La Champions League 2014/2015 ha da poco completato la prima giornata di andata della fase a gironi e già si comincia a parlare dell’edizione 2015/2016 che si annuncia come rivoluzionaria e piena di novità come già ufficializzato dalla decisione UEFA nel Congresso tenutosi a Londra nel maggio del 2013.
La novità più significativa riguarda la decisione di premiare la squadra vincitrice dell’ Europa League con un posto nella edizione successiva della Champions League. Infatti, l
a squadra che trionferà in Europa League il prossimo 27 maggio a Varsavia, potrà addirittura accedere direttamente alla fase a gironi. Questo se i vincitori della Champions League avranno già conquistato questo diritto grazie al piazzamento in campionato. In caso contrario la vincitrice dell’ Europa League partirà dai playoff.
Secondo quanto voluto dal Presidente dell’UEFA Michel Platini,
la Champions League dovrà tornare a essere veramente la “Coppa dei Campioni” e dalla prossima edizione le teste di serie non saranno più decise in base al ranking UEFA, ma coincideranno con le squadre che hanno vinto i sette migliori campionati europei (Inghilterra, Germania, Spagna, Italia, Portogallo, Francia e Russia) più l’aggiunta della squadra vincente la precedente edizione della Champions. Insomma non sarà più possibile avere tre squadre della stessa nazione come teste di serie, ma al massimo due nel caso in cui una squadra abbia vinto l’edizione precedente della Champions.
La riforma quindi porta all’ampliamento dell’élite del calcio europeo. Nel 2009 erano stati già cambiati, con la stessa filosofia, i preliminari di qualificazione: non più sorteggiati in base al ranking, ma divisi fra “piazzati” (le terze e quarte classificate dei campionati maggiori) e “campioni” (chi ha vinto il titolo nazionale). Un meccanismo che ha consentito di partecipare alla Champions a squadre di nazioni minori (Bate Borisov, Ludogorets e Maribor di questa edizione) e complicato terribilmente il cammino delle “big” (come il Napoli, eliminato contro l’Athletic Bilbao).
Ranking alla mano, è semplice dire chi guadagna e chi perde dal nuovo sistema. Germania, Spagna e Inghilterra perderanno più teste di serie. Ne traggono vantaggio il Portogallo e soprattutto Francia e Russia, che si garantiscono almeno per il prossimo triennio una squadra in prima fascia. Va bene anche all’Italia che, a differenza di quest’anno vedrà la squadra vincitrice del campionato come testa di serie, considerando proprio che, nella massima competizione europea per Club, l’Italia non ha teste di serie da ben due anni. Tutto questo a patto, ovviamente, di rimanere nelle prime sette del ranking: attualmente l’Italia è quinta, con un margine rassicurante di più di quindicimila punti su Ucraina e Olanda (in ottava e nona posizione).
in poche parole la roma prossimo anno testa di serie