Mappa-Gemellaggi evacuazione in caso di eruzione vesuvio
L'ultima firma di Letta: ecco le aree da evacuare in caso di eruzione del Vesuvio. I gemellaggi con le regioni italiane
Ecco la mappa dell'area da evacuare in caso di eruzione
PER APPROFONDIRE: letta, vesuvio
A+ A- Stampa
Sono state firmate oggi dal presidente del consiglio dei ministri le disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio. Il documento, che ha ottenuto l'intesa della Conferenza unificata lo scorso 6 febbraio, oltre a stabilire l'area da evacuare cautelativamente in caso di ripresa dell'attività eruttiva, definisce i gemellaggi tra i 25 Comuni che hanno aree ricadenti proprio nella cosiddetta zona rossa e le Regioni e Province autonome che accoglierebbero nei loro territori la popolazione evacuata.
Le aree da sottoporre ad evacuazione cautelativa sono, infatti, sia quelle soggette ad alta probabilità di invasione di flussi piroclastici (zona rossa 1) sia quelle soggette ad alta probabilità di crolli delle coperture degli edifici per importanti accumuli di materiale piroclastico (zona rossa 2).
In particolare, saranno i successivi protocolli d'intesa che Regioni e Province Autonome dovranno sottoscrivere con la regione Campania e le amministrazioni comunali interessate - d'intesa con il Dipartimento della Protezione civile - a rendere effettivamente operativi i gemellaggi, prevedendo specifici piani per il trasferimento e l'accoglienza della popolazione da assistere. Nel frattempo, entro 45 giorni da quando le disposizioni del presidente del consiglio verranno pubblicate in gazzetta ufficiale, il capo del dipartimento della protezione civile - d'intesa con la Regione Campania e sentita nuovamente la Conferenza unificata - dovrà fornire alle diverse componenti e strutture operative del servizio nazionale della Protezione Civile le indicazioni per l'aggiornamento delle rispettive pianificazioni di emergenza previste per lo specifico rischio vulcanico al Vesuvio, aggiornamento che dovrà compiersi entro i successivi quattro mesi.
La pianificazione nazionale nasce dal concorso delle pianificazioni di tutti i soggetti coinvolti, dalle istituzioni centrali e periferiche, alle organizzazioni di volontariato e alle società di servizi: l'obiettivo del piano di emergenza nazionale, infatti, è quello di assicurare la mobilitazione di tutte le componenti e strutture operative del servizio nazionale della Protezione Civile come un'unica organizzazione volta a portare soccorso e assistenza ai cittadini.
Le aree da sottoporre ad evacuazione cautelativa, fa sapere la Protezione civile, sono sia quelle soggette «ad alta probabilità di invasione di flussi piroclastici» (zona rossa 1) sia quelle «soggette ad alta probabilità di crolli delle coperture degli edifici per importanti accumuli di materiale piroclastico» (zona rossa 2). I flussi piroclastici sono la colata lavica e di gas ad alte temperature.
Ecco i gemellaggi decisi per l'evacuazione.
PIEMONTE gemellato con PORTICI
VALLE D'AOSTA gemellata con NOLA
LIGURIA gemellata con CERCOLA
LOMBARDIA gemellata con TORRE DEL GRECO
TRENTO E BOLZANO gemellate con POLLENA TROCCHIA
VENETO gemellato con
SAN GIUSEPPE VESUVIANO
SANT'ANASTASIA
POMIGLIANO D'ARCO
FRIULI
VENEZIA GIULIA gemellato con PALMA CAMPANIA
EMILIA ROMAGNA gemellata con ERCOLANO
TOSCANA gemellata con SAN GIORGIO A CREMANO
UMBRIA gemellata con SAN GENNARO VESUVIANO
MARCHE gemellate con POGGIO MARINO
LAZIO gemellato con OTTAVIANO e NAPOLI
(parte della circoscrizione Barra-Ponticelli-San Giovanni a Teduccio)
ABRUZZO gemellato con TERZIGNO
MOLISE gemellato con MASSA DI SOMMA
PUGLIA gemellata con TORRE ANNUNZIATA e
SAN SEBASTIANO AL VESUVIO
BASILICATA gemellata con BOSCOTRECASE
CALABRIA gemellata con BOSCOREALE
SICILIA gemellata con SCAFATI
SARDEGNA gemellata con POMPEI
a breve ci becchiamo