Multiproprietà o Squadre B?

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TheRealm
00giovedì 25 settembre 2014 12:33
[..] la stagione sportiva ormai entrata nel vivo ha tolto dal dibattito pubblico uno dei pochi temi interessanti del duello Tavecchio-Albertini: multiproprietà, come vogliono i lotitiani e la maggior parte dei club, o squadre B come vogliono i calciatori? Roba ormai da assemblee di Lega, con trafiletti quasi invisibili nonostante l’importanza della materia.

Nel primo caso la convenienza dei club è evidente: con una partecipazione del costo di una mediocre riserva ci si assicura il controllo di una squadra anche di serie B (con le leggi attuali non è possibile, ricordiamo, a meno di deroghe specifiche), utile sia per far maturare i giovani che per triangolazioni finanziarie di ogni tipo.

Il secondo scenario, quello per così dire ‘spagnolo’ (il paragone con l’Inghilterra è invece improprio, perché lì le squadre B sono delle Under 21: in pratica l’equivalente delle nostre Primavera di una volta, quelle con i fuoriquota), è nel cuore dei calciatori perché consentirebbe a un numero enorme di elementi di restare agganciati alla casa madre e ai suoi standard contrattuali.

Non occorre essere un insider, basta una telefonata a un peone della Lega di quelli che ci devono una citazione (unica nostra merce di scambio per avere qualcosa più dell’Ansa), per capire che si sta andando verso una liberalizzazione della multiproprietà: Lotito oltre alla Lazio controlla anche la Salernitana grazie a una deroga, ma molti suoi colleghi stanno aspettando il via libera per operare senza espedienti. Invece di prendere spunto dai modelli vincenti, come i tanti dibattiti ispirati dal gol di Godin hanno fatto scrivere, ce ne inventiamo quindi uno strampalato. Da nessuna parte, nell’Europa che conta, a uno stesso soggetto possono fare capo più società calcistiche di una stessa nazione. Di più: la UEFA impedisce la multiproprietà di squadre di paesi diversi, quando queste squadre partecipano alle coppe europee. Certo, Pozzo non rischia che Granada e Watford conquistino il palcoscenico europeo, ma nel calcio non si sa mai. Poi è chiaro che tutto può essere aggirato con sponsorizzazioni farlocche e interventi di terzi che tengono in caldo un club non appena il vero proprietario avrà voglia di metterci la faccia[..], ma qui stiamo parlando di regolamenti.

E quindi? Speriamo soltanto che si metta il paletto a club di serie diverse, se no davvero quelli per il wrestling sarebbero soldi meglio spesi.


(blog.guerinsportivo.it)

E i megaforumisti da che parte stanno?
Edward.Witten
00giovedì 25 settembre 2014 12:35
Per le squadre minori meglio le multiproprietà, per rendere competitivo il nostro calcio meglio le seconde squadre che sono presenti in TUTTI i campionati migliori.
Fight 4 Your Freedom!
00giovedì 25 settembre 2014 12:43
Sai che bello poi le squadre b le partite che si venderanno...
Cuscuta Armilla
00giovedì 25 settembre 2014 13:11
Uno dei problemi principali del nostro calcio è il monte ingaggi e la numerica dei giocatori in rosa e una delle soluzioni dovrebbe essere quella di aumentare i giocatori a libro paga e di farli giocare in B e C senza il ritorno di un euro?

Se Immobile e Insigne si fossero messi in mostra nella Juve B e Napoli B la loro carriera avrebbe preso una piega differente?
Dj Sauron
00giovedì 25 settembre 2014 13:15
L'articolo mi pare abbia poco senso, perchè ad esempio va da sè che se un giocatore viene mandato nella squadra B avrà un contratto da squadra B.... Per gli esuberi alla Schelotto o Zaccardo il problema non sarebbe per niente risolto, mentre per far crescere i giovani il problema di certo non è legato agli standard contrattuali (quanto piuttosto al farli giocare, e sotto questo aspetto entrambe le soluzioni sarebbero equivalenti)
Cuscuta Armilla
00giovedì 25 settembre 2014 13:15
Re:
Edward.Witten, 25/09/2014 12:35:

Per le squadre minori meglio le multiproprietà, per rendere competitivo il nostro calcio meglio le seconde squadre che sono presenti in TUTTI i campionati migliori.



