Re:
Megablast, 09/07/2011 11.18:
La realtà è che noi ragazzi del sud, venendo da un posto dove di lavoro non ce n'è, abbiamo spesso un qualcosa in più, a livello di volontà, degli altri.
La preparazione non so, anzi, al nord si iniziano a fare cose per il futuro lavorativo già alle superiori, con certificazioni di lingue e informatiche che io da me non ho mai visto imposte, anzi son totalmente snobbate.
E comunque io voglio tornare a casa mia fanculo.
più che altro il fulcro del mio discorso era questo: vivo la realtà di un paese meridionale da ormai 20 anni, quindi posso esprimere un giudizio con un minimo di cognizione. Il mio è un paese senza futuro, chi ha volontà di studiare, o una qualsiasi idea non troverà mai accoglimento qui sia per mentalità generale, sia per una mancanza solida di investimenti sui giovani.
La realtà è che c'è una linea netta che divide la popolazione tra gente dalla scarsa cultura e intrisa fortemente di retaggi culturali (esistenti ovunque, ma mediamente al Sud la condizione è ancora peggiore), e o lavora (imbianchino, muratore e campagna per la maggiore) o (tristemente la maggiorparte specie in giovane età) dedita alla piccola criminalità (esistente ovunque, ma al Nord mediamente è più a discrezione degli extracomunitari); e gente che studia, ambisce a specializzarsi e diventare professionista, insomma gente avvantaggiata (per nascita specialmente) che ha avuto maggiore fortuna e riesce a pensare anche a qualcosa oltre i consueti lavori diffusi nella zona.
Il problema è che coloro che ambiscono a qualcosa che qui non c'è, emigrano a torto o a ragione. Coloro che potrebbero contribuire ad un evoluzione socio-culturale nei piccoli paesi del Sud, difficilmente rimangono in terra natia. Tolte quindi le grandi città (intrise ahimè anch'esse di evidenti problematiche), i paesi del Sud sono fatti da vecchi. Come potranno mai evolversi?
Da questa premessa la maggiorparte dei meriodionali che va al Nord è gente preparata e come dici volenterosa (ok ci andrà anche altra gente, ma come ho spiegato difficilmente una persona rinchiusa nella mentalità di paese, e che non ha avuto modo/voglia di studiare ambisce a emigrare. La maggiorparte di essi a 20 è già adulta, lavora (o delinque) da tempo. Insomma a 20 anni qui si comincia già diventare adulti, mentre in una città studentesca la cosa è molto diversa ad esempio. Già conto miei coetanei con figli e famiglia.
Quindi ripeto il benessero spesso impigrisce, difficilmente invece un ragazzo cresciuto in una situazione precaria andrà su per non fare nulla (ci sono, ma sono sicuramente una minoranza. Coloro che vanno su per sport, ritornano dopo poco tempo. Chi rimane, lo fa per lavorare).
Le statistiche sembrerebbero protendere verso una istruzione media superiore nel Mezzogiorno, ma questi dati lasciano il tempo che trovano. Ammetto anche che un settentrionale buon intenzionato parte avvantaggiato in ambiente con maggiori possibilità.