Re: Re: Re:
MasslessMeson, 18/11/2014 17:48:
A livello di pressione politica? Slow Food, con la COOP, EATaly e tutti i vari produttori DOP/DOC etc hanno un peso politico enorme in Italia, basta vedere le uscite dei vari ministri, o l'estromissione totali degli OGM da Expo il cui tema dovrebbe essere le risorse alimentari, il rogo degli ulivi in Tuscia per fermare la ricerca, le varie pressioni in regione.
Poi non so se tutto questo era originariamente una reazione a quella che veniva percepita come la "minaccia" degli OGM, ma in questo momento, almeno nella mia esperienza, il principale ostacolo lo trovi in quella gente lì oltre che nei verdi complottari di varia estrazione sinistrorsa
Che abbiano un forte peso politico è vero, però dall'altra parte hai fondi finanziari e multinazionali che non penso abbiano un peso inferiore ai primi. Cioè ok, Coop in Emilia Romagna e Toscana ha una quota del 40% (in alcune città del 50-60%) ed è MOLTO radicata nel territorio (in tutti i sensi possibili), ma se vai in Lombardia o in Meridione si mettono a ridere se gli nomini Coop, idem per Eataly che non è così onnipresente, mentre che Slow Food abbia un così forte peso politico vado sulla fiducia (perché onestamente non ne sono a conoscenza), le DOP sono la figura provinciale e rozza delle lobby americane, anche perché ce ne saranno qualche centinaio e prese singolarmente non valgono un cazzo.
A prescindere dal peso politico quello che intendo io è che la percezione delle persone in questo campo è che l'OGM è tipo la pianta carnivora di Super Mario, è un qualcosa del tutto irrazionale, ma è così e nessuno si sogna di sdoganare il tema perché è un qualcosa che è troppo radicato nel retrocranio delle persone e nessuno vuole fare da apripista in Italia.
In ambito alimentare ce ne sono migliaia di esempi di pratiche universalmente riconosciute come "ottimali" dai tecnici, ma che un consumatore non riuscirebbe a digerire e in questo campo ci rientrano anche gli OGM.