La tua tesi mi sembra un po' debole, perdonami.

Il campionato di serie A è stato per anni il migliore di tutti e non mi pare che ci siano mai state squadre B, il problema del nostro calcio è che non abbiamo mai creato nulla di economicamente tangibile (Berlusconi, Moratti e co. erano dei mecenati che investivano a fondo perduto) e ne stiamo pagando ora le conseguenze, anche perché mentre gli altri si sono evoluti da noi si è rotto il giochino.
zimbabwe
00giovedì 25 settembre 2014 14:52
Le squadre B semplicemente ammazzano la realtà tipicamente provinciale dei campionati "minori".
Edward.Witten
00giovedì 25 settembre 2014 15:33
Re: Re:
Cuscuta Armilla, 25/09/2014 13:15:



La tua tesi mi sembra un po' debole, perdonami.

Il campionato di serie A è stato per anni il migliore di tutti e non mi pare che ci siano mai state squadre B, il problema del nostro calcio è che non abbiamo mai creato nulla di economicamente tangibile (Berlusconi, Moratti e co. erano dei mecenati che investivano a fondo perduto) e ne stiamo pagando ora le conseguenze, anche perché mentre gli altri si sono evoluti da noi si è rotto il giochino.




Sarà, ma la Germania è rinata grazie all'intenso lavoro giovanile che passa per le squadre B, in Spagna ci sono le squadre B e sono i due campionati con le squadre migliori, il Portogallo che ci ha eliminati l'anno scorso ha le squadre B, in Premier per recuperare il gap della nazionale si è discusso delle squadre B.



Se ragioni con ciò che è il nostro Paese allora la soluzione è non far nulla, tanto siamo un paese di incapaci a programmare e di ladri.
Der Metzgermeister.
00giovedì 25 settembre 2014 15:42
Se proprio si deve scegliere dico squadre B.
Se poi cambiasse la legge che vieta ad un presidente di possedere più di una squadra nella stessa serie allora preferirei le multiproprietà (è brutto che una squadra non possa ambire alla serie A-faccio l'esempio della salernitana- solo perché il suo presidente ha già una squadra in A.
Cuscuta Armilla
00giovedì 25 settembre 2014 15:44
Re: Re: Re:
Edward.Witten, 25/09/2014 15:33:




Sarà, ma la Germania è rinata grazie all'intenso lavoro giovanile che passa per le squadre B, in Spagna ci sono le squadre B e sono i due campionati con le squadre migliori, il Portogallo che ci ha eliminati l'anno scorso ha le squadre B, in Premier per recuperare il gap della nazionale si è discusso delle squadre B.



Se ragioni con ciò che è il nostro Paese allora la soluzione è non far nulla, tanto siamo un paese di incapaci a programmare e di ladri.



Un attimo, ma stiamo parlando di campionato o nazionale?

Perché a tutti piacerebbe avere la botte piena, la moglie ubriaca e il contadino contento (e l'uva sulle viti...), ma per me sono argomenti che andrebbero trattati separatamente.

Io vedo i problemi e le soluzioni ad essi legati molto diversi fra loro. La parte sulle squadre B non ha una correlazione con il resto che dici, cioè siamo convinti che il Bayern e il Barca siano tra le migliori squadre del globo perché hanno la squadra B?!
Edward.Witten
00giovedì 25 settembre 2014 15:51
Re: Re: Re: Re:
b
Cuscuta Armilla, 25/09/2014 15:44:



Un attimo, ma stiamo parlando di campionato o nazionale?

Perché a tutti piacerebbe avere la botte piena, la moglie ubriaca e il contadino contento (e l'uva sulle viti...), ma per me sono argomenti che andrebbero trattati separatamente.

Io vedo i problemi e le soluzioni ad essi legati molto diversi fra loro. La parte sulle squadre B non ha una correlazione con il resto che dici, cioè siamo convinti che il Bayern e il Barca siano tra le migliori squadre del globo perché hanno la squadra B?!




Il Barcellona e il Bayern (qui grazie anche alle altre squadre del campionato) direi ovviamente sì, potevi dire il Real come esempio di no

Ma il discorso è quello di far crescere i giocatori italiani* e quindi di conseguenza anche il nostro campionato, sennò a che serve discutere di multiproprietà e squadre b?




