Re: Re: Re: Re: Re:
Quei cani giocano a poker, 11/10/2013 22:21:
Io sapevo che l'evento che causò l'isolamento italiano fu il nefasto concerto dei Led Zeppelin al Veldodromo Vigorelli nel '71.
Poi vi fu anche un tentativo fallito di Bowie per un concerto nel '76 (http://www.velvetgoldmine.it/portogenova.html).
Se non erro, da quello su cui mi sono documentato e da racconti dell'epoca, fu il periodo della discomusic con le discoteche (e la svolta "de-politicizzata" verso gli anni '80s), a riaprire gradualmente le frontiere.
Sto studiando per un esame gli anni settanta (anche se sul versante cinematografico) e anche lì si videro tutti gli errori di valutazione fatti da quell'ambiente della sinistra intellettuale italiana, anche giovanile, le cui conseguenze si notano ancora oggi.
Da quanto ho letto io, si, il concerto dei Led Zeppelin fu importante in quel senso, ma pure i vari incidenti che si verificavano ai concerti dei gruppi italiani, che osservati dall'estero, convinsero gli stranieri a non venire.
Tempo fa vidi su youtube un intervista per una tv americana di Bernardo Lanzetti, voce di Acqua Fragile prima e PFM poi, il quale imputava i vari scontri della prima metà degli anni Settanta alla volontà di frange politicizzate le quali pretendevano di partecipare ai concerti senza pagare. "
La musica è del popolo e non si paga" come slogan.
Lanzetti nell'intervista ipotizzava, secondo me verosimilmente, che questi gruppi basassero le loro rivendicazioni sulla loro convinzione che in America gruppi alternativi e/o psichedelici (Grateful Dead, Jefferson Airplane...) suonassero gratis per la gente, in spirito communalistico: in effetti ciò era vero, molti concerti erano gratis, ma perchè erano finanziati dai manager e dalle major discografiche.
In Italia, con un mercato molto più piccolo, le etichette non potevano permettersi di finanziare molti concerti gratuiti, e quindi la gente si incazzava quando doveva pagare il biglietto (essendo contraria a una commercializzazione della musica) e facendosi forte di questa erronea convinzione sui concerti d'oltreoceano, forzavano l'entrata, dando via a scontri.
Poi vabbè, molti artisti erano contestati sulle basi di voci sulle loro preferenze politiche, ma è un'altra storia.
Mi viene a mente un gruppo eccellente e che forse non molti conoscono, il
Museo Rosenbach, oggi considerato da più parti, specie all'estero, come uno dei migliori esempi di Progressive Rock italiano: il loro fu un flop commerciale perchè a loro insaputa, il grafico della casa discografica inserì nel collage in copertina del loro disco d'esordio, una immagine di Mussolini
lì finì il Museo Rosenbach :ranieri: