà è nero e viceversa.
Per come la vedo io per dare una speranza ai nostri figli (noi siamo già fottuti) c'è bisogno di gente pronta ad una lotta armata, altro che voto o altre soluzioni d'epoca romana [SM=x2609528] ...ma vabbè io non sono propriamente un democratico
martozen
00martedì 28 agosto 2012 18:56
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AlexMahone88, 28/08/2012 18.05:




Conosci il sistema dittatoriale romano???

Era nominato in casi di necessità e urgenza, aveva una carica limitata (massimo 6 mesi) e doveva risolvere i problemi più gravi che il senato, come organo collegiale e quindi non adatto all'immediatezza, non riusciva a risolvere!!!

Ecco per me servirebbe quello, ma sono anche dell'idea che nessuno lascerebbe questo potere così ampio dopo solo sei mesi.




Fossi in te mi preoccuperei dato che anche io avevo pensato ad una soluzione simile per l'Italia.
Tra un paio d'anni ti troverai a quotare SNM [SM=x2921205]
AtomBomb
00martedì 28 agosto 2012 19:49
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Rapper 30, 28/08/2012 18.53:




Io sono per una classe dirigente d'èlite che amministra la cosa pubblica con l'obiettivo primario di distruggere le disuguaglianze, sia in campo sociale, economico che di diritti e doveri.

Può pure essere antidemocratico ma la "sistematica disinformazione" dei vari mass media non è da meno.
Come hai detto bene tu i rimbambiti non sono nient'altro che persone lobotomizzate dall'informazione tradizionale, gente convinta che essere moderati, liberali o democratici voglia dire stare dalla parte del giusto, del buono, del buon padre di famiglia.

Purtroppo come detto da Alex la soluzione più "facile" è andare all'estero, ormai ci sono 3-4 generazioni che non hanno futuro in questo paese proprio a causa degli individui nel primo post, di chi li ha messi li e della loro mentalità mafiosa; altro che aspettare con trepidazione la loro dipartita, bisognerebbe prenderli e fargli mangiare tutta la merda che ci hanno propinato per anni, e non è un discorso demagogico o populista. Chi ha in mano l'informazione può completamente distorcere la realtà, facendo passare per bianco quello che in realtà è nero e viceversa.
Per come la vedo io per dare una speranza ai nostri figli (noi siamo già fottuti) c'è bisogno di gente pronta ad una lotta armata, altro che voto o altre soluzioni d'epoca romana [SM=x2609528] ...ma vabbè io non sono propriamente un democratico


A volte penso anch'io che questo sistema sia talmente radicato che solo un eccidio possa rimuoverlo e prevenirne la ricomparsa.

Ma il problema è che questo sistema lo trovi ovunque, democrazia o dittatura, solo che da noi lo usa il tizio per entrare in comune come usciere e lo usano fino al livello dei Montezemolo, mentre all'estero, quasi ovunque, è riservato solo ai potenti e si riesce a fare in modo che il sistema non intralci, e non danneggi, la vita di uno Stato.
@Chaos@
00martedì 28 agosto 2012 19:52
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AlexMahone88, 28/08/2012 18.05:




Conosci il sistema dittatoriale romano???

Era nominato in casi di necessità e urgenza, aveva una carica limitata (massimo 6 mesi) e doveva risolvere i problemi più gravi che il senato, come organo collegiale e quindi non adatto all'immediatezza, non riusciva a risolvere!!!

Ecco per me servirebbe quello, ma sono anche dell'idea che nessuno lascerebbe questo potere così ampio dopo solo sei mesi.




hai appena descritto la funzione di Monti.

e' abbastanza chiaro che all'italia non serve no?
Rapper 30
00martedì 28 agosto 2012 21:19
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AtomBomb, 28/08/2012 19.49:


A volte penso anch'io che questo sistema sia talmente radicato che solo un eccidio possa rimuoverlo e prevenirne la ricomparsa.

Ma il problema è che questo sistema lo trovi ovunque, democrazia o dittatura, solo che da noi lo usa il tizio per entrare in comune come usciere e lo usano fino al livello dei Montezemolo, mentre all'estero, quasi ovunque, è riservato solo ai potenti e si riesce a fare in modo che il sistema non intralci, e non danneggi, la vita di uno Stato.




Dipende sempre caso per caso ovviamente, ma sono d'accordo con te che questo sistema mafioso è presente maggiormente qui che in altri posti
Io credo sia un problema comune nel mondo occidentale ed è praticamente inevitabile per come è "strutturato"
AtomBomb
00martedì 28 agosto 2012 21:30
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Rapper 30, 28/08/2012 21.19:




Dipende sempre caso per caso ovviamente, ma sono d'accordo con te che questo sistema mafioso è presente maggiormente qui che in altri posti
Io credo sia un problema comune nel mondo occidentale ed è praticamente inevitabile per come è "strutturato"


La burocrazia, il "big government", non sono altro che modi che la politica usa per mantenere, consolidare e aumentare il proprio potere [SM=x2584914]

Se le leggi sono contorte, se per fare qualsiasi cosa ti trovi di fronte a una gincana di leggi, leggine, regolamenti, paletti, che non fanno altro che complicarti la vita, che disciplinano un percorso che fa capo a un politico, allora sarà più probabile che tu, per arrivare al termine di quel percorso, chiederai aiuto al politico di turno, o a un suo collaboratore, o al partito, ingrassando le tasche di quelle persone e il potere e l'influenza di quel partito [SM=x2584914]

Non a caso i sostenitori del "laissez-faire", del libertarismo, della riduzione della presenza di governo e burocrazia, sono solitamente attori del settore privato che si sono stufati di ungere il politico di turno, e preferiscono pagare per andare loro al governo e cambiare le cose, a loro favore ovviamente.

Il problema ( [SM=x2584914] ) è quando la politica perde di vista il ruolo di potere che ha/aveva ,e permette che siano i privati a dettarne l'agenda, ma questo non succede in partiti come PdL e Repubblicani, in generali i partiti conservatori, i partiti di destra, in quanto, i politici e i privati che vorrebbero annullare regole e leggi sono le stesse persone, oppure i politici sono ex dipendenti di quelle grosse aziende che si sentono soffocate dalle troppe regole, o comunque persone che se mangiano è in qualche modo merito di quelle aziende.
Vennegoor of Hesselink
00martedì 28 agosto 2012 22:02
Fortunatamente manca sempre meno al 21 dicembre.
AlexMahone88
00martedì 28 agosto 2012 23:35
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AtomBomb, 28/08/2012 18.07:


Ovvio che nessuno lo lascerebbe.

Dovrebbe essere nominato dal Presidente della Repubblica che, all'occorrenza, manderebbe l'esercito a sollevarlo dalla sua carica.

Uno che vince le elezioni ha questo potere, il problema sono i candidati alle elezioni [SM=x2584258]




Beh non è un potere assoluto, perchè devi cmq rispettare la maggioranza, io parlavo di poteri assoluti senza limitazione.

Lo so è una cosa assurda perchè il rischio di dittatura totalitaria è dietro l'angolo, però se fosse usata in manoera democratica potresti "fregare" tutte le lobbies.

@Chaos@, 28/08/2012 19.52:



hai appena descritto la funzione di Monti.

e' abbastanza chiaro che all'italia non serve no?



Come detto sopra, Monti deve rispettare una maggioranza che potrebbe sfiduciarlo in un attimo di secondo e quindi non ha quei poteri che intendevo io.
@Chaos@
00martedì 28 agosto 2012 23:51
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AlexMahone88, 28/08/2012 23.35:



Come detto sopra, Monti deve rispettare una maggioranza che potrebbe sfiduciarlo in un attimo di secondo e quindi non ha quei poteri che intendevo io.




non esageriamo se la maggioranza non appoggia monti la UE fa sparire l'Italia.
Monti ha esattamente i poteri di un dittatore romano, anzi pure qualcosa in meno visto che in dittatura (6 mesi rinnovabili una volta sola) le cariche amministrative venivano cmq elette,e in ogni caso il dittatore era scelto dalla coppia di consoli e dal senato.
AlexMahone88
00mercoledì 29 agosto 2012 00:01
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
@Chaos@, 28/08/2012 23.51:




non esageriamo se la maggioranza non appoggia monti la UE fa sparire l'Italia.
Monti ha esattamente i poteri di un dittatore romano, anzi pure qualcosa in meno visto che in dittatura (6 mesi rinnovabili una volta sola) le cariche amministrative venivano cmq elette,e in ogni caso il dittatore era scelto dalla coppia di consoli e dal senato.




Io penso che se attualmente Monti volesse dimezzare gli stipendi dei parlamentari, togliere le auto-blu, diminuire i parlamentari e qualsiasi altra scelta populista che ti viene in mente non potrebbe farlo perchè i poteri forti, compreso il parlamento, non darebbero il loro consenso.

Io esagero, ma parlavo di pieni poteri proprio in riferimento a questo, voglio levare le auto-blu le levo tutte e via.

mickfoley82
00mercoledì 29 agosto 2012 00:05
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AlexMahone88, 29/08/2012 00.01:




Io penso che se attualmente Monti volesse dimezzare gli stipendi dei parlamentari, togliere le auto-blu, diminuire i parlamentari e qualsiasi altra scelta populista che ti viene in mente non potrebbe farlo perchè i poteri forti, compreso il parlamento, non darebbero il loro consenso.

Io esagero, ma parlavo di pieni poteri proprio in riferimento a questo, voglio levare le auto-blu le levo tutte e via.





Si ma devono essere provvedimenti che servono allo scopo,alla Ue non gliene frega un cazzo delle Auto Blu...quello è un problema politico italiano di buon senso,che una classe politica col cervello avrebbe quanto meno fatto finta di fare due sacrifici prima di chiedere anni di cinghia agli italiani...ma monti deve fare cose in Italia da diktat europei.
AlexMahone88
00mercoledì 29 agosto 2012 00:13
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
mickfoley82, 29/08/2012 00.05:




Si ma devono essere provvedimenti che servono allo scopo,alla Ue non gliene frega un cazzo delle Auto Blu...quello è un problema politico italiano di buon senso,che una classe politica col cervello avrebbe quanto meno fatto finta di fare due sacrifici prima di chiedere anni di cinghia agli italiani...ma monti deve fare cose in Italia da diktat europei.




Ecco, io capisco il doversi piegare all'UE (non lo giustifico ma capisco la situazione) però non capisco perchè non fare quei due sacrifici che avrebbero "calmato" il popolino (alla fine bastava poco per farci felici), salvo non pensare che alla fine non gli è stato permesso.

Oppure Monti è un idiota senza cervello
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