*italiani è un termine forse scorretto, meglio giocatori delle giovanili tra i quali sono solitamente più presenti gli italiani

FBI83
00giovedì 25 settembre 2014 16:01
Non colgo la differenza tra mandare in prestito un giocatore in un'altra squadra e tenere un giocatore in una squadra B

Invece che far marcire i giocatori in primavera fino a vent'anni li potrebbero far marcire nella squadra B fino a 24?
Edward.Witten
00giovedì 25 settembre 2014 16:05
Sì ma una squadra B gioca nei professionisti, sono mondi diversi.

Se mandi in prestito spesso manco ti gioca e non hai libertà di farli esprimere come meglio possono, anche se magari potrebbero diventare più forti delle "certezze da categoria".
FBI83
00giovedì 25 settembre 2014 16:12
Re:
Edward.Witten, 25/09/2014 16:05:

Sì ma una squadra B gioca nei professionisti, sono mondi diversi.

Se mandi in prestito spesso manco ti gioca e non hai libertà di farli esprimere come meglio possono, anche se magari potrebbero diventare più forti delle "certezze da categoria".




Si ma una ipotetica squadra B giocherebbe in Lega Pro


Partendo da domani, al posto di quale squadra?

Quale sarebbe il suo valore aggiunto e quanto agonismo ci sarebbe visto che non potrebbe salire di categoria?

E poi, se un giocatore a 25 non ha ancora fatto il salto in prima squadra che ne facciamo?


Ora il fatto che i giocatori in prestito non vengano fatti giocare è vero solo in alcuni casi, solitamente(vado a memoria e quindi potrei sbagliarmi) se vengono presi in Serie B e sono validi, giocano...ma anche in Serie A

Alla fine se gli pagano l'ingaggio lo fanno giocare, se no finisce come con Petagna che a metà anno lo fanno rientrare
MantoAce
00giovedì 25 settembre 2014 16:16
Basta che per (non) risolvere i problemi del calcio non decidono di dare il colpo di grazia anche a quello minore..
Albertini parlava addirittura di squadre B con 'mercato aperto'.. Un delirio che per aiutare i panchinari delle big umilia ogni campionato dalla B a scendere.
Quantomeno che siano squadre B con mercato 'regolare' e vincoli di età..
Le multiproprietà onestamente fanno cacare.
TheRealm
00giovedì 25 settembre 2014 16:32
Re: Re: Re:
Edward.Witten, 25/09/2014 15:33:




Sarà, ma la Germania è rinata grazie all'intenso lavoro giovanile che passa per le squadre B, in Spagna ci sono le squadre B e sono i due campionati con le squadre migliori, il Portogallo che ci ha eliminati l'anno scorso ha le squadre B, in Premier per recuperare il gap della nazionale si è discusso delle squadre B.



Se ragioni con ciò che è il nostro Paese allora la soluzione è non far nulla, tanto siamo un paese di incapaci a programmare e di ladri.




Il sistema delle squadre B non però è uguale in tutti paesi, anzi varia da nazione a nazione e non ci sono al momento due campionati che hanno un sistema uguale per le squadre di riserva. Bisogna anche capire a quale modello riferirsi, altrimenti è solo una frase fatta.
Gesù Cristo
00giovedì 25 settembre 2014 16:39
Trovo entrambe deboli come idee.
Megablast
00giovedì 25 settembre 2014 16:55
Ma fare un campionato riserve invece?
Ci metti uno sponsor che ti finanzia la competizione e per le squadre diventa a costo 0, chi vuole aderire lo fa, potendo attingere sia da primavera che da prima squadra.
E ovviamente inserisci un premio in denaro per evitare comunque delle combine, con prezzi ridottissimi negli stadi / campi per favorire un attimo l'afflusso di gente.

Mi sembra molto più intelligente e meno impattante su agonismo nelle serie minori (squadre B) e possibilità di inciuci di sorta (multiproprietà).
Grifone HHH 86
00giovedì 25 settembre 2014 17:47
meglio le multiproprietà o le società affiliate che le squadre B, il campanilismo è troppo importante in questo paese...
Sir peckos
00giovedì 25 settembre 2014 18:02
si ma le squadre B da chi sarebbero seguite?? dai genitori dei giocatori?
Enry 91
00giovedì 25 settembre 2014 18:08
Re:
Sir peckos, 25/09/2014 18:02:

si ma le squadre B da chi sarebbero seguite?? dai genitori dei giocatori?


