Lo stavate aspettando tutti, ed è arrivato: il secondo album del vostro rapper preferito è finalmente online!

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La Furia 2.0
00venerdì 24 febbraio 2023 12:17
Ebbene sì, ho finalmente chiuso il mio ultimo progetto: il mio SECONDO ALBUM!

L'album si chiama "MOSTRO".

Piccola premessa: ascoltando con attenzione i testi, vi renderete conto che tutte le canzoni sono in realtà degli sfoghi messi in musica; questo perché tutto ciò che sentirete è stato scritto per lo più in momenti di difficoltà ed abbattimento generale (se non depressione vera e propria).

Nelle mie intenzioni, questa raccolta di 9 brani ha il compito dunque di guidare l'ascoltatore lungo i sentieri della mente di un depresso (che sarei io, o quantomeno un mio alter ego un po' esagerato).
Durante il viaggio, l'ascoltatore incontrerà rabbia, superbia, passivo-aggressività, abbattimento, senso di disfatta; e per proseguire sarà costretto a fare i conti con essi, e con la spiacevole sensazione (talvolta anche cringe) che l'esposizione ad essi è in grado di generare.

Vi lascio la scaletta dei 9 pezzi, con relativa "sinossi" (o quel che è):

MOSTRO - 32:31

1. GMonster II - 3:35
Intro dell'album, senza ritornelli. Il titolo del brano richiama quello dell'intro del mio primo album, per ricreare un minimo di senso di continuità fra questo mio secondo mixtape e l'opera precedente. Il pezzo è una vera e propria 64 bars (ossia una canzone con 4 strofe da 16 versi l'una, cantate una a seguito dell'altra), in cui mi limito a lamentarmi alla rinfusa di cose varie (dalla stupidità di questa società, all'ipocrisia di chi è più ricco, passando infine per l'impossibilità di poter emergere in un'industria musicale che premia solo chi insegue i gusti del medioman), che poi verranno riprese anche nelle canzoni successive.

2. La Soluzione - 3:08
Pezzo dritto e crudissimo, in cui mi ritrovo a riflettere sulla possibilità di una rivoluzione, e sugli atti violenti e mirati che andrei a compiere, con tanto di dettagliata descrizione di alcune torture che andrei ad operare su taluni soggetti, di cui in certi casi faccio pure nome e cognome. Non mi dilungherò oltre a riguardo. Vi basti sapere che questo pezzo vi farà saltare in aria dal fomento, oppure dal cringe (dipende da come la pensate).

3. Fa lo Stesso - 2:08
Altro pezzo sperimentale, senza ritornello e su un beat in stile J Cole/Kanye West, fatto da samples di cori di voci bianche messi in loop. La canzone si divide in due strofe, una più "classica" (ma comunque di impatto) ed una più fuori dagli schemi, poiché costituità da continue e martellanti ripetizioni di una frase, "Non c'ho soldi", posta all'inizio di ogni verso. La mancanza di soldi, sappiatelo, sarà uno dei leitmotiv di questo album e non solo di questa canzone (che è probabilmente la mia preferita dell'album).

4. Estate '22 - 2:52
Questo è il brano più scanzonato, seppur ugualmente acido e lamentoso. La canzone è stata scritta durante il crollo del Governo Draghi, con sullo sfondo le escalation della guerra in Ucraina e tutta la diatriba sul supportarli o meno. Il brano mixa dunque questi eventi, che fanno da sfondo, ad una lamentela generale sull'estate e sul dover lavorare mentre fa caldo (non so se ricordate, ma l'estate scorsa fu davvero bollente, tra l'altro...).

5. La Blatta - 3:12
Pezzo dalle sonorità cupe e profetiche. La canzone si compone di una prima strofa dritta, lapidaria, con un flow che trae il suo dinamismo principalmente dall'utilizzo smodato di incastri e giochi di parole; segue un ritornello a tratti sospirato, che si allunga e ritorce in melodie cantilenanti; chiude una seconda strofa più dinamica ed impetuosa. La canzone descrive e offre riflessioni riguardanti il totalitarismo sotto cui, a mio parere, stiamo piombando; un totalitarismo fatto di "libertà imposte", di monadi internettiane con a capo influencer/capitribù, di rapporti sociali sempre più immateriali e digitalizzati, di grandi disparità fra ricchi e poveri (con questi ultimi ormai soggiogati da continui stimoli ed impulsi digitali), di progressive diminuzioni della libertà di espressione; un totalitarismo capace di distruggere passato e futuro, facendoci piombare in un alienante eterno presente, a disperarci. PS: Troverete riferimenti a varie opere, in primis 2001: Odissea nello Spazio di Kubrick, e le Metamorfosi di Kafka.

