Reja molla, Benitez all'orizzonte
Lazio, incerto il futuro della panchina
PIETRO PINELLI19/09/11
Rafael Benitez (afp)
Claudio L****o che urla negli spogliatoi. Edy Reja sotto assedio. La contestazione dei tifosi della Lazio al termine della sfida contro il Genoa ha lasciato il segno sul tecnico goriziano. Era pronto a dimettersi, lo ha detto al presidente che ha rinnovato la fiducia all'allenatore. Un'idea che, ascoltando le parole dell'agente di Reja Marko Naletilic, sarebbe già rientrata: "Non si dimette - ha detto a Radio Manà Manà - anche se dovesse vincere 6-0 la prossima gara, non ci sarebbero cose da aggiungere, la situazione resterebbe comunque la stessa: non si muove dalla Lazio"
Ma l'ambiente, in realtà, è stanco. Le colpe di Reja sono quelle di non aver dato un'identità alla squadra, di aver voluto la cessione di Mauro Zarate, oltre quella storica dei cinque derby persi. Il tecnico è sulla graticola e sembra non reggere più la pressione dell'ambiente, stanco di questa contestazione. "Questo ambiente mi ha già stufato", è sbottato l'allenatore domenica negli spogliatoi bollenti dell'Olimpico.
Tre partite in fotocopia: Milan, Vaslui e Genoa. Una Lazio che dura mezz'ora. Poi si smarrisce complice anche una condizione fisica precaria. Esplosiva in attacco, dove Klose e Cissè fanno reparto a sé quasi fossero un corpo estraneo con il resto della squadra. Fragile in difesa. Due pareggi ed una sconfitta. Non è l'inizio sognato dai tifosi e promesso da tecnico, squadra e società. Il processo è aperto così come i nomi dei possibili successori: da Donadoni a Delneri. E per i più fantasiosi c'è anche quello di Rafa Benitez. Ma mercoledì a Cesena sul ponte di comando ci sarà ancora lui: Edy Reja.
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