E poi in che stadi giocherebbero? Ampli la Lega Pro che si è appena ridotta? E come gestisci il fatto che queste squadre non avrebbero praticamente obiettivi di classifica?
Sir peckos
00giovedì 25 settembre 2014 18:11
Re: Re:
Enry 91, 25/09/2014 18:08:


E poi in che stadi giocherebbero? Ampli la Lega Pro che si è appena ridotta? E come gestisci il fatto che queste squadre non avrebbero praticamente obiettivi di classifica?




la camorra saprebbe come fare [SM=x2814258]
= Nicky Santoro =
00giovedì 25 settembre 2014 18:17
Ma le squadre B a cosa servirebbero?

Esistono un miliardo e mezzo di motivazioni per la quale sarebbero inutili, non porterebbero ricavi, rovinerebbero un casino di club delle categorie minori[certo voi al 99% tifate solo le tre strisciate, Napoli, Roma, Lazio e viola quindi non ve ne frega un cazzo], aumenterebbero il numero di partite truccate falsando ancor di più il calcio minore e l'unico scopo pratico che avrebbero, pure facendo finta che i costi fossero sostenibili, in Italia sarebbe inattuabile.

Perché alla fine le squadre B nascono senza la cultura del risultato, che da noi esiste persino nei pulcini e che [gran] parte della rovina del nostro calcio. In Spagna è attuabile perché fa parte di un sistema e di una mentalità diversa, il Barcelona B di cui vi riempite la bocca non è uno merdaio dove piazzare la gente che non hai le palle per fare esordire in Serie A, è una sorta di palestra per i giovani, è un modello importato dall'Olanda che si basa su una precisa mentalità del club, un modello coerente la cui importanza primaria è fare imparare i giovani a giocare a calcio. Una cosa che va in contrasto con la mentalità italiana.

Se la Germania è rinata è per il grande lavoro fatto nelle giovanili a cavallo del millennio, stessa cosa la Spagna nel periodo pre e post Barcelona '92, dove riformò gran parte delle categorie giovanili di molti sport, mica è un caso che gli spagnoli hanno iniziato a dominare in tutto [Fuentes e soci sono una scusa a cui vogliamo credere per non sentirci ridimensionati].

In Italia bisogna cambiare metodo fin dalle giovanili, non è possibile che gli allievi regionali puntino al risultato, chi cazzo se ne fotte, devono imparare a giocare a calcio, a palleggiare, a marcare, i fondamentali, non possono puntare sulla potenza fisica del negro di turno che a 15 anni sarà per forza di cose più veloce o più potente del coetaneo, non si puo' usare la zona fin dai pulcini o i centrali non impareranno mai più a marcare, è un errato e barbarico uso del sacchismo, non si puo' puntare a difendere il risultato due o tre categorie prima dei pro, è un abominio.


Con le squadre B ci fai il brodo, ammassi primavera e scarti vari [ai quali lo stipendio lo paghi eh] in stadi desolatamente vuoti levando il posto a realtà regionali favorendo il calcioscommesse. Bello.

Ogni casa fa rapportata alla cultura del luogo, esistono troppe varianti, non è che in automatico se lo fanno gli altri è fico.
TheRealm
00giovedì 25 settembre 2014 18:26
Che poi, ripeto, ogni paese usa questo sistema in modo diverso.

Il sistema delle squadre B in Spagna è il più famoso. In generale, le squadre B (e C, in alcuni casi) non hanno limiti di età, ma devono militare almeno una categoria sotto rispetto alla prima squadra e non possono partecipare alla Coppa del Re.
Il passaggio dalla squadra B alla squadra A (e viceversa) durante la stessa stagione, al di fuori delle finestre di mercato, è consentito solo ai giocatori al di sotto dei 23 anni, e agli under-25 con contratto professionistico. Quest’ultima distinzione è fondamentale nel momento in cui si parla delle squadre B di seconda o terza fascia, inserite in un contesto semiprofessionistico.

La stessa formula spagnola viene utilizzata anche in Portogallo, con alcune differenze. Ogni squadra B può avere solo 3 giocatori oltre i 23 anni e deve avere in rosa almeno dieci giocatori che sono stati formati dal club e con un'età compresa tra i 15 e 21 anni.