6. Pink - 2:50
Il titolo prende spunto dal nome dell'omonimo protagonista del concept album "The Wall" dei Pink Floyd. Come alcuni sapranno, all'interno della storia narrata dal suddetto album, il protagonista Pink va in overdose e piomba in una sorta di sogno profondo in cui immagina di diventare uno spietato dittatore. Nel mio pezzo, parimenti, cerco nel mio piccolo di riprodurre una scena simile, ovviamente riadattata con le tematiche attuali. La canzone ha lo scopo di "smascherare" alcune ipocrisie del benpensare borghese attraverso una terapia d'urto fatta di costanti provocazioni (come il richiamo al ginocchio sul collo di George Floyd, o l'auspicio di rivedere le donne nuovamente chiuse in cucina ad ammalarsi di isteria).

7. Brave New World - 5:29
Il titolo del pezzo cita l'omonimo romanzo distopico scritto da Aldous Huxley. Quest'ultimo, a mio modo di vedere, ben più di Orwell è stato in grado di predire la società del futuro, ossia del nostro attuale presente: una società di "drogati di piacere", di gente felice per obbligo e per riflesso involontario, ma triste nel profondo. Il pezzo si compone di due strofe belle massicce, più lunghe del normale, intervallate da un ritornello a tratti recitato e a tratti cantato sottovoce (per poi detonare invece durante la seconda e ultima strofa in grida incontrollate). La prima strofa è passivo-aggressiva, prima lamentosa e poi improvvisamente violenta (ad esempio, si veda la minaccia di decapitare con una sega circolare chiunque io reputi stupido); la seconda strofa torna invece su tonalità più lamentose e lacrimose.

8. Parassiti - 4:20
L'album volge verso la fine, e le sonorità cominciano a farsi più lente, arrendevoli, compassate, sfinite. E' infatti su un bellissimo beat a metà tra il funk ed il lo-fi che ho scritto "Parassiti". Il pezzo parla infatti di fantomatici "parassiti", questi ultimi rappresentazione di una cultura - quella attuale, ormai totalmente egemone - in grado di insinuarsi nelle nostre menti in maniera subdola e silenziosa, fino a paralizzarci e renderci schiavi. Specificatamente, la critica è rivolta a questa società delle performance e della (presunta) meritocrazia. L'ideale che fa da sfondo al brano, è senza dubbio quello nichilista.

9. Primo Round - 4:53
Con questa canzone old fashoned di 3 strofe intervallate da ritornello, si conclude l'album. Primo Round è una canzone intima, discorsiva, in cui senza troppi leziosismi cerco di razionalizzare e dar forma al Mostro, chiudendo quindi l'album. Sono molto orgoglioso di questo pezzo, in particolare della sua terza strofa (forse la migliore strofa che io abbia mai scritto? boh!).


Insomma, se avete una mezz'oretta da buttare, sarei un sacco felice se lo faceste ascoltando il mio album, per poi darmi un feedback! Mi interessa davvero molto sapere cosa ne pensate della roba che scrivo e canto, perché di base è una delle poche cose che davvero faccio con piacere e senza alcun senso di imposizione (e che quindi sento mi possa rappresentare molto più di altre cose, tipo il lavoro che faccio o il titolo di studio che posseggo, per darvi due esempi...).


Canazzo Felino
00venerdì 24 febbraio 2023 15:15
Minchia la furia ha droppato il suo mr simpatia
Zubizarreta in presa alta
00venerdì 24 febbraio 2023 18:29
Balestri-Cevoli-Mayer-Scoponi
La Furia 2.0
00lunedì 27 febbraio 2023 16:59
Re:
Canazzo Felino, 24/02/2023 15:15:

Minchia la furia ha droppato il suo mr simpatia




Ahahahah fosse vero! [SM=g5608798]

Lhai sentito? [SM=g5608784]
La Furia 2.0
00mercoledì 8 marzo 2023 19:40
Non l'ha ascoltato nessuno? [SM=g5608806]
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