La stampa annuncia che domenica 1 marzo gli elettori PD voteranno per scegliere il candidato alla Presidenza della Regione Campania. Notizie dall'interno dicono: superate le primarie con la candidatura largamente unitaria di Nicolais. E questo conferma lo stato confusionale del PD che non ha saputo né voluto affrontare per tempo problemi di candidature e di procedure. Nelle primarie della Liguria è venuto in evidenza l'accordo di alcuni candidati con capi elettori di centrodestra per assicurarsi il consenso vincente. Problema, questo, pesantemente presente anche in Campania. E questione serissima perché così si trasforma la sacrosanta possibilità di scelta dei cittadini in accordo sottobanco con elettorati di centrodestra che, sommando i propri voti a quelli di un candidato, decidono da destra i candidati di centrosinistra. Che, qui ed ora, si sia in presenza di “candidature inopportune” è dimostrato dal fatto che:per un candidato si sono consolidate vicende giudiziarie, note da tempo, che lo rendono ineleggibile; per un altro si tratta di candidato già protagonista di primarie a Sindaco di Napoli annullate per più di una pesante opacità. E che il problema fosse avvertito a Napoli e a Roma è dimostrato: 1) dal fatto che parte significativa del PD campano (l'area riformista) ha detto subito l'impossibilità di primarie in tali condizioni; 2) dai numerosi rinvii del voto proprio per trovare un candidato alternativo; 3) dall'“altro candidato” (Migliore) “messo in campo” fuori tempo massimo e forzando tutte le regole.Queste vicende hanno screditato le primarie fino a capovolgerne il senso per cui forse è meglio non partecipare a un voto che sarebbe associarsi ad un “pasticcio” piuttosto che a una scelta.E dire che sarebbe bastato davvero poco per evitare un guazzabuglio. Al fine di evitare l'arrivo “di elettori cammellati” ,e in mancanza di un sempre più indispensabile albo degli elettori, si sarebbe potuto adottare, come albo, il registro votanti delle primarie per il segretario nazionale PD.Sulle candidature si sarebbe potuto mettere, da parte di regionale e nazionale, un “non possumus”su quelle connotate da evidente inopportunità.
Mentre scrivo giunge la notizia di un accordo fra circa il 70% dei componenti dell'assemblea regionale per il superamento delle primarie con la candidatura unitaria di Nicolais. Vedremo ecomunque ben venga questa “ripresa di saggezza” all'ultimo minuto.La cosa da evitare però è che questa “soluzione in extremis”cancelli le responsabilità di una dirigenza regionale che ha ridotto le primarie ad uno “sperpetuo” e quelle di una dirigenza nazionale che, oltre al resto, dopo aver “sollecitato” la candidatura Migliore, l'ha delegittimata facendo sapere di un invito a candidarsi a Cantone e ha lasciato l'intera vicenda nel subbuglio con la pilatesca affermazione che sull'intera vicenda avrebbe deciso il PD campano, quasi che una simile situazione non avesse una evidente e pesante incidenza nazionale.
Mi è arrivata questa email.