In Francia le squadre B non prevedono limiti di età, ma devono mantenere almeno due categorie di differenza rispetto alla prima squadra. Di fatto è precluso alle squadre B di andare oltre il Campionato Francese Amatori, massima categoria raggiungibile, con un distinguo: i club in possesso di un proprio centro di formazione possono raggiungere al massimo il CFA1 (equivalente della nostra serie D), le altre al massimo il CFA2, vale a dire la nostra Eccellenza.

In Germania le squadre B tedesche sono inserite nella piramide professionistica, ma non possono andare oltre la 3.Bundesliga (il corrispettivo della nostra serie C) e non possono partecipare alla Coppa di Germania. Non vi sono limiti di età e c’è massima libertà di migrazione da e alla formazione di prima squadra durante tutta la stagione, anche fuori dalle finestre di mercato.

In Inghilterra non esistono le squadre B, ma si disputa un campionato riserve limitato a giocatori under 21. Questa competizione comprende 21 squadre divise in tre gironi, alimentate non soltanto dalle formazioni di Premier League ma anche da quelle delle altre tre divisioni professionistiche. L’ingresso in questo campionato è infatti regolato dall’Elite Player Performance Plan, una sorta di quoziente che pondera il buon operato dei settori giovanili britannici. I migliori 22 entrano nella League 1, 23 vanno in League 2 e i restanti fanno parte delle divisioni inferiori. Tutti e tre i campionati hanno anche un corrispettivo dedicato agli Under 18. In questo modo, si favorisce la tutela dei settori giovanili e al tempo stesso l’inserimento dei ragazzi attraverso un campionato che comprende anche calciatori che trovano poco spazio nelle prime squadre.

In Olanda esiste un sistema “ibrido”. Esiste infatti la Beloften Eredivisie, una lega chiusa molto simile al nostro campionato Primavera, che però consente alla squadra Campione il diritto di partecipare all’edizione successiva della Coppa d’Olanda senior. Solo le formazioni “Jong” di Ajax, PSV e Twente sono state integrate nella piramide calcistica olandese, venendo iscritte alla Eerste Divisie (la serie B olandese). Tuttavia vi sono precise limitazioni: non possono essere promosse in Eredivisie né partecipare ai play-off nè partecipare alla Coppa d’Olanda, il limite d’età è sotto i 23 anni (massimo tre eccezioni consentite, più un portiere), i giocatori possono migrare (al di fuori delle finestre di mercato) dalla prima squadra alla squadra Jong fino a quando non hanno raggiunto 15 presenze con la prima squadra.

= Nicky Santoro =
00giovedì 25 settembre 2014 18:27
Peraltro se vi giocate le formazioni Jong in over vincete sicuro.
Edward.Witten
00giovedì 25 settembre 2014 18:41
Vabbe ma pure le multiproprietà diventano inutili nel momento in cui devi giocare comunque per il risultato, a sto punto che si rimanga così a guardare il resto del mondo aspettando nuovi Cragnotti e Tanzi, almeno evitiamo altri Lotito
= Nicky Santoro =
00giovedì 25 settembre 2014 18:57
Re:
Edward.Witten, 25/09/2014 18:41:

Vabbe ma pure le multiproprietà diventano inutili nel momento in cui devi giocare comunque per il risultato, a sto punto che si rimanga così a guardare il resto del mondo aspettando nuovi Cragnotti e Tanzi, almeno evitiamo altri Lotito




Ma infatti si deve fare un reset delle giovanili, è l'unico modo, cambiare mentalità per cambiare mentaltà è più utile questo, per quanto mi rendo conto della difficoltà nel farlo, tanto i campioni non arrivano perché non ci sono soldi sennò stai tranquillo che sti problemi manco se li facevano.

In generale in Italia serve coraggio e progettazione a lungo termine, ma in tutto non solo nel calcio, è un momento storico dove presidenti, imprenditori, politici, chiunque preferisce portare a casa il poco subito, piuttosto che rischiare a lungo termine.

Alla fine parliamoci chiaro, pure i tifosi sono cosi, vogliono tutto subito. Dopo 3-4 partite si tirano gia i giudizi, questo è da eliminare, questo è una pippa, questo è buono, non c'è fiducia nei progetti, i presidenti spesso agiscono in base anche a cio che gli conviene per tenere buona la piazza, un Rodgers in Italia al secondo anno non sarebbe mai arrivato per dire.

E con i giovani si fa un discorso simile, è un misto tra il poco coraggio di allenatori con poche palle e paura di bruciare qualcuno, o sei fuoriclasse o sei una pippa, guarda Criscito a Torino che veniva pompato tipo crack mondiale e dopo aver beccato Totti diventò una piaga sociale reinventandosi come terzino. La maggioranza degli allenatori italiani sa che se i giovani sbagliano 2-3 partite la piazza rumoreggia, ai presidenti non gliene puo' fottere un cazzo del progetto a lungo termine e preferiscono puntare sull'usato sicuro [che poi è una teoria del cazzo], col risultato che fino a due anni fa gente come Giovinco era una giovane promessa [ma in generale in Italia sei giovane promessa fino a tipo 24 anni].

Il problema è di mentalità, ed è generale, bisogna tapparsi il naso e resettare tutto, avere coraggio di puntare a lungo termine. Io capisco che il mecenatismo è morto o è una leggenda metropolitana, nessuno lo fa solo per passione, ma si puo' costruire pure con poco denaro, serve avere pazienza. Modelli come Porto o Benfica [con la potenza economica italiana che è comunque superiore a quella portoghese] devono essere i punti di riferimento. O l'Olanda, la Spagna e la Germania, per motivi diversi [e rapportato alla situazione economica nostra].

O questo o la pioggia di denaro. Mi pare più facile la prima, complicata ma realistica al momneto. Poi magari cala la tassazione e arrivano sceicchi e mafiosi russi pure qua.




Il Feda
00giovedì 25 settembre 2014 19:00
Re: Re: Re:
Io non capisco perchè si debba necessariamente fare qualcosa. O si fanno cose intelligenti o è meglio non far niente.

Sulle multiproprietà manco dedico un secondo, tanto son contrario alla proposta, per mille ragioni.

Sulle squadre b: a me l'idea non piace, non piace per un cazzo. Anche qui per tanti motivi: 1) Ucciderebbe il calcio minore, squadre come Trapani, Avellino, Crotone, Como, Cremonese, Venezia, dovrebbero cedere il posto alla Juve B, al Milan B e al Napoli B. Che cazzata. 2) Sarebbe un sistema che si presterebbe a imbrogli clamorosi, soprattutto in Italia. perchè suppongo che le squadre B non potrebbero salire in A e quindi il campionato di B risulterebbe falsato.
3) Non è affatto vero che in tutti i campionati migliori ci sono le squadre b. Le squadre B stanno in spagna e in parte in germania, punto. Il portogallo non è un sistema calcistico al quale dobbiamo guardare, visto che è infinitamente più piccolo e non è certo il modello al quale Tavecchio e co. vogliono puntare.
In inghilterra, miglior campionato del mondo, le squadre B non ci sono. In germania ci sono solo a partire dalla terza serie (dove ce ne son 2-3 attualmente) ed il discorso è già diverso. In francia non ci sono. In olanda idem. Siamo così sicuri che sia questa la soluzione (e poi, soluzione a cosa? Io ancora non l'ho capito)

Il problema del calcio italiano secondo me è uno: manca di appeal internazionale e mancano i soldi. Discorsi collegati tra l'altro. E' lì' che si dovrebbe cercare di intervenire, nel rispetto delle leggi e non facendo regali e regalini alle società come a volte è stato fatto. Ed è un problema politico, non sportivo. Invece di scervellarsi su problemi che sono falsi problemi (quello dei giovani secondo me è uno di questi) bisognerebbe parlare finalmente e seriamente con il governo della situazioen del calcio e in generale dello sport in Italia.
La legge sugli stadi, discorso di cui tanti parlano senza sapere cosa si sta dicendo, andrebbe fatta, certamente. Ma senza che si traduca in una maxispeculazione per imprenditori che non vedono l'ora di arricchirsi.
= Nicky Santoro =
00giovedì 25 settembre 2014 19:03
Poi vabbè sono chiacchiere del cazzo, perché realisticamente non cambierà un cazzo.

La ruota gira, magari torneremo a dominare, non è la prima volta che finiamo fuori dalla mappa principale del calcio, di solito poi ci ritorniamo. Alla fine in ogni caso abbiamo un numero di iscritti alle scuole calcio alto e una popolazione di 60 milioni di persone, almeno a livello di nazionale non andremo mai davvero in crisi, il risultato odierno è il peggio che puo' capitare.

La generazione fortissima la ribeccheremo, a livello di club il discorso è diverso ma non faranno poi molto per tornare competitivi finchè la situazione italiana non cambierà. L'unica scossa possibile a livello europeo non arriverà perché quello di Platini e soci è un bluff, quindi in ogni caso i club medio-alti credo perderanno ancora terra dai 5-6 top club assoluti.

Ma è stato dimostrato che con capacità e organizzazione mini-cicli si possono aprire, e qualcosa a livello europeo con la giusta attenzione si potrà portare a casa. La questione dei vivai invece non cambierà mai. Non qua.

= Nicky Santoro =
00giovedì 25 settembre 2014 19:08
Re: Re: Re: Re:
Il Feda, 25/09/2014 19:00:

Io non capisco perchè si debba necessariamente fare qualcosa. O si fanno cose intelligenti o è meglio non far niente.

Sulle multiproprietà manco dedico un secondo, tanto son contrario alla proposta, per mille ragioni.

Sulle squadre b: a me l'idea non piace, non piace per un cazzo. Anche qui per tanti motivi: 1) Ucciderebbe il calcio minore, squadre come Trapani, Avellino, Crotone, Como, Cremonese, Venezia, dovrebbero cedere il posto alla Juve B, al Milan B e al Napoli B. Che cazzata. 2) Sarebbe un sistema che si presterebbe a imbrogli clamorosi, soprattutto in Italia. perchè suppongo che le squadre B non potrebbero salire in A e quindi il campionato di B risulterebbe falsato.
3) Non è affatto vero che in tutti i campionati migliori ci sono le squadre b. Le squadre B stanno in spagna e in parte in germania, punto. Il portogallo non è un sistema calcistico al quale dobbiamo guardare, visto che è infinitamente più piccolo e non è certo il modello al quale Tavecchio e co. vogliono puntare.
In inghilterra, miglior campionato del mondo, le squadre B non ci sono. In germania ci sono solo a partire dalla terza serie (dove ce ne son 2-3 attualmente) ed il discorso è già diverso. In francia non ci sono. In olanda idem. Siamo così sicuri che sia questa la soluzione (e poi, soluzione a cosa? Io ancora non l'ho capito)

Il problema del calcio italiano secondo me è uno: manca di appeal internazionale e mancano i soldi. Discorsi collegati tra l'altro. E' lì' che si dovrebbe cercare di intervenire, nel rispetto delle leggi e non facendo regali e regalini alle società come a volte è stato fatto. Ed è un problema politico, non sportivo. Invece di scervellarsi su problemi che sono falsi problemi (quello dei giovani secondo me è uno di questi) bisognerebbe parlare finalmente e seriamente con il governo della situazioen del calcio e in generale dello sport in Italia.
La legge sugli stadi, discorso di cui tanti parlano senza sapere cosa si sta dicendo, andrebbe fatta, certamente. Ma senza che si traduca in una maxispeculazione per imprenditori che non vedono l'ora di arricchirsi.





Sulla prima parte concordo come ho scritto negli altri post, ma che il problema dei giovani sia un falso problema è abbastanza ilare.
Se non punti sui giovani neanche quando non puoi permetterti i campioni a sto punto direi di uccidere i bambini direttamente quando nascono, stile spartani con ritardati o affetti da handicap, chiunque sta sotto i 20 lo eliminiamo fisicamente buttandolo da una rupe.

Per il resto la Premier è il campionato che fattura di più e quello con il maggior numero di stelle, il più seguito e quello che più piace alla gente seguire...ma non è, abbastanza oggettivamente, il miglior campionato del Mondo.

Cioè okay ogni anno vincono squadre spagnole e quelle di Premier a fine anno puntualmente gli rubano la metà dei giocatori. Però l'anno dopo poi in media rivincono le spagnole. Senza contare che se penso ai 2-3 club più forti del Mondo sulla carta non ce n'è uno di Premier e che i due giocatori più forti del pianeta non giocano in Premier [in realtà potrei anche dire i primi 3, forse pure 